venerdì 19 ottobre 2018

GYROJET un nuovo implemento di distruzione per Mutant Future™

Le originali carabina e fucili Gyrojet
Sviluppati agli inizi degli anni '60 del XX secolo dai dottori Mainard e Biehl, i proiettili Gyrojet e le armi atte a spararli promettevano di rivoluzionare il mondo delle armi da fuoco quanto l'innesco a percussione con gli acciarini a pietra focaia nel XIX secolo.

Il Gyrojet così chiamato dai suoi inventori in quanto proiettile con propulsione a getto stabilizzato giroscopicamente, secondo i suoi progettisti aveva tutta una serie di vantaggi che le armi da fuoco convenzionali non possedevano: silenzioso, praticamente privo di rinculo, versatile, in quanto lo si sarebbe potuto utilizzare pressoché ovunque anche sott'acqua senza perdita di prestazioni, il tutto contenuto in un'arma che - non dovendo sopportare lo stress del contraccolpo quando sparava - poteva essere realizzata con materiali estremamente leggeri.

La realtà dei fatti dimostrò che forse il progetto era un po' troppo avanzato per le tecnologie disponibili; in effetti i proiettili autopropulsi esplosi dalle armi Gyrojet avevano le prestazioni promesse e anche qualcosa di più, d'altronde manifestarono sin da subito difetti tali da renderle un fallimento totale quando testate dalle forze armate in vista dell'adozione.

I minuscoli razzi avevano infatti una gittata minima estremamente lunga - circa 10-15 metri dalla volata dell'arma - entro la quale erano assolutamente inefficaci, tant'è che un proiettile appena esploso non era in grado di penetrare nemmeno un foglio di cartone pressato o una pezza di cotone per non parlare della precisione sulla distanza, che produceva rosate di 1 metro di diametro alla distanza di 45 metri!

Per queste ragioni, oltre che per il costo elevato delle singole munizioni, il progetto venne accantonato dai militari e le armi fin lì prodotte - principalmente pistole e qualche rara carabina - vendute sul mercato libero civile, fino a che l'approvazione del Gun Act del 1968 le mise praticamente fuorilegge a causa del calibro - .51 pollici ovvero 13 mm - che le qualificava come ordigni distruttivi.

Riprogettate in calibro 12 mm per scavalcare l'ostacolo di legge, si dimostrarono ancor più bizzose e imprecise e finirono per diventare un articolo per facoltosi collezionisti ovvero un prop cinematografico.

Entra in scena la Corsa allo Spazio.

La Gyrojet Mk.1 originale
Nella seconda metà del XXI secolo, con l'affacciarsi dei vari imperi terrestri oltre i limiti dell'atmosfera, sorse l'esigenza di... equipaggiare i futuri esploratori spaziali con... strumenti di autodifesa atti all'uso a gravità zero ergo nel vuoto cosmico.

Le armi da fuoco convenzionali, per poter funzionare nel vuoto ed in assenza di gravità, necessitavano di tante e tali (costose) modifiche da rendere il proposito di armare un contingente di truppe orbitali a dir poco antieconomico, così come le armi ad energia diretta impugnabili non erano ancora giunte ad un grado di maturità tale da permetterne l'adozione generalizzata.

Fu allora che qualcuno resuscitò l'idea di Mainard & Biehl ma modificandola radicalmente, rispetto all'originale, grazie alle nuove tecniche di fabbricazione e ai nuovi materiali dell'Era Spaziale.

Dove la Gyrojet originale adottava un meccanismo definibile come "massa battente invertita" - cioè un percussore fisso nella culatta dell'arma sul quale veniva spinto il proietto dall'azione del cane mediante la trazione sul grilletto, che produceva lo scoppio della capsula d'innesco e l'accensione del propellente nel razzo - il nuovo modello funzionava per mezzo di un innesco elettronico non dissimile, nel funzionamento, da quello di un air bag: una corrente elettrica a basso voltaggio passava attraverso una piastrina metallica che si vaporizzava in meno di 1/100 di secondo producendo un volume di gas pari a un migliaio di volte la massa originale, accelerando il proiettile lungo la canna (liscia) mentre gli ugelli di scarico sul retro del proiettile impartivano l'effetto giroscopico per rotazione, garantendone precisione sulla distanza.

