lunedì 15 giugno 2015

La minaccia viene dall'Est! Un nuovo scenario per Mutant Future™


Nuove nubi di tempesta si addensano sulle lande post-apocalittiche, una minaccia proveniente dal lontano passato, niente meno che dall'epoca della Guerra degli Antichi...
un antico nemico è risorto ed è intenzionato a portare a termine l'opera cominciata tanti anni prima dai suoi predecessori.

Si fa chiamare Generalissimo e il suo esercito è la Krasnaja Armija l'Armata Rossa delle antiche leggende, lo spauracchio di tutti i discendenti del Mondo Libero.

Il Generalissimo dispone di numerosi seguaci ma quel che è peggio, possiede armamenti ed equipaggiamenti degli Antichi, macchine portentose e inarrestabili, con le quali assoggetta intere regioni e popoli al volere dei Soviet (qualunque cosa questo voglia dire).

Di fatto, le popolazioni sottomesse hanno solo una scelta: unirsi spontaneamente (!) al Soviet – e giurare fedeltà ed obbedienza assolute al suo rappresentante (il Generalissimo, ovviamente!) - oppure servire nei grandi kolkhoz o collettivi, lavorando come schiavi per il progresso dei Soviet e dell'Armata Rossa.



Perfino Ulthar, l'autoproclamato Signore della Guerra dei barbari occidentali, è preoccupato dall'avanzata inarrestabile della Krasnaja Armija; in numerose scaramucce tra le sue orde ed i manipoli – ben ordinati – dell'Armata Rossa, i barbari hanno costantemente avuto la peggio, nonostante siano valorosi e spesso in possesso di artefatti tecnologici degli Antichi (nonché di poteri mutanti), la disciplina e la superiore potenza di fuoco dell'Armata hanno sempre prevalso, specialmente quando è scesa in campo l'arma suprema del Generalissimo: il Serpente di Ferro.

Utilizzando gli antichi tracciati – tutt'ora esistenti – delle strade ferrate degli Antichi, questo gigantesco e mostruoso manufatto si sposta velocemente da un capo all'altro dell'Impero del Soviet, scaricando sui suoi nemici una potenza di fuoco inaudita, frutto della tecnologia perduta degli Antichi.

Dove le lunghe strade ferrate non arrivano, i soldati dell'Armata provvedono utilizzando legioni di schiavi e prigionieri per posare nuove “rotaie” (così vengono definite dagli invasori) sulle quali il Serpente si muove agevolmente.

Se non si porrà presto fine a questa minaccia, tutte le terre conosciute diverranno presto assoggettate all'impero del Generalissimo.



Come stanno in realtà le cose: dalla narrativa i più avranno già capito come stanno le cose ed in cosa consista la minaccia del Generalissimo; si tratta infatti di un novello dittatore che rifacendosi agli ideali (?) dell'antica Unione Sovietica sta cercando di fare quello che non è mai riuscito nemmeno al suo idolo, zio Giuseppe (in arte Stalin) nei suoi sogni più selvaggi: costruire un Impero Mondiale sotto le insegne della stella rossa.

Ma per capire di più e meglio di cosa stiamo parlando, occorre fare un passo indietro, al tempo della Grande Guerra Finale.

Adottando una nuova tecnologia ed approfittando dell'incauta tracotanza dell'impero degli antichi noto come Stati Uniti d'Amerika, i loro più acerrimi nemici invasero il continente americano in pieno inverno attraversando all'asciutto il braccio di mare che separava le propaggini orientali più lontane dell'antico impero chiamato Russia ai territori occidentali più settentrionali dell'impero statunitense.

Speciali apparecchi disseminarono le acque gelide dello Stretto di Bering, tra la penisola di Chokotka e l'Alaska di un composto chimico che solidificò l'acqua creando un vero e proprio ponte di ghiaccio profondo una decina di metri e largo un centinaio, una vera e propria autostrada sulla quale far transitare un'armata di mezzi blindati e corazzati per l'invasione.



Purtroppo per i russi, gli americani non erano completamente imbambolati – nonostante fossero impegnati nella guerra praticamente ovunque – e non rimasero a guardare: bombardarono il ponte di ghiaccio russo con armi al plasma e a fusione e posero fine all'invasione prima ancora che potesse avere luogo, affondando nelle gelide acque dello stretto uomini e mezzi.

Nonostante tutto questo, però, numerosi reparti di fanteria di marina e di truppe speciali russe (gli Spetsnatz) avevano già avuto il tempo per sbarcare in Alaska e quella che seguì fu una lunga e sanguinosa guerriglia tra la popolazione residente della regione, con l'aiuto di alcune unità di riservisti e della Guardia Nazionale e gli invasori russi.

