martedì 29 luglio 2025

La Guerra dei Mondi, un Crossover tra Tunnels & Trolls e Mercenaries, Spies & Private Eyes - Cast, Prop and House Rules - Seconda Parte

 Veniamo ora alla "ciccia" delle inevitabili parti accessorie di qualunque avventura, quella dedicata ai mezzi di scena e alla ferramenta finora citata ma quasi mai presentata finora nel testo dell'Avventura.

Partiamo subito dall'arsenale con il capitolo:

Gadget

Pistole e Revolver

Tutte le armi corte utilizzate nel corso di questa avventura sono già presenti e disponibili nel manuale di base di MSPE e non ripeterò i dati in questa sede se non per aggiungere quello - fondamentale - che manca: la Portata Utile/Efficace. Fatto salvo che, per le semiautomatiche in 9mmP (Luger, P38 e HP35), questa si attesta in 50 metri, per quanto riguarda le rivoltelle Enfield calibro .38, la portata utile è di 40 metri mentre per la pistola silenziata Welrod si attesa sui 20 metri. Tutti gli altri parametri (danno, capacità del caricatore) sono già previsti nelle tabelle del manuale ma occorre sottolineare che la Welrod, pur essendo un'arma a ripetizione con serbatoio integrale, non è una semiautomatica, bensì a ripetizione ordinaria/colpo singolo: per ogni colpo occorre ricaricare manualmente l'arma, per cui la cadenza di tiro si riduce a 1 colpo/azione di fuoco.

Pistole mitragliatrici/moschetti automatici

Le armi automatiche leggere sono anche queste già quasi tutte presenti nel manuale di base, anche qui manca la portata utile di ogni singola arma che è - pressoché invariabilmente - pari a 200 metri, superati i quali ogni colpo a segno è solo una questione di culo, più che di abilità. Per simulare la cosa, anziché usare il valore riportato sulla Tabella (I o II) del manuale di base per un Tiro Salvezza su Destrezza, deve essere usata la Fortuna.

Un'ultima nota: se è vero che le pistole mitragliatrici usano la Tabella I quando sparano "dal fianco" e la Tabella II per i tiri dalla spalla, è anche vero che, per il tiro a raffica, andrà sempre usata la tabella I, perché le armi automatiche leggere sono micidiali sulle brevi distanze quando tirano a raffica ma sono praticamente incontrollabili sulle distanze maggiori.

Per quanto riguarda i "pezzi mancanti" abbiamo:

Moschetto Automatico Beretta Modello 38A

Arma automatica leggera par excellence nelle forze armate e di polizia italiane, il celeberrimo (o famigerato, dipende con chi parlate) MAB fu una delle armi più ricercate da tutti i contendenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Solido, realizzato con tecniche e finiture prebelliche (almeno fino al '42 con l'uscita di modelli modificati e "alleggeriti") è un tipico modello "a massa battente", come la stragrande maggioranza delle realizzazioni coeve straniere ma - a differenza delle armi britanniche o tedesche (e delle successive produzioni americane) - ha una calciatura lignea completa, come una carabina, da qui la denominazione ufficiale di moschetto.

  • calibro 9x19mm Parabellum (Modello 38)
  • danno 3 + 2
  • portata utile 200 metri
  • caricatore 10, 20, 30 e 40 colpi, amovibile ad astuccio

I Fucili, questi sconosciuti

Per ragioni che mi sfuggono completamente, gli autori e compilatori del manuale di base di MSPE hanno inserito nella lista dei fucili militari alcune armi che veramente non hanno molto senso, ignorando platealmente modelli che, nei due conflitti mondiali, sono stati pressoché ubiquitari. Per questa ragione ne riporto qui le caratteristiche complete.

SMLE Mk III (Lee-Enfield)

L'arma base della Grande Guerra e dei primi anni della Seconda Guerra Mondiale per tutti o quasi gli eserciti del Commonwealth, discendente di una lunga tradizione che risale agli anni '80 del XIX secolo, l'Enfield è un fucile a ripetizione ordinaria con un serbatoio della capacità di 10 cartucce, che possono esservi inserite singolarmente o mediante due lastrine da 5 colpi. Per la sua precisione, un gran numero di queste armi venne convertito in armi per tiratori scelti con l'adozione di un mirino a cannocchiale che garantisce un bonus di +10 per i tiri a media e lunga distanza, come per il regolamento di base.

