lunedì 15 aprile 2013

Le vecchie armi non muoiono mai, Parte prima: le Pistole Automatiche per Traveller

Cominciamo subito col dire che dovrebbero definirsi correttamente semiautomatiche in quanto, quando si parla di pistole automatiche si intendono quelle pistole in grado di sparare a raffica.
Nel nostro caso, invece, parleremo di tutte quelle armi da fianco a ripetizione automatica, in grado cioè di caricarsi da sé dopo ogni colpo e che sono alimentate da un serbatoio interno ovvero da un caricatore amovibile.



I primi modelli funzionanti vengono introdotti verso la fine del Livello Tecnologico 4; si tratta di pistole grosse e impacciate, sparano quasi tutte cartucce di piccolo calibro (intorno ai 7-8 mm) e di potenza relativamente modesta. La maggior parte dei modelli adotta serbatoi integrali all'arma stessa, riempiti mediante lastrine e pacchetti. Il numero dei colpi disponibili si aggira intorno alle 8 cartucce.

Arma           LT     gittata    danno    rinculo    massa    caricatore
pistola SA1  4        (pistola)    2d6           0         1,13 kg     8 colpi

1 il modello preso in esame è una Borchardt C93 (1893) dotata di caricatore amovibile a scatola, lunga 355 mm con canna da 184 mm; regole speciali: questo modello, rappresentativo delle prime pistole semiautomatiche del XIX secolo, può essere dotato di calciolo amovibile, diventando una piccola carabina. La gittata massima resta la stessa ma la combinazione pistola/calciolo ottiene un DM-1 a gittata media e lunga.

La pistola semiautomatica comincia ad affermarsi come seria arma militare e per la difesa personale già a partire dal Livello Tecnologico 5: le linee si fanno più affusolate, le dimensioni più ridotte e la migliore qualità dei materiali permette di realizzare armi più leggere ma in grado di sparare cartucce decisamente più potenti, anche se non eccessivamente, rispetto al precedente LT. Vengono introdotti anche i caricatore a scatola, di tipo amovibile, inseriti generalmente davanti alla guardia del grilletto ovvero nell'incavo dell'impugnatura.

Arma           LT    gittata    danno    rinculo    massa    caricatore
pistola SA2   5     (pistola)    2d6           0          0,9 kg       8 colpi

2 questa è invece una Browning/Colt M1903 in cal. 9mmBr, modello rappresentante della categoria e largamente diffusa/adottata fin quasi alla II Guerra Mondiale; dotata di caricatore amovibile a scatola, lunga 205 mm con canna da 127 mm.


La maturità della pistola semiautomatica arriva già al Livello Tecnologico 6: la forma dell'arma si è ormai stabilizzata come noi la conosciamo: un'arma da pugno dotata di caricatore amovibile inserito nel calcio e slitta reciprocante. Anche le munizioni vedono una maggiore standardizzazione, quasi universalmente attorno ad una pallottola di 9 mm di calibro, decisamente più potente rispetto alle realizzazioni precedenti di pari calibro nominale, mentre il numero di colpi a disposizione praticamente raddoppia rispetto ai modelli precedenti, passando da 7-8 colpi a 13-15.

Arma           LT    gittata    danno    rinculo    massa    caricatore
pistola SA3   6     (pistola)    3d6            0         1,00 kg    13 colpi

3 si tratta della celeberrima Browning HP35 realizzata dalla FN belga prima della II GM, adottata da tutti i belligeranti e rimasta in servizio, in forme rinnovate e lievemente modificate, fino al XXI secolo. Arma decisamente avanti rispetto ai suoi tempi è la capostipite delle cosiddette “Wondernine” cioè di quelle semiautomatiche cal. 9mm Parabellum con caricatori di grande capacità.
Dotata di serbatoio amovibile a scatola, lunga 197mm con una canna di 118mm.

A partire dal Livello Tecnologico 7 vengono introdotti cambiamenti significativi dal punto di vista della realizzazione materiale, con l'adozione di materiali sintetici e/o polimerici; la cosa interessa in un primo momento le carcasse, poi con l'avanzare del periodo, anche le slitte delle armi da fianco. Siamo ancora lontani dalla realizzazione delle pistole personali realizzate interamente in materiali non-metallici in grado di sfuggire alla rilevazione da parte dei metal detector, anche se alcuni tentativi da questo punto di vista cominciano ad intravedersi.

