Premessa
Vi posso assicurare che - in ambito ludico - i sistemi di gioco che prevedono l'uso di questo implemento di distruzione sono davvero pochi e nella maggior parte dei casi non riescono a mettersi d'accordo sulle potenzialità - reali o presunte - di questi ordigni, tant'è che - a seconda del gioco utilizzato - infliggono punture di spillo ovvero cataste di danni.
Allo stesso modo, le prestazioni generali di detti ordigni possono andare dal ridicolo al sovrumano e tutto senza che ci sia una spiegazione veramente logica per tale decisione.
Con questo post - mirato per il momento al nostro gioco post-apocalittico d'elezione - intendo introdurre questa classe d'armi sperando di raggiungere il giusto mezzo tra simulazione della realtà e giocabilità.
Un po' di storia
Notoriamente il lanciafiamme è una tra le più famigerate di tutte le armi mai impiegate dall'umanità nel corso dei suoi 5000 e passa anni di conflitto.La realtà è che il fuoco, utilizzato come arma, è uno degli implementi distruttivi più utilizzati in assoluto sin dalla notte dei tempi. L'applicazione dello stesso, nel corso dei secoli, è passata dagli incendi, appiccati per mezzo di frecce o lance incendiarie, carriaggi riempiti di paglia e pece e dati alle fiamme, addirittura di faci legate alle code dei cavalli lasciati poi correre impazziti dal terrore per i campi di battaglia o gli accampamenti nemici diffondendo ovunque fiamme e terrore.
In epoche più... civilizzate, alcuni popoli - tra cui i più notevoli furono i bizantini e gli Han in Cina - svilupparono dei sifoni o altri implementi simili, che potevano soffiare fuoco, fumo e fiamme ad una certa distanza sulle linee o le fortificazioni nemiche.
I bizantini, in particolare, divennero famigerati per l'invenzione e l'uso del cosiddetto fuoco greco il primo agente incendiario chimico mai sviluppato, che veniva lanciato con vari mezzi - comprese catapulte ed i summenzionati sifoni - su navi e truppe e di cui oggi si è persa la ricetta, per cui circolano tutta una serie di formule frutto per lo più di illazioni e sentito dire.
Solo nel Secolo Breve però il fuoco divenne un'arma vera e propria e non un espediente campale, con l'invenzione del moderno lanciafiamme.
Nel 1901 in Germania, un privato cittadino di nome Richard Fiedler progettò e brevettò il primo modello moderno di lanciafiamme. Nello stesso anno l'esercito imperiale tedesco prese nota della cosa e decise di finanziarne il progetto. Fiedler continuò a lavorare e a progettare diversi lanciafiamme che poi presentò all'esercito tedesco nel 1905. Dopo aver ricevuto alcuni riscontri e suggerimenti, consegnò due versioni del Flammenwerfer per l'uso militare. Finalmente nel 1911 l'esercito tedesco accettò in servizio i suoi progetti.Quando scoppiò la Grande Guerra i tedeschi furono i primi al mondo ad essere dotati di questa nuova arma che impiegarono diffusamente sul Fronte Occidentale, dandogli la sua triste nomea. Di lì a poco, tutti i belligeranti copiarono o produssero le loro varianti dell'arma, che venne poi impiegata praticamente in ogni conflitto successivo - Seconda Guerra Mondiale, Guerra di Corea, Prima e Seconda Guerra d'Indocina (il Vietnam se non si fosse capito) e via discorrendo.
Nel XXI secolo il lanciafiamme era pressoché scomparso dagli arsenali se non in quei reparti (principalmente del genio) specializzati per impieghi altrettanto specialistici, sostituito principalmente da lanciagranate e lanciarazzi incendiari, con testate termobariche, al fosforo e chi più ne ha più ne metta, che garantivano effetti terminali simili se non identici ma a gittate molto più... salutari per gli utenti.