  • calibro .303 Enfield
  • danno 9 + 2
  • gittata 500 metri
  • serbatoio 10 colpi, integrale
Speciale: L'otturatore del Lee-Enfield è celebre per la fluidità di funzionamento. A differenza di altri fucili a ripetizione ordinaria, lo SMLE può sparare 2 colpi per ripresa di fuoco anziché 1.

Mauser Karabiner K-98k

Il fucile più diffuso al mondo sin dalla fine del XIX secolo, realizzato in milioni di esemplari e in una pletora di calibri, questa è la versione definitiva del Mauser, così come standardizzato in Germania prima della Grande Guerra. Epitome dell'arma a ripetizione ordinaria con otturatore girevole/scorrevole, dopo la guerra venne prodotto e adottato da quasi tutti i paesi europei (e non solo: la Cina nazionalista lo aveva in dotazione) nell'originale calibro 8 mm Mauser, tant'è che, dopo lo scoppio della guerra, la Wehrmacht poté incamerarne centinaia di migliaia di esemplari dalle fonti più disparate (Belgio, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Danimarca, Norvegia etc.) sia originali che di fabbricazione locale. Rimase l'arma d'ordinanza  base delle truppe germaniche per tutta la durata della guerra e venne impiegato anche dagli altri eserciti europei dell'Asse, Italia esclusa.
  • calibro 7,92x57mm Mauser
  • danno 11
  • gittata 500 metri
  • serbatoio 5 colpi integrale, caricamento a lastrina o con colpi sciolti

Mannlicher-Carcano Modello 91/38

Fucile d'ordinanza delle FF.AA. italiane dal 1891 al 1945, costruito in milioni di esemplari in varie varianti e ammodernato più volte, per ovviare alle carenze di addestramento dei coscritti italiani e facilitare (ed rendere più economica) la produzione, la maggior parte dei fucili e dei moschetti prodotti nel primo dopoguerra furono dotati di alzo fisso, tarato per la distanza di 300 metri. In realtà il fucile è efficace anche a distanze notevolmente maggiori ma per rispondere ai dati storici disponibili, la portata utile è stabilita in 300 metri.

La denominazione Mannlicher dell'arma, altrimenti di progettazione interamente nazionale, è dovuta all'adozione del peculiare caricatore a pacchetto Mannlicher, facente parte integrante del serbatoio e senza il quale si possono caricare e sparare solo colpi singoli.
  • Calibro 6,5x52mm
  • danno  7 + 3
  • gittata 300 metri
  • serbatoio integrale con caricamento a pacchetto, 6 colpi

Le Mitragliatrici ovvero "le Tristi Mietitrici"

Teoricamente tutte o quasi le armi da accompagnamento/di squadra presenti nel corso dell'avventura, sono disponibili nel manuale di base di MSPE ma, anche qui, delle armi tedesche sono presenti solo la veneranda MG08 Maxim e la MG42 solo che i dati concernenti quest'ultima - immagino a causa di un refuso tipografico - sono scritti letteralmente ad minchiam, ragion per cui, anche in questo caso, riportiamo i dati delle armi non previste in catalogo, compresa la Breda Modello 37 che, pur essendo un'arma da carro armato, deve essere inclusa perché c'è la possibilità che possa essere incontrata nel caso di un incontro casuale con una pattuglia italiana con autoblindo al seguito.