Pistola Gyrojet; mod.fuoco: Normale, Gittata: 50m
Peso: 0.5kg (0.75 kg carica), N.ro Colpi: 8
Rispetto al modello originale del XX secolo, i nuovi Gyrojet non erano silenziosi in quanto i proiettili erano supersonici ma rimanevano comunque armi senza rinculo utilizzabili praticamente ovunque: in atmosfera, in acqua e nello spazio.

Di più: grazie alla miniaturizzazione dei componenti elettronici e alla realizzazione di nuovi esplosivi di tipo PBX (Plastic-Bonded Explosives) a differenza dei razzi originali, che non erano altro che pallottole solide spinte da un razzo, i nuovi modelli erano molto più versatili in quanto proiettili-madre con differenti carichi paganti, letali e non-letali.

Per questa ragione, anche dopo lo sviluppo di armi ad energia diretta (p.es. Laser, Maser etc.) affidabili ed economiche, rimasero a lungo l'arma preferita dalle forze dell'ordine e dalle Forze Speciali - specialmente quelle civili ovvero quelle impiegate in operazioni orbitali.

I proiettili Gyrojet...

Ogni proiettile Gyrojet è in effetti un razzo in miniatura calibro 12,7 mm e lungo 38 dotato di una testata, come un missile, e di un minuscolo endoreattore, il tutto stabilizzato in volo grazie alla rotazione imposta dagli ugelli del motore, appositamente inclinati per generare una spinta rotatoria.

Prima della Guerra Finale ne erano in uso le tipologie più svariate, a seconda che fossero destinati alle forze dell'ordine o ai militari.

I primi potevano valersi della versione standard, praticamente un proiettile di grosso calibro per uso generale ovvero a deformazione/pre-frammentato ad uso antiuomo specie quando era richiesto l'uso della forza letale - come nel caso di situazioni con ostaggi, dove occorre minimizzare i rimbalzi e massimizzare la neutralizzazione al primo colpo del bersaglio - non dissimili alle famigerate pallottole Glaser del tardo XX secolo.

Seguivano poi i razzi Stordenti (in pratica accumulatori tipo-TASER in grado di scaricare all'istante decine di migliaia di Volt sul bersaglio) ovvero Anti-sommossa (proiettili espansivi in gomma, sulla falsariga degli air bag, attivati dal contatto col bersaglio) e Chimici/Soporiferi - riempiti di sostanze irritanti/lacrimogene ovvero di agenti incapacitanti non-letali.

I militari potevano invece avvalersi anche di munizioni ad elevata letalità atti ad affrontare bersagli protetti e/o corazzati ed infliggere danni a veicoli e materiali, come gli APHE (Perforanti/Esplosivi) gli HEAP (Esplosivi/Perforanti) o gli HE-I (Esplosivi/Incendiari); i primi sono proiettili realizzati in Staballoy (lega di Uranio Impoverito) con all'interno una minuscola carica esplosiva attivata da una spoletta piezoelettrica in grado di perforare corazze leggere e infliggere ferite devastanti all'interno del bersaglio, i secondi in grado di danneggiare - grazie alla minuscola carica cava - anche bersagli protetti con notevoli effetti oltre la corazza e i terzi in funzione prettamente anti-uomo/anti-materiale, in grado di infliggere terribili ferite e danneggiare/incendiare materiali.

Pur essendo originariamente relegati all'uso da parte di truppe specialistiche, come le squadre d'assalto orbitale e le forze speciali, con il deteriorarsi della situazione durante l'Ultima Guerra, divennero di uso più generalizzato, in quanto ormai i contendenti avevano gettato allegramente alle ortiche ogni parvenza di condotta civilizzata e/o regola di guerra.