Il funzionamento
Il lanciafiamme è un'arma tutto sommato abbastanza low-tech, tant'è che non è difficile, né complicato, realizzarne uno in casa - ed in effetti, sono in molti ad averlo fatto, nel corso dei decenni - in quanto fondamentalmente consiste in una o più bombole, riempite di liquido/fluido infiammabile e di altrettante bombole riempite con aria compressa o azoto (dal funzionamento più certo e meno... esplosivo) collegate da valvole monodirezionali ad un flessibile - di metallo, gomma o materiale composito - che è a sua volta attaccato ad una lancia (così viene definita la parte terminale, quella che si impugna e controlla il tiro) sulla quale di solito è montato un qualche tipo di accenditore - che può essere elettrico, chimico, a gas o altro artificio pirotecnico - che accende il liquido mano a mano che viene pompato a forza dai serbatoi dal flusso d'aria/gas proiettando il getto infuocato sul bersaglio.In realtà esiste anche tutta una pletora di dispositivi civili utilizzati per il giardinaggio e l'agricoltura, per combattere le piante infestanti e ripulire il sottobosco e i campi. Questi apparati utilizzano in genere delle bombole di gas infiammabile pressurizzato, che agisce così sia da propellente che da combustibile. Le gittate ottenibili in questo modo sono piuttosto modeste e gli effetti terminali meno spettacolari (o deleteri) ma certamente più controllabili.
Storicamente, nei lanciafiamme classici si è sempre adoperata come combustibile la benzina o la nafta, sia allo stato puro che con l'aggiunta di... additivi e addensanti, che permettono di ottenere gittate più lunghe, temperature d'esercizio più elevate e tempi di combustione più lunghi, per non parlare del fatto che queste... misture hanno in genere la proprietà di aderire al bersaglio incendiandolo, anziché scorrere via come fa altrimenti un qualunque liquido.
Nota dell'Autore: Dal momento che questo post non intende essere un trattato per giovani artificieri né tanto meno un manuale per aspiranti bombaroli, glisserò sulle mie conoscenze su come ottenere misture più o meno efficaci ma - come scrisse un tizio che qualcosa di chimica ci capiva - vi inviterei ad evitare la formulazione pubblicizzata da Brad Pitt in Fight Club, perché potreste avere delle sgradite sorprese!
Il Dopobomba
Il Lanciafiamme di Protervio: pesante, ingombrante ma (relativamente) hi-tech |
Qualcuno ha però riscoperto, abbastanza di recente, questo antico implemento di distruzione ed ha pensato di riprodurlo, tanto più che è già abbondantemente in uso presso quasi tutte le comunità l'olio combustibile, di norma usato per fornelli e lanterne ma - diciamocelo - più spesso che no, come arma incendiaria ad hoc per snidare i nemici ovvero impedire il passo in caso di inseguimento.
C'è poi il caso di un certo studioso di nostra conoscenza, al servizio di Ulthar autoproclamato autocrate delle Terre Contestate, che è stato... gentilmente incentivato dal suo Signore a trovare un modo per sfruttare in modo utile le scorte di grasso e liquami ottenuti dalla lavorazione dell'Olio di Verme (vedi: Il Segreto di Ulthar 31/07/2018) anziché sversarli inutilmente sul territorio circostante la raffineria.
All'inizio, Protervio ha suggerito di usare questi oli combustibili alla stregua del normale olio da lampada ma il fumo acre e l'odore nauseabondo della sostanza sono assai poco allettanti anche per i mutanti di Ulthar; al che Protervio - dopo un incontro ravvicinato con una pozza di liquami (cortesia di Ruggero il Ruggente, sempre un grande motivatore) - ha spintaneamente proposto di produrre appositi strumenti incendiari lanciabili (leggi: Bottiglie Molotov) riprendendo una prassi appresa da alcuni testi degli Antichi riguardanti un episodio del lontano passato noto come Guerra di Inverno, riempiti della fetente mistura.
La scoperta dell'esistenza dei lanciafiamme - o meglio, la acquisizione di uno di questi dispositivi durante una delle innumerevoli incursioni delle Armate Mutanti - ha fornito la soluzione definitiva al problema: Protervio si è messo di buona lena a disegnare uno di questi ordigni perché potesse essere fabbricato con i materiali e le tecniche disponibili nelle officine di Ulthar ed il risultato, ancorché abbastanza abborracciato e dall'aspetto tutt'altro che rassicurante, è stato presentato al Signore della Guerra, che ne è rimasto piuttosto compiaciuto.