MG34

Mitragliatrice d'ordinanza della Wehrmacht fino all'introduzione della MG42, prima arma polivalente mai prodotta, dava una marcia in più alle truppe tedesche in quanto poteva essere usata come fucile mitragliatore/mitragliatrice leggera, usando nastri da 50 colpi e un bipiede (integrale all'arma); come arma d'arresto, incavalcata su apposito treppiede regolabile sia per il tiro terrestre che contraereo, alimentata con nastri continui da 250 colpi; come armamento di bordo, principale o secondario, su una pletora di veicoli e mezzi corazzati.
  • calibro 7,92x57mm Mauser
  • danno 11
  • gittata 600 metri su bipiede, 1800 su treppiede
  • alimentata a nastri metallici riutilizzabili da 50 (30) e 250 (75) colpi

Fucile Mitragliatore Breda Modello 30

L'arma automatica della squadra fucilieri nel Regio Esercito per tutta la durata della guerra, il fucile mitragliatore Mod.30 come quasi tutte le armi automatiche di reparto dell'Esercito Italiano, era un "capolavoro di ingegneria" ma piagato da tutta una serie di idiosincrasie che lo rendevano meno che ideale per il compito cui era preposto. Il punto più debole dell'intero ambaradam è senza dubbio il caricatore, a scatola, inamovibile, che va aperto e riempito con apposite lastrine a strappo da 20 cartucce, un procedimento lungo e impacciato, se eseguito sotto il fuoco nemico. Le prestazioni generali sono abbastanza buone ma il fatto di poter eseguire solo il tiro intermittente ed il basso rateo di fuoco sono degli svantaggi concreti. Inoltre l'arma sul campo si dimostrò fin troppo... delicata e prona a tutta una serie di guasti ed inceppamenti ed il fatto di usare cartucce lubrificate non aiutava affatto anzi: erano letteralmente un magnete per polvere e sporcizia. 

Speciale: durante il combattimento, all'inizio di ogni nuovo round, il mitragliere deve eseguire un Tiro Salvezza sulla Fortuna di 1° livello; se lo passa, tutto bene, altrimenti l'arma per una ragione o per l'altra si è inceppata o grippata.
  • calibro 6,5x52mm Carcano
  • danno 7
  • portata utile 1000 metri
  • serbatoio integrale apribile, 20 colpi

Breda Modello 38

Sorella della mitragliatrice media Breda 37 - l'arma automatica di reparto del Regio Esercito per tutta la durata della guerra e anche oltre - la Mod.38 era stata appositamente sviluppata per l'installazione su carri armati e veicoli blindati in generale. Alimentata con caricatori a pacchetto, inseriti dall'alto e con l'espulsione dei bossoli comandata verso il basso, era un'arma decisamente meno anomala rispetto al modello da fanteria. Ne riporto le statistiche in quanto è arma di bordo - coassiale e di scafo - delle autoblindo AB41.
  • Calibro 8x59mm Rb Breda 35
  • danno 11
  • portata utile 300 metri
  • caricatore a scatola amovibile, 24 cartucce

Miscellanea

In questo capitolo ho inserito tutte quelle armi, pesanti e non, che possono essere incontrate nel corso dell'avventura, ivi comprese bombe a mano, lanciafiamme, mitragliere e cannoni.


Bomba a mano Mills M36M

La principale bomba a mano delle forze armate britanniche anche dopo l'arrivo delle forniture americane, è abbastanza peculiare perché il detonatore, per ragioni di sicurezza, veniva inserito solo poco prima dell'azione, svitando il tappo sul fondo del corpo-bomba; il funzionamento è il consueto con anello di sicurezza e leva, il ritardo della spoletta va dai 4 ai 7 secondi e la carica bellica è composta da 69 grammi di un esplosivo chiamato Baratol.
  • danno 10 (-1/metro)
  • distanza di lancio 30 metri




Bomba "appiccicosa" Granata N°74

Questa è la famigerata Sticky Bomb, prodotta in Gran Bretagna come arma anticarro per la fanteria e l'Esercito Territoriale nei giorni penosi del 1940; il principio di funzionamento è piuttosto semplice: un'ampolla di vetro riempita di un composto a base di Nitroglicerina è inserita in un involucro di stoffa grezza imbevuta di adesivo e chiusa tra due coppiglie di lamierino per impedirgli di appiccicarsi in giro. Alla base dell'ampolla si inserisce un manico che comprende anche spoletta e detonatore della bomba e permette di maneggiarla. Una volta estratta la sicura, la coppiglia si apre esponendo la sfera adesiva. Si lancia, si lascia cadere o si applica a mano sul carro armato, si strappa la sicura e dopo 5 secondi BOOM! Se tutto va bene il carro armato salta per aria. 