Vista la brutalità di queste armi divenne presto pratica comune, presso le FF.AA. regolari dei vari belligeranti, di non fare prigionieri quei nemici che si sapeva fare uso di Gyrojet che fossero del tipo "proibito" oppure no, così che, nel futuro post-apocalittico di Mutant Future™ queste armi sono divenute piuttosto rare anche per una reliquia.

...e le armi che li sparano.

Pistola Mitragliatrice Gyrojet: Mod. fuoco: Auto,
Gittata: 200 m, Peso: 1.5 kg (2.3 kg carica), N.ro colpi: 25
Venendo invece alle tipologie di armi in uso presso gli Antichi, dal momento che la platea degli utilizzatori era piuttosto vasta, vennero realizzate in vari modelli, dalle pistole - sia semiautomatiche che a rotazione - alle pistole mitragliatrici (praticamente poco più che pistole a canna lunga, con capacità di fuoco a raffica e caricatori ad alta capacità) ai fucili, sia semiautomatici che mitragliatori, i primi - dotati di ottiche di precisione o congegni di mira elettronici - impiegati anche dalle SWAT della polizia come armi per cecchini.

Pur non essendo nella forma particolarmente dissimili dalle armi da fuoco convenzionali del periodo, le armi Gyrojet si distinguono per la loro leggerezza: di fatto il maggior peso ed ingombro sono costituiti dai caricatori e dalle munizioni, mentre le armi vere e proprie sono realizzate con poche parti metalliche essenziali (canna, molle, scatto etc.) fabbricate in leghe leggere con trattamento anti-corrosione atte a garantirne l'uso anche nel vuoto cosmico e nelle acque salmastre mentre carcasse, calciature e gusci sono realizzati in resine polimeriche ad alta resistenza, il che fa sì che a vuoto pesino la metà di un'arma convenzionale equivalente.

I Gyrojet: specifiche e statistiche di gioco.

Fucile Gyrojet: Mod. Fuoco: Normale/Auto (dipende se "civile"
o militare); Gittata: 400 metri, Peso: 2.5 kg (3.5 kg carico)
N.ro colpi: 30
Veniamo ora alla parte che più interessa i Mutant Masters™ quella ludica, con le specifiche e le regole di gioco che si applicano a questi nuovi implementi di distruzione.
Come al solito, le regole speciali presentate sono da considerarsi assolutamente opzionali in quanto non ufficiali.

La prima caratteristica che differenza i Gyrojet dalle altre armi-reliquia hi-tech è che hanno tutte la medesima gittata massima, senza alcuna differenziazione in base al tipo di arma che li spara; questo perché - essendo dei razzi - tutti i proiettili hanno le medesime caratteristiche.
In termini ludici, ogni arma ha - come al solito - una gittata Normale che varia in base al tipo di arma ed è funzione essenzialmente della lunghezza della linea di mira ed una gittata Massima che è pari a 2000 metri per tutte le armi.

I Gyrojet possono essere adoperati in qualunque ambiente, compreso il vuoto e sott'acqua: nel primo caso, la gittata è moltiplicata x2 nel secondo è pari a 1/4 del normale.

Inoltre, tutti i Gyrojet hanno una gittata Minima di 3 metri entro la quale il danno è ridotto a 1d6 in quanto il proiettile non ha ancora raggiunto l'accelerazione massima; oltre questa distanza, il Gyrojet infligge il danno normale per il suo tipo.

In tutte le armi, l'energia per l'ignizione dei razzi proviene da una cella energetica standard inserita nel caricatore e buona per almeno 100 tiri, dopodiché va sostituita/ricaricata.

Ogni proiettile/razzo Gyrojet pesa 25 grammi, cui si deve sommare il peso del caricatore (comprensivo di cella/batteria); nelle schede a corredo è comunque riportato il peso ad arma scarica (ma comprensivo di accessori standard) e quello ad arma carica.