La Lancia del Drago
...ed il modello più "convenzionale" a liquido infiammabile e aria compressa. |
Dove si vede l'ingenuità degli abitanti del mondo post-apocalittico, è nei metodi di accensione prodotti: c'è chi ha adottato soluzioni molto low-tech come un semplice stoppino acceso a mano e fissato davanti alla bocca della lancia a chi usa invece un semplice circuito alimentato a batterie che produce scintille per incendiare la mistura.
C'è chi usa piccole bombole di gas infiammabile, collegate da un tubo alla bocca dell'arma, per produrre una fiamma pilota e c'è chi usa direttamente una torcia accesa o altra fiamma libera, disposta a poca distanza dalla bocca della lancia.
Non importa quale sia il metodo adottato, il risultato è sempre lo stesso: il liquido viene spinto dal getto d'aria compressa ad una distanza di circa 20-30 metri ed immola qualunque cosa tocchi.
Grazie al combustibile impiegato, il modello più efficiente è quello in uso presso le armate di Ulthar ma vi sono svariati modelli che impiegano olio, alcol e altri additivi che funzionano ragionevolmente bene. Per ovvie ragioni, i modelli alimentati ad idrocarburi distillati (benzina, kerosene e simili), come quelli degli Antichi, sono per lo più sconosciuti.
Le specifiche e le statistiche di gioco
...ed infine una "tipica" lancia a gas... |
Poi ci sono i modelli copiati dalle reliquie, rinvenute chissà dove, che impiegano serbatoi/bombole separati, caricati con varie misture fatte in casa di liquido infiammabile e aria compressa, con i metodi di accensione più disparati, tra i quali quello più in voga è elettrico ad arco alimentato a batterie ovvero a fiamma pilota alimentata a gas e accesa manualmente.
Vi sono infine i modelli che utilizzano semplicemente un gas infiammabile per lo più idrocarburi presenti in natura come il metano, che agisce così sia da combustibile che da propellente ma ha l'indubbio svantaggio di una gittata ed un potere calorico assai più limitati.
Per quanto concerne le specifiche dei singoli implementi, occorre sempre tenere presente che i dati possono variare grandemente anche tra due esemplari dello stesso modello generale, in quanto peso e ingombri dipendono molto dalla qualità dei materiali impiegati e dall'abilità e dall'equipaggiamento a disposizione dei fabbricanti; ogni esemplare è di fatto un pezzo unico, realizzato artigianalmente.
Arma |
Danno |
Grilletto |
Gittata |
Peso |
Lanciafiamme (modello Protervio) |
4d12 + Speciale |
Normale |
60/120 (18/36) |
18 vuoto, 25 pieno |
Lanciafiamme (liquido+aria)) |
4d10 + speciale |
Normale |
50/100 (15/30) |
15 vuoto, 20 pieno |
Lanciafiamme (a gas) |
2d10 + speciale |
Normale |
30/60 (9/18) |
10 vuoto, 15 pieno |
- il danno varia in base al tipo di combustibile utilizzato: olio di verme nel modello Protervio, misture liquide varie nel modello generico e gas metano nel modello a gas, che hanno ovviamente diverse proprietà e potere calorico.
- la gittata varia in funzione del propellente utilizzato e della viscosità del liquido/fluido rilasciato; nel caso degli ordigni alimentati a gas combustibile - dove propellente e agente incendiario sono la stessa cosa - la gittata è minore.
- tutti i lanciafiamme sono in genere limitati dalla capacità delle bombole/serbatoi a 5 fiammate con le caratteristiche di cui sopra, ciascuna fiammata consuma all'incirca un litro di mistura/gas.
- tutti i lanciafiamme presi in oggetto, ad eccezione di quello a gas, che utilizza normali bombole amovibili, non possono essere ricaricati sul campo, in quanto occorre un compressore per riempire le bombole/serbatoi, che sono integrati nella struttura.
Regole Speciali
Gli attacchi con i lanciafiamme colpiscono un'area di 5 metri di diametro, incendiandola; qualunque creatura/individuo si trovi nell'area colpita viene attaccato singolarmente (in pratica il flammiere lancia un normale attacco ed il valore viene paragonato alla Classe d'Armatura di tutti i bersagli - amici e nemici - presenti nell'area colpita); solo creature dotate di resistenza al fuoco/calore o altra proprietà similare ovvero coperte da armature integrali/esoscheletri da battaglia, sono immuni all'attacco iniziale.- Tutti i bersagli colpiti - compresi quelli altrimenti immuni - devono eseguire un Tiro Salvezza contro Energia o prendono fuoco, subendo la metà del danno iniziale per i 6 round successivi. Le creature dotate di immunità naturale/artificiale subiscono comunque la metà del danno previsto (nel caso degli attacchi a gas infiammabili: zero).