Visto il quantitativo di esplosivo contenuto nella bomba (570 grammi!) chiunque la lanci/maneggi farà bene a trovarsi un riparo robusto prima che esploda o rischia di essere spinto dal suo stesso petardo come usavano dire i britoni nei tempi antichi.

  • danno 30
  • distanza di lancio Forza x1,5 in metri

Stielhandgranate 24

La bomba a mano a bacchetta Modello 1924 è la celeberrima schiacciapatate delle narrazioni di guerra, evoluzione dei similari modelli 15, 17 etc. impiegati dalle forze armate germaniche sin dalla Grande Guerra. Per tutta la sua celebrità, non è un modello particolarmente efficiente: manca di una efficace capacità di frammentazione e la carica bellica, pur essendo adeguata, non brilla per potenza. Anche questa è una bomba a mano a scoppio ritardato: si svita il tappo alla base del manico, si tira l'innesco a frizione, si lancia e 4-5 secondi dopo scoppia. 

Oltreché con le forze tedesche, questo tipo di bomba a mano diverrà uno standard presso quasi tutti i paesi dell'Asse, trovando larga diffusione e venendo copiata - con o senza licenza - un po' ovunque, specialmente in Asia.

  • danno 4
  • distanza di lancio 40 metri

Bomba a mano S.R.C.M. 35 

Soprannominate Diavoli Rossi dagli inglesi che le affrontarono in Nord Africa, queste erano le bombe a mano standard del Regio Esercito (in realtà i modelli erano 3 ma visto che sono tutte estremamente simili nella concezione, nelle dimensioni e nel funzionamento, ci accontenteremo di questa, che tra l'altro è la più longeva di tutte); si tratta di bombe a mano offensive, progettate cioè per essere lanciate all'assalto. Hanno quindi bisogno di spazio per funzionare efficientemente e sono tutte del tipo a percussione anziché a scoppio ritardato. La carica bellica - variabile tra i 43 ed i 65 grammi a seconda del modello - è abbastanza risibile ma i dispositivi di frammentazione utilizzati (avvolgimenti di filo di ferro spezzonato o di pallini di piombo/ferro) le rendono piuttosto efficaci.

Il funzionamento è per mezzo di una spoletta cosiddetta universale, in grado cioè di far esplodere la bomba qualunque sia la sua attitudine al momento dell'impatto al suolo. Questo in teoria, perché storicamente sono state più le bombe inesplose di quelle scoppiate. Comunque sia, una volta rimossa la sicura esterna e lanciato l'ordigno, un cappellotto aerodinamico di lamiera d'alluminio si distacca per effetto della resistenza dell'aria trascinandosi dietro una catenella, un cordino o altro implemento che sfila la sicura automatica dal suo alloggiamento. Da quel momento, qualunque urto contro qualunque superficie ne provoca l'esplosione.

Speciale: per simulare il comportamento ondivago di queste bombe a mano, ogni volta che vengono lanciate il lanciatore deve eseguire un Tiro Salvezza di 1° livello sulla Fortuna per verificare che l'ordigno capriccioso funzioni a dovere.

  • danno 10
  • distanza di lancio 25 metri

FLAK 38

Questo cannone/mitragliera è una delle armi tedesche più note e diffuse, utilizzato da tutte le armi germaniche per la difesa contraerea a bassa quota e per il tiro d'interdizione controcarro a breve distanza. Utilizza l'ubiquitaria munizione 20x138mmB, impiegata praticamente da tutte le forze armate dell'Asse, in un raro esempio di standardizzazione inter-alleata ante litteram. Per questo motivo, le specifiche sulle munizioni saranno prese in considerazione sia per questo che per il cannoncino Breda 35 montato sulle autoblindo AB41.

