Prendo come presupposto che voi tutti
sappiate (più o meno) cos'è un
gioco di ruolo, anche perché immagino che altrimenti non sareste
qui.
Parliamo
piuttosto di quali giochi
intendiamo trattare su questo blog, dal momento che ce ne sono
centinaia (a
dir poco!) sul mercato ed in giro per il mondo.
Purtroppo,
come accade per qualunque altro settore delle attività umane, anche
in questo campo gira tanta di quella morchia che cercare di
districarsi è una bella impresa e le fregature sono all'ordine del
giorno.
Grazie
alla mia ormai (quasi) trentennale esperienza di gioco, esplicata
quasi sempre in veste di master
(arbitro,
direttore, narratore etc.) ho selezionato
nel tempo una gamma di prodotti, abbandonandone altri, anche
(soprattutto) quando erano considerati più blasonati, dedicando la
mia attenzione a quelli forse più di
nicchia
(giudizio in realtà opinabile, perché anche
questi
giochi hanno un discreto seguito, specie all'estero e sul web) ma
proprio per questo più bisognosi, a mio avviso, di supporto e
chiarimenti, specie per tutti quei giocatori che non masticano o
hanno difficoltà con la lingua di Shakespeare; quelli che presento
su queste pagine sono i frutti dei miei... sforzi ludici.
In
realtà sono un appassionato (e collezionista) di giochi dell'epoca
d'oro del
GdR, quelli che sono stati pubblicati principalmente negli anni '80
fino alla prima metà degli anni '90 del secolo scorso; non mancano
nella mia personale ludoteca anche prodotti più recenti ma la mia
attenzione si è concentrata essenzialmente sulle vecchie glorie del
gioco cosiddetto pen
& paper per
distinguerlo dai (cosiddetti) giochi
di ruolo per PC
che vanno oggi tanto per la maggiore.
Purtroppo,
di molti di questi giochi, specie nel Belpaese, si sa molto
poco
(o addirittura niente),
in quanto il mercato italiano è stato sommerso ad arte negli ultimi
venti anni dai prodotti di un oligopolio che ha di fatto ammazzato
ogni alternativa, con pochissime – ed in alcuni casi, notevoli –
eccezioni, una delle quali è stata il Traveller™
della
britannica Mongoose
Publishing che
è stato tradotto e pubblicato anche nella lingua di Dante e che ho
deciso di adottare, in virtù della sua maggiore diffusione, rispetto
al Classic
Traveller originale
della scomparsa GDW.
Fortunatamente
l'avvento di internet e la recente diffusione delle piattaforme di
e-commerce, ha permesso ai veri appassionati di potersi
approvvigionare presso altre fonti che non fossero quelle in mano
ai... soliti noti, così come la diffusione sempre più massiccia dei
libri in formato elettronico – primo fra tutti il pdf
– ha permesso a chiunque fosse interessato di procurarsi ad un
costo più
che accettabile (quando
non gratuitamente) una marea di prodotti, vecchi e nuovi.
Tornando
a bomba, come qualcuno avrà notato consultando la breve (ed
incompleta) lista pubblicata a piè di pagina nella homepage di
questo blog, la stragrande maggioranza dei giochi che personalmente
intendo trattare/supportare appartiene alla categoria dei classici
ovvero dei retrocloni,
cioè
di quei prodotti nuovi
che rifanno apertamente il verso ai giochi dell'epoca d'oro, primo
fra tutti il famosissimo (e famigerato, dopo che la più grande
multinazionale del settore ludico mondiale c'ha messo sopra le sue
fetide zampe) Dungeons
& Dragons™
nell'edizione
classica del 1980 così come elaborata dal padre
del
gioco di ruolo, il compianto Gary
Gygax.
In
quella stessa lista c'è un nome che compare più volte ed è quello
della Goblinoid
Press di
Daniel Proctor, poliedrico autore di giochi e appassionato senza via
di redenzione (come il sottoscritto, del resto) dei prodotti degli
anni '80, tanto da aver rilevato i titoli ed i diritti di un'altra,
grande casa editrice scomparsa all'inizio degli anni '90, come la
Pacesetter,
della quale ha riproposto tutte le produzioni classiche
(rigorosamente in pdf) ed un prodotto nuovo
di zecca
come Rot
World™
che
ne adotta il sistema di gioco classico originariamente elaborato per
giochi come Chill™
e
Timemaster™.
A
parte una profonda condivisione di passione e intenti, c'è
un'ulteriore motivazione che mi ha spinto a dedicarmi quasi
esclusivamente ai prodotti della Goblinoid ed è l'estrema facilità
con la quale è possibile procurarsi questi giochi, per non parlare
del fatto che la maggior parte di questi sono distribuiti
gratuitamente
sul
web; il loro prodotto di punta poi, quel Labyrinth
Lord™
(che
non è altro che il retroclone del Classic
D'n'D)
ha goduto anche della traduzione nella nostra lingua, il che è un
bonus non indifferente!
Nella
lista compaiono anche alcuni titoli che ai più risulteranno oscuri
e/o sconosciuti, come The
Morrow Project™
e
Twilight:
2000™;
questi sono due dei capostipiti – tutt'ora ampiamente giocati nel
resto del mondo, come testimoniano le numerose pagine web loro
dedicate – che hanno un posto speciale nel mio cuore, anche se
ammetto che, così come sono, saranno in ben pochi a ricordarseli e/o
giocarli oggi, in Italia.
Ciò
nonostante, è mia intenzione trattarli, magari in modalità dual
statted (cioè
riportando le statistiche di gioco adattate per l'uso con altri
giochi)
ovvero adattandone il background per altri prodotti più comuni e/o
noti.
Tra
l'altro, TMP
è
ancora
pubblicato
e disponibile direttamente presso la casa editrice (la Timeline
Ltd.)
che ha di recente cambiato proprietà e che al riguardo ha appena
concluso una campagna di raccolta fondi per poter dare alle stampe la
attesissima e (si spera) definitiva 4th
edition riveduta,
ampliata e corretta di questo capolavoro, il capostipite del gioco di
ruolo hard
science-fiction post-apocalittico.
Allo
stesso modo T:2K
prima
edizione (da
non confondersi assolutamente con la seconda, fallimentare, edizione
del gioco, adottata negli anni '90 quando imperava la mania
degli
house
systems
unici per tutti i prodotti di una data casa) è disponibile ancora
oggi sia in pdf (che consiglio caldamente, per prezzo e reperibilità)
che in versione cartacea (tra l'altro in un'edizione ampliata che
comprende anche i primi 4 moduli d'avventura classici ambientati in
Polonia) presso la Far
Future Enterprises Ltd. di
Marc Miller, il padre-padrone di Traveller, che ha rilevato i diritti
di quasi tutti i giochi classici
della defunta GDW.
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