domenica 13 marzo 2022

Have gun, will travel: le armi che vinsero il West per The Armory™



Con questo primo post iniziamo la disamina della ferramenta che potreste introdurre in una campagna di TMP/GORE – e conseguentemente, anche di Call of Cthulhu™ anni 1880-1920 – o in una qualsivoglia ambientazione steampunk senza timore di sbagliare.

Per questa ragione, a parte i dati reali delle armi presentate, tutte le informazioni di tipo ludico saranno presentate come multi-statted, adatte cioè e all’ambientazione post-apocalittica di TMP e per qualsivoglia gioco che usi il sistema di gioco Chaosium o il suo retroclone, ovvero per il Cepheus Engine/Classic Traveller per tutti quei mondi che si trovino ancora a TL 4 o 5.

Come scrissi a suo tempo riguardo le vecchie armi a polvere da sparo (la cosiddetta polvere nera per distinguerla dai moderni propellenti su base nitrica infumi), possiamo postulare che, con il collasso delle infrastrutture tecnologiche ed industriali, molte comunità siano ricorse all’uso di vecchie armi, quelle che usano principalmente polvere e palla ergo vecchie cartucce ottocentesche, utilizzate da quella folta platea di sportivi, collezionisti, anacronisti creativi e semplici appassionati dei bei vecchi tempi.

Contrariamente a quanto si può pensare, infatti, queste armi – al giorno d’oggi – sono di facile reperibilità in quanto vi sono numerose ditte specializzate che costruiscono repliche più o meno fedeli ma con materiali assolutamente moderni e con ogni probabilità saranno queste armi che verranno prese a modello dagli artigiani delle varie comunità post-apocalittiche per avviare una nuova produzione ovvero per armare le milizie delle nuove città.

D’altronde, queste armi non richiedono una base tecnologica avanzata, venivano (e vengono tuttora) realizzate anche in laboratori e fucine artigianali e con l’eccezione dei modelli “più avanzati” (come le armi a retrocarica/a ripetizione) non occorre chissà quale scienza per realizzare molle d’acciaio e canne (specialmente se ad anima liscia).

Sequenza di caricamento di un revolver a percussione
1. si inserisce la carica di polvere misurata
2. si pone una palla nella camera sopra la carica
3. si calca con l'apposita leva il tutto, camera
per camera ed infine
4. si inserisce una capsula a percussione su
ogni luminello facendo ruotare il tamburo

In altre comunità più affluenti o tecnologicamente avanzate, è facile ritenere che si passerà ben presto alla produzione di armi a retrocarica, a ripetizione e a canna rigata, specialmente se, come detto sopra, saranno disponibili dei modelli da riprodurre con un’operazione di ingegneria inversa.

Resta il fatto che queste vecchie spingarde – specialmente se di fabbricazione contemporanea – sono costruite per durare una vita ed anche di più e a meno che vengano maltrattate ed abusate, saranno ancora perfettamente efficienti anche dopo 100 e passa anni.

D’altronde gli originali del XIX secolo sono ancora perfettamente fruibili anche oggi nel XXI, sicché…

Ovviamente, nel caso in cui preferiate giocare un’ambientazione retrò ovvero Steampunk, queste armi saranno probabilmente lo stato dell’arte ovvero – come nel caso delle armi a percussione – tutt’ora in auge nonostante l’avvento della cartuccia metallica.

Storicamente, infatti, le armi cosiddette a capsula e palla sono rimaste in uso fino quasi agli inizi del XX secolo in svariate regioni del mondo e negli Stati Uniti, specie nelle zone più impervie e fuori mano, hanno continuato ad usarle anche quando le moderne armi a cartucce con polvere infume erano ormai capillarmente diffuse.

Per il momento ci concentreremo su alcuni modelli/esemplari di diffusione particolarmente larga, sia al tempo della loro introduzione, sia come repliche moderne oggi disponibili.


Remington New Model Army 1858


Cominciamo con una delle mie favorite in assoluto (e viste quante ne hanno prodotte – e vendute – tra il 1861 ed il 1875 credo di non essere il solo!) e tuttora prodotta come replica fedele da varie aziende armiere – molte delle quali italiane – ed esportata in tutto il mondo.

