Nuovo post, nuovi implementi di distruzione portatili per il nostro arsenale ma - contrariamente al solito, dove esaminiamo armi moderne/contemporanee di tipo... desueto per ambientazioni futuribili/fantascientifiche - questa volta introdurremo l'ultimo grido nel campo delle armi a canna liscia e munizionamento spezzato - altrimenti detti Shotguns all'anglosassone - due fucili assolutamente innovativi pur adottando tecnologie affidabili e ben conosciute.
Entrambi i modelli proposti - il DP-12 della Standard Manufacturing ed il KSG della Kel-Tec - sono di fabbricazione statunitense (e figurati!) ed hanno caratteristiche comuni, che li rendono assai simili eppure diversi nell'uso e nel funzionamento.
Si tratta in entrambi casi di armi tattiche - anche se vengono commercializzate come multiuso (sportivo/venatorio/difensivo) - in configurazione bullpup (cioè con l'azione che si trova dietro l'impugnatura a pistola/grilletto) e quindi corte in quanto prive di calciolo, con azionamento manuale ad otturatore scorrevole (leggi: a pompa) e dotate di due serbatoi tubolari sottocanna ad alta capacità.
Fin qui, i punti in comune. Ciò in cui differiscono sono il calibro (12/76 Magnum il primo, 12/70 Standard il secondo) ed il numero di canne, perché mentre il KSG è un "normale" fucile a pompa alimentato da due serbatoi affiancati, il DP-12 è una doppietta a canne giustapposte anche se - a differenza di una vera doppietta - non può scaricare entrambi i colpi con una singola pressione del grilletto, in quanto lo scatto aziona una canna per volta.
Standard Manufacturing DP-12 |
Altra differenza funzionale tra i due modelli è l'alimentazione: il KSG alimenta la sua singola canna prelevando le cartucce da uno dei due serbatoi tubolari alla volta - selezionabile dall'utente per mezzo di una levetta - mentre il DP-12 camera due cartucce alla volta (una da ciascun serbatoio) una per ciascuna canna ad ogni azionamento della leva scorrevole.
Il KSG funziona quindi come un fucile a pompa convenzionale, mentre il DP-12 deve prima scaricare entrambe le canne per poter sbloccare il leveraggio di caricamento.
Tecnicamente, c'è un pulsante di sblocco della leva, posizionato davanti all'impugnatura a pistola, ma se lo si usa entrambe le canne vengono svuotate, compresa quella che eventualmente non ha ancora sparato ed infatti il meccanismo serve principalmente per scaricare il fucile e metterlo in sicurezza.
Kel-Tec KSG |
Il riempimento dei serbatoi è manuale ed effettuato con cartucce sciolte, non è previsto - né al momento è stato implementato - alcun tipo di ausilio veloce per la ricarica ed i serbatoi sono inamovibili a meno di voler smontare l'arma.
Le due armi fanno ampio uso di polimeri nella loro costruzione, la cassa del DP-12 è realizzata in lega d'alluminio.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, sono le seguenti:
|
Standard Manufacturing DP-12 |
Kel-Tec KSG |
Calibro |
12/76 Magnum |
12/70 |
Funzionamento |
A pompa |
A pompa |
Lunghezza |
749mm |
663mm |
Lunghezza canna |
480mm |
470mm |
Peso |
4,4 kg |
3,13 kg |
Capacità del serbatoio |
8 + 8 |
7 + 7 |
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai i produttori abbiano optato per una meccanica tutto sommato datata, come quella a pompa, anziché realizzare un semiautomatico, magari a presa di gas ed otturatore rotante. in realtà la domanda è stata posta ai fabbricanti e la risposta è stata che la scelta è stata dettata innanzitutto dall'affidabilità che il funzionamento manuale con azione a scorrimento garantisce e dalla versatilità della stessa.
Tradotto in soldoni, a differenza di un'arma a ripetizione/caricamento automatico, una ad azionamento manuale garantisce il funzionamento con qualunque tipologia di munizionamento - spezzato, a palla, speciale, antisommossa etc. - che nelle armi funzionanti a rinculo o a sottrazione di gas spesso viene mal digerito a meno di regolare il meccanismo preventivamente in base alla tipologia di cartuccia che si intende usare.