Le specifiche del cannone sono le seguenti:

  • tipo: pezzo antiaereo/anticarro a traino meccanico
  • peso: 740 kg in configurazione di trasporto, 419 kg in batteria
  • gittata efficace: 1600 metri
  • tangenza operativa: da 100 a 1645 metri
  • brandeggio: 360° (40° su avantreno) 30°/secondo
  • elevazione: da -20° a +90°, 12°/secondo
  • alimentazione: caricatori a cassetta da 20 colpi (9,53 kg cadauno)
  • tiro: automatico 
  • danno: 16* (munizioni AP/perforanti), 2 (munizioni esplosive/HE)
* il danno calcolato secondo i parametri di MSPE dovrebbe essere rispettivamente di 131 e 120 basato sulla sola energia cinetica per le spiegazioni vi rimando alle Note dell'Autore.

Cannone/mitragliera Breda Modello 35

Arma standard delle forze armate italiane, impiegata sia come cannone antiaereo/anticarro a traino meccanico ovvero installata su autocarri e semoventi e come armamento principale in torretta su diversi mezzi blindati. Viene qui presa in considerazione quale armamento principale delle autoblindo AB41.

L'arma, di tipo automatico, usa l'ubiquitaria (per il periodo) cartuccia Solothurn 20x138mmB in versione perforante ed esplosiva, alimentate mediante una piastrina-caricatore della capacità di 12 colpi. Nella versione per mezzi corazzati, l'arma ha la cadenza di tiro ridotta a 30-60 colpi al minuto.

Per quanto concerne le specifiche, sono le seguenti:

  • cannone a tiro rapido
  • modalità di tiro: automatica
  • alimentazione: a piastrina della capacità di 12 colpi
  • limiti di brandeggio: 360° (installazione in torretta)
  • limiti di elevazione: da -12° a +20°
  • Portata utile: 800 metri
  • danno: 16* (munizioni AP), 2 (munizioni HE)
* vedi sopra alla voce Flak 38

Flammenwerfer 41

I lanciafiamme incontrati dagli Avventurieri nel segmento libico/egiziano dell'avventura sono di questo modello, uno sviluppo del precedente Flammenwerfer 35, più leggero, con una maggiore portata ma per il resto con le stesse caratteristiche: una lancia collegata a due serbatoi, uno contenente 11,8 litri di una mistura incendiaria di benzina e catrame, l'altro riempito di azoto per propellere il getto, il tutto incendiato all'attivazione della lancia da una torcia a idrogeno per produrre una fiammata continua della durata di 10 secondi. 

Le specifiche dell'arma sono le seguenti:

  • peso 28,7 kg carico
  • portata utile: 32 metri
  • danno: come da regolamento sul manuale di base
Speciale: a differenza dei modelli successivi, dotati di cartucce pirotecniche e perciò in grado di eseguire tiri intermittenti, questo lanciafiamme è un'arma del tipo tutto o niente; una volta attivato espelle tutto il combustibile in un unico attacco che può essere indirizzato in un arco di 30° (può coprire una distanza di 15 metri a 30 metri di distanza).

KWK 36

Si tratta della versione per l'installazione su carri armati del cannone anticarro PAK 36, di cui usa le stesse munizioni - con prestazioni pressoché identiche - ma su affusto ovviamente diverso. É l'arma principale dei Pz.kpfw III tedeschi delle prime serie - dalla A alla G come il panzer che appare nel segmento africano dell'avventura. Spara munizioni perforanti/esplosive tipiche della prima generazione di armi da carro/anticarro. Il danno riportato è quello inflitto ad un bersaglio a distanza ravvicinata. Per ogni incremento di distanza, il danno decresce di 10 punti. Il proiettile dirompente/esplosivo ha un danno pari a 3 a qualunque distanza.
  • cannone da carro armato
  • modalità di tiro: colpo singolo
  • alimentazione: colpo singolo
  • limiti di brandeggio (in torretta): 360°
  • limiti di elevazione: -10° a +20°
  • portata efficace: 300 metri, max. 5500 metri
  • danno: 50 (colpo APHE), 3 (colpo HE/dirompente)

Gear

In questo capitolo andiamo ad illustrare la pletora di veicoli nominati/impiegati in questa avventura; le informazioni sono necessariamente ridotte al minimo ludico indispensabile, perché non ho intenzione di scrivere un nuovo capitolo dell'Enciclopedia dei Veicoli Militari della Seconda Guerra Mondiale. Dal momento che nel manuale di MSPE le informazioni concernenti i veicoli di qualsiasi genere sono molto... generiche, tutti i dati presentati sono elaborazioni e/o estrapolazioni del sottoscritto.