Alla fine, impossibilitati a proseguire l'offensiva per mancanza di rifornimenti e tagliati fuori completamente dalla loro catena di comando, i russi sopravvissuti si dispersero per tutto il territorio, fino ad arrivare all'impero noto come Canada (tra l'altro amico ed alleato dell'impero degli Stati Uniti) e lì si insediarono, assimilando (e venendo essi stessi assimilati) le comunità autoctone della regione.



Il Generalissimo non è che un discendente di questi antichi invasori, bis-bis-nipote di un ufficiale degli Spetsnatz fanatico e nostalgico della grandezza della fu Unione Sovietica, che ha fatto suoi gli ideali dei padri ma che ha avuto un insperato colpo di fortuna (anzi, due) che gli hanno permesso di diventare quello che è oggi.

A partire infatti dalla seconda metà del XX secolo, durante l'era chiamata dagli Antichi Guerra Fredda i leader sovietici avevano più volte tentato di invadere l'Alaska, solo per vedere i loro tentativi di penetrazione rintuzzati dalle forze armate dei loro nemici capitalisti; come avevano fatto a più riprese anche in altri paesi confinanti appartenenti all'alleanza avversaria chiamata NATO, avevano surrettiziamente disseminato i territori più impervi e nascosti con depositi di armi e materiali che le forze di invasione avrebbero così potuto usare senza dover dipendere dai rifornimenti dalla madrepatria.

Il problema è che con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il chaos verificatori a cavallo tra il XX ed il XXI secolo, di questi depositi segreti si perse ogni traccia e perfino il ricordo.

Il Generalissimo deve il suo iniziale potere al fatto di aver rintracciato e scoperto proprio questi depositi!



Certamente, gli equipaggiamenti e le armi in essi contenuti non possono certo essere definiti stato dell'arte, si tratta di roba che è rimasta nascosta e dimenticata per decenni, forse secoli (almeno!) ma che oggi, nel mondo post-apocalittico di Mutant Future fa una notevole differenza, rispetto alle tecnologie medioevali a disposizione di buona parte delle popolazioni residenti della desolazione!

Il secondo (e più grande) colpo di fortuna il Generalissimo l'ha avuto quando si è messo in viaggio con i suoi seguaci (al tempo un pugno di espatriati russi come lui) cercando di raggiungere ed esplorare quelli che erano stati gli obbiettivi originali della forza d'invasione di cui faceva parte il suo avo.

Si trattava per lo più di sospetti siti nucleari e basi di lancio di cui gli Spetsnatz avrebbero dovuto impadronirsi... inutile dire che – a causa dell'accanita resistenza degli americani – non li avevano mai raggiunti.

Qui però il Generalissimo scoprì un grandissimo tesoro, nascosto in un'immensa caverna (artificiale) degli antichi: un locomotore nucleare perfettamente preservato, con tanto di vagoni per il trasporto ed il lancio di missili balistici intercontinentali.

Purtroppo, delle antiche armi di distruzione di massa non c'era più traccia, ma il convoglio era altrimenti intatto ma soprattutto funzionante... ci vollero settimane perché il Generalissimo, studiando la documentazione tecnica rinvenuta nell'antica base, potesse venire a capo dei complicati macchinari degli Antichi ma lui aveva la pazienza (e l'intelligenza!) necessaria ed è così che è nato il Serpente di Ferro: un treno blindato alimentato da un reattore nucleare e dotato di armi sofisticate.

Col tempo, avvalendosi delle conoscenze tramandategli dai suoi avi (alcuni dei quali avevano servito nell'Armata Rossa ai tempi della Rivoluzione d'Ottobre e della Grande Guerra Patriottica) il Generalissimo ha ampliato e migliorato il suo convoglio, aggiungendo nuovi carri blindati e nuove armi (molte delle quali provenienti dagli antichi depositi russi), fino a ricreare la versione moderna dei treni blindati in uso in Russia al tempo del più grande dei leader sovietici: Josif Stalin le cui orme il nostro vuole ricalcare!



Per il Mutant Master: il Generalissimo e la Armata Rossa sono armati ed equipaggiati con materiale di origine sovietica risalente per lo più agli anni '50 e '60 del secolo scorso, come fucili mitragliatori, mitragliatrici, moschetti automatici e fucili d'assalto più alcuni esemplari di lanciarazzi e lanciagranate (tipo RPG).

Le truppe di élite della Guardia Rossa, di fatto la guardia pretoriana personale del Generalissimo, sono armate invece con reliquie hi-tech, molte delle quali appartenute ai membri originali delle truppe russe d'invasione al tempo della Guerra Finale e tramandate di padre in figlio.