Specifiche Munizioni

Standard: proiettile solido, infligge 3d6 di ferite;

A deformazione/pre-frammentato: diminuisce di 2 punti la CA del bersaglio, infligge 3d8 di ferite;

Chimico: infligge 2d6 di ferite non-letali* e rilascia all'impatto un aggressivo chimico del tipo stabilito dal Mutant Master nel raggio di 0.5 metri;

Stordente, tipo 1: infligge 1d6 di ferite non-letali* e scarica istantaneamente 50-80mila Volts sul bersaglio: tiro salvezza contro Stordimento o il bersaglio è paralizzato per 1d6-Bonus COS (minimo 1) round; in caso di fallimento critico del TS, il bersaglio va in arresto cardiaco e morirà entro nCOS/nDadi-vita se non viene soccorso.

Stordente, tipo 2: infligge all'impatto 3d6 di ferite non-letali* e impone un tiro-salvezza contro Stordimento o il bersaglio resta a terra per 1d6-Bonus COS round (minimo 1); se il TS è un fallimento critico, il bersaglio sviene per 1d6 di turni.

APHE: contro bersagli corazzati, aumenta la CA di 2 livelli (p.es. CA 5 diventa CA 7) ed infligge 4d6 di ferite; se il danno è ≤ al punteggio di COS (o ai Dadi-Vita x3) del bersaglio, esplode all'interno infliggendo automaticamente 5d6 di ferite aggiuntive!

HEAP: contro bersagli corazzati aumenta la CA del bersaglio di 2 livelli ed infligge 4d8 di ferite; contro bersagli privi di protezione o armature rigide, agisce come un proiettile HE-I (vedi sotto).

HE-I: diminuisce di 2 livelli la CA del bersaglio (p.es. da CA 7 a CA 5) nel caso indossi protezioni corazzate rigide ed esplode all'interno del bersaglio per 4d8 di ferite, dopodiché infligge 1d6 di ferite aggiuntive per 3 round successivi a meno di effettuare con successo un TS contro Morte a causa dell'elemento incendiario.
Se il colpo non penetra (cioè il tiro per colpire è inferiore di 2 punti alla CA del bersaglio), esplode all'esterno per 3d6 di danno non-letale* e 1d8 di danno da esplosione entro un raggio di 1 metro (TS contro Morte per evitare).

*Danno Non-Letale: il danno viene subito normalmente ma è considerato temporaneo (sparisce in 1d6-Bonus COS ore - minimo 1 ora) con l'eccezione che ogni 6 sul risultato del dado si traduce in 1 punto di danno "regolare".

Tipica arma di polizia, il revolver Gyrojet ha un tamburo dotato di sei camere che possono
essere caricate con tipi differenti di munizione, selezionabili passando il pollice sul display
touch sul retro del fusto, lì dove si trova normalmente il cane.
La cella di energia nel revolver è inserita nel calcio anziché nel caricatore.
Mod. tiro: Normale; Gittata: 50 metri; Ps. 0.6 kg (0.75 kg carico); N.ro colpi: 6

Note finale e conclusioni dell'Autore.

Era da un po' che volevo cimentarmi di nuovo con un implemento prettamente fantascientifico/hi-tech per Mutant Future™ dal momento che l'ultimo caso - se non ricordo male - risaliva niente meno che ad Aprile del 2013 con il famigerato Blaster Multi-funzione, ed ho colto la palla al balzo di rinverdire le conoscenze tratte dai Sacri Testi® in particolar modo The Armory© e Future Weapons© di Kevin Dockery, sui quali sono riportati i dati storici e tecnici di questa tipologia di armi e dai quali ho potuto estrapolare ed elucubrare le informazioni pertinenti per questo articolo.

Come sempre, spero di avervi fatto cosa gradita, alla prossima e Buon Divertimento!


