mercoledì 10 aprile 2013

Al di là dello specchio, ovvero: il mondo che ci aspetta

Proseguiamo con la carrellata sui milieu tipici delle ambientazioni post-apocalittiche di tipo classico, parlando di quello definito come L'era oscura ovvero La Lunga Notte.
In questo periodo – che si situa temporalmente secoli dopo l'evento apocalittico – per una ragione o per un'altra non è avvenuto il recupero della civiltà, tutt'altro... come per il medioevo la bigotteria e la scomparsa di una classe dirigente o della comunità scientifica hanno prodotto una società retrograda, involuta che è ben lungi dal recuperare (o voler recuperare) una parvenza di civiltà come noi la intendiamo.

È questo un periodo in genere dominato da ampie aree di barbarie dove piccole enclave o città-stato cercano di sopravvivere prima e di crescere ed espandersi poi, ovvero dove avviene – specie in epoca più tarda – una specie di rinascimento con la riscoperta, spesso e volentieri assolutamente casuale, di ordigni ed artefatti antichi, magari dissotterrati durante scavi archeologici da parte da sparuti gruppetti di filosofi e studiosi.

La Caduta è un evento storico remoto e spesso e volentieri infarcito di leggende, a meno che qualcuno – come è accaduto nell'Europa con i monaci Benedettini dopo la caduta dell'Impero Romano – non abbia conservato testi e testimonianze del tempo di prima e magari anche conoscenze tecnico-scientifiche, anche se rimaste in gran parte inapplicate per mancanza di infrastrutture tecnologiche come le reti per la distribuzione dell'energia.
È anche in genere il periodo che vede il sorgere di cittadelle da dove novelli signori della guerra e/o stregoni impongono la loro volontà sulle masse ignoranti e superstiziose, grazie alle potenti magie a loro disposizione.
Come affermò giustamente in tempi non sospetti Arthur C. Clarke infatti, qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia ed è così che devono apparire per le masse gli eventuali artefatti tecnologici custoditi ed usati dalla nuova élite al potere, che potremmo considerare quasi alla stregua delle spade e delle armature magiche del classico fantasy.

Oltretutto, con un lasso di tempo così lungo è possibile che siano sopravvissute abbastanza a lungo tutte quelle nuove specie animali e vegetali (e umanoidi!) da avere un posto in pianta stabile nel nuovo ordine mondiale, con caratteristiche ben definite anche se ancora passibili di ulteriore mutazione e/o evoluzione.

In questo milieu quasi tutta la tecnologia a disposizione è praticamente autoctona e prodotta in loco da fabbriche, laboratori ed officine, possibilmente con qualche inaspettata innovazione introdotta dalla nuova generazione di scienziati e studiosi (p.es. macchine antigravità mosse da motori a scoppio, come accade nel anime The Last Exile) per lo più a titolo di studio/sperimentale.
Dulcis in fundo, il quarto milieu e quello probabilmente più fantastico ed avventuroso, il cosiddetto Nuovo Mondo... qui la storia dell'apocalisse è poco più di una leggenda, considerata alla stregua dei racconti mitici greci o latini oggi (anche se alcuni ordini di monaci e/o studiosi possono conoscere la verità, pur tenendola nascosta ai non adepti) e dell'epoca degli Antichi restano poche testimonianze, per lo più antichi ruderi in zone remote e difficilmente accessibili dalla gente di questo mondo.

A questo punto è assai probabile che si sia sviluppata una civiltà completamente nuova ed autoctona, svincolata dalle conoscenze (e dagli artefatti) del passato oppure che sta risalendo coi propri mezzi il lungo percorso che porta alla tecnologia, sempre se la popolazione generale (ed i maggiorenti al potere) ne percepiscono una qualche utilità.

Potrebbe benissimo capitare che la nuova società civile, anche in virtù delle nuove specie nate e cresciute dal tempo dell'apocalisse, non sentano affatto il bisogno di avere tutte quelle diavolerie e quei gadget che noi riteniamo fondamentali ed indispensabili.

È altresì possibile che esistano nuovi stati e nazioni ovvero che l'umanità tutta – ivi comprese le razze varianti e mutanti – abbia finalmente messo da parte differenze e rivalità per creare una specie di governo mondiale.
È perciò altrettanto probabile che questi nuovi governi, sotto la spinta della sovrappopolazione oppure dei commerci, comincino a guardare oltre i propri confini, stabiliti da secoli, per cercare nuovo spazio vitale in quelle che un tempo erano terre ostili, selvagge, disabitate ed inabitabili a causa di radiazioni, sacche di virus letali e/o creature selvatiche e pericolose.

È questa un'epoca di esplorazione e riscoperta quando – eventualmente – gli eroici esploratori si imbatteranno nei resti dimenticati (ma probabilmente ancora intatti, vista la loro posizione) della civiltà degli Antichi, incontrando magari altre nuove civiltà (magari non umane) finora sconosciute che hanno avuto uno sviluppo parallelo magari dall'altra parte del mondo.

In questo ultimo periodo, gli artefatti tecnologici degli antichi saranno rarissimi e considerati alla stregua di veri e propri tesori magici, sempre se sono stati rinvenuti in condizioni ottime o addirittura pristine, magari in qualche segreta sotterranea perduta nelle terre dannate.

Per il resto, i personaggi avranno principalmente a disposizione quei congegni e quegli artefatti che sono stati sviluppati (o riscoperti!) dalla loro civiltà, magari dopo secoli di studi e perfezionamenti.

Alla fine di questa lunga carrellata, spero di aver fatto un po' di luce su come rendere un po' più credibile quello che – a prima vista – credibile non è: l'esistenza di un mondo dove le mutazioni esistono e sono positive, dove nuove specie intelligenti camminano sulla Terra e dove queste stesse creature dimostrano la loro... insipiente demenza pienandosi di mazzate ad ogni stormir di fronda utilizzando cannoni fotonici e bazooka nucleari, tra una sassata ed un colpo di spada.

Mi riprometto comunque per il futuro di riportare esempi un po' più concreti e meno generici tratti dalla narrativa, dal cinema e – ovviamente – dal mondo ludico.


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