A meno che non intervengano fattori inattesi tali da ribaltare le carte in tavola a favore dell'una o dell'altra parte, alla fine delle trattative il Magister, Seelena o entrambi giungeranno alla conclusione che forse è il caso di unire le forze per raggiungere l'agognata meta - il Gioiello di Al-Ahmary - tanto più che attualmente si trova in un luogo assai difficilmente accessibile, in fondo ad un lago di origine vulcanica.
Stipulata la tregua, le parti in causa possono cominciare a cercare un modo per raggiungere la struttura, considerando che hanno a disposizione essenzialmente quel che hanno portato con loro ovvero l'equipaggiamento eventualmente a bordo della disastrata navetta Zangid. Qualunque ausilio dai vascelli in orbita è fuori discussione per il semplice fatto che le interferenze della Zona Proibita rendono impossibile l'uso del teletrasporto, mentre l'uso di navette che non siano adeguatamente schermate - come ben dimostra l'incidente occorso agli Zangid - è rischioso al limite del suicidio.
Specialmente se sono presenti membri dei rami tecnico e scientifico della Flotta, raffazzonare dei dispositivi subacquei utilizzando quel che c'è a portata di mano non dovrebbe essere un'impresa titanica, senza contare che a bordo della navetta vi sono almeno una dozzina di tute a pressione con tanto di supporto vitale; non sono mute da immersione ma possono comunque andare.
Il Tempio di Al-Ahmary
Il primo scoglio da superare è l'accesso alla struttura subacquea vera e propria, che poggia sul fondo di un lago di evidente origine vulcanica - com'è possibile dedurre dalla quantità di minerali e metalli disciolti in acqua e dall'odore sulfureo della stessa - a circa una trentina di metri di profondità e circondato da creature dall'aspetto tutt'altro che rassicurante - esemplari mutati di fauna d'acqua dolce Hellsyana - che potrebbero scambiare uno o più esploratori per un pasto letteralmente calato dal cielo.Il tempio si presenta come una struttura dalle pareti completamente lisce e disadorne, fatta eccezione per i resti di alcune statue - molto danneggiate - a guardia di quella che sembra essere la via d'accesso principale.
Ad un'analisi più approfondita, il materiale con cui è stata edificata risulta una specie di ceramica estremamente durevole e con notevoli proprietà schermanti: ecco spiegata la ragione per cui non è stato possibile rilevarla dallo spazio anche con i sensori avanzati del veicolo del Magister. L'intero edificio sembra essere stato sottoposto, nel remoto passato, ad un'onda di calore intenso, che ne ha abraso la superficie (ndA: è stato colpito - come il resto della città che qui un tempo sorgeva - dal brillamento solare provocato dai Precursori) e che ne ha provocato eventualmente lo sprofondamento nel sottosuolo nel corso dei millenni.
A parte il portale, che si eleva da una breve gradinata oltre una cancellata ormai distrutta da un piazzale consunto e coperto di melma, non sembrano esserci altre vie d'accesso. Tutto sommato, l'intera struttura ha più l'aria di un bunker o di un mausoleo che di un edificio per il culto.
Sopra il massiccio portale si intravede tuttora un'iscrizione, apparentemente incisa nello stesso materiale dell'edificio, coperta di detriti e alghe. Se ripulita, l'iscrizione - in hellsyano antico - recita:
Entro queste mura si cela il Pilastro della Protezione Celeste.
Allontanati, Tu che Non Sei Stato Invitato, perché non abbia a patire l'Ira dei Custodi Sacri.
(Nota per lo Star Master: in lingua corrente si traduce con: Centro Difesa Spazio. Vietato l'accesso ai non autorizzati, area sottoposta a vigilanza armata militare. Ovviamente non spiattellate tutto ai vostri giocatori, lasciateli cuocere nel loro brodino mentre cercano di capire - sempre se lo vogliono - che accidenti vuol dire questa sciarada e quelle che seguiranno, anche perché nessuno nella Squadra - a meno che non sia un ufficiale con specializzazione in Contatti e Xeno-archeologia - dovrebbe essere in grado di tradurre così prontamente questa lingua e gli unici che possono farlo sono di fatto Seelena Rawaat e il suo compagno di merende Drasij, che però non saprebbe come spiegare il concetto di "Protezione Celeste" = Difesa Spazio.)