Sono altresì riportate le caratteristiche dei soli mezzi/veicoli con cui gli Avventurieri possono entrare fattivamente in contatto, non i prop veri e propri che sono lì per dare sapore alla zuppa.

Chevrolet 30 Cwt

Uno degli autocarri "modello militare canadese" più utilizzati dalle forze del Commonwealth in Africa, la cavalcatura favorita dai Long Range Desert Groups britannici, praticamente un autocarro 4x4 letteralmente smontato e privato di tutto quanto non fosse necessario per poterci imbarcare quanta più roba possibile. 

Il veicolo ha una buona velocità e autonomia e può trasportare una gran quantità di carico. Armato essenzialmente di mitragliatrici desuete e/o recuperate, come le Lewis e le Vickers "K" (ex aeronautiche) ovvero con armi anticarro leggere, come il fucile Boys, questo autocarro leggero a trazione integrale poteva scorrazzare in lungo e in largo nel deserto. 

É il veicolo per gli Avventurieri nella frazione desertica dell'avventura.

  • COS  40
  • VA  2
  • capacità di carico: 1400 kg
  • capacità del serbatoio: 90 litri
  • autonomia: 400 km
  • velocità: 80 kmh su strada/50 kmh fuoristrada
  • armamento: 1 mitragliatrice binata Lewis con caricatori maggiorati da 97 colpi

Kubelwagen

Praticamente il celeberrimo Maggiolino Volkswagen nella sua prima incarnazione, così come progettato da Ferdinand Porsche ed adattato per uso militare modificando la carrozzeria - di lamiera d'acciaio pressato - ma restando di fatto una Volkswagen nell'anima. Dotata di tettuccio amovibile, con un motore a benzina a 4 cilindri ha buona mobilità fuoristrada pur mancando della trazione integrale.
  • COS 25
  • VA 2
  • Velocità max 80 kmh (su strada)
  • Autonomia 400 km
  • serbatoio 40 litri ∓
  • capacità di carico: 4 posti
  • armamento: nessuno

Motocicletta con Sidecar

Con un peso di 400 kg ed una capacità di carico di quasi mezza tonnellata, le motosidecar tedesche sono considerate un capolavoro di efficienza ed economicità, solide, robuste, in grado di andare pressoché ovunque grazie anche al fatto che anche il sidecar ha una ruota motrice collegata al motore della motocicletta. La variante armata monta una mitragliatrice sul sidecar, di solito una MG34 ma altre della stessa categoria di peso potevano essere sostituite. Ha un motore bicilindrico raffreddato ad aria da 25,4 CV e un serbatoio della capacità di 30 litri che le assicura una buona autonomia. É un mezzo pressoché ubiquitario, utilizzato per i collegamenti, come scorta ai convogli o per la ricognizione nei plotoni degli esploratori.
  • COS 15
  • VA 2
  • Autonomia: 300 km su strada, 160 km fuoristrada
  • Velocità: 88 kmh su strada, 32 kmh fuoristrada
  • capacità di carico: 1 + 2 ovvero 450 kg
  • capacità serbatoio: 30 litri
  • armamento (opzionale): 1 mitragliatrice tipo MG34 

Kettenkrad

Denominata ufficialmente Sd.Kfz 2 ovvero motocicletta semicingolata è una macchina singolare originariamente sviluppata come trattore per artiglierie leggere aviotrasportabile per i fallschirmjager (paracadutisti) tedeschi, vedendo poi un ampio uso specialmente sul fronte orientale. Di fatto è un telaio di motocicletta, motore compreso e ruota anteriore sterzante, che al posto della ruota posteriore ha una trasmissione cingolata e due gusci di lamiera stampata in acciaio saldati assieme che compongono la parte posteriore della carrozzeria. Il motore è un 4 cilindri a benzina raffreddato a liquido da 1500 cc erogante 37 CV.

