giovedì 30 giugno 2016

Le più famose, le più longeve: le pistole Colt/Browning (The Armory per Call of Cthulhu™)


Dal momento che ogni promessa è debito, cominciamo questa – spero esaustiva – carrellata sulle armi da fuoco non generiche degli anni '20 con le geniali creazioni che furono del genio mormone John Moses Browning l'uomo che ha letteralmente rivoluzionato, dalla seconda metà del XIX secolo al primo quarto del XX, il mondo delle armi da fuoco ed i cui brevetti, ancora oggi a più di un secolo di distanza, sono ancora alla base degli innumerevoli modelli di armi oggi in commercio.

Per quanti si domandassero il perché dell'intestazione Colt/Browning rispondo col dire che il nostro era in realtà un libero professionista, praticamente un inventore puro, che col marchio Browning (oggi di proprietà della FN di Herstal, in Belgio) ha principalmente venduto le sue armi sportive, mentre tutto il resto della sua cospicua produzione è stato licenziato alle più diverse ditte americane (Winchester, Remington e per l'appunto Colt) e – per l'Europa – alla summenzionata Fabrique Nationale belga, sicché quasi tutte le pistole realizzate dal nostro esistevano in due varianti, pressoché identiche: quelle fabbricate appunto dalla Colt per il mercato nordamericano e quelle prodotte in Belgio dalla FN per il resto del mondo.

Non solo: John Moses Browning fu anche un prolifico creatore di munizioni, che, con pochissime eccezioni, sono tutte ancora di produzione ed uso corrente ed adottate – come vedremo in seguito – anche da numerosi altri fabbricanti d'armi, in America e nel mondo anche se, come le pistole d'altronde, sono pressoché universalmente conosciute – specialmente quelle da pistola – con la sigla ACP (Automatic Colt Pstol: Colt per Pistola Automatica) in quanto originariamente prodotte/brevettate dal nostro quando lavorava con la ditta fondata dal colonnello Samuel Colt.
Infatti, nel resto del mondo, soprattutto in Europa, sono piuttosto note col nome Browning preceduto dal calibro nominale espresso in millimetri.

Quando sentite parlare perciò di – per esempio – 7,65mm Browning o di .32 ACP ovvero di .380 ACP/9mm Browning Corto (o semplicemente 9mm Corto) sappiate che si tratta delle stesse, identiche cartucce.

Dopo questo excursus, passiamo a presentare dunque le principali armi corte realizzate da Browning all'inizio del XX secolo:

1) Browning M1900 detta anche old model, prodotta dal 1900 al 1912; si tratta di un'arma da tasca di piccolo calibro, la prima prodotta per la cartuccia .32 ACP/7,65mm Browning, funzionante a rinculo a chiusura labile e dotata di caricatore amovibile a scatola inserito nel calcio della pistola.

Lunghezza: 163mm
Peso: 0,62 kg
Canna: 102mm 5 righe destrorse
Calibro: .32ACP/7,65mm Br.
Caricatore: 7 colpi



colpi/round     danno     gittata base     malfunz.
          3             1d8             15m              99


2) Browning M1903, prodotta tra il 1903 e il 1939, la pistola semiautomatica più copiata di tutti i tempi, con ma soprattutto senza licenza, fu la prima pistola militare di Browning, nonché la prima (ed unica) ad aver utilizzato la cartuccia 9mm Browning Lungo (9x21mm semi-rimmed); in questo calibro ebbe larga diffusione in Europa.
Fu prodotta anche dalla Colt, però come arma destinata al mercato civile, in calibro .32 ACP.
Come l'arma che l'aveva preceduta, anche questa funzionava a rinculo diretto, con chiusura labile e caricatore a scatola inserito nel calcio.

Lunghezza: 205mm
Canna: 127mm 6 righe destrorse
Peso: 0,91 kg
Calibro: 9mm Br. Lungo; .32 ACP;
Caricatore: 7 (9mm), 8 (7,65mm) colpi.

Calibro             colpi/round    danno    gittata base    malfunz.
9mm Br. Lungo        3           1d8+1          25m              99
.32 ACP                  3             1d8            20m              99

3) Browning M1906 detta anche Baby Browning, una delle più diffuse pistole tascabili mai prodotte, fu introdotta nel catalogo della Colt a partire dal 1908 (da qui la denominazione americana Colt M1908) ed è stata la prima ad utilizzare la notoria cartuccia .25 ACP, forse una delle più fiacche mai prodotte ma non di meno molto usata, specie nei primi decenni del XX secolo, come pistola da borsetta (o da giarrettiera) dalle signore.
Stesse caratteristiche di funzionamento delle sorelle maggiori.

