giovedì 24 marzo 2022

Weapons of Future Past: il Garand ed il suo successore per The Armory®


 Primo post per la nuova rubrica annunciata qualche giorno fa e se permettete, si parte letteralmente col botto, con una delle armi più iconiche del XX secolo ed ancora attuale nel secolo presente: il fucile, semiautomatico, calibro .30 M1 Garand dal nome dell'ingegnere dell'arsenale di Springfield che lo progettò verso la metà degli anni '30.

Questo particolare fucile nella sua carriera ha ottenuto parecchi traguardi, il primo dei quali è stato quello di essere stata la prima arma semiautomatica ad essere mai adottata da un qualunque esercito come arma d'ordinanza generale, in un momento storico in cui tutti gli eserciti del pianeta erano armati con fucili a ripetizione ordinaria, cioè con otturatore girevole/scorrevole a manubrio azionato manualmente.

In realtà, in passato c'erano già stati esempi di armi individuali semiautomatiche negli eserciti del primo mondo, come il Mondragon di progettazione messicana impiegato durante la Grande Guerra da un unico reggimento delle armate del Kaiser, così come c'erano stati svariati esperimenti - prima e dopo la guerra - in Russia, Italia e Gran Bretagna che però non avevano portato a niente.

L'arma di John Garand invece non solo venne adottata dall'esercito degli Stati Uniti ma era il sogno di qualunque generale e combattente di fanteria: senza essere esageratamente pesante, permetteva al soldato di sparare a ripetizione mantenendo le mire sul bersaglio, non dovendo azionare il manubrio dell'otturatore, aveva un serbatoio di capacità ragionevole (otto colpi) ma soprattutto era un'arma semplice da usare e di facile manutenzione perché meccanicamente poco complessa e per di più affidabile.

Dal punto di vista logistico, poi, faceva uso della munizione allora standard negli Stati Uniti, la cartuccia .30-06 sviluppata per il fucile a ripetizione ordinaria Springfield M1903 di cui erano ancora pieni gli arsenali dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

Il Garand M1 originale

Durante la Seconda Guerra Mondiale e nella successiva Guerra di Corea il Garand fu l'arma standard della fanteria statunitense e venne prodotto in oltre 5 milioni di esemplari, dopodiché divenne quasi un simbolo del mondo occidentale, in quanto gli americani li cedettero o vendettero a milioni a tutti i paesi "amici" o alleati. In Italia rimase per decenni il fucile d'ordinanza, affiancato ma mai soppiantato dal Beretta BM-59, esso stesso una modifica, piuttosto ben riuscita, tra l'altro, dello stesso Garand.

Di più, il Garand fu prodotto in decine di migliaia di esemplari proprio nel Belpaese così come nelle Filippine e in Corea del Sud grazie ai macchinari originali ivi trasferiti dall'arsenale di Springfield.

Una volta cessato il suo uso bellico, il Garand fu immesso sul mercato civile sia come surplus presi direttamente dagli stock dei vari eserciti che l'avevano in dotazione, sia come esemplari ricondizionati acquisiti e rettificati da compagnie specializzate nella commercializzazione di ex-ordinanze ed usato come fucile per il tiro a segno ovvero per la caccia.

I Garand ceduti agli italiani, tra l'altro, vennero modificati dalla Beretta, prima che ne cominciasse la produzione in loco, per impiegare la nuova cartuccia allora adottata dall'Alleanza Atlantica: la 7,62x51mm NATO - la versione militare della cartuccia civile .308 Winchester, essa stessa una versione accorciata della precedente .30-06 aventi le stesse, identiche prestazioni balistiche.

Negli States invece la ricerca di un successore per il Garand fu lunga e laboriosa, si protrasse per anni e alla fine produsse un'arma parecchio problematica - a differenza di quanto era accaduto in Italia, dove i tecnici della Beretta avevano ottenuto un'arma perfettamente funzionante e valida senza sforzarsi più di tanto e con le stesse, identiche caratteristiche cercate dagli americani per il loro nuovo fucile: un'arma in calibro 7,62mm NATO, con un caricatore prismatico amovibile da 20 cartucce e la possibilità di sparare a raffica libera.

Dopo esordi così poco promettenti, però, l'arma adottata dagli Stati Uniti come M14 Springfield si rivelò azzeccata tanto da restare in produzione ancora oggi, nonostante l'esercito l'abbia dismessa come arma d'ordinanza già nel 1970.

Lo Springfield M14 originale

Esso stesso, alla fine, poco più di un Garand modificato per poter sparare in automatico da un caricatore amovibile da 20 colpi, l'M14 ha però conservato l'eccellente precisione del "genitore" ed ha goduto di numerose varianti per tiratori scelti, dotate di ottiche di precisione, in uso ancora oggi. Per ovviare ai problemi iniziali di affidabilità, alla fine l'esercito americano decise di abbandonare, se non in pochi esemplari selezionati, che avrebbero dovuto essere impiegati come fucili mitragliatori al posto dei vecchi Browning M1918, la capacità del tiro a raffica, limitando le armi al solo tiro semiautomatico, praticamente una versione del Garand con un serbatoio di maggiore capacità!