Il meccanismo a pompa, inoltre, risolve gli eventuali problemi di inceppamento/mancata accensione di cartucce difettose semplicemente azionando il leveraggio di caricamento ed espellendo a forza - se necessario - la cartuccia dalla camera.
Le Statistiche di Gioco
- ove previsto, il Kel-Tec KSG necessità di una azione di gioco per azionare la levetta per selezionare uno dei due serbatoi, ergo per passare dal serbatoio vuoto all'altro carico.
- la cadenza di tiro è quella prevista per qualunque altro fucile a canna liscia a pompa (di solito 1 colpo/round)
- per i sistemi di gioco che lo prevedono, entrambe le armi sono molto affidabili il che si traduce in un codice di affidabilità di VR per Cyberpunk 2.0.2.0. e in un numero di Malfunzionamento di 99 in G.O.R.E./Call of Cthulhu/Basic
- per i giochi che lo prevedono (principalmente Classic Traveller/Cepheus Engine) questi modelli divengono disponibili a partire dal LT 9.
Note Conclusive
Come dicevo all'inizio di questo articolo, per la prima volta nella storia di questa rubrica presentiamo quello che è in effetti l'ultimo grido/stato dell'arte nel campo dei fucili a canna liscia e per questa ragione - trattandosi di un prodotto commerciale e non di prototipi usum militari che fin troppo spesso e volentieri non vengono poi adottati/prodotti e finiscono nel dimenticatoio - è assai plausibile che nel (prossimo) futuro possano trovare ampia diffusione.Il loro principale vantaggio, rispetto alle loro consimili, vecchie e nuove, sta nella capacità realmente inusitata dei serbatoi, ottenuta peraltro con un ingombro minimo rispetto ad altre armi della stessa categoria ed il tutto senza particolari (e spesso inutili) sofisticazioni meccaniche.
L'integrazione su entrambi i modelli ab origine di guide/rotaie Picatinny, permette all'utente di poter selezionare tutta una serie di ausili più o meno hi-tech facilmente montabili ed intercambiabili, i più utili dei quali, per quanto mi concerne, sono sicuramente i dispositivi di puntamento laser e le torce tattiche, mentre non sono particolarmente impressionato - viste le distanze di ingaggio normalmente previste ed utilizzate - dalla possibilità di usare chissà quali apparati di mira opto-elettronici, se non quei dispositivi a bassa luminosità ergo con capacità di visione notturna, che potrebbero invece rivelarsi particolarmente utili.
Venendo alle note di ambientazione, credo vada sa sé che, in ambito post-apocalittico queste armi non possano che essere delle reliquie, tramandate di generazione in generazione ovvero rinvenibili come tesori durante le esplorazioni in catacombe (leggi: scantinati e magazzini) negletti e sperduti chissà dove nella Desolazione.
In ambito futuribile/fantascientifico potrebbero tranquillamente essere dotazione (più o meno) standard di qualche Compagnia, unità o più semplicemente essere prodotti regolarmente acquistabili in qualunque emporio/armeria, magari realizzati con materiali (ulteriormente) più moderni ma altrimenti esattamente identici nell'aspetto e nel funzionamento di quelli attualmente in circolazione.
Va da sé che 30 e passa anni fa, quando venne scritta la stragrande maggioranza dei giochi di ruolo, roba del genere sarebbe veramente rientrata nella fantascienza più becera, tant'è che nessuno degli autori degli anni '70, '80 e primi anni '90 ha mai preso in considerazione la possibilità che potessero esistere degli Shotgun con una capacità di fuoco di 14/16 colpi anche se - ad onor del vero - già negli anni '70 era tutto un proliferare di progetti e modelli ad alta capacità, tutti rigorosamente militari ma per la maggior parte sconosciuti ai più (fuorché al Grande Guru, Kevin Dockery ndA) che quindi non li hanno mai presi in considerazione - a differenza di tanta altra ferramenta - per equipaggiare i propri giochi.
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