  • COS 20
  • VA 2
  • Autonomia: 250 km su strada, 160 km fuoristrada
  • Velocità: 72 kmh su strada, 48 kmh fuoristrada
  • Equipaggio: 1 + 2
  • Capacità di carico: 450 kg a rimorchio
  • Armamento: nessuno

Mezzo Comando e Ricognizione

Mezzo comando per le unità da ricognizione, impiegato anche come veicolo trasporto truppe, ulteriori informazioni contrastanti o mancanti. É un veicolo a 4 ruote motrici con 2 ruote di scorta/in folle che aiutano nell'attraversamento di terreno accidentato o fossati, tipo autoblindo 4x4 da cui mutua il telaio, pur non essendo un veicolo blindato.
  • COS 45
  • VA 2
  • Autonomia: 300 km su strada, 250 km fuoristrada
  • Velocità: 56 kmh su strada, 40 kmh fuoristrada
  • Equipaggio: 1 + 7
  • Capacità di carico: 1 tonnellata + 1 tonnellata a rimorchio
  • Capacità serbatoio: 113 litri
  • Armamento: nessuno

Camionetta Sahariana Fiat-SPA A.S.37

Camionetta derivata dal trattore d'artiglieria TL37 e impiegata come mezzo di trasporto per personale e materiali, un veicolo piuttosto avanzato per l'epoca, dotato di quattro ruote motrici e sterzanti di grandi dimensioni, cabina rigida o scoperta, grande cassone telonato con ampia capacità di carico per uomini o materiali (8 uomini o 1,5 tonnellate di carico) e grande autonomia.
  • COS 45
  • VA 2
  • Autonomia: 870 km
  • Velocità: 50 kmh
  • Equipaggio: 1 + 7
  • Capacità di carico: 1500 kg
  • Armamento: nessuno

Autoblindo AB41

Il principale modello di autoblindo impiegato dal Regio Esercito, evoluzione diretta della AB40, veicolo a trazione integrale con tutte le ruote sterzanti, più due ruote di scorta montate in folle, per coadiuvare nel superamento di ostacoli e la marcia su terreno spezzato. Caratteristiche salienti del mezzo sono la mitragliatrice montata "in ritirata" (cioè puntata all'indietro), la torretta armata con cannoncino Breda 35 da 20mm e mitragliatrice coassiale, i fari protetti e la doppia postazione di guida, anteriore e posteriore con trazione con tutte le marce sia avanti che indietro.
  • COS 60
  • VA (Torretta) 14 fronte, 8 lati, 5 cielo; (Scafo) 6 frontale, 7 fianchi, 5 fondo e cielo
  • Autonomia: 400 km su strada/8 ore fuoristrada
  • Velocità massima: 78 kmh su strada/38 kmh fuoristrada
  • Capacità del serbatoio: 118 litri + 57 litri + 20 litri di riserva
  • Equipaggio: capocarro/cannoniere, 2 conducenti, 1 mitragliere/marconista
  • Armamento: 1 cannone/mitragliera Breda 35 da 20mm con 38 caricatori da 12 colpi
  • Secondario: 2 mitragliatrici Breda 38 (una coassiale, una in ritirata) con 83 caricatori da 24 colpi

Panzerkampfwagen III

Il principale carro medio tedesco, progettato nella seconda metà degli anni '30, impiegato sin dagli esordi sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale e rimasto in produzione - sia come carro-cannone che come telaio per semoventi e cannoni d'assalto - fino alla fine del conflitto, sottoposto a continue migliorie sia dal punto di vista della protezione che dell'armamento. Il modello incontrato dagli Avventurieri durante le loro peripezie africane è un modello Ausf. F, modello già più rifinito ma montante ancora l'armamento originario consistente in un cannone da 37mm e mitragliatrici - coassiale e di scafo - MG34.
  • COS 70
  • VA (torretta) 24 tutto attorno, 8 sul cielo (scafo) 24 fronte e lati, 16 posteriore, 12 cielo e fondo
  • capacità serbatoio: 320 litri
  • velocità: 40 kmh
  • autonomia: 165 km
  • equipaggio: pilota e mitragliere marconista (scafo), capocarro, cannoniere e servente (torretta)
  • armamento: 1 KWK 36 da 37mm in torretta con 120 colpi, 2 mitragliatrici MG34 coassiale e di scafo con 15 nastri da 250 colpi

