Questo
perché le carabine,
come classe di arma, vengono normalmente sviluppate dalle varie
culture nel momento in cui introducono le armi lunghe da fuoco; in
origine il termine indicava un'arma leggera, relativamente corta, per
l'uso da parte dei cavalleggeri, che non avevano la possibilità di
maneggiare spingarde e archibugi dalla sella di un cavallo, in
sostituzione o come complemento alle pistole,
che al tempo dell'introduzione delle armi da fuoco sui campi di
battaglia, erano state l'arma principe – con la sciabola e la
lancia – della cavalleria.
Da questi esordi, la carabina si trasformò sempre di
più in un'arma specialistica per tutti quei soldati che avevano
necessità di un'arma difensiva ma che – a causa delle loro
mansioni – non potevano tirarsi dietro il moschetto o il fucile
d'ordinanza, come i summenzionati soldati di cavalleria, gli
artiglieri, i conduttori dei carriaggi e via discorrendo.
Nel
momento in cui si va affermando il fucile
semiautomatico come
arma d'ordinanza per la fanteria (tardo LT 5), si sviluppa una...
versione corta
dello
stesso, nel senso che pur adoperando una cartuccia dello stesso
calibro
nominale
del fucile, è più corta e meno performante, così come l'arma
destinata a spararla, che è più corta, più leggera (e meno
ingombrante) del fucile, soprattutto nella versione dotata di calcio
ribaltabile/pieghevole.
Di lì a poco, la carabina si afferma anche come arma
civile, per la difesa domestica, il tiro a segno e la caccia ad
animali di piccola taglia.
È
così che abbiamo il primo modello, nel quale si affermano le
caratteristiche tipiche della specie: calibro nominale attorno ai 7-8
mm
ma con cartucce più corte e meno potenti, una gittata utile intorno
ai 300 metri e un caricatore amovibile
del tipo a scatola, con capacità (tipicamente) di 15 cartucce, anche
se non mancano esemplari con caricatori di diversa capacità (5-10-20
o 30 cartucce).
Le specifiche sono le seguenti:
Arma LT gittata danno rinculo massa caricatore
carabina
SA 5 fucile 3d6 0 2,8 kg 15/30
l'esemplare
preso in esame è la celeberrima carabina
US cal .30 M1 sviluppata
– come ho scritto nel testo – con queste caratteristiche nel 1942
durante la II Guerra Mondiale come arma per carristi, autieri,
artiglieri e personale delle retrovie, oltre che come arma per gli
ufficiali e i sottufficiali dei reparti combattenti di prima linea;
pensata come arma specialistica, si diffuse invece presso tutti i
reparti, specie quelli coinvolti negli scontri ravvicinati in aree
edificate (in Europa) e nelle jungle del teatro del Pacifico, tant'è
che per la fine della guerra ne erano state costruite più di 6
milioni di
pezzi.
La
carabina M1 nella
sua versione standard è lunga 90,4 cm con una canna di 45,8 cm,
mentre nella versione M1A1 –
dotata di calcio pieghevole – è lunga 90,5 cm a calcio esteso e
64,8 cm a calcio chiuso.
Nel
corso del LT 6 la
carabina assume sempre più i connotati di arma civile
anziché militare: è in uso soprattutto presso le forze
dell'ordine/paramilitari nelle varie comunità, specie in quei
dipartimenti di polizia che non vedono di buon occhio l'uso di armi
automatiche da parte dei loro agenti nel normale svolgimento dei loro
compiti.
Con
l'introduzione, nel bel mezzo del periodo, del fucile
d'assalto
di piccolo calibro ad alta velocità in sostituzione del fucile da
guerra automatico di grosso calibro, anche la carabina cambia
munizionamento, adottando quello dell'arma militare (o una cartuccia
similare) pur mantenendo le sue caratteristiche distintive: una
specie di fucile corto e leggero di configurazione convenzionale.
Arma LT gittata danno rinculo massa caricatore
carabina
SA 6 fucile 3d6 0 3,1 kg 20
l'esemplare
raffigurato è una Ruger Mini-14
calibro
.223 Remington (5,56x45 mm NATO); nata esclusivamente come arma di
polizia/paramilitare, ne verranno in seguito sviluppate numerose
varianti, tra cui una completamente automatica (AC-556) con cadenza
di tiro di 750 colpi/minuto e la sua versione a calcio pieghevole
(AC-556F), nonché una versione esclusivamente civile (Mini-30) per
l'ubiquitaria cartuccia russa (ex-sovietica) 7,62x39mm M43 (quella
del Kalasnikov, per capirci).
La
Mini-14 è lunga 94,6 cm con canna da 47 cm; la versione a calcio
pieghevole è lunga 85,1 cm ovvero 60,3 cm (calcio chiuso); il peso
riportato in tabella è quello dell'arma carica con 20 colpi, sono
disponibili anche caricatori da 5 o 30 cartucce.