Questo pesante revolver di impostazione prettamente militare, in calibro .44 fa parte delle cosiddette cap-and-ball cioè armi a percussione a capsula e palla (sciolta); si caricano dalla parte anteriore del tamburo, una camera alla volta e forzando sulla carica di lancio – rigorosamente a polvere nera negli originali, anche a Pyrodex nelle repliche moderne – una pallottola di piombo, adoperando la leva-calcatoio montata sotto la canna.

A differenza dei coevi modelli Colt, la Remington è un’arma a castello chiuso, cosa che le assicura robustezza, il funzionamento è ad azione singola: per ogni colpo bisogna alzare manualmente il cane.

Le specifiche tecniche sono le seguenti:

Modello

1858 Remington New Model Army

Tipo

Rivoltella a percussione

Data di adozione

1861

Calibro

.44 (.454/11,53 mm)

Lunghezza

350 mm

Lunghezza della canna

204 mm

Peso (scarica)

1,25 kg

Peso (carica)

1,37 kg

Tipologia di funzionamento

Azione singola

Velocità iniziale

276 m/s

serbatoio/alimentazione

Tamburo a 6 camere

Munizionamento

Palla in piombo 9 gm/polvere da sparo 2,3 gm



Moschetto Enfield “3 fascette” Modello 1853


Questo moschetto rigato storicamente venne sviluppato come arma d’ordinanza per le forze armate britanniche, per sfruttare due moderne tecnologie introdotte in quel periodo, vale a dire l’acciarino a percussione e la pallottola Minié sviluppata appositamente per permettere ad un’arma rigata ad avancarica di essere caricata con la stessa velocità e semplicità di una a canna liscia, da qui la definizione non di fucile, bensì di moschetto.

La pallottola Minié è un’ogiva conica o tronco-conica di piombo con una cavità alla base, che fa sì che le flange del proiettile si allarghino sotto la spinta dei gas prodotti dallo scoppio della polvere da sparo, “mordendo” la rigatura della canna ed ottenendo così l’effetto giroscopico che garantisce maggiore stabilità in volo, gittata e precisione.

Fu impiegato durante la guerra di Crimea (1853-1856) ma venne poi prodotto in centinaia di migliaia di esemplari per l’export verso gli Stati Uniti, allora impegnati nella Guerra di Secessione (1861-1865), dove venne impiegato sia dalle forze dell’Unione che da quelle Confederate.


Come la stragrande maggioranza delle armi impiegate in quel conflitto, anche questa è stata oggetto di riproduzioni, piuttosto fedeli quando non pedisseque all’originale, nel tardo XX e nel XXI secolo, specialmente negli Stati Uniti dove, assieme ai vari coevi moschetti rigati Springfield è considerato un must per gli appassionati di rievocazione storica, oltre che dagli appassionati di tiro informale e/o caccia con armi “d’epoca”.

Come tutte le armi lunghe ad avancarica, si carica dalla volata, inserendo polvere e palla e calcando il tutto con l’asta-calcatoio in dotazione, dopodiché si pone il cane a mezza monta (in posizione di sicurezza) e si pone una capsula di fulminato sul luminello, dopodiché si arma il cane e si spara.

La pallottola Minié essendo più piccola rispetto al calibro effettivo dell’arma, permette di ricaricare più rapidamente in quanto scivola lungo la canna come se fosse la palla di un moschetto ad anima liscia.

Le specifiche tecniche sono le seguenti:

Modello

Moschetto Enfield Modello 1853 a 3 fasce

Anno di adozione

1853

Tipologia

Moschetto rigato a percussione

Calibro

.577 (14,7 mm)

Funzionamento

Ad avancarica, colpo singolo, singola azione

Lunghezza

140 cm

Lungh. Canna

99 cm

Peso

4,3 kg

Velocità iniziale

333 m/s

Serbatoio

1 colpo

Munizionamento

Palla tipo Minié da 34 gm/5 gm polvere nera



Fucile Hawken calibro .50


Altra arma iconica dell’epoca della Frontiera e grande favorita dai tiratori e dai cacciatori con armi a polvere nera, questo fucile venne realizzato dall’omonimo armaiolo intorno agli anni ‘20 del XIX secolo.

