Non può essere sempre domenica...

 ...ma nemmeno sempre lunedì, per cui una tantum possiamo dire di esserci presa una piccola soddisfazione, a maggior ragione dopo la recentissima Inc. Kool 8 arrivata fresca fresca dalle Fiandre e di cui ho potuto attenuare solo (molto) parzialmente il bruciore con un congruo rimborso.

Ma andiamo per ordine: quello che vedete a fianco è il mio (pen)ultimo incauto acquisto - l'ultimo è ancora fresco e non è stato ancora spedito - dalle lande transalpine, una copia dell'ormai introvabile (a meno di volerlo pagare un occhio e un rene - se ti va bene - e sei un fratello) edizione britone originale del 1986 di uno dei più longevi sed etiam famigerati giochi di ruolo fantasy di tutti i tempi, il contraltare par excellence del celeberrimo D&D.

Parliamo ovviamente di Tunnels & Trolls di Ken St. Andre, il gioco più (ingannevolmente) semplice eppure efficace che si sia mai visto e che ha dato la stura a tutta una serie di epigoni e successori, tra cui l'altrettanto celebre Mercenaries, Spies & Private Eyes, che è giocato ancora oggi ed ha goduto tra l'altro di una recente riedizione, sparita dagli scaffali alla velocità della luce ed oggi più rara, se possibile, dell'originale volumetto in brossura, a dimostrazione della estrema versatilità del sistema di gioco originale.

Come forse saprete, nella seconda metà degli anni '80, con l'arrivo della prima ondata di giochi di ruolo editi in italiano, anche la Mondadori si cimentò nell'impresa, introducendo proprio T&T nella collana - oggi defunta - Oscar Giochi.

L'edizione prescelta era quella Made in Britain del gioco e non l'originale a stelle e strisce, anche perché era stata realizzata in formato tascabile anziché in formato Letter Box come l'edizione americana.

I due volumi sono quasi uguali in tutto e per tutto, fatte salve alcune soluzioni di impaginazione e sono considerate tutt'oggi le migliori in assoluto, nonostante nel corso degli ultimi 30+ anni siano uscite diverse revisioni e nuove edizioni del gioco.

Ora, sia l'originale britone che la copia italica sono oggetto di una campagna di speculazione a dir poco banditesca, con quotazioni sul web che fanno sembrare economico l'antiquariato Ming. È stato quindi con mia somma sorpresa che - anche questa volta - mi sono imbattuto in una copia di questa perla rara sulla più improbabile delle piattaforme di e-commerce ad un prezzo, tra l'altro, già abbastanza abbordabile che è diventato ancor più appetibile quando la controparte ha accettato la mia proposta.

Certo, restava l'alea di andare a vedere cosa mi sarebbe realmente arrivato ma posso dire di essere stato molto fortunato, perché - a differenza della copia di Call of Cthulhu 5.5 di cui vi accennavo all'inizio del post, che si è letteralmente aperto come una cozza non appena ci ho messo le mani sopra - il libro non solo è arrivato sano e salvo ma in condizioni decisamente migliori delle aspettative: solido, completo e pulito, nonostante i quasi 40 anni sulla copertina ed i numerosi, inevitabili segni di usura sulla stessa.

Come ho già avuto modo di dire recentemente: qualche volta i miracoli accadono.