domenica 17 marzo 2024

L’Arma Definitiva: il Deatomizzatore, un nuovo implemento di distruzione per Mutant Future™

 Prodotto poco prima dello scoppio dell’Ultima Guerra nell’Impero ‘Merrikano e acclamato come l’Arma Definitiva dall’establishment industrial-militare dell’epoca, il Cannone, Acceleratore di Particelle, Antimateria, Portatile (questa la sua denominazione ufficiale) era l’apice di decenni di ricerca e sviluppo nell’ambito delle artiglierie portatili per la fanteria – specialmente quella “pesante” (cioè in armatura potenziata) – con la quale l’Impero avrebbe avuto ragione di qualunque nemico, presente o futuro.

Secondo alcuni studiosi, forse fu proprio la prospettiva dell’ingresso in servizio su larga scala di questo terrificante implemento di distruzione che affrettò l’avvento del Conflitto Finale, per regolare i conti tra i vari Imperi prima che quello ‘Merrikano potesse imporsi e divenire di fatto inarrestabile.

Se questo sia la verità o una mera illazione, non è dato sapere, non sono sopravvissute sufficienti informazioni al riguardo per andare oltre una ragionevole ipotesi.

Quel che però è certo, è che per certi versi il Deatomizzatore era veramente dissimile da qualunque altra cosa vista fino ad allora negli arsenali di tutto il mondo conosciuto, un’arma in grado di annichilire totalmente il bersaglio ed infliggere cataste di danni ‘collaterali’ nel processo.

Come si può evincere dalla denominazione ufficiale, il Deatomizzatore in realtà non è nulla di assolutamente nuovo (gli acceleratori di particelle, in una forma o in un’altra, erano in uso già dal XXI secolo), quel che lo rende l’arma più avanzata del mondo è il fatto di accelerare anti-particelle, cioè un flusso di positroni di antimateria che vengono prodotti dall’arma stessa mediante un procedimento di conversione di materia (in questo caso: idrogeno) alimentato da una batteria a minifusione.

Questo vuol dire che l’arma non ha bisogno di un serbatoio di antimateria, con tutto il costoso ed ingombrante hardware necessario al suo stoccaggio e mantenimento: il cannone produce da sé la sua antimateria quando necessario.

Certo, questo vuol dire che la cadenza di tiro ne risente, perché c’è un notevole intervallo tra l’attivazione dell’arma ed il suo uso effettivo ma non era visto come un problema insormontabile dai militari, anche perché erano già in corso nuove ricerche per sviluppare modelli più efficienti e soprattutto più rapidi.

Il Deatomizzatore funziona inserendo una batteria nell’apposito alloggiamento ed attivando il circuito principale dell’arma; l’acceleratore di particelle comincia immediatamente a convertire parte dell’idrogeno della batteria in anti-idrogeno che viene successivamente rilasciato come un flusso di anti-particelle dal tubo dell’acceleratore stesso.

L’effetto sul bersaglio è a dir poco catastrofico: materia e antimateria reagiscono al contatto, annichilendosi a vicenda e rilasciando energia in una violenta reazione termonucleare localizzata; il bersaglio viene vaporizzato e l’esplosione conseguente ha effetto per diversi metri tutt’attorno al bersaglio, come se questo fosse una bomba.

C’è anche un cospicuo rilascio di radiazione secondaria che può essere molto pericoloso per tutto il personale esposto (cioè per chiunque si trovi entro il raggio di scoppio e non indossi protezioni NBC integrali e/o armature sigillate).

Ovviamente non son tutte rose con questo ordigno demoniaco, perché i difetti compensano i vantaggi, primo fra tutti il peso dell’arma, che di fatto è una specie di cannone manesco, utilizzabile solo da individui particolarmente robusti ovvero da fanteria in armatura potenziata; secondo, la gittata che è abbastanza corta per un’arma del genere ed infine il fatto che – prima di poter sparare un colpo – occorre attendere che sia avvenuto il ciclo di ricarica/conversione.

In termini di gioco, questo vuol dire che il deatomizzatore spara un colpo alla volta ogni due round – uno per l’attivazione, l’altro per sparare il colpo – e che da una singola batteria a minifusione l’arma trae 5 colpi e non 10 come al solito (buona parte dell’energia viene consumata per convertire l’idrogeno in antimateria).