Inizialmente a pietra focaia, intorno al 1835 venne convertito/prodotto con acciarino a percussione; l’arma non venne mai prodotta in grande serie, nonostante la richiesta: ogni singolo pezzo era realizzato artigianalmente ma tutti erano caratterizzati da eleganza, robustezza e grande precisione per l’epoca.

Era l’arma favorita dei cacciatori di pelli e di bisonti, dei montanari e degli esploratori delle Grandi Pianure. Pare che persino il presidente Teddy Roosevelt ne possedesse uno di cui andava particolarmente fiero.

L’arma originale veniva fornita in una molteplicità di calibri, dal .45 al .58 ma i più comuni erano il .50 ed il .54, che sono poi i calibri in cui è più semplice reperire le numerose repliche prodotte dalle maggiori aziende specializzate del settore, particolarmente quelle italiane, e vendute in tutto il mondo.

Si tratta di un fucile ad avancarica, cioè di un’arma a canna rigata che adopera però pallottole rotonde di piombo, che vengono inserite nella canna con l’ausilio di una pezzetta di tessuto ingrassata, per facilitarne l’introduzione e fornire la necessaria otturazione dei gas al momento dello sparo, garantendo così che la palla “morda” la rigatura ed ottenga il summenzionato effetto giroscopico.

A differenza del moschetto rigato Enfield, questo tipo di arma non veniva pressoché mai caricato con cartucce di carta, bensì sempre con polvere e palla sciolte, adoperando magari il classico corno da polvere con dosatore che così spesso si vede nelle illustrazioni dell’epoca al fianco del tipico montanaro o cacciatore di pelli.

Le specifiche tecniche sono le seguenti:

Modello

Fucile Hawken

Anno di adozione

1835 circa

Tipologia

Fucile ad avancarica a percussione

Calibro

.50 (12,7mm – palla da 12,45mm)

Funzionamento

Avancarica, colpo singolo, singola azione

Lunghezza

1125 mm

Lungh. Canna

725 mm

Peso

3,9 kg

Velocità iniziale

547 m/s

Serbatoio

1 colpo

Munizionamento

Palla da 11 gm/6 gm polvere nera



Colt Pocket Police Modello 1862


Non poteva mancare in questa (breve) disamina una delle celeberrime rivoltelle del Colonnello Samuel Colt, l’uomo che inventò de facto la moderna rivoltella con rotazione meccanica del tamburo e che “rese tutti gli uomini uguali” perché con una delle sue armi potevi anche essere un omiciattolo di 40 kg ma avresti potuto comunque abbattere un bruto di 2 metri e 150 kg di stazza!

Boutade pubblicitarie a parte, questa rivoltella è già un modello particolarmente evoluto del classico design Colt, realizzata in piccolo calibro per uso civile/di polizia (da qui il nome) anziché come arma pesante militare da fondina.

Le dimensioni “tascabili” dell’arma (da qui il nome) consentivano infatti di portarlo “nascosto” nella cintura o nella tasca di uno spolverino o della giacca; la potenza dell’arma era adeguata alla difesa, specialmente a breve distanza, come avveniva nella stragrande maggioranza delle sparatorie nel Vecchio West.

Nonostante questo, fu largamente impiegato, sia l’originale che le numerose copie senza licenza, come arma personale da molti soldati sia dell’Unione che della Confederazione durante la Guerra Civile (o di secessione che dir si voglia) Americana.

Esistono numerose repliche moderne di quest’arma, adoperate essenzialmente per il tiro informale e per le rievocazioni storiche.

La rivoltella si presenta come un tipico modello Colt dell’epoca, con castello aperto, tamburo liscio, in sola singola azione; per la procedura di caricamento è esattamente uguale alla summenzionata Remington.

Le specifiche tecniche sono le seguenti:

Modello

Colt Pocket Police Modello 1862

Anno di adozione

1862

Tipologia

Rivoltella a percussione

Calibro

.36 (9,5 mm reale)

Funzionamento

Avancarica, a percussione, singola azione

Lunghezza

260 mm

Lungh. Canna

140 mm

Peso

1,18 kg (scarica)

Velocità iniziale

280 m/s

Serbatoio

Tamburo a 5 camere

Munizionamento

Pallottola da 5,2 gm/1,5 gm di polvere nera



Ruger Old Army .44


Dulcis in fundo, un’arma che pare antica ma che è invece modernissima, in quanto prodotta su disegno originale della Ruger appositamente per il mercato degli appassionati del tiro con armi a polvere nera.

