lunedì 8 aprile 2013

Una nuova specie per Mutant Future: i Sirenidi


Frutto di una mutazione indotta dall'avanzata ingegneria genetica degli Antichi, portata all'estremo dalle conseguenze della Catastrofe, i Sirenidi sono un'ennesima variante umana che si è adattata perfettamente al suo nuovo habitat, quello marino.

Gli studiosi più accreditati ritengono che gli antenati dell'attuale Popolo del Mare fossero in origine dei soggetti sperimentali di qualche grande gruppo multinazionale o governativo teso a realizzare un operatore in grado di vivere e lavorare sott'acqua.

Nel periodo immediatamente precedente alla Caduta infatti i maggiori potentati economici mondiali avevano rivolto con sempre maggior insistenza le loro attenzioni (ed i loro rapaci intenti predatori!) all'ambiente oceanico.

Negli abissi infatti sono custodite ricchezze minerarie incalcolabili, senza contare gli immensi benefici che l'acquacoltura intensiva poteva portare per un'umanità sempre più numerosa e quindi bisognosa di cibo e di risorse, oltreché di spazio vitale.

Il problema principale era dovuto non tanto alla difficoltà (seppur presente) di estrarre e/o utilizzare le risorse marine, quando dal costo spropositato che lo sfruttamento di queste risorse comportava in termini di investimenti e supporto per i lavoratori (e gli eventuali coloni) dei nuovi insediamenti sottomarini.
Da qui l'idea di adattare all'ambiente di lavoro la manodopera, in modo da ridurre drasticamente le spese di equipaggiamenti ed attrezzature per il supporto vitale.

Inutile dire che gli esperimenti ebbero successo ben oltre le più rosee aspettative ma è altresì evidente che i nuovi meta-umani anfibi si ritrovarono ad essere trattati come schiavi di fatto delle agenzie che li avevano creati.

L'avvento dell'Apocalisse pose fine alla querelle: i Sirenidi riuscirono a fuggire approfittando del caos generale e sfuggirono – proprio in virtù dei loro adattamenti genetici e del loro habitat – ai peggiori effetti della catastrofe, pur restandone coinvolti in modo marginale, si, ma tale da rafforzare alcune delle loro caratteristiche fisiche a discapito di altre.

Originariamente infatti, i meta-umani erano dotati di arti inferiori anche se palmati per agevolare il movimento in acqua; i loro discendenti sono invece mutati in creature molto più affini alle sirene ed ai tritoni della mitologia classica greco-romana.
Avendo accuratamente evitato per generazioni qualsivoglia contatto con la superficie e non dovendo più usare le gambe per la locomozione terrestre ovvero per fare forza durante i pesanti lavori industriali e minerari sul fondale, gli arti inferiori sono mutati sviluppandosi nella caratteristica coda di pesce che permette loro di muoversi in acqua con la stessa agilità di un cetaceo.

Contrariamente a quello che si può pensare, infatti, i Sirenidi non sono pesci, non possono respirare sott'acqua e non hanno le branchie: sono più affini ai delfini e alle foche, in quanto respirano aria e sono mammiferi né più e né meno come i loro antenati.

Questo vuol anche dire che sono perfettamente compatibili – dal punto di vista genetico – con i normali esseri umani con i quali potrebbero all'occorrenza procreare: la prole ha un 50% di possibilità di essere un sirenide ma solo un 15% di nascere umano purosangue (cioè non mutato); nel restante 35% dei casi, si ottiene un ritorno allo stock originale, un umano anfibio dotato di mani e piedi palmati.

Dal punto di vista tecnologico, i Sirenidi sono perfettamente in grado di usare equipaggiamenti ed attrezzature umane, purché richiedano il solo uso delle mani ma dato l'ambiente in cui normalmente vivono, questi oggetti devono essere stati espressamente concepiti per l'uso in acqua.

L'ambiente marino è infatti ostile e tende a corrodere/rovinare qualunque oggetto non sia stato espressamente realizzato per essere utilizzato in un ambiente umido e/o ricco di salsedine.

Per contro hanno una discreta abilità manifatturiera, anche se artigianale e di basso livello tecnologico, anche (soprattutto) a causa delle notevoli difficoltà di dover operare in acqua, anche se la loro ingegnosità li ha spinti a colonizzare quei tratti di mare in prossimità di vulcani sottomarini ed altre fonti di calore che permettono loro di lavorare i metalli con i quali fabbricano i propri oggetti.

I Sirenidi vivono in villaggi edificati sott'acqua ovvero in caverne marine, costruiti e/o modificati per contenere al loro interno sacche d'aria per permettere la respirazione ed usano un sistema ingegnoso di agricoltura idroponica per coltivare alghe e piante per riciclare l'aria purificandola dal CO

In tempi recenti sono aumentati gli avvistamenti di questi mutanti anfibi in prossimità delle coste; sembra che si stiano riavvicinando alla terraferma, ora che il pericolo è scampato, per scoprire com'è oggi il nuovo mondo post-apocalittico.

Sono in particolar modo presenti ed attivi nei pressi delle antiche città che a causa della Catastrofe sono inondate o sommerse; qui gruppi di Sirenidi conducono delle vere e proprie spedizioni alla ricerca di artefatti e conoscenze che possano sfruttare nell'ambiente marino.

Veniamo ora alle statistiche di gioco secondo il formato di Mutant Future:

Sirenidi

N.ro incont.: 2d4 (2d100)
Allineamento: neutrale
Movimento: 180'(60') in acqua; 60'(20') sulla terra;
Classe Armatura: 5 (in acqua), 8 (sulla terraferma);
Dadi-Vita: 8
Attacchi: 1 (mani nude, colpo di coda o arma)
Danno: 1d4/2+1 (mani nude) o secondo l'arma, 1d6+2 colpo di coda1
Tiro Salvezza: L5
Morale: 8
Classe Tesoro: IV, XIX

Mutazioni: ecolocazione, strillo, aspetto bizzarro, xenomorfismo;

1 i sirenidi possono attaccare con un colpo di coda solo quando sono in acqua ed hanno spazio per manovrare, sulla terraferma sono limitati alla lotta a mani nude o al corpo a corpo con armi da mischia, principalmente pugnali, daghe e lance, armi agevoli da usare anche in acqua; possono usare armi ed artifatti tecnologici e bramano soprattutto le armi ad energia che possono essere utilizzate sott'acqua.
 

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