Nonostante queste pecche l’arma ha innegabili vantaggi: a meno che il bersaglio non sia protetto da un campo di forza o da una corazza composta da materiali ultradensi – come il Collapsium o il Neutronio – l’armatura non ha effetto anzi: fornisce ulteriore materia per la conversione in energia con l’antimateria. Questo vuol dire che la Classe di Armatura del bersaglio è quella basica con il solo eventuale bonus di Destrezza.

Chi viene colpito dal fascio di antiparticelle viene atomizzato sul posto, di fatto si disintegra ed esplode come una bomba. L’esplosione infligge tanti d6 di danni quanti sono i livelli/dadi-vita del bersaglio in un raggio in metri pari al doppio dei suddetti livelli/dadi-vita.

Entro questa distanza, qualunque bersaglio subisce anche un attacco da radiazioni con un valore pari a 5 (concesso normale tiro-salvezza per negarne gli effetti) a meno che non sia in qualche modo protetto dalle stesse, come detto sopra.

Il bersaglio dell’attacco può effettuare un tiro-salvezza contro Energia per evitare di essere annichilito sul posto; se passa il tiro, subisce comunque 10d6 di danni ed un attacco da radiazioni con una forza pari a 10.

Questa procedura vale per qualunque bersaglio, animato o inanimato ma c’è ovviamente un limite alla quantità di materia che può essere annichilita da un fascio di antiparticelle emesso da un’arma portatile. Contro bersagli particolarmente grandi o coriacei, l’arma infligge 3d12 di danni, equivalenti al numero di Dadi-Vita del bersaglio che vengono distrutti dall’attacco – con conseguente esplosione dello stesso in altrettanti d6 di danni per un raggio pari al doppio degli stessi in metri.

C’è infine un ultimo difetto – tutt’altro che secondario – nell’uso del Deatomizzatore: il fascio di antiparticelle non può penetrare un campo di forza attivo. Per questa ragione, la tattica usuale contro bersagli protetti da schermi di forza era di saturare lo schermo attaccandolo con un’arma più ‘convenzionale’ facendo seguire al collasso dello stesso un attacco con il deatomizzatore.


Specifiche tecniche e statistiche di gioco

Il Deatomizzatore è un ordigno di discreto ingombro (lungo circa 1 metro) e peso (9 kg), alimentato con batterie a minifusione, con le seguenti statistiche:

Tipo

Grilletto

Danno

Gittata (Norm/Max)

Colpi

Batteria

Peso

Acceleratore di antimateria

Speciale1

Speciale2

400/8003

5

Minifusione

9 kg

  1. Un colpo ogni due round: uno per ‘caricare’ uno per sparare;

  2. Tiro-Salvezza contro Energia o disintegrazione istantanea + esplosione e raffica di radiazioni entro un raggio pari al doppio dei livelli/dadi-vita del bersaglio (vedi testo);

  3. Gittata espressa in piedi, secondo il manuale-base di Mutant Future; gittata in metri: 120/240

Considerazioni e Note dell’Autore

Con questo novello implemento di distruzione, per il momento chiudo con l’introduzione di nuove armi hi-tech (o science-fantasy, fate vobis), anche se – ad onor del vero – ho in lavorazione un’altra ideuzza che però si rivolge al discorso up-close and personal, come dicono gli anglofoni (leggi: botte, leccamuffi e sturapicchi a distanza ravvicinata).

Dal prossimo post credo si tornerà alle consuete rubriche multi-gioco per la presentazione, in termini ludici, della ferramenta storica o attualmente in circolazione.

Come per il discorso sul Disgregatore Molecolare di un paio di post fa, anche per il novello Deatomizzatore valgono le considerazioni già fatte ma che non è mai male ribadire: sono perfettamente consapevole del fatto che siffatti implementi di distruzione possono sbilanciare enormemente una campagna di gioco e che quindi vanno introdotti multo cum grano salis, magari per… rimettere in riga giocatori/personaggi un po’ troppo riottosi e tracotanti, prima di fargli metter mano alla novella artiglieria manesca.

Certamente, le limitazioni – volutamente introdotte – dovrebbero fare molto per attenuare eventuali danni da… abuso ma tant’è: come sempre è tutto demandato al buon senso di master e giocatori. Con questo anche per oggi ho finito, spero di avervi fatto cosa gradita, non mi resta che salutarvi augurandovi un felice massacro!

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