Il successo che è mancato allo M14 in campo militare, lo ha però avuto in campo civile, in quanto la Springfield Armory - divenuta nel frattempo una fabbrica d'armi civile, anziché un arsenale governativo, ne ha prodotti come M1A centinaia di migliaia di esemplari, venduti in tutto il mondo come fucili da tiro assegno o per uso informale/diportivo ai quali si sono poi aggiunti gli M14 smilitarizzati provenienti dalle eccedenze delle FF.AA. USA.

Come nota di costume, dopo la dichiarazione da parte di Bush figlio della famigerata War on Terror™ con la relativa invasione a stelle e strisce di Afghanistan ed Iraq nei primi anni del XXI secolo, paradossalmente l'obsoleto M14 è tornato in auge, quando le truppe sul campo si sono rese conto che i loro modernissimi giocattoli hi-tech erano inferiori per prestazioni agli obsoleti AK-47 e varianti in uso presso gli "insorti" iracheni ed i talebani afghani, specialmente in aree montagnose ed edificate, dove invece la potenza di fuoco del vecchio, possente fucile calibro .30 sgretolava senza problemi muri e protezioni anche sparando a colpo singolo!

Le FF.AA. statunitensi hanno letteralmente rastrellato tutti gli M14/M1A che hanno potuto trovare e la Springfield Armory ne ha prodotti un quantitativo indefinito in nuove varianti apposta per la bisogna. Questi stessi modelli sono oggi disponibili anche sul mercato civile, così, tanto per dire...

Perché proprio il Garand?

M1A standard

Venendo ora al perché ed il percome questa particolare famiglia di armi possa avere un interesse per le nostre ambientazioni preferite, come si evince dalla breve storia più sopra, queste armi hanno goduto - e godono tuttora - di una certa diffusione. Se è vero che - tecnicamente - il Garand originale col passare degli anni sta diventando una reliquia, così non è per il suo successore, che gode di un certo successo commerciale. Nell'ottica espressa nell'articolo-guida per questa rubrica, è quindi più che plausibile che questo particolare modello possa restare in produzione, anche come replica per appassionati e collezionisti, per tutto il XXI e magari per una buona parte del XXII secolo!

Allo stesso modo, il vecchio Garand potrebbe tornare in auge proprio grazie alle richieste dei nuovi collezionisti ovvero come alternativa low-cost e a bassa tecnologia per fornire i nuovi coloni di un'arma pratica ed affidabile, a maggior ragione se - così com'è accaduto per gli M14/M1A - costruiti impiegando i nuovi materiali sintetici al posto del (costoso) legno per le casse e le calciature, con l'innegabile vantaggio di ottenere un'arma virtualmente indistruttibile ed impervia agli elementi, fermo restando che i tiratori più abbienti e/o esigenti potrebbero acquistare versioni "originali" in legno realizzate appositamente per questo mercato di nicchia.

Con ogni probabilità, le repliche verrebbero prodotte sia nell'originale .30-06 che nel "nuovo" .308 Winchester - parliamo del Garand, ovviamente - mentre gli M14/M1A saranno rigorosamente in 7,62 NATO/.308 Winchester così come lo sono quelli attualmente in produzione e commercio.

Le Specifiche Tecniche...

Veniamo ora al lato più... tecnico della cosa; queste di seguito sono le caratteristiche fisiche delle armi reali di cui stiamo parlando:



Nota:
il caricatore integrale a pacchetto del Garand è sia la sua caratteristica più innovativa (per il tempo) che quella più problematica, una volta utilizzato operativamente sul campo, perché si tratta di un dispositivo di caricamento del tipo tutto o niente: o si usa un pacchetto pieno o non se ne fa nulla, perché il meccanismo non accetta colpi sciolti; tra l'altro, il pacchetto-caricatore è parte integrante del sistema di alimentazione dell'arma, per cui questa non funziona senza un caricatore all'interno dell'alloggiamento/serbatoio. Non è perciò possibile camerare una cartuccia inserendola direttamente nell'otturatore aperto, così come non è possibile rabboccare il serbatoio con cartucce sciolte.
Dulcis in fundo, quando viene sparato l'ultimo colpo, il serbatoio espelle sia il bossolo spento che il pacchetto-caricatore con un forte *PING!* allertando chiunque si trovi nelle vicinanze del fatto che si è (momentaneamente) a secco di munizioni!

I pacchetti-caricatore del Garand pesano circa 0,2 kg l'uno, i caricatori a scatola dell'M14/M1A da 20 cartucce pesano 0.68 kg cadauno.