Arma           LT     gittata     danno     rinculo     massa    caricatore
pistola SA4   7      (pistola)     3d6            0           0,63 kg    16 colpi

4 l'esemplare preso in esame è la recente Walther P-99 in cal. 9mm Para, una moderna semiautomatica in doppia azione a cane interno dotata di sicura integrale al percussore, fusto in tecnopolimero e castello in lega leggera. È lunga 180 mm con una canna da 102 mm, utilizza caricatori amovibili bifilari.



Dal Livello Tecnologico 8 in poi, la pistola semiautomatica ha ormai raggiunto l'apice del suo sviluppo, con una riduzione significativa del calibro, che si assesta intorno ai 5-6 mm ma con prestazioni in termini di gittata, penetrazione e potere vulnerante paragonabili, se non superiori, alle precedenti cartucce di maggior calibro.
Il cosiddetto tecnopolimero si afferma sempre di più come materiale d'elezione per la fabbricazione delle armi da fianco e la capacità dei caricatori raggiunge nuovi massimi, con 20-30 colpi divenuti ormai lo standard e non più l'eccezione.

Arma           LT     gittata     danno     rinculo     massa     caricatore
pistola SA5  8      (pistola)      3d6            0           0,744 kg   20 colpi

5 l'epitome delle semiautomatiche di piccolo calibro ad alta velocità costruite interamente in tecnopolimero con caricatori di grandissima capacità. Il modello illustrato come esempio è la recentissima Five-Seven della FN belga, che impiega le nuove cartucce cal. 5,7*28mm ad alta penetrazione, in grado di trapassare un giubbotto antiproiettile standard a 100m; l'arma è lunga 208 mm con una canna di 122 mm, il caricatore (del tipo a scatola, amovibile) contiene 20 cartucce nella versione standard, 30 nella versione 'Maxi' in uso presso le sole forze armate.

Sviluppi ulteriori nei livelli tecnologici successivi non fanno che affinare e alleggerire ma le prestazioni rimangono pressoché invariate fino all'introduzione di proiettili a propulsione autonoma finalmente affidabili (i primi modelli sperimentali risalgono addirittura al LT6), per l'uso in ambienti a bassa gravità, per poi passare alla propulsione elettro-chimica/termica (ETC) fino allo sviluppo finale, con le armi Gauss (a propulsione elettromagnetica) e laser.

Tutto questo, in termini di gioco, ha di solito poca rilevanza, dal momento che una campagna di Travellertm ambientata nella galassia del Terzo Impero ha come presupposto fondamentale la standardizzazione coatta dei calibri e della maggior parte degli armamenti, almeno per quanto riguarda le armi personali comunemente disponibili sulla maggior parte dei mondi dell'Impero, in particolar modo per quanto riguarda le realizzazioni militari; dove si trova una notevole differenza è invece nei prodotti rivolti ai civili, anche perché – ferma restando l'adozione (più o meno stabile) dei calibri imperiali – vi sono comunque da tener presenti questioni di disponibilità di materiali e il livello tecnologico complessivo delle manifatture planetarie.

Allo stesso modo, mondi abitati da popolazioni autoctone, specie se allo stadio di sviluppo tecnologico industriale (LT4-6) o basso pre-stellare (LT7-8), non sono tenuti (e probabilmente non tengono in nessun conto) i decreti di standardizzazione imperiali; su questi mondi è perciò possibile trovare notevoli variazioni sul tema e i visitatori dovrebbero tenere ben presente questo fatto, nel caso in cui avessero necessità di approvvigionarsi di munizioni per le proprie armi hi-tech che probabilmente non saranno disponibili in quantità apprezzabili se non presso punti vendita specializzati, magari limitati alla sola area dell'astroporto planetario (se c'è).

In tal caso è giocoforza che i visitatori... diventino nativi, almeno per quanto riguarda le armi e le munizioni reperibili sul pianeta, onde evitare di restare a corto di mezzi magari nel bel mezzo di uno scontro a fuoco.

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