sabato 20 aprile 2013

BAAAAZOOOKAAAA!!! ovvero: un lanciarazzi per Mutant Future

Ebbene si, per la serie: le vecchie glorie non muoiono mai, c'è un nuovo sceriffo in città, o meglio, c'è una nuova arma in giro per le devastate lande post-apocalittiche rinata appositamente per turbare i sonni dei cattivi e dare ai personaggi giocanti il brivido di essere i John Wayne del dopobomba.

Parliamo, caso mai non si fosse intuito, del più classico tra i classici delle armi anticarro, riesumato da un ignoto ricercatore che ne ha rinvenuto un esemplare in perfette condizioni durante uno scavo in una collina artificiale, rivelatasi poi un antico museo, sepolto sotto diversi metri di terra e ceneri, dedicato alla scienza e alla tecnica – ancorché piccolino – ma ricco di reperti interessanti... e riproducibili.

L'oggetto era infatti accompagnato da una estensiva bibliografia riguardo il suo uso e le sue funzioni, nonché dei disegni grazie ai quali un intraprendente (e lungimirante) mercante ha potuto realizzarne delle copie pressoché identiche, se non nei materiali, nella forma e nella sostanza.

Nato durante la 2a Guerra Mondiale ad opera del colonnello Skinner e del tenente Uhl dell'esercito degli Stati Uniti, il lanciarazzi anticarro M1 da 60mm fu una vera e propria rivoluzione nell'ambito delle armi portatili per la fanteria; mise in grado per la prima volta nella storia il soldato comune di affrontare (e sconfiggere) l'allora sovrano del campo di battaglia: il carro armato.
Nella sua forma più basilare, non è altro che un tubo vuoto aperto alle estremità, dotato di un meccanismo di accensione elettrica attivato da una normale pila elettrica collegato ad un grilletto montato su una rozza impugnatura a pistola, nel quale si inserisce – dalla parte posteriore – un proietto dotato di propulsione a razzo; la pressione sul grilletto chiude un semplice circuito elettrico che accende la carica di lancio contenuta nella coda del razzo.

Una volta acceso, il motore a razzo spinge il proietto fuori dal tubo fino al bersaglio; al momento dell'urto con il bersaglio, una semplice spoletta piezoelettrica provoca l'esplosione della carica cava nell'ogiva, che penetra con un dardo di gas e metallo incandescente la corazza d'acciaio.

Se tutto va per il verso giusto, il dardo perfora da parte a parte la corazza e produce un'esplosione all'interno, magari colpendo le munizioni nelle riservette oppure incendiando il carburante nel serbatoio, distruggendo così il carro armato.

La carica cava fu una scoperta del prof. Charles Edward Monroe che ne formulò il funzionamento nel 1880; in pratica viene praticata una cavità in una carica di esplosivo, che viene poi rivestita con un metallo denso (di solito si usa il rame).
La cavità fa si che al momento dello scoppio, l'energia dell'esplosione venga focalizzata in avanti, contro il rivestimento di rame; questo a sua volta produce il getto perforante di particelle metalliche e gas che, muovendosi ad una velocità di svariati chilometri al secondo, provoca la perforazione della lastra metallica della corazza.

Lo spessore di acciaio perforato dipende dalla quantità di esplosivo adoperato (e dalla sua potenza...) e dal diametro della carica cava: maggiore il diametro dell'ogiva, a parità di esplosivo, maggiore lo spessore perforato.

Ci sono in realtà numerose variabili e modalità per rendere inefficace (o meno efficace) una testata a carica cava, ma esulano dal nostro discorso.

Tornando (letteralmente) a bomba, la... nuova versione post-apocalittica di questo grande classico è realizzata in officine artigianali con materiali spesso poveri o riciclati.
Data però la semplicità del disegno, la cosa non è particolarmente importante e il bazooka si comporta egregiamente, anche se le sue prestazioni, rispetto all'originale, non sono proprio irresistibili.

Il tubo, realizzato in lega metallica, completo di impugnatura a pistola e poggiaspalla in legno, ha un diametro di 60mm è lungo 1,5 metri e pesa all'incirca 7 kg; il razzo è lungo
55 centimetri e pesa circa 1,6 kg.
Per l'accensione del razzo, il fabbricante ha avuto il colpo di genio di utilizzare, al posto dei contatti elettrici originali, due filamenti in Duralloy che scoccano la scintilla per l'innesco del proiettile a razzo grazie ad una cella a energia standard, sufficiente per un centinaio di lanci.

Il modello originale di razzo utilizzava per la testata una carica di 0,23 kg di un esplosivo noto come pentolite che – ovviamente – non è più né prodotto, né reperibile.
Al suo posto i fabbricanti hanno usato una carica un po' più pesante riempita con una versione home made del tritolo, che sebbene meno potente è (relativamente) più facile da produrre ed è più malleabile, mentre il rivestimento metallico per la cavità è stato realizzato con lamine di ogni metallo possibile ed immaginabile al posto del (raro) rame.
Il propellente per il razzo è composto da polvere nera macinata grossolanamente, come la carica di lancio per gli odierni fuochi d'artificio.

Il tutto avrebbe le seguenti prestazioni (nel mondo “reale”):
gittata operativa 100 metri, massima 200 metri
penetrazione: 8,5 cm di acciaio omogeneo
raggio di scoppio: 9 metri c.ca

che in termini di gioco vengono tradotti così:


M1(bis) Bazooka

missile:            danno:    gittata norm./max.    Raggio di scoppio     peso:

razzo 60mm      3d8*           330/660 ft.                     30 ft.               3,5 lbs.

Nota: le distanze ed i pesi sono riportati in piedi e libbre per coerenza con il sistema di misurazione adottato in MF.

* trattandosi di un'arma perforante, il razzo riduce la CA del bersaglio principale di 3 livelli (es. - CA 3 diventa CA 6) infliggendo danni doppi a causa dell'effetto della carica cava, mentre l'esplosione infligge il numero indicato di danni a tutti i bersagli nel suo raggio di efficacia.

Nota per il Master: se decidete di introdurre nel vostro gioco questo nuovo implemento di distruzione, sappiate che, a differenza dei normali artefatti tecnologici, il bazooka non si trova in giro per rovine e catacombe, ma regolarmente in vendita nelle comunità più grandi e meglio rifornite. Il prezzo per il lanciatore si aggira sulle 100 mo ma il prezzo può fluttuare secondo le disponibilità e l'onestà del mercante di un buon ±20%, mentre i razzi costano circa 20 mo l'uno (come sopra).

Certamente, nel mondo di Mutant Future non è che ci siano poi tutti questi veicoli corazzati in agguato dietro ogni angolo ma un'arma come il bazooka viene comunque utile anche contro robot, mostri coriacei e armature potenziate; uno dei punti deboli dell'arma è la spoletta che fa esplodere la carica esplosiva: realizzata artigianalmente, non è del tutto affidabile e potrebbe non attivarsi.

Dopo ogni attacco a segno, lanciate 1d6: se esce 1 la testata è fasulla e non scoppia.
Questo contro i bersagli rigidi di cui sopra; in caso di attacco contro bersagli... morbidi (cioè non così solidi o coriacei come – p.es. - gli esseri umani) un tiro di 1/3 vuol dire che la testata non scoppia.
In questo caso il bersaglio subisce 3d6 di ferite per l'impatto ma non c'è esplosione.

Buon divertimento.

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