 

martedì 16 ottobre 2018

*BREAKING NEWS**BREAKING NEWS**BREAKING NEWS**BREAKING NEWS*

Per le serie: Gli ho fatto il filo per anni... e Non è sempre Domenica ma non può essere nemmeno sempre lunedì, finalmente ce l'ho, qui, tra le mie avide manine, dopo averlo letteralmente cercato per mari e per monti ed aver sempre rinunciato, anche quando stavo in grana, per le quotazioni da antiquariato mEng cui veniva proposto sulle varie piattaforme di e-commerce internazioAnali.

Poi, all'inizio di questo ottobre, durante una delle mie solite ricerche a tempo perso, ho beccato questa inserzione, un'asta in Gran Bretagna, niente meno, quindi già appetibile per il semplice fatto che l'eventuale acquisto non sarebbe stato gravato di dazi e balzelli; certo, la base d'asta non era proprio un cotillon ma nemmeno fuori dal mondo, visto che le alternative (tutte, rigorosamente, basate in Ammerreka) erano lievemente fuori mercato (parliamo di 150 - leggonsi: CENTOCINQUANTA - svanziche per la meno esosa).

Come bonus aggiunto, le fotografie postate a corredo mostravano un set completo ma soprattutto in condizioni eccellenti e visto che mancavano si e no tre giorni alla scadenza e non c'erano sciacal... ahem!... partecipanti in lizza, mi sono detto: ma 'sticazzi, perché no? Tanto tentare non costa nulla...

Non vi tedierò ulteriormente con la cronistoria, quello che conta è che sono riuscito ad assicurarmelo nonostante il solito bimbettominkya da rilancino all'ultimo secondo da 50 centesimi e dopo un'attesa tutto sommato ridicola (spedito l'8/10, arrivato oggi non so se mi si piega) ho potuto scartare il mio pacco dono, perché tale lo ritengo, nonostante sia stato io a... donare i miei sudati risparmi per questo (grazie anche ad una vendita cascata proprio a fagiuolo, come si suol dire, che ha coperto quasi per intero la spesa).

Ora, come potete evincere dalle foto in allegato, si tratta del favoleggiato box set di regole per miniature legato all'universo di quello che oggi viene chiamato Classic Traveller, di cui nell'ambiente dei vecchi grognard tutti parlano ma che - alla fine della fiera - pochi conoscevano o possedevano effettivamente, anche perché parliamo di un prodotto pubblicato dalla mai troppo compianta GDW ben 38 (leggonsi: TRENTOTTO) anni fa!

La prima cosa che mi ha fatto tirare un (grosso) sospiro di sollievo è che l'oggetto del desiderio è davvero in condizioni praticamente pristine, sembra uscito - non dico ieri ma - l'altro ieri dalla tipografia; la cosa che invece mi ha sorpreso è stato scoprire che questo set, oltre al summenzionato regolamento - per altro perfettamente integrabile col gioco di ruolo (che poi è la ragione fondamentale per il quale l'ho acquistato) - contiene quello che, nelle varie incarnazioni successive del gioco, veniva pubblicato come supplemento a parte, cioè il Manuale Tecnico che permette al master di realizzare per conto proprio, se lo desidera, qualunque implemento di distruzione e/o veicolo gli venga in mente e già solo per questo avrebbe meritato l'acquisto!

Dal momento che mi accingo a studiarmelo per benino (pur essendo 3 volumetti tascabili, sono piuttosto densi di informazioni, com'era nella tradizione della GDW prima maniera) probabilmente resterò fuori dai giochi per qualche giorno, dopodiché vi saprò dire qualcosa di più.

Va da sè, che  - con questo ameno scatolo per le mani - mi sento anche ragionevolmente ringalluzzito per rivedere la mia decisione riguardo il gioco che fu il cavallo di battaglia di Marc Miller, prima che impazzisse completamente e partorisse l'abominio che ha dato alle stampe di recente e che desse l'imprimatur all'edizione for Prickchild-only(tm) Made in England che tanto mi è salita sugli zebedei.