Lunghezza: 114mm
Canna: 51mm 6 righe sinistrorse
Peso: 0,4 kg
Calibro: .25 ACP
Caricatore: 6 colpi

colpi/round     danno     gittata base     malfunz.
       3               1d6             5m               99

4) Browning M1910, evoluzione della diffusissima 1903, deve il suo aspetto “tubolare” allo spostamento della molla di rinculo attorno alla canna, anziché sopra (come nel Vecchio Modello 1900) o sotto, come nella '03; per il resto il funzionamento è quello consueto, a rinculo diretto.
Fu ampiamente copiata (senza licenza) in Spagna nel periodo 1920-35 ed anche in Germania, dalla DWM e dalla Rheinmetall: da essa si sono evolute poi armi più tarde (e famose) come la sovietica Makarov e la Walther PPK tedesca.
La maggior fama di quest'arma è dovuta al fatto che fu la pistola usata da Gavrilo Princip per assassinare l'arciduca Ferdinando d'Austria a Sarajevo nel 1914.
A differenza degli altri modelli, questa pistola fu rigettata dalla Colt e prodotta essenzialmente in Europa (dalla FN di Liegi) fino agli anni '80!

Lunghezza: 153mm
Canna: 89mm 6 righe destrorse
Peso: 0,6 kg
Calibro: .380 ACP/9mm Br. Corto; .32 ACP/7,65mm Browning;
Caricatore: 6 (.380), 7 (.32)

Colpi/round      danno      gittata base      malfunz.
        3               1d8              15m               99

5) Browning M1922 (o 10/22), evoluzione della M1910, realizzata appositamente per il mercato militare europeo in calibro .380 ACP e per uso civile/di polizia nel consueto calibro .32 ACP; di fatto si tratta di una 1910 allungata con un'estensione della canna e della slitta con un innesto a baionetta e conseguente rinforzo del fusto per aumentare la capacità del caricatore nel calcio della pistola.




Lunghezza: 178mm
Canna: 114mm 6 righe destrorse
Peso: 0,71 kg
Calibro: .380 ACP/9mm Corto; .32 ACP/7,65mm Br.
Caricatore: 9 colpi

Colpi/round      danno      gittata base      malfunz.
        3               1d8             20m               99

6) Colt M1911 la più famosa di tutte, la mitica quarantacinque automatica che vanta il maggior numero di cloni (ufficiali ed ufficiosi) al mondo, realizzata da Browning su richiesta della Colt specificamente per le prove dell'esercito degli Stati Uniti del 1907, più volte modificata fino ad assumere la forma definitiva (e l'immediata adozione) nel 1911, da qui l'immatricolazione con la quale è nota in tutto il mondo.
Arma d'ordinanza per gli USA (e non solo) fino agli anni '90, fu modificata ulteriormente nel 1921, quando assunse la denominazione di M1911A1 e oltre che dalla Colt fu prodotta anche dalla Remington, dall'Arsenale di Springfield e da altri.
Per quanto concerne i nostri eroici investigatori, prenderemo in considerazione il solo modello originario, la M1911 nel suo calibro originale, il .45 ACP; vista la potenza della munizione, questa fu la pistola di Browning che inaugurò il principio di funzionamento basato sul corto rinculo di canna, con chiusura assoluta della culatta, sul quale si basa qualcosa come il 90% delle moderne semiautomatiche.
Il suo potere d'arresto è considerato leggendario, così come il rinculo, che richiede pratica e tecnica per essere padroneggiato a dovere ed ottenere così le massime prestazioni dal connubio arma/cartuccia.

Lunghezza: 216mm
Canna: 127mm 6 righe sinistrorse
Peso: 1,1 kg
Calibro: .45 ACP
Caricatore: 7 colpi

Colpi/round      Danno      gittata base      malfunz.
        1            1d10+2           15m               00

Con quest'ultimo modello, chiudiamo l'odierna carrellata; spero che questo articolo cominci a fare un po' più di luce sull'affascinante mondo delle armi degli anni '20 e dia un po' più di pepe alle indagini dei vostri investigatori, fornendo loro lo strumento giusto al momento giusto, possibilmente però non contro l'avversario sbagliato!

venerdì 24 giugno 2016

The Armory... per Call of Cthulhu™ nei Roarin' Twenties!


