Primo post per la nuova rubrica annunciata qualche giorno fa e se permettete, si parte letteralmente col botto, con una delle armi più iconiche del XX secolo ed ancora attuale nel secolo presente: il fucile, semiautomatico, calibro .30 M1 Garand dal nome dell'ingegnere dell'arsenale di Springfield che lo progettò verso la metà degli anni '30.
Questo particolare fucile nella sua carriera ha ottenuto parecchi traguardi, il primo dei quali è stato quello di essere stata la prima arma semiautomatica ad essere mai adottata da un qualunque esercito come arma d'ordinanza generale, in un momento storico in cui tutti gli eserciti del pianeta erano armati con fucili a ripetizione ordinaria, cioè con otturatore girevole/scorrevole a manubrio azionato manualmente.
In realtà, in passato c'erano già stati esempi di armi individuali semiautomatiche negli eserciti del primo mondo, come il Mondragon di progettazione messicana impiegato durante la Grande Guerra da un unico reggimento delle armate del Kaiser, così come c'erano stati svariati esperimenti - prima e dopo la guerra - in Russia, Italia e Gran Bretagna che però non avevano portato a niente.
L'arma di John Garand invece non solo venne adottata dall'esercito degli Stati Uniti ma era il sogno di qualunque generale e combattente di fanteria: senza essere esageratamente pesante, permetteva al soldato di sparare a ripetizione mantenendo le mire sul bersaglio, non dovendo azionare il manubrio dell'otturatore, aveva un serbatoio di capacità ragionevole (otto colpi) ma soprattutto era un'arma semplice da usare e di facile manutenzione perché meccanicamente poco complessa e per di più affidabile.
Dal punto di vista logistico, poi, faceva uso della munizione allora standard negli Stati Uniti, la cartuccia .30-06 sviluppata per il fucile a ripetizione ordinaria Springfield M1903 di cui erano ancora pieni gli arsenali dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.
Il Garand M1 originale |
Durante la Seconda Guerra Mondiale e nella successiva Guerra di Corea il Garand fu l'arma standard della fanteria statunitense e venne prodotto in oltre 5 milioni di esemplari, dopodiché divenne quasi un simbolo del mondo occidentale, in quanto gli americani li cedettero o vendettero a milioni a tutti i paesi "amici" o alleati. In Italia rimase per decenni il fucile d'ordinanza, affiancato ma mai soppiantato dal Beretta BM-59, esso stesso una modifica, piuttosto ben riuscita, tra l'altro, dello stesso Garand.
Di più, il Garand fu prodotto in decine di migliaia di esemplari proprio nel Belpaese così come nelle Filippine e in Corea del Sud grazie ai macchinari originali ivi trasferiti dall'arsenale di Springfield.
Una volta cessato il suo uso bellico, il Garand fu immesso sul mercato civile sia come surplus presi direttamente dagli stock dei vari eserciti che l'avevano in dotazione, sia come esemplari ricondizionati acquisiti e rettificati da compagnie specializzate nella commercializzazione di ex-ordinanze ed usato come fucile per il tiro a segno ovvero per la caccia.
I Garand ceduti agli italiani, tra l'altro, vennero modificati dalla Beretta, prima che ne cominciasse la produzione in loco, per impiegare la nuova cartuccia allora adottata dall'Alleanza Atlantica: la 7,62x51mm NATO - la versione militare della cartuccia civile .308 Winchester, essa stessa una versione accorciata della precedente .30-06 aventi le stesse, identiche prestazioni balistiche.
Negli States invece la ricerca di un successore per il Garand fu lunga e laboriosa, si protrasse per anni e alla fine produsse un'arma parecchio problematica - a differenza di quanto era accaduto in Italia, dove i tecnici della Beretta avevano ottenuto un'arma perfettamente funzionante e valida senza sforzarsi più di tanto e con le stesse, identiche caratteristiche cercate dagli americani per il loro nuovo fucile: un'arma in calibro 7,62mm NATO, con un caricatore prismatico amovibile da 20 cartucce e la possibilità di sparare a raffica libera.
Dopo esordi così poco promettenti, però, l'arma adottata dagli Stati Uniti come M14 Springfield si rivelò azzeccata tanto da restare in produzione ancora oggi, nonostante l'esercito l'abbia dismessa come arma d'ordinanza già nel 1970.