Si tratta infatti di una realizzazione del 1972, anno in cui venne commercializzata e non di una riproduzione di un modello pre-esistente, come la stragrande maggioranza delle repliche in commercio.

Ovviamente anche nel campo delle armi lunghe esistono versioni assolutamente moderne e nuove di pacca, appositamente progettate e se capiterà l’occasione, ne riparleremo ampiamente.

Ho voluto inserire questo particolare modello sia per la sua grande diffusione (almeno sul mercato d’oltreoceano) sia per mostrare come queste “vecchie” armi non lo siano poi affatto.

Tra l’altro, in un’ambientazione prettamente post-apocalittica casca a dir poco a fagiuolo, così come in un’ambientazione fantascientifica potrebbe essere adottata per quegli esploratori che vogliano mischiarsi ai nativi su mondi a bassa tecnologia ovvero ai quali non venga consentito di introdurre presso una civiltà più arretrata o in via di sviluppo armi sensibilmente più avanzate che potrebbero portare ad uno squilibrio sociale, economico o evolutivo.

Le specifiche tecniche sono le seguenti:

Modello

Ruger Old Army Model

Anno di introduzione

1972

Tipologia

Revolver a percussione

Calibro

.44 (nominale, reale delle palle: 11,6mm)

Funzionamento

Avancarica, a percussione, singola azione

Lunghezza

385 mm

Lung. Canna

191 mm

Peso (scarica)

1,275 kg

Peso (carica)

1,375 kg

Velocità iniziale

300 m/s

Serbatoio

Tamburo a 6 camere

Munizionamento

Palla da 9 gm/3 gm polvere nera



Statistiche di gioco

Ora che abbiamo esaminato le specifiche reali delle varie armi presentate, è ora di vedere come si adattano ai nostri sistemi di gioco preferiti.

The Morrow Project

Cominciamo con il Progetto; le statistiche sono riportate in termini strettamente legati al sistema di gioco di TMP, nello specifico, danno riportato in termini di penetrazione e round di combattimento da 4 secondi l’uno, da qui i lunghi (lunghissimi!) tempi di ricarica.

È però da considerare che, nel caso delle rivoltelle, se si ha a disposizione uno (o più) tamburi extra già carichi, è possibile sostituire il tamburo, come se si trattasse di un caricatore, in circa 30 secondi /7 round.

Nota bene: quando nelle tabelle sono presenti due valori sotto la voce “ricarica” si intendono per la ricarica con palla e polvere sciolti ovvero utilizzando cartucce di carta.

Modello

E-factor

Gittata

Cadenza di tiro

Ricarica

Remington New Model Army

8*

35

1 colpo/round

45/23 round

Colt 1862 Pocket Police

7*

30

1 colpo/round

38/19 round

Ruger Old Army Model

9*

40

1 colpo/round

45/23 round

Enfield Modello 1853

13

300

1 colpo/round

10/5 round

Hawken .50

17*

250

1 colpo/round

15 round



* le palle in piombo hanno penetrazione dimezzata contro protezioni/armature moderne.

G.O.R.E./Call of Cthulhu

Passiamo ora al sistema di gioco alternativo per TMP ergo per ambientazioni fine XIX secolo per CoC; il sistema originale ideato da Sandy Petersen & Co. dal punto di vista delle specifiche è sempre stato piuttosto avaro di dettagli ma sembrerebbe basato più su pii desideri che non su formule matematiche. Nel Basic System le armi da fuoco infliggono praticamente danni in base pressoché esclusivamente al calibro nominale dell’arma, ma anche in questo caso ci sono notevoli eccezioni che paiono più dovute a preferenze personali dei vari autori che non a precisi calcoli.

Sic stantibus rebus, mi sono permesso una certa latitudine, basandomi su un confronto tra armi similari già presenti nei manuali di CoC e le risultanze del cosiddetto TKO (Taylor Knock-Out) che è una formula usata dai tiratori anglosassoni per stabilire la potenza relativa di un colpo/munizione rispetto alle altre, da me preso in considerazione in quanto nella formula sono inclusi tutti i parametri: velocità, peso del proiettile e dimensioni dello stesso.