Note dell'autore

Come avrete senza dubbio notato quando si parla dei cannoni/mitragliera italitedeschi (ma non solo), i valori di danno riportati non corrispondono affatto a quelli altrimenti calcolati secondo la formula di MSPE (peso del proiettile in grani x velocità alla bocca in piedi al secondo, tutto diviso per 45mila), questo perché Michael Stackpole ha scritto un regolamento basato esclusivamente sugli scontri in scala personaggio, un po' com'è accaduto, qualche tempo dopo, con il GURPS di Steve Jackson, dove le armi pesanti non sono mai state prese seriamente in considerazione prima della pubblicazione della Terza Edizione riveduta ed (ampliamente) corretta.

Come ho riportato più sopra, anche una "stupida" mitragliera da 20mm infligge oltre un centinaio di dadi di danno; d'altronde, se provaste a calcolare il danno di una mitragliatrice calibro .50 scoprireste che si attesta sui 44-48 dadi di danno a seconda del tipo di munizione impiegato.

Se poi aggiungiamo che l'autore, quasi per ripensamento, ha inserito dei valori di protezione/armatura che sono realmente ridicoli, va da sé che il sistema così non è sostenibile, perché, tanto per fare un esempio, a 4 punti-armatura per pollice (25mm!) di acciaio, la summenzionata Browning calibro .50 penetrerebbe la bellezza di 11 pollici/28 cm di armatura d'acciaio, praticamente la capacità di penetrazione di un cannone da 88mm con munizioni APCBCR a 100 metri!

Diciamocelo: nonostante la prima parola del titolo sia Mercenaries, la parte "militare" o paramilitare del gioco è stata assolutamente negletta, così come, appunto, le armi pesanti, gli esplosivi e le corazze.

Facendo un raffronto (e infiniti calcoli) tra le capacità di penetrazione reali delle varie munizioni, sia per arma corta che per arma lunga, ho ottenuto una formula che ho usato per generare dei Valori di Armatura consoni a rendere un veicolo protetto o blindato a prova di pallottola ma senza scadere nel ridicolo con decine o centinaia di punti di protezione. 

Allo stesso modo, ho dovuto ricalibrare e ricalcolare i danni "cinetici" delle varie armi pesanti usando la stessa formula basata sulle prestazioni reali delle munizioni. Il risultato è abbastanza congruo ma va da sé che, per paradosso, tra un fucile di medio calibro ed un cannone da 20mm la differenza appaia minima. Ora, considerato che colpire un singolo bersaglio puntiforme con un cannone è abbastanza difficile (Kim Jong-Il insegna) nella realtà se appena appena una palla da un etto che viaggia a 2 volte la velocità del suolo ti sfiora, c'è poco da fare se non morire all'istante e anche se dovesse prenderti su un piede, come minimo te lo ha disintegrato e potresti morire comunque di shock emorragico.

Quindi, senza voler scendere nel grandguignolesco, possiamo dirlo che se un personaggio viene preso con un cannoncino è semplicemente morto? Sì? Bene!

Per quanto riguarda i danni inflitti a veicoli, in attesa di regole più certe, si può adottare il principio che, per ogni colpo a segno, una volta sottratto al valore di danno il valore di armatura del mezzo, quel che resta, moltiplicato per 10, è il danno effettivo subito dal veicolo. Ovviamente questo riguarda esclusivamente le armi pesanti; le armi leggere infliggono il loro normale valore di danno in d6, una volta sottratto il valore di armatura.

                                            Coming next: house rules

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