Apparentemente, sull'intera superficie del portale, non vi sono fessure o fenditure per l'uso di chiavi o altri implementi. Ad onor del vero, non sono visibili nemmeno cardini su cui le due grandi porte - realizzate in un metallo sconosciuto - possano ruotare. Evidentemente il meccanismo di accesso è attivabile solo dall'interno dell'edificio ovvero c'è un qualche altro dispositivo che non è stato ancora scoperto.
Nota per lo Star Master: il dispositivo di accesso è ovviamente il ciondolo chiamato Chiave di Al-Ahmary che Rawaat indossa costantemente e che andrebbe inserito in una apposita colonna posta al centro del piazzale antistante la grande porta. Se ancora non si fosse capito, lungi dall'essere un semplice monile, questo oggetto è una specie di lasciapassare non dissimile da una moderna tessera magnetica/elettronica. A titolo di studio, Seelena lascerà che siano altri a sbrigarsela e non menzionerà l'uso della Chiave a meno che qualcun altro non la colleghi con l'accesso al Tempio. Questo perché è quasi certa che l'oggetto in suo possesso sia qualcosa di più di un monile istoriato - dopotutto l'ha condotta senza fallo al Manoscritto nella Biblioteca Perduta, mica pizza e fichi! - ma è altrettanto certa che gli Antichi abbiano messo in atto tante e varie salvaguardie per impedire agli intrusi di mettere le mani sui loro tesori che non vuole rischiare - se affatto possibile - la pelle, non fintanto che ci sono così tante cavie a disposizione.Il Magister per parte sua, ha già intuito che la donna umana sa molto più di quel che dice ed è troppo prudente - diciamo pure codardo - per esporsi in prima persona agli eventuali rischi che questa struttura aliena probabilmente contiene e a parte qualche battuta sarcastica - fuori luogo - su eventuali fallimenti e incompetenze da parte degli alieni, baderà bene a non muovere un passo senza essere più che sicuro che non ci sia pericolo.
Tornando al Tempio, le porte - com'è facile intuire - scorrono entro le pareti, non girano su cardini. Si aprono, come detto, inserendo il ciondolo in quello che è di fatto un antico totem. Questo in teoria, perché il totem stesso è semidistrutto e dopo esser stato immerso nell'acqua per gli ultimi millemila e passa anni, il congegno è lievemente malfunzionante e le porte si aprono appena di una 50ina di centimetri, rendendo tutt'altro che agevole il passaggio, specialmente se si indossano ingombranti apparecchiature come caschi, bombole e zaini.
Le porte possono anche essere forzate in effetti, applicando 100 o più punti di Forza - anche da parte di più personaggi insieme - inserendo un qualche tipo di leva nella fessura centrale e aprendole quel tanto che basta da garantire il passaggio.
Il problema qui è il dispositivo di sicurezza - ancora attivo - che protegge la porta: chiunque tocchi la porta subisce una scarica elettrica - tiro salvezza contro Stordimento/Stun Attack o si resta paralizzati per lo shock per (20 - Costituzione) round. Dal momento che l'edificio si trova sott'acqua e che la conduttività dell'acqua stessa è maggiorata dalla presenza di tanti minerali e metalli disciolti, l'eventuale scarica si propaga in un raggio di 3 metri dalla porta, colpendo chiunque si trovi entro quella distanza, anche se con effetti meno severi rispetto alla vittima designata: tiro salvezza come sopra, stordimento per 1 round e -2 a Forza, Destrezza e Intelligenza per i successivi 1d4 round.