- L'area colpita da un lanciafiamme rimane incendiata per 6 round e infligge 1d8 di ferite per il calore a chiunque vi passi sopra o la attraversi.
- Le creature/personaggi incendiati possono tentare di estinguere le fiamme rotolandosi a terra od utilizzando estintori/schiume antincendio (se disponibili) eseguendo un nuovo Tiro-Salvezza contro Energia; è concesso un tentativo per round. Al primo tentativo riuscito, il danno viene dimezzato; al secondo il fuoco viene estinto completamente.
- Se il risultato dei dadi, in qualunque round, è pari a 1 le fiamme si estinguono motu proprio.
Infine, personaggi/creature dotate di scudi possono cercare di deviare/parare l'attacco di un lanciafiamme - il getto incendiato non ha capacità perforanti e può essere deviato da qualunque ostacolo frapposto tra il getto stesso ed il bersaglio - eseguendo un Tiro-Salvezza (Energia) utilizzando il proprio bonus di Destrezza come modificatore.
Anche se l'attacco viene deviato, il personaggio deve realizzare un altro Tiro Salvezza (Energia) per evitare gli effetti dell'inalazione dei vapori e dell'aria surriscaldata e de-ossigenata; in caso di fallimento, il danno è quello previsto (vedi sopra) ma limitato al solo round dell'attacco.
Le armature colpite dal getto incendiario e che prendono fuoco perdono 1 punto di classe armatura/round per ogni round in cui sono in fiamme; le armature sintetiche/plastiche o in tessuto balistico subiscono invece 2 livelli di danno/round alla Classe di Armatura.
Considerazioni Finali e Note dell'Autore
Come scrivevo all'inizio di questo post, sono pochissimi i giochi che prevedono espressamente l'uso di lanciafiamme o altre armi incendiarie, per lo più sono giochi a carattere bellico/militare e le regole proposte a volte lasciano davvero perplessi.
Se si volesse andare sul realistico spinto, per questa classe di armi si dovrebbe applicare la semplice regoletta aggiuntiva pubblicata sul misconosciuto supplemento Campaign Book 1: Rhodesia edito eoni fa dalla FGU per MERC dove si stabilisce chiaramente che chi viene colpito da un lanciafiamme - a meno che non sia attinto alle estremità (e anche lì sono comunque dolori!) - è morto, puro e semplice.
Il concetto viene ribadito anche nel grande classico di Kevin Dockery - The Armory Volume 1 - nelle regole di gioco pubblicate in appendice per Espionage/Hero System, dove si afferma appunto che il combinato disposto ustioni/danni interni da inalazione è fatale, punto!
Dal momento che stiamo parlando di giochi di ruolo Science-Fantasy e non di giochi di simulazione/tattici, la cosa mi è parsa un po' eccessiva: di fatto renderebbe questo implemento - nonostante le limitazioni ed i difetti intrinsechi - l'arma assoluta e definitiva cosa che in realtà non è; storicamente, le vittime dei lanciafiamme non sono state mai troppo numerose, questo perché chiunque si trovi ad avere a che fare con questi ordigni, normalmente si da precipitosamente alla fuga, ergo si va a rintanare nello sprofondo più profondo che riesce a trovare, sperando di scamparla.
È soprattutto l'effetto psicologico, il terrore che il fuoco ispira in qualunque creatura vivente, che rende quest'arma tanto terribile ed efficace. Poi, certo, se uno ha la sfiga immane di rimanerci sotto... anche se, ad onor del vero, gli studi medici affermano senz'ombra di dubbio che l'estensione delle ustioni riportate, così come l'inalazione dei fumi surriscaldati e/o la deprivazione di ossigeno, tendono ad essere fatali pressoché immediatamente.Magra consolazione, ad onor del vero... con quest'ultima nota di costume per oggi abbiamo finito, non mi resta che augurarvi
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