Non so voi, ma personalmente ho sempre provato un certo fastidio per le cosiddette armi generiche, cioè quelle categorizzazioni per grandi (o grandissime) linee degli arsenali disponibili che un tempo erano un caposaldo di tutti i giochi di ruolo, specie per quelli che oggi sono dei classici.

Uno di questi, ancora oggi ai primi posti nel gradimento del grande pubblico, nonostante i 35 anni di vita, è Call of Cthulhu™ il capolavoro della Chaosium scritto da Sandy Petersen e soci.
A quel tempo non era in uso l'abitudine di realizzare liste di equipaggiamenti degne di questo nome, forse perché ci si concentrava più sull'atmosfera che non sugli... eventi mondani come esplorazioni e scontri a fuoco; eppure, alla fine della fiera, vuoi o non vuoi, prima o poi si finiva per arrivare alle mani con mostri, mostriciattoli, creature varie e soprattutto con i perniciosi bipedi che infestano questa valle di lacrime e se è vero – com'è vero – che contro i pezzi grossi del pantheon chtuloide c'è poco che una pistola, un fucile (o anche un cannone!) possa fare, per tutto il resto, MasterCard ci insegna, bastavano e avanzavano gli orpelli e gli implementi con i quali i nostri intrepidi investigatori si attrezzavano.

Solo che la lista di questi implementi, anche se col tempo si è in qualche modo estesa e modernizzata – specie con l'introduzione del setting moderno/contemporaneo del gioco (Cthulhu '90 e successivi, per capirci) – è sempre rimasta piuttosto... fumosa, dando adito, più spesso che no, a situazioni al limite della castroneria, con aberrazioni del tipo “cannone da 75 francese montato su pick-up nelle ridenti campagne inglesi” ovvero anacronismi del tipo “pistola mitragliatrice UZI e fucile da guerra FAL negli anni '20” oppure “moschetto automatico Thompson generosamente concesso nell'Inghilterra vittoriana”.

È vero che, con le successive edizioni del gioco, a scanso di equivoci e con buona pace della crassa ignoranza di... talune frange di giocatori, si è cercato di mettere un punto fermo ai casi più eclatanti, indicando chiaramente (più o meno) in quali periodi storici una certa arma potesse essere disponibile e usata ma la genericità delle caratteristiche riportate fa si che, di quando in quando, il problema torni a presentarsi.

Per fare un esempio tra i più banali, nel manuale di base viene riportato che una pistola automatica calibro 9mm (che a questo punto possiamo solo intuire trattarsi di una 9x19mm Parabellum) ha un caricatore da 17 (!) colpi, così come una similare in calibro .32 o 7,65mm (anche qui, possiamo solo immaginare si tratti di una .32 ACP o 7,65mm Browning che dir si voglia) ne avrebbe 8... peccato che, perché si arrivasse ad una simile capacità per le pistole calibro 9 (le cosiddette wondernines) si siano dovuti attendere gli anni 70, così come per le meno capaci pistole di piccolo calibro, 8 colpi erano il top della linea fino agli anni '50, dopodiché le capacità dei caricatori sono pressoché raddoppiate.

Questioni di lana caprina?
Forse si... e forse no, sicché ho deciso di presentare un piccolo arsenale, sulla falsariga del celebre (ed oggi pressoché introvabile) The Armory di Kevin Dockery, una personale versione di questo volume dedicata esclusivamente al Basic System della Chaosium, più nello specifico, alla versione classica di Call of Cthulhu™ quella ambientata negli anni '20 e '30 del XX secolo dei racconti del Solitario di Providence (cioè di H.P. Lovecraft).

Nei prossimi post, grazie al summenzionato The Armory e ad una mezza dozzina di altri testi (assolutamente non di carattere ludico, ci mancherebbe altro) estrapolando ed adattando, dove serve, statistiche e caratteristiche di gioco, vi presenterò un piccolo catalogo (tutt'altro che comprensivo, ovviamente, altrimenti non basterebbe un volume dell'Enciclopedia Britannica) di armi da fuoco portatili in uso nel periodo 1900-1925 (di solito il periodo clou delle avventure Lovecraftiane) con tanto di data di produzione per non sbagliarsi.

Credo sarà interessante scoprire come tante cose, che oggi diamo per scontate, fossero tutt'altro che tali al volgere del secolo scorso, così come le abitudini e le preferenze della gente del tempo erano assai diverse rispetto alle nostre.

Stay tuned for more...