Nota: chi indossa una tuta spaziale/a pressione o altra protezione integrale simile, sentirà la schicchera ma non subisce l'attacco, in quanto le tute sono realizzate in materiale isolante.
Purtroppo la scarica iniziale è solo un avvertimento: se si cerca di forzare le porte, la scarica di energia diventa letale, infliggendo danni anche a chi è altrimenti protetto. Occorre un tiro salvezza contro Energia/Energy Attack per sfangarla senza danni, altrimenti si subiscono 3d6 di ferite; anche se si supera il tiro salvezza, si resta comunque in stato di stordimento/shock per i successivi 1d6 round. Sempre a causa dell'ambiente acquatico, gli effetti di questa scarica di energia si propagano entro i 3 metri di raggio, infliggendo 1d6 di ferite a chi non supera il summenzionato tiro salvezza e stordimento/shock per 1d3 round se lo si supera.
Nel caso in cui a qualcuno venisse in mente di usare la forza - sotto forma di pistole o fucili a raggi, magari - tenete presente che nulla, al di fuori di un cannone a raggi può minimamente scalfire la porta: il metallo è refrattario all'energia; occorrerebbe un trapano atomico per bucarla ovvero una torcia al plasma industriale ad alta potenza per farlo. Personaggi particolarmente intraprendenti potrebbero anche mettere insieme un simile equipaggiamento con i pezzi dello shuttle abbattuto ma non suggeriteglielo!
Anche utilizzando un simile implemento, occorreranno ore prima di poter praticare un'apertura sufficiente al passaggio di un essere umanoide, per non parlare del fatto che l'area nelle immediate vicinanze diverrebbe molto prima pericolosamente radioattiva, per non parlare della temperatura dell'acqua, che arriverebbe ben presto al punto di ebollizione, rendendo impossibile la sopravvivenza a chiunque non sia adeguatamente protetto.
...dalla padella...
Una volta guadagnato l'accesso al tempio, gli intrepidi esploratori si ritroveranno in un ambiente (contrassegnato come A sulla mappa) di forma rettangolare, 4x6 metri dai cui lati Est e Ovest si dipartono due gradinate ampie 2 metri.La sala si trova (ovviamente) sott'acqua, è priva di luce e caratterizzata da una serie di bassorilievi - realizzati con un materiale non dissimile a quello delle porte esterne - raffiguranti una specie di processione, in cui un individuo - paludato in quelle che sembrano ricche vesti sacerdotali - domina su una processione di quelli che appaiono come adepti e soldati, con lo sguardo rivolto ad Est.
Al centro della parete di fondo, in alto, è riportata la seguente iscrizione:
Chi possiede il Viatico segua la Retta Via per giungere alla meta, così che scampi incolume i pericoli riservati agli stolti e gli inferi non lo colgano
(Tradotto: Segui il percorso indicato dal tuo Lasciapassare per non finire nelle trappole difensive del complesso)
Qui il problema è che il complesso ha subito numerose ingiurie dovute al tempo e alle condizioni ambientali: mura e pavimenti sono spaccati e fessurati in più parti ed in alcuni punti sembrano addirittura pericolanti. Buona parte dei bassorilievi sono anch'essi rovinati in terra o seriamente compromessi, rendendone complicata la comprensione. Infine al momento tutti i presenti sono letteralmente ammollo in quanto l'acqua copre l'intera sala. Nota per lo Star Master: come forse avrete intuito, l'intero edificio è disseminato di trappole mortali, che si attivano al passaggio degli incauti intrusi. L'unico modo per evitarle è affrontare la Retta Via cioè il percorso indicato dalla figura "sacerdotale" ad Est. Solo seguendo pedissequamente questo percorso, le trappole - che ci sono in ogni corridoio e/o sala intermedia non si attivano.
In realtà, quasi tutta l'ala orientale dell'edificio ha subito ingenti danni strutturali e buona parte delle trappole sono state inabilitate o disattivate ma ci sono nuovi pericoli per tenere allegri gli esploratori.
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