sabato 4 maggio 2013

Le vecchie armi non muoiono mai: le Pistole Mitragliatrici per Traveller™


La pistola mitragliatrice (o carabina/moschetto automatico o mitra per brevità) è un'arma portatile, leggera, che spara munizioni da pistola automatica, prive cioè di fondello con orlo sporgente – come quelle in uso per le rivoltelle/pistole a tamburo – dotata di caricatore amovibile e in grado di sparare a raffica in modo completamente automatico, come la sua progenitrice più grande, la mitragliatrice.

Viene introdotta di solito agli inizi del LT 5, un periodo di grande sperimentazione e di transizione rispetto alle armi a ripetizione ordinaria, cioè ad azionamento manuale mediante otturatori girevoli e/o scorrevoli, nel momento in cui si percepisce la necessità, per le forze combattenti, di un'arma simile alla mitragliatrice ma decisamente meno pesante ed ingombrante, specie nelle situazioni di combattimento ravvicinato in spazi ristretti come nella guerra di trincea che si sviluppa spesso in quel periodo, a seguito dell'adozione generalizzata di armi automatiche pesanti e di artiglierie a tiro rapido con granate dirompenti o shrapnel che rendono un suicidio i movimenti allo scoperto delle fanterie, prima della motorizzazione e meccanizzazione dell'esercito.

Di li a poco la pistola mitragliatrice si afferma anche come scopa per ripulire le aree urbane presidiate dal nemico, dove il fucile d'ordinanza è troppo ingombrante per essere adoperato con efficacia, così come, in tempo di pace e prima di una sua severa regolamentazione, diviene l'arma d'elezione per malviventi ben avviati e per i sicari del crimine organizzato e solo in un secondo tempo, in risposta alla minaccia di banditi armati di mitra, viene adottato anche dalle forze dell'ordine.

In questo primo periodo, l'arma è riconosciuta maggiormente col nome di moschetto automatico, in quanto somiglia in effetti ad un fucile accorciato, con cassa e calciatura fissa in legno, come un fucile convenzionale, ma con un caricatore di grande capacità inserito solitamente dal lato sinistro ovvero dal basso, tra la guardia del grilletto e il paramano. Dal momento che le cartucce da fucile del periodo sono di grandi dimensioni e molto potenti, i progettisti adottano le munizioni da pistola automatica del periodo, più corte, leggere e decisamente meno potenti.
Accoppiate ad un'arma compatta e relativamente leggera, producono un arma automatica controllabile anche nel tiro a raffica e con una gittata tripla o quadrupla rispetto ad una pistola.

Le specifiche per i modelli LT 5 sono le seguenti:

Arma                               LT    Gittata               Danno     Auto     Rinculo   Massa     Caricatore
moschetto automatico     5       arma d'assalto     3d6           6              0         4,20 kg           32

il modello rappresentato è il capostipite di tutte le pistole mitragliatrici (se non si considera l'italiana Villar Perosa che è però un'arma “ibrida” più affine ad una mitragliatrice leggera – e come tale adoperata – che ad un mitra “classico”), la tedesca Bergman MP18 adottata verso la fine della I Guerra Mondiale e poi modificata nel periodo post-bellico come MP28 I/II con l'adozione di un caricatore amovibile a scatola di tipo convenzionale al posto dell'originario caricatore “a chiocciola”.

Le armi del periodo adottano generalmente caricatori di due tipi: a tamburo e a scatola, i primi sono preferiti per il grande volume di fuoco che permettono di sviluppare, in quanto contengono di solito 50/100 colpi (le armi russe si stabilizzano da subito su un caricatore a tamburo da 71 colpi) ma sono anche pesanti, ingombranti e non molto amati dalle truppe coinvolte nelle operazioni di pattuglia o nei combattimenti urbani in quanto rumorosi; i secondi – che diverranno di lì a poco lo standard universale – contengono dalle 20 alle 40 cartucce, con una trentina di colpi per le armi che usano cartucce tra gli 8 e i 9 mm di calibro e 20/25 per le armi che usano cartucce di calibro maggiore con eccezioni notevoli come i caricatori Carl Gustav da 50 cartucce cal. 9mm Parabellum adottati da svedesi e finlandesi per i moschetti automatici Suomi.

Il periodo successivo (LT 6) vede la maturità e lo sviluppo della seconda generazione di questa classe di armi, che assumono connotati e caratteristiche più tipici delle pistole mitragliatrici vere e proprie: costruzione (quasi) interamente metallica, con calciatura ridotta ad uno scheletrato metallico, pieghevole o ribaltabile lungo il fusto o sotto il corpo dell'arma, con impugnature e paramano in materiale plastico.
In questo periodo scompaiono quasi del tutto i caricatori a tamburo, mentre i modelli più avanzati vedono lo spostamento del caricatore all'interno dell'impugnatura a pistola dell'arma, come per le più comuni pistole automatiche; il caricatore viene così a trovarsi nel baricentro dell'arma, che diviene più corta e compatta e più controllabile nel tiro a raffica.

Arma                              LT    Gittata              Danno    Auto    Rinculo    Massa    Caricatore
pistola mitragliatrice      6      arma d'assalto     3d6          6            0           3,60 kg       25/32

il modello rappresentato è la celeberrima UZI israeliana, prodotta all'indomani della II Guerra Mondiale dal maggiore Uziel Gal che incorpora nel suo disegno parecchie caratteristiche rivoluzionarie, come l'otturatore avvolgente/telescopico – che permette di ridurre la lunghezza generale dell'arma a parità di lunghezza di canna – il summenzionato caricatore in posizione baricentrica nell'impugnatura a pistola e un calcio metallico pieghevole che può essere anche rimosso del tutto ovvero sostituito con un calciolo fisso in legno di forma convenzionale.

