Proseguiamo
con la carrellata sui milieu
tipici
delle ambientazioni post-apocalittiche di tipo classico, parlando di
quello definito come L'era oscura ovvero
La Lunga Notte.
In
questo periodo – che si situa temporalmente secoli
dopo
l'evento apocalittico – per una ragione o per un'altra non è
avvenuto il recupero
della civiltà, tutt'altro... come per il medioevo
la
bigotteria e la scomparsa di una classe dirigente o della comunità
scientifica hanno prodotto una società retrograda, involuta che è
ben lungi dal recuperare (o voler
recuperare)
una parvenza di civiltà come noi la intendiamo.
È
questo un periodo in genere dominato da ampie aree di barbarie dove
piccole enclave o città-stato cercano di sopravvivere prima e di
crescere ed espandersi poi, ovvero dove avviene – specie in epoca
più tarda – una specie di rinascimento
con la riscoperta, spesso e volentieri assolutamente
casuale,
di ordigni ed artefatti antichi, magari dissotterrati durante scavi
archeologici
da parte da sparuti gruppetti di filosofi
e studiosi.
La Caduta è un evento storico remoto e spesso e volentieri infarcito
di leggende, a meno che qualcuno – come è accaduto nell'Europa con
i monaci Benedettini dopo la caduta dell'Impero Romano – non abbia
conservato testi e testimonianze del tempo di prima e magari anche
conoscenze tecnico-scientifiche, anche se rimaste in gran parte
inapplicate per mancanza di infrastrutture tecnologiche come le reti
per la distribuzione dell'energia.
È
anche in genere il periodo che vede il sorgere di cittadelle
da dove novelli signori
della guerra e/o
stregoni impongono
la loro volontà sulle masse ignoranti e superstiziose, grazie alle
potenti magie a
loro disposizione.
Come
affermò giustamente in tempi non sospetti Arthur
C. Clarke infatti,
qualunque
tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia
ed è così che devono apparire per le masse gli eventuali artefatti
tecnologici custoditi ed usati dalla nuova élite
al potere,
che potremmo considerare quasi alla stregua delle spade
e delle armature magiche del
classico fantasy.
Oltretutto, con un lasso di tempo così lungo è possibile che siano
sopravvissute abbastanza a lungo tutte quelle nuove specie animali e
vegetali (e umanoidi!) da avere un posto in pianta stabile nel nuovo
ordine mondiale, con caratteristiche ben definite anche se ancora
passibili di ulteriore mutazione e/o evoluzione.
In
questo milieu quasi tutta la tecnologia a disposizione è
praticamente autoctona
e prodotta in loco
da fabbriche, laboratori ed officine, possibilmente con qualche
inaspettata innovazione introdotta dalla nuova generazione di
scienziati e studiosi (p.es. macchine antigravità mosse da motori a
scoppio, come accade nel anime The
Last Exile)
per lo più a titolo di studio/sperimentale.
Dulcis
in fundo, il quarto milieu
e quello probabilmente più fantastico ed avventuroso, il cosiddetto
Nuovo Mondo...
qui la storia dell'apocalisse è poco più di una leggenda,
considerata alla stregua dei racconti
mitici greci
o latini oggi (anche se alcuni ordini di monaci e/o studiosi possono
conoscere la verità, pur tenendola nascosta ai non
adepti)
e dell'epoca degli Antichi restano poche testimonianze, per lo più
antichi ruderi in zone remote e difficilmente accessibili dalla gente
di questo mondo.
A questo punto è assai probabile che si sia sviluppata una civiltà
completamente nuova ed autoctona, svincolata dalle conoscenze (e
dagli artefatti) del passato oppure che sta risalendo coi propri
mezzi il lungo percorso che porta alla tecnologia, sempre se la
popolazione generale (ed i maggiorenti al potere) ne percepiscono una
qualche utilità.
Potrebbe
benissimo capitare che la nuova società civile, anche in virtù
delle nuove specie
nate
e cresciute dal tempo dell'apocalisse, non sentano affatto il bisogno
di avere tutte quelle diavolerie e quei gadget che noi
riteniamo
fondamentali ed indispensabili.
È
altresì possibile che esistano nuovi stati e nazioni ovvero che
l'umanità tutta –
ivi comprese le razze varianti e mutanti – abbia finalmente messo
da parte differenze e rivalità per creare una specie di governo
mondiale.
È
perciò altrettanto probabile che questi nuovi governi, sotto la
spinta della sovrappopolazione oppure dei commerci, comincino a
guardare oltre i propri confini, stabiliti da secoli, per cercare
nuovo spazio
vitale
in quelle che un tempo erano terre ostili, selvagge, disabitate ed
inabitabili a causa di radiazioni, sacche di virus letali e/o
creature selvatiche e pericolose.
È
questa un'epoca di esplorazione e riscoperta quando – eventualmente
– gli eroici esploratori si imbatteranno nei resti dimenticati (ma
probabilmente ancora intatti,
vista la loro posizione) della civiltà
degli Antichi,
incontrando magari altre nuove
civiltà (magari
non umane) finora sconosciute che hanno avuto uno sviluppo parallelo
magari dall'altra parte del mondo.
In
questo ultimo periodo, gli artefatti tecnologici degli antichi
saranno rarissimi e considerati alla stregua di veri e propri tesori
magici,
sempre se sono stati rinvenuti in condizioni ottime o addirittura
pristine, magari in qualche segreta sotterranea perduta nelle terre
dannate.
Per
il resto, i personaggi avranno principalmente a disposizione quei
congegni e quegli artefatti che sono stati sviluppati (o riscoperti!)
dalla loro civiltà,
magari dopo secoli di studi e perfezionamenti.
Alla
fine di questa lunga carrellata, spero di aver fatto un po' di luce
su come rendere un po' più credibile quello che – a prima vista –
credibile non è: l'esistenza di un mondo dove le mutazioni esistono
e sono positive,
dove nuove specie
intelligenti camminano
sulla Terra e dove queste stesse creature dimostrano la loro...
insipiente demenza
pienandosi
di mazzate ad ogni stormir di fronda utilizzando cannoni
fotonici e
bazooka nucleari,
tra una sassata ed un colpo di spada.
Mi riprometto comunque per il futuro di riportare esempi un po' più
concreti e meno generici tratti dalla narrativa, dal cinema e –
ovviamente – dal mondo ludico.
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