I tempi di ricarica sono forniti sempre in round, considerando che 1 round = 12 secondi in GORE/CoC.

Modello

Danno

Gittata

Cadenza di tiro

Ricarica

Remington New Model Army .44

1d10

15

1

15/8

Cold 1862 Pocket Police Model .36

1d8

15

1

12/6

Ruger Old Army Model .44

1d10

15

1

15/8

Enfield Model 1853 .58

2d10

100

1

3/2

Hawken .50

1d8+1d6

90

1

5



Traveller Classic/Cepheus Engine

Qui il discorso si complica non poco, perché in entrambi i giochi le gittate sono considerate come “fasce” e non in distanze metriche ben definite. Per questa ragione, le specifiche riguarderanno più che altro la tipologia di arma con eventuali modificatori ed il danno, oltreché i tempi di ricarica.

A questo proposito, occorre ricordare che i round di gioco hanno una durata molto differente tra i due sistemi: in Traveller un round è pari a 15 secondi, mentre in Cepheus sono solo 6.

1. Traveller Classic

Modello

Danno

Gittata

Ricarica

Remington New Model Army

2d6

Revolver*

12/6

Colt 1862 Pocket Police Model

2d6

Revolver*

10/5

Ruger Old Army Model

2d6

Revolver*

12/6

Enfield 1853

3d6

Fucile

3/2

Hawken .50

3d6

Fucile*

5



* le palle in piombo impongono un DM-1 contro Cloth e Combat Armor

2. Cepheus Engine

Modello

Danno

Gittata

Ricarica

Remington New Army Model 1858

2d6*

Pistola

30/15

Colt 1862 Pocket Police Model

2d6*

Pistola

25/13

Ruger Old Army Model

2d6*

Pistola

30/15

Enfield Model 1853

3d6

Fucile

6/3

Hawken .50

3d6*

Fucile (max. lunga)

10



* le palle in piombo dimezzano il danno contro ogni armatura TL 6 o superiore.

Mutant Future & Starships & Spacemen 2nd Edition

Ordunque: a parte che promisi, eoni fa, di presentare le vecchie armi del West anche per MF, in appendice al post sulle armi a cartucce, mi pare l’occasione giusta per mantenere la promessa ed implementare l’arsenale pure per S&S, dal momento che – gittate a parte – usano praticamente gli stessi, identici parametri.

Tra l’altro – e qui lo dico e qui lo nego – nessuno vieta di usare queste spingarde in Labyrinth Lord dal momento che le specifiche per S&S sono perfettamente compatibili!

1. Mutant Future

Modello

Danno

Gittata

Ricarica

Remington New Model Army

1d10

50/100

18/9

Colt 1862 Pocket Police

1d8

50/100

15/8

Ruger Old Army Model

1d10

50/100

18/9

Enfield 1853

2d8

250/500

4/2

Hawken .50

1d12

250/450

6



2. Starships & Spacemen

Modello

Danno

Gittata

Ricarica

Remington New Model Army

1d10

20/40/80

18/9

Colt 1862 Pocket Police

1d8

15/30/60

15/8

Ruger Old Army Model

1d10

20/40/80

18/9

Enfield 1853

2d6

125/250/500

4/2

Hawken .50

1d12

150/300/450

6

Note finali e qualche chiarimento


Siamo giunti alla fine di questo lungo excursus tra le armi che hanno caratterizzato il XIX secolo e che probabilmente caratterizzeranno anche il lontano futuro post-apocalittico nel caso in cui (Dio non voglia) dovesse davvero scoppiare il Grande Botto in tempi relativamente brevi rispetto ai giorni nostri.

Dal momento che questo non vuole essere un trattato tecnico-storico bensì un supporto da un giocatore per altri giocatori, va da sé che non ho voluto scendere in troppi tecnicismi ma per quanti di voi desiderassero un approccio più realistico (specialmente per quanti di voi vorranno cimentarsi con la hard science-fiction di The Morrow Project) ci sono da tener presenti un paio di punti:

la polvere da sparo in uso ancora oggi è caratterizzata da varie gradazioni che vengono definite convenzionalmente con una sigla che va da FG – per la polvere più grossolana – a FFFG – per quella più fine.

