sabato 23 settembre 2023

O come… OMEGA! Una nuova avventura per Mutant Future™ (Prima Parte)

"Ordini di lancio immediati, NORAD conferma!"

"Ordini confermati, procediamo con l'apertura della cassetta di sicurezza... al mio 3: 1... 2... 3!"

"Coordinate Bersagli inserite e confermate... controlli pre-lancio inizializzati... computer conferma l'OK per il lancio."

"Inserire le chiavette al mio mark... MARK!"

"Tutte le luci sul verde. Ripeto: tutte le luci sul verde!"

"Dio onnipotente, ma cosa stiamo facendo?"

"Eseguendo gli ordini, ecco cosa stiamo facendo. Girare le chiavette al mio 3: 1... 2... 3!"

"Uccelli in volo, ripeto: uccelli in volo... ed ora?"

"Ed ora preghiamo che qualcuno dall'altra parte non ci renda il servizio con gli interessi e aspettiamo... e che Dio ci perdoni per quello che abbiamo fatto..."

Anni, decenni, secoli (?) dopo...

"Cos'è questo posto?"

"Non lo so ma di sicuro è roba degli Antichi... guarda quei segni sul muro: è la loro scrittura!"

"E cosa dicono?"

"Non lo so, non sono uno Studioso..."

"Che facciamo?"

"È una grande scoperta, dobbiamo dirlo agli anziani della tribù!"

Un po' di storia

Negli anni che precedettero la Guerra Finale, i governanti dell'Impero 'Merrikano si resero conto che - con l'avvento di tecnologie sempre più nuove e sofisticate - l'antica Triade Nucleare che era stata alla base della deterrenza per centinaia di anni non era più affidabile.

Le stazioni orbitali armate - proibitissime per trattato ma ciononostante presenti in gran numero - non solo erano delle eccellenti piattaforme di allerta precoce ma erano altresì in grado di colpire, con estrema precisione, qualunque missile balistico durante la fase di spinta.

Di conseguenza, i famigerati Missili Balistici Intercontinentali basati a terra risultavano pressoché inutilizzabili se non con un attacco di saturazione; gli unici due rebbi della triade ancora utilizzabili erano dunque gli attacchi aviolanciati - mediante missili da crociera furtivi - ed i Missili Balistici Lanciati da Sottomarini, che navigando in immersione avevano molte più possibilità di eludere i sensori orbitali.

Nonostante questa nuova situazione, i sili di lancio e le basi di controllo e comando dei vari Squadroni preposti alla gestione e al lancio di questi immensi ordigni termonucleari a lunghissima gittata non vennero dismessi ma anzi, vennero implementate nuove tecnologie non solo e non tanto per aggiornare i sistemi di lancio - che di fatto erano ormai vecchi di decenni - quanto piuttosto le infrastrutture di comunicazione e controllo, in modo da renderle invulnerabili agli attacchi di guerra elettronica e dal cyberspazio, cablando de facto l'intera rete di difesa rendendola fisicamente inaccessibile a qualunque emissione ostile o tentativo di disturbo o interferenza.

Per ovviare al problema dell'intercettazione dall'orbita degli ordigni una volta lanciati, si pensò di ovviare con l'installazione di sili-civetta dotati di missili farlocchi per saturare le possibilità di difesa precoce del nemico, in modo che i missili veri potessero passare indenni lo sbarramento e piovere letteralmente sul territorio del nemico.

Questa grande opera di riqualificazione del sistema difensivo nucleare era ancora in corso quando scoppiò il conflitto tra i Grandi Imperi degli Antichi, che si affrontarono prima con armi convenzionali - ancorché di straordinaria potenza - seguite poi dall'impiego sempre più consistente di armi nucleari tattiche e di teatro, lanciate da velivoli, navi, sommergibili e da sistemi di artiglieria.

Quando, con il protrarsi del conflitto e la disgregazione dell'apparato industriale/militare 'Merrikano, i governanti di quell'Impero si ritrovarono con l'acqua alla gola, decisero di lanciare un ultimo attacco decisivo impiegando i missili balistici intercontinentali, anche perché, nei lunghi anni del conflitto, i satelliti e le altre piattaforme orbitali armate erano andate quasi tutte distrutte ed il lancio di questi ordigni avrebbe avuto una qualche possibilità di successo.

L'attacco venne dunque lanciato ma non tutti gli ordigni presero il volo, anzi: solo una minima aliquota venne lanciata, perché le distruzioni apportate dalla guerra, l'interruzione in media res dei lavori di riqualificazione e ricondizionamento della rete strategica difensiva avevano fatto sì che solo pochi Squadroni si trovassero al livello di Prontezza Operativa.

Il lancio degli ordigni fu comunque l'ultimo chiodo sulla bara della civiltà degli Antichi: il Giorno del Giudizio era arrivato e la prova era fallita miseramente.

Centro Comando e Controllo OSCAR

Uno degli Squadroni operativi aveva la sua sede nel rinnovato centro di Comando e Controllo denominato "Oscar"; questo complesso sotterraneo fortificato a prova di bomba controllava gli uccelli del 321esimo Squadrone del 90esimo Stormo Missilistico e fu uno di quelli che lanciarono la rappresaglia, dopodiché il personale che lo controllava decise di abbandonarlo e tentare la fortuna altrove ovvero di tornare a casa, dalle proprie famiglie, nella speranza che fossero ancora in vita e al sicuro.

Prima di abbandonare il Centro Comando e Controllo, però, attivarono una subroutine nell'Intelligenza Artificiale che controllava la base, perché potesse reagire autonomamente in caso di attacco nucleare sul suolo nazionale ovvero nel caso in cui forze ostili avessero cercato di accedere alla base per prenderne il controllo.