Il resto delle “truppe”, specialmente quelle tratte dai popoli assoggettati al Soviet, sono equipaggiate in maniera non dissimile dagli altri abitanti della desolazione post-apocalittica.

Per quanto riguarda la composizione delle armate del Generalissimo, c'è una predominanza di umani puri tra i ranghi, specialmente per quanto concerne i suoi seguaci originali, di discendenza russa, seguiti a ruota da umani mutanti purché non particolarmente mostruosi (il nostro novello Stalin è piuttosto schizzinosetto su questa faccenda, più che a zio Giuseppe somiglia a zio Adolfo); si mormora infine che tra le fila della Guardia Rossa vi siano molti umani sintetici e/o androidi, che il Generalissimo avrebbe completamente assoggettato alla sua volontà.



Note dell'Autore: era da un po' che mi frullava per la testa l'idea di un nuovo, pericoloso, avversario per la mia versione di Mutant Future soprattutto mi intrigava l'idea di poter mettere a frutto un novello implemento di distruzione, per di più semovente, per tenere sulla corda i miei personaggi... tra l'altro, in quanto appassionato di armi, storia e tecnologia militare, sono sempre stato intrigato dai treni blindati, un capitolo assai poco noto della storia militare, nonostante abbia avuto, specie nell'Europa dell'Est, un importante significato dal punto di vista operativo.



Impiegati inizialmente come centri mobili di comando ovvero per la sorveglianza delle frontiere, i treni blindati sono stati utilizzati da tutte quelle nazioni che avevano l'esigenza di tenere sotto controllo grandi estensioni di territorio e non avevano sufficiente manodopera per farlo, come Impero Austro-Ungarico, Germania e Russia prima, Polonia e altre nazioni nate dalle ceneri degli imperi centrali poi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale poi, i treni corazzati vennero diffusamente impiegati e dai tedeschi e dai russi, grazie alle estese reti ferroviarie esistenti, che permettevano di intervenire quasi ovunque, specialmente in assenza di mezzi d'appoggio più convenzionali perché il territorio era troppo selvaggio e/o non sviluppato o lontano dalle aree civilizzate.

Con la fine della guerra e la successiva fase della Guerra Fredda i treni armati vennero considerati obsoleti anche se ci sono documenti che attestano come – almeno in Russia – molti treni speciali venissero realizzati dalla Forza Razzi Strategica per dispiegare missili ICBM a testata nucleare in funzione mobile, anziché fissa nei sili nucleari.

Si vocifera che, in un certo momento, anche gli USA avessero pensato di rendere... mobili i loro missili nucleari, per evitare la distruzione in un colpo solo della forza di rappresaglia in caso di classico first strike da parte del nemico ma alla fine non se ne fece niente, un po' perché i contendenti preferirono dedicarsi alla realizzazione di piattaforme mobili più versatili come i sottomarini lanciamissili balistici a propulsione nucleare, un po' perché i vari trattati SALT e START proibirono l'uso di piattaforme mobili per l'arsenale nucleare basato a terra.

Sapendo però come sono sempre andate queste cose, specie quando si tratta di assicurarsi un deciso vantaggio strategico, siamo poi così sicuri che i due maggiori contraenti dei trattati di non-proliferazione si siano veramente rimessi alle imposizioni degli accordi?



Come potete vedere da questo post, la domanda è oziosa e retorica ed anzi, prendendo spunto dalla atomofollia imperante negli States soprattutto negli anni '50 e '60 del secolo scorso, quando sembrava che tutto dovesse marciare ad energia nucleare ho presupposto che il Pentagono abbia realizzato, per l'appunto, degli appositi convogli a propulsione nucleare (né più e né meno di quanto avrebbero fatto i sovietici) per il trasporto, il posizionamento ed il lancio di ICBM, magari dei famigerati MX di cui tanto si parlò negli anni '80 e di cui venne realizzata una manciata di esemplari (oggi ritirati/smantellati) come LGM-118 Peacekeeper per i quali storicamente si era pensato di realizzare dei veicoli erettori/lanciatori mobili.

Per quanto riguarda lo svolgimento del gioco, fino all'introduzione di armi ed equipaggiamenti specifici – nei prossimi articoli/post a breve (almeno spero!) - potete adoperare le armi convenzionali così come riportate nel manuale di base, destinando quelle hi-tech (ad energia/laser) ai soli esponenti della Guardia.

Un capitolo a parte merita il Serpente di Ferro in quanto merita non solo un'esposizione più dettagliata ma anche una serie di regole speciali attualmente in via di definizione, che conto di proporre al più presto... restate sintonizzati su queste pagine e buon divertimento!