...e quelle di gioco.

Veniamo ora al succo di questo articolo, cioè: come usiamo tutta questa roba in ambito ludico?

Per quanto riguarda The Morrow Project™ le statistiche di gioco sono le seguenti:

Nell'ambientazione post-apocalittica di TMP, queste armi saranno sicuramente reliquie recuperate dai campi di battaglia, da antichi arsenali dimenticati ovvero pezzi da museo o provenienti da collezioni private.

M1A "sintetico"

Per quanti volessero invece utilizzare le statistiche per GORE™/Basic RP™ (o Call of Cthulhu™ che dir si voglia) i dati sono i seguenti:

Danno: 2d6+4 (Garand), 2d6+3 (M14/M1A)
Gittata: 110 metri
Attacchi/round: 2 (il secondo a metà DES.)

Traveller™/Cepheus Engine

A meno che non si intenda giocare in una tipica campagna Imperiale ovvero nel Lontano Lontano Futuro, dove queste armi potrebbero apparire su mondi con TL 6-8, questi implementi, come detto sopra, saranno tipicamente nelle case dei coloni ovvero nelle mani di esploratori o contractors privati (leggi: mercenari); molto probabilmente si tratterà di nuovi modelli, realizzati ad hoc per il mercato interstellare ma non è detto che non si possano trovare anche gli originali, sia in mano a collezionisti che come surplus venduto a compagnie di sicurezza privata (leggi: sempre mercenari).


In entrambi i sistemi di gioco, utilizzeranno la tabella per i fucili senza modifiche, fuorché per il danno che - per una munizione così potente - personalmente porterei a 4D anziché i soliti 3D standard che mi sembrano davvero riduttivi ma la scelta è esclusivamente vostra.

Come regola opzionale per Traveller - mutuata dal supplemento numero 4: Mercenaries per l'appunto, in vista di un uso prettamente militare dei Garand/M14, suggerirei di portare il numero di attacchi/round rispettivamente a 8 (Garand) e 10 (M14) dal momento che parliamo di round lunghi 15 secondi.
Per contro, ogni colpo successivo al primo incorre in un DM-2 a causa del rilevamento/rinculo dell'arma.
Se si vuole applicare qualcosa di simile in Cepheus Engine, considerate che in un round di 6 secondi è possibile sparare - con le stesse penalità - 3 (Garand) e 4 colpi (M14).

Mutant Future™

M1A in polimero

Nel futuro fantasy/post-apocalittico di MF, fatte salve le considerazioni già espresse per TMF, le statistiche per questi ingredibbuli implementi di distruzione sono le seguenti:

Tipo Grilletto: Normale
Danno: 2d8
Gittata (norm/max): 900/1800*

*espressa in piedi, ovviamente, come da manuale di base

Anche in questo caso, le statistiche sono uniche per tutti e tre i modelli perché le combinazioni arma/munizione sono talmente sovrapponibili che le differenze operativamente parlando, sono minime.

Annotazioni e considerazioni finali

Anche per questo post mi sono avvalso dei miei sacri testi, nello specifico i volumi:
  1. Brassey's Infantry Weapons of the World 1950-1975 Mag. Gen. Owen, Bonanza ©1979
  2. Enciclopedia dei Fucili e delle Carabine, A. E. Hartink, White Star ©2004
  3. The Armory Volume 1, Kevin Dockery, Firebird Ltd. ©1983
Come immagino avrete notato, pur trattando di almeno un'arma - lo Springfield M14 - capace di fuoco a raffica, non ne ho fatto menzione né nella parte "tecnica" né in quella ludica.
La cosa è assolutamente voluta per prima cosa, perché un'arma mil-spec in grado di tirare in automatico esulerebbe completamente dallo spirito di questo post, in secondo luogo, perché ancora quando questo fucile era in uso, il 90% e passa dei quasi 2 milioni prodotti era privo di questa modalità di tiro, ergo, vennero richiamati in fabbrica per "bloccare" la leva del selettore perché l'arma sparasse in sola modalità semiautomatica, in quanto i test in combattimento nel Sud-Est asiatico avevano mostrato come l'M14 fosse difficilmente controllabile quando sparava a raffica da terra utilizzando l'apposito bipiede ma diventava impossibile da controllare se utilizzato dalla spalla o dal fianco, a causa del rilevamento dovuto alla potente cartuccia ed alla configurazione tradizionale dell'arma, assai poco adatta al fuoco automatico, specialmente con un'arma con una celerità di tiro di oltre 750 colpi al minuto!

Con quest'ultima nota, ci salutiamo: spero, come sempre, di aver fatto una cosa utile; se qualcuno avesse qualche dubbio, domanda o suggerimento, come sempre sono a vostra disposizione, non mi resta che augurarvi buon divertimento e arrivederci al prossimo post.

Enjoy!

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