domenica 19 agosto 2018

MSL-3R “Manslayer” un nuovo battlemech per Battletech™


La Reggente, Sua Eccellenza
Romano Liao
La Quarta Guerra di Successione non andò proprio benissimo per la Confederazione Capellana che – di fatto – perse oltre 1/3 dei suoi mondi per mano del neonato Commonwealth Federato.
Di più: il dopoguerra fu un periodo di feroci lotte intestine, con molti movimenti indipendentisti sorti sulla scia della cocente sconfitta dello stato centrale e continui tentativi di secessione di questo o quel sistema o di interi gruppi di mondi.

Fu a questo punto che Romano Liao la de facto Cancelliere della Confederazione (dal momento che il Cancelliere in carica – Maximilian Liao – era letteralmente uscito di senno) chiese a quel che rimaneva del suo apparato industriale-militare un mezzo per riportare l’ordine – in tipico stile Liao – tra le riottose provincie secessioniste.

Quello che ottenne fu uno dei ‘mech più tristemente famigerati di sempre, una macchina nata e concepita con l’unico scopo di sopprimere ogni dissenso e fare letteralmente strage di rivoltosi ed oppositori: lo MSL-3R Manslayer altrimenti noto presso i suoi padroni capellani come Xiāomiè lóng (trad: Dragone Sterminatore).

Capacità e Impiego operativo.

Lo Xiāomiè lóng/Manslayer, come indica il suo nome, è un battlemech leggero – classe 20 tonnellate – concepito con un unico scopo: scovare e sterminare i nemici esterni ed interni (specialmente quelli interni) della Confederazione Capellana; a tale scopo è equipaggiato con sole armi “leggere” inadatte ad infliggere molti danni in combattimento contro altri ‘mech e/o veicoli militari ma perfettamente in grado di falciare e arrostire qualunque avversario appiedato, che si tratti di unità di fanteria, di marmaglia ribelle meglio ancora di una folla di manifestanti.

Il Manslayer può perciò essere considerato un’unità prettamente di guarnigione e di supporto alle operazioni di peace-enforcing (del tipo definitivo, ovviamente); di conseguenza, il Manslayer non viene pressoché mai assegnato ad unità militari e/o della milizia planetaria bensì ad apposite unità di Polizia Militare/Pattugliamento Interno dipendenti direttamente dai governatorati regionali e/o dalle autorità della Confederazione.

Quando le tensioni salgono e la marmaglia insorge ovvero quando i “terroristi” portano a segno un colpo particolarmente ben riuscito contro le autorità del governo e le normali forze di sicurezza non sono più in grado (se mai lo sono state) di assicurare l’ordine e la legalità, ecco che entrano in campo le lance (plotoni) della Sicurezza Interna con i loro Dragoni Sterminatori e non ce n’è più per nessuno; buoni o cattivi, non fa differenza per i piloti dei Manslayer: dal momento che si trova in zona di operazioni, chiunque è un bersaglio legittimo e a meno che non venga ordinato altrimenti, è facile preda per i lunghi artigli (le mitragliatrici) ed il soffio del drago (gli inceneritori).

Di fatto, lo MSL-3R è una macchina omicida ed i piloti assegnati a queste unità di sterminatori sono i più temuti ed odiati di tutta la Confederazione.
D’altronde occorre avere una buona dose di pelo sullo stomaco per “affrontare” masse disarmate di civili o bande male armate di guerriglieri ed i piloti dei Manslayer sono famigerati per essere più infami dei notori Einsatzgruppen nazisti della Vecchia Terra ed altrettanto spietati.

Caratteristiche Tecniche.

Come preannunciato nel capitolo precedente, di fatto lo MSL-3R è una macchina con capacità prettamente antiuomo concepito per scovare e sterminare avversari umani e altri soft targets come veicoli civili, barricate ed edifici civili/residenziali.