La IA è rimasta praticamente dormiente da allora, solo i sensori esterni e gli apparati TLC sono rimasti in funzione a basso livello, in attesa di ordini o allarmi che non sono mai più arrivati... fino ad ora!

Qualche tempo prima dell'inizio della nostra vicenda, infatti, un tremore improvviso ha generato uno smottamento del terreno che ha riportato letteralmente alla luce uno degli ingressi di servizio alla rete di manutenzione, dimenticato da secoli, fornendo così una via di accesso alla rete sotterranea di condotti che collegano i vari sili ed il Centro Comando e Controllo stesso.

Il tremore ha anche risvegliato la IA che si è posta in stato di Allerta Nucleare ma che - non ricevendo alcuna comunicazione e/o direttiva dalla (ormai inattiva) rete di comunicazioni governativa, ha avviato la subroutine di Rappresaglia/Difesa Estrema.

Non tutti i missili infatti vennero lanciati in quel fatidico giorno: quasi metà dello squadrone giace tuttora dormiente nel proprio silo di lancio, le testate sono innescate e pronte a detonare a comando. Se un invasore dovesse cercare di accedere al complesso sotterraneo, almeno una delle testate verrebbe fatta detonare assicurando la distruzione del complesso della base e di svariati chilometri quadrati di territorio circostante!

Arrivano i nostri

Nel corso delle loro peregrinazioni a ridosso della Grande Desolazione, i personaggi si imbattono nel villaggio di Grover, una comunità di poco più di un centinaio di individui, che vive essenzialmente di agricoltura e pastorizia, un'economia a livello di sussistenza.

Al momento dell'arrivo del gruppo, una grossa emergenza tiene in allarme la popolazione: tre ragazzi (due maschi e una femmina) sono scomparsi ormai da due giorni e le ricerche finora hanno dato esito negativo.

Quel che è peggio è che una banda armata è stata avvistata nel territorio da uno dei pastori al pascolo ed il timore dei più è che si tratti di un caravan di schiavisti a caccia di prede.

I villici sono comprensibilmente molto preoccupati e dal momento che - guarda caso - c'è un gruppo di avventurieri veterani in paese, non è che magari potrebbero dar loro una mano a ritrovare i ragazzi e cercare di capire chi sono e cosa vogliono i misteriosi stranieri che si aggirano dalle parti della Vecchia Base?

Come stanno in realtà le cose

Come hanno ben intuito i paesani, in realtà c'è una connessione tra la sparizione dei ragazzi e l'arrivo dei misteriosi stranieri, in quanto i secondi hanno rapito uno dei giovani, mentre gli altri due sono partiti per cercarlo, senza però fare ritorno.

Il gruppo misterioso non è una carovana di schiavisti, bensì un Gruppo di Ricognizione della Krasnaya Armiya del Generalissimo, cui è giunta voce della presenza di una installazione degli Antichi tuttora intatta, che potrebbe contenere segreti di grande potere da poter utilizzare nella lotta per il predominio sulle Terre Contestate.

Le voci hanno un riscontro in alcuni antichi documenti in possesso del Generalissimo, che affermano che nella regione erano presenti - al tempo della Guerra Finale - insediamenti ed infrastrutture d'importanza strategica e per questo tra gli obbiettivi (mai raggiunti) delle forze d'invasione dell'antico Impero Russki.

Visto lo stallo nel conflitto con le Armate Mutanti di Ulthar, qualunque vantaggio, anche il più piccolo, potrebbe fare la differenza, da qui l'ordine al Gruppo di Ricognizione di verificare se le voci siano veritiere oppure no e - se è il caso - occupare e difendere le strutture fino all'arrivo dei rinforzi.

Per quanto riguarda i ragazzi scomparsi, questi hanno avuto la ventura di essere presenti quando un forte tremore ha scosso le basse colline a ridosso dei pascoli nel deserto: il fianco di una di queste è franato rivelando al suo interno una struttura in muratura occultata dentro la collina. Attraverso un varco nella parete, i tre si sono inoltrati nel sottosuolo, scoprendo una rete di gallerie che procede in varie direzioni. Dopo una breve, sommaria esplorazione, i tre sono tornati al villaggio per raccontare l'accaduto agli anziani del villaggio (e agli amici, ovviamente). I primi hanno deciso che le cose degli Antichi sono troppo pericolose ed è meglio lasciarle stare lì dove si trovano, mentre i secondi hanno deciso che - divieto o no - sarebbe stato figo esplorare il complesso ipogeo e magari scoprire chissà quali tesori nascosti.

All'insaputa degli abitanti del villaggio, uno dei (pochi) bottegai del paese è un informatore della Krasnaya Armiya ed ha allertato i suoi padroni, il resto - come si dice in questi casi - è storia.

La situazione attuale

Gli scherani del Generalissimo, con il loro ostaggio al seguito, attualmente occupano quel che resta delle strutture in superficie del Centro Comando e Controllo 'Oscar' cercando un modo per accedere al complesso ipogeo della base stessa. Finora non hanno avuto molto successo, anche perché non è da lì che i ragazzi hanno avuto accesso al complesso e questo nonostante il giovane abbia giurato e spergiurato di non sapere come si accede alla base sotterranea dal complesso di superficie.

I due ragazzi che sono partiti alla sua ricerca, attualmente sono imprigionati dentro uno dei sili (quello contrassegnato come O-9 Ground Burst) quando un ballatoio è crollato facendoli precipitare sul fondo del silo, dove uno dei due (il maschio) ha riportato la frattura di una gamba, mentre la ragazza sta cercando disperatamente di trovare un modo per risalire dal pozzo per chiamare aiuto.