Nel
corso del livello tecnologico successivo (LT
7)
la carabina viene ulteriormente affinata, se non nelle funzionalità
(che rimangono praticamente le stesse) nell'aspetto e nei materiali:
vengono introdotte carcasse e calciature in materiale
sintetico e
grazie a questi nuovi materiali e alla tendenza sempre più marcata
da parte del pubblico a preferire armi dall'aspetto più...
bellicoso, la carabina viene ad assumere connotazioni che la rendono
più simile nell'aspetto alle armi in dotazione alle forze armate,
comprese le varie soluzioni ad
hoc per
agganciare all'arma base gli equipaggiamenti più disparati: mirini a
cannocchiale o elettro-ottici, puntatori laser, torce tattiche,
visori notturni/a infrarossi etc. che spesso e volentieri costano
assai più dell'arma sulla quale sono montati.
Arma LT gittata danno rinculo massa caricatore
carabina
SA 7 fucile 3d6 0 3,3 kg 20
l'esemplare
illustrato è sempre una Ruger
Mini-14 versione
Tactical con
carcassa sintetica e calciatura telescopica, lunga 86,36 cm (calcio
'chiuso') ovvero 95,89 cm (calcio 'aperto') con canna da 41 cm.
Arriviamo
finalmente al LT
8 che
segna – paradossalmente – un ritorno all'antico, per così dire,
rispetto alla tendenza dei due livelli tecnologici precedenti; a
seguito delle esperienze sul campo delle forze armate del periodo,
tornano alla ribalta i fucili di medio calibro da guerra, snobbati
per quasi mezzo secolo, quando i moderni
proiettili
di piccolo calibro ad alta velocità si rivelano inadeguati, specie
durante i combattimenti in aree edificate: le leggere pallottole
superveloci tendono infatti a disintegrarsi contro gli ostacoli in
muratura e/o calcestruzzo, anche di modesto spessore, sicché le
truppe combattenti tornano di gran carriera ai vecchi fucili con
munizioni full
size a
carica piena, le cui palle sono in grado di trapassare blocchetti di
cemento e mattoni e sgretolare col tempo anche i muri in cemento
armato.
Permane l'adozione pressoché generalizzata dei
materiali sintetici e polimerici per la realizzazione di tutte quelle
parti dell'arma non soggette a stress strutturale (come la canna e
l'otturatore), tutto il resto è quasi interamente sintetico.
Sempre
seguendo la moda imperante del periodo, vengono adottate sempre più,
anche nel settore civile, le configurazioni cosiddette bullpup
con
il caricatore posto dietro
lo scatto/impugnatura a pistola, praticamente lì dove dovrebbe
trovarsi il calcio dell'arma.
Questa particolare configurazione permette di adottare
una canna relativamente lunga in un'arma assai più compatta senza
necessità di usare calciature ribaltabili e/o telescopiche.
Arma LT gittata danno rinculo massa caricatore
carabina
SA 8 fucile 4d6 +1 3,67 kg 10/20
l'esemplare
qui raffigurato in rappresentanza delle nuove carabine di “grosso
calibro” è una RFB*prodotta
dalla statunitense Kel Tec;
calciatura interamente in polimero, con canna di ben 45,72 cm in
un'arma lunga in totale 66 cm.
*
Rifle,
Forward
ejecting, Bullpup
= fucile bullpup con espulsione (dei bossoli) in avanti
� � � � �
per
quanto riguarda l'aspetto prettamente ludico, anche nel caso delle
carabine valgono gli assunti fondamentali che ho illustrato nel
precedente articolo sulle pistole (semi)automatiche: in una campagna
di TravellerTM
ambientata
nel milieu del Terzo
Impero,
i vari modelli di carabine, così come descritte anche nel manuale di
base, adottano i calibri standard imperiali che – per questa classe
di arma – non sono molto dissimili da quelli dei fucili d'assalto:
munizioni di 5-6 mm di calibro nominale, con palle leggere (peso ≤
5,0 grammi) ad alta velocità (≥ 900 m/sec); cambieranno di volta
in volta i materiali con i quali sono fabbricate, ma le
caratteristiche di base delle carabine rimangono (più o meno) le
stesse, a seconda del livello tecnologico effettivo della manifattura
locale.
Dal
punto di vista prettamente tattico, la carabina è un'ottima scelta
per tutti quegli esploratori e avventurieri che intendano
avvantaggiarsi della maggiore potenza e gittata di un'arma lunga
senza sobbarcarsi l'onere (in tutti i sensi) di doversi trascinare
dietro un fucile full
size
ed evitando sgradevoli discussioni con le autorità planetarie che
sarebbero invece pressoché assicurate andando in giro con fucili
d'assalto o altre armi automatiche in grado di sparare a raffica
(vedi alla voce: moschetti automatici/pistole mitragliatrici) che, a
rigor di logica, sono armi prettamente militari
ed
in quanto tali non
dovrebbero
mai
essere
messe liberamente a disposizione dei vari gruppi di personaggi
giocanti, a meno di non trovarsi in una zona di guerra ovvero
coinvolti con qualche forza paramilitare e/o mercenaria autorizzata.
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