Con il LT 7 la pistola mitragliatrice diventa l'arma d'ordinanza delle forze paramilitari e di polizia, eccetto che in quelle nazioni che non vedono di buon occhio che le loro forze dell'ordine facciano uso di armi automatiche; il loro livello di sofisticazione le rende anche le armi d'adozione per le unità delle Forze Speciali, specie di quelle coinvolte in attività antiterrorismo, dove l'uso di un'arma di grande potenza in una situazione con ostaggi non è desiderabile per il pericolo posto da un eventuale rimbalzo o dalle pallottole vaganti.

La configurazione dell'arma ha assunto le sue caratteristiche definitive in una delle due forme, quella con caricatore inserito anteriormente alla guardia del grilletto ovvero nell'impugnatura a pistola ed il mercato si divide 50/50 tra i due modelli.
Si afferma l'uso sempre più massiccio di materiali sintetici nella costruzione del fusto e delle forniture, oltreché dei caricatori. Nel contempo, compaiono sul mercato modelli sempre più leggeri e compatti, a volte poco più grandi e pesanti delle comuni pistole automatiche; ideate per l'uso discreto o sotto copertura da parte delle forze dell'ordine, divengono invece le armi d'elezione dell'elemento criminale, che ne apprezza la facilità di occultamento e l'elevato volume di fuoco, nonostante ne risenta enormemente la precisione.

Arma                             LT   Gittata              Danno    Auto    Rinculo    Massa    Caricatore
pistola mitragliatrice     7     arma d'assalto   3d6+2       5             0           2,10 kg         30

l'esemplare illustrato è la recente UMP della Heckler & Koch, camerato nei calibri 9 mm Para, .40 S&W e .45 ACP ed è rappresentativa delle pistole mitragliatrici leggere di ultima generazione, dal disegno convenzionale ma realizzata pressoché interamente in tecnopolimero.

Tra il LT 7 e il LT 8 ci si comincia a discostare dal calibro 9mm finora universalmente adottato, con l'introduzione di munizioni più nuove e potenti e di calibro maggiore, attorno ai 10-11 mm, ovvero si afferma la tendenza alla miniaturizzazione con l'introduzione di nuovi microcalibri – tra i 5 e i 6 mm di diametro – con cartucce a collo di bottiglia come quelle dei fucili.
Anche dimensioni e pesi continuano a ridursi, grazie all'uso di nuovi materiali sintetici sempre più robusti ed evoluti, con calciature ergonomiche e sistemi di alimentazione dall'alto, mentre sistemi di controllo della raffica rendono le armi più controllabili; la capacità dei caricatori aumenta sensibilmente, passando dai 30 ai 50 colpi di media, com'era al principio ma con un ingombro e un peso che sono solo una frazione rispetto ai vecchi caricatori a tamburo del LT 5.

Arma                              LT    Gittata                 Danno    Auto    Rinculo    Massa    Caricatore
pistola mitragliatrice       8     arma d'assalto        3d6          6            0           2,54 kg         50

l'arma rappresentante della generazione del XXI secolo è la belga FN P90 realizzata interamente in polimero, adotta le nuove munizioni 5,7*28mm ad alta velocità, in grado di penetrare un giubbotto antiproiettile standard a 200 metri e dal potere lesivo micidiale.
Usa caricatori inseriti orizzontalmente lungo il corpo dell'arma da 50 colpi di capacità e l'altissima celerità di tiro unita al bassissimo impulso di rinculo, permette di sparare lunghe raffiche estremamente precise nonostante il peso bassissimo (3 kg carica) dell'arma.

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Di solito sono abbastanza contrario all'introduzione di armi da fuoco automatiche nei giochi di ruolo, a meno che non si tratti di ambientazioni storiche e/o militari, perché sono troppe le occasioni di abuso che di queste armi fanno regolarmente master e giocatori, così come non ho mai capito perché vengano introdotte ad ogni piè sospinto nella stragrande maggioranza dei giochi, anche in quelli che vogliono essere “realistici” ma che così di realistico hanno ben poco, a meno che i personaggi non abbiano una ragione plausibile per possedere/adoperare hardware militare in un contesto civile, non appartengano alle forze dell'ordine ovvero alla malavita, visto che – in genere – non è realistico che dei comuni cittadini possano procurarsi, figuriamoci acquistare, delle armi automatiche.

È però vero che nell'ambito di Traveller™ i personaggi nel corso delle loro peregrinazioni, finiscono spesso e volentieri per avere a che fare con situazioni al limite, al di fuori della giurisdizione imperiale, oppure trovarsi a lavorare per conto di qualche corporazione o unità mercenaria che opera sotto charter imperiale, quando non per la stessa l'autorità imperiale.
In tutti questi casi è possibile che possano acquisire (o impadronirsi) di mitra, fucili d'assalto o mitragliatrici; l'importante è che master e giocatori usino sempre un po' di buon senso, perché anche nel lontano futuro di Traveller™ le società civili in tempo di pace (e le autorità in generale) non vedono di buon occhio chi gira armato fino ai denti, anche in situazioni di frontiera o in società con un basso livello legale, e le ripercussioni per l'uso (o il possesso) non autorizzato di ordigni distruttivi al di fuori di un contesto bellico è causa buona e giusta per far calare sulle zucche dei personaggi giocanti la longa manus della giustizia... rivestita con un guanto corazzato!



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