La prima, che richiama l’originale polvere nera in grani utilizzata a partire dal XV secolo e fino al XVIII inoltrato, oggi è ritenuta troppo pericolosa per poter essere impiegata in qualunque cosa che non sia un’arma a canna liscia, di grosso calibro, come moschetti, schioppi da caccia, doppiette e/o tromboni, usati con munizionamento spezzato, come si dice in gergo (a pallini o pallettoni, per capirci).

Di fatto oggi è praticamente desueta ma vai a sapere, dopo 100 o 200 anni dalla Guerra Finale?

La polvere più fine (la FFFFG) è invece adoperata solo come polverino da innesco in tutte quelle armi che impiegano acciarini a miccia, a ruota o a pietra focaia. È pericolosissima se adoperata come propellente in pistole o fucili.


Le due carature intermedie – la FFG e la FFFG – sono usate rispettivamente per armi lunghe e per armi corte (fucili e pistole, insomma); tecnicamente, alcune pistole di grosso (ma veramente grosso!) calibro possono utilizzare la polvere da fucile, così come alcuni fucili di piccolo calibro (inferiore al .45/11,4 mm) possono usare la polvere da pistola, specialmente per tiri di precisione, come durante una gara, in virtù della maggiore velocità che sviluppano e la traiettoria conseguentemente più tesa.

In ambito ludico possiamo anche usare una generica polvere da sparo per tutte le armi portatili, considerandola come un mix di polveri a grana medio-piccola senza scendere troppo nel dettaglio.

Un’altra considerazione, assai spesso negletta in ambito ludico, è la necessità di pulire l’arma tra un tiro e l’altro. Se con le armi moderne di solito si può anche ritenere che un personaggio effettui la necessaria manutenzione quando ha un po’ di tempo e di calma, questo non è possibile con le armi a polvere da sparo.

La combustione della polvere infatti lascia dietro di sé una quantità di residui che col tempo incrostano l’anima della canna e rendono l’arma sempre meno efficiente dal punto di vista del caricamento e generando pressioni sempre più elevate che potrebbero portare, nei casi più gravi, allo scoppio della canna ed il ferimento del tiratore.

Questi residui sono fondamentalmente dei sali e poi c’è la fuliggine che è risultato della combustione di stoppacci, pezze e cartucce di carta e tutta questa roba va rimossa, di quando in quando, anche perché alla lunga è corrosiva!

Se per quanto concerne la manutenzione ordinaria si può tranquillamente soprassedere e ritenere che venga fatta nei momenti di pausa, è però vero che, realisticamente, durante uno scontro protratto, potrebbe essere necessaria una bella ripulita in corso d’opera.

Per quanti vogliono adottare questo approccio più realistico, calcolate che occorre una pulizia approfondita ogni 5/6 colpi sparati (parliamo di armi a polvere e palla ad avancarica ovviamente, come pistole monocolpo, moschetti e fucili) per la quale occorrono all’incirca 2 minuti in tempo di gioco (praticamente 30 round per TMP, 10 per CoC, 12 per LL/S&S/MF e 8 per CT ovvero 20 per CE).


In caso contrario, potete assegnare diverse penalità, sia in termini di tempo di ricarica (magari aggiungendo 1 round per ogni 5 colpi ulteriori di mancata pulizia) che di capacità di offendere (-1 o più al tiro per colpire per ogni 5 colpi, come sopra).

Come sempre, tutte queste regole e suggerimenti sono assolutamente discrezionali e non vanno considerate come aggiunte ufficiali ai vari regolamenti di cui sopra.

Per quanto concerne le fonti ed i manuali di riferimento per scrivere questo post, ho adoperato i seguenti sacri testi:

  1.  I REVOLVER di Pierangelo Caiti, De Vecchi Editore ©1993
  2. BLACK POWDER LOADING MANUAL di Sam Fadala, 1a edizione, DBI Books ©1982
  3. ENCICLOPEDIA DELLE ANTICHE ARMI DA FUOCO di A. E. Hartink, White Star ©2006
  4. CATALOGO 2019 DAVIDE PEDERSOLI ARMI  

Sperando di avervi reso come sempre un servizio, non mi resta che augurarvi buon divertimento e alla prossima!


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