Lo Springfield M14 originale |
Esso stesso, alla fine, poco più di un Garand modificato per poter sparare in automatico da un caricatore amovibile da 20 colpi, l'M14 ha però conservato l'eccellente precisione del "genitore" ed ha goduto di numerose varianti per tiratori scelti, dotate di ottiche di precisione, in uso ancora oggi. Per ovviare ai problemi iniziali di affidabilità, alla fine l'esercito americano decise di abbandonare, se non in pochi esemplari selezionati, che avrebbero dovuto essere impiegati come fucili mitragliatori al posto dei vecchi Browning M1918, la capacità del tiro a raffica, limitando le armi al solo tiro semiautomatico, praticamente una versione del Garand con un serbatoio di maggiore capacità!
Il successo che è mancato allo M14 in campo militare, lo ha però avuto in campo civile, in quanto la Springfield Armory - divenuta nel frattempo una fabbrica d'armi civile, anziché un arsenale governativo, ne ha prodotti come M1A centinaia di migliaia di esemplari, venduti in tutto il mondo come fucili da tiro assegno o per uso informale/diportivo ai quali si sono poi aggiunti gli M14 smilitarizzati provenienti dalle eccedenze delle FF.AA. USA.
Come nota di costume, dopo la dichiarazione da parte di Bush figlio della famigerata War on Terror™ con la relativa invasione a stelle e strisce di Afghanistan ed Iraq nei primi anni del XXI secolo, paradossalmente l'obsoleto M14 è tornato in auge, quando le truppe sul campo si sono rese conto che i loro modernissimi giocattoli hi-tech erano inferiori per prestazioni agli obsoleti AK-47 e varianti in uso presso gli "insorti" iracheni ed i talebani afghani, specialmente in aree montagnose ed edificate, dove invece la potenza di fuoco del vecchio, possente fucile calibro .30 sgretolava senza problemi muri e protezioni anche sparando a colpo singolo!
Le FF.AA. statunitensi hanno letteralmente rastrellato tutti gli M14/M1A che hanno potuto trovare e la Springfield Armory ne ha prodotti un quantitativo indefinito in nuove varianti apposta per la bisogna. Questi stessi modelli sono oggi disponibili anche sul mercato civile, così, tanto per dire...
Perché proprio il Garand?
M1A standard |
Venendo ora al perché ed il percome questa particolare famiglia di armi possa avere un interesse per le nostre ambientazioni preferite, come si evince dalla breve storia più sopra, queste armi hanno goduto - e godono tuttora - di una certa diffusione. Se è vero che - tecnicamente - il Garand originale col passare degli anni sta diventando una reliquia, così non è per il suo successore, che gode di un certo successo commerciale. Nell'ottica espressa nell'articolo-guida per questa rubrica, è quindi più che plausibile che questo particolare modello possa restare in produzione, anche come replica per appassionati e collezionisti, per tutto il XXI e magari per una buona parte del XXII secolo!
Le Specifiche Tecniche...
Nota: il caricatore integrale a pacchetto del Garand è sia la sua caratteristica più innovativa (per il tempo) che quella più problematica, una volta utilizzato operativamente sul campo, perché si tratta di un dispositivo di caricamento del tipo tutto o niente: o si usa un pacchetto pieno o non se ne fa nulla, perché il meccanismo non accetta colpi sciolti; tra l'altro, il pacchetto-caricatore è parte integrante del sistema di alimentazione dell'arma, per cui questa non funziona senza un caricatore all'interno dell'alloggiamento/serbatoio. Non è perciò possibile camerare una cartuccia inserendola direttamente nell'otturatore aperto, così come non è possibile rabboccare il serbatoio con cartucce sciolte.
...e quelle di gioco.
M1A "sintetico" |
Per quanti volessero invece utilizzare le statistiche per GORE™/Basic RP™ (o Call of Cthulhu™ che dir si voglia) i dati sono i seguenti:
Traveller™/Cepheus Engine
In entrambi i sistemi di gioco, utilizzeranno la tabella per i fucili senza modifiche, fuorché per il danno che - per una munizione così potente - personalmente porterei a 4D anziché i soliti 3D standard che mi sembrano davvero riduttivi ma la scelta è esclusivamente vostra.
Mutant Future™
M1A in polimero |
Nel futuro fantasy/post-apocalittico di MF, fatte salve le considerazioni già espresse per TMF, le statistiche per questi ingredibbuli implementi di distruzione sono le seguenti:
Annotazioni e considerazioni finali
- Brassey's Infantry Weapons of the World 1950-1975 Mag. Gen. Owen, Bonanza ©1979
- Enciclopedia dei Fucili e delle Carabine, A. E. Hartink, White Star ©2004
- The Armory Volume 1, Kevin Dockery, Firebird Ltd. ©1983
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