A tale scopo, è dotato di una suite di sensori ad alta definizione – simili in tutto e per tutto alla normale dotazione di un qualunque ‘mech da combattimento – tarati specificatamente per il rilevamento di piccoli bersagli come i perniciosi bipedi infestanti che non fanno altro che berciare e manifestare contro il governo, salvo poi squagliarsela come altrettanti scarafaggi quando il gioco si fa duro… ed il gioco è particolarmente duro quando entra in campo lo Xiāomiè lóng!

Il ‘mech è una macchina assolutamente tradizionale, senza frizzi o lazzi particolari; di fatto si tratta di una revisione low cost del notorio LCT-1V Locust costruito sullo stesso chassis basico con modifiche attinenti essenzialmente a migliorare la sua manovrabilità e stabilità in ambiente urbano e con motore depotenziato in quanto non necessario, trattandosi di un ‘mech per uso urbano, che consente comunque una velocità massima di 65 km/h.

L’armamento assolutamente utilitaristico e a basso costo, è limitato a mitragliatrici convenzionali (le classiche Sperry-Browning) e bruciatori modello Olympus alimentati dal plasma del reattore di bordo; i danni che possono infliggere in combattimento contro altri ‘mech/veicoli sono perciò estremamente limitati ma contro il personale appiedato sono devastanti!

L’aver montato un motore meno performante – unito all’uso di armi “fredde” come le mitragliatrici – ha portato ad un ulteriore vantaggio: il Manslayer – a meno di subire danni al reattore o agli scambiatori di calore – di fatto non scalda mai e può quindi operare al picco delle proprie capacità in ogni momento!

Un’altra caratteristica che non si ritrova spesso su modelli del periodo è l’inclusione del temuto pod antiuomo da usarsi contro quei perniciosi bipedi che dovessero avvicinarsi troppo, magari con l’insana idea di piazzare una mignatta magnetica o altro ordigno sugli organi più vulnerabili del battlemech e che – tra le altre cose – si sono rivelati una soluzione piuttosto… azzeccata per liberarsi di un gran numero di civili riottosi in un colpo solo, dopo averci camminato in mezzo magari.

Storia operativa.

Ma di cosa stiamo parlando? Di fatto, se c’è una cosa che il Manslayer non ha avuto è proprio una storia operativa, a meno che non possano essere considerati tali le missioni search & destroy sugli innumerevoli mondi “ribelli” della periferia della Confederazione Capellana.

Ripensandoci siccome i cervidi, in effetti negli annuali c’è un episodio (e relativo pilota) che è entrato negli annali della storia militare ed è stato durante uno dei (molti) tentativi d’invasione di Betelgeuse da parte delle forze dei Mondi Liberi, quando un’unità di Manslayer stazionata come distaccamento di sicurezza presso uno dei maggiori stabilimenti industriali nel sud del pianeta finì sotto attacco da parte di una lancia da ricognizione con un forte contingente di fanteria motorizzata.

Avvantaggiandosi della conoscenza del terreno e della superiore manovrabilità in aree ristrette, i piloti dei Manslayer attirarono i ‘mech avversari all’interno dello stabilimento, in una mortale partita a rimpiattino, contando sul fatto che i Marik volevano l’impianto intatto e non avrebbero perciò azzardato uno scontro con armi pesanti a lunga distanza.

Nick "Manofredda" Lee, l'eroe di Betelgeuse
L’idea ebbe successo, anche se costò la perdita di 3 Manslayer su 4 ma non prima che 2 dei ‘mech invasori e l’intero contingente di fanteria andasse perduto, letteralmente massacrato dal tiro ravvicinato e incessante delle Sperry-Browning, mentre i veicoli di trasporto finivano inceneriti dagli Olympus entrambe le vittorie sui ‘mech Marik – un Wasp e un Locust – dovute ad attacchi portati alle spalle a distanza ravvicinata, andarono al Manslayer nome in codice Hú láng (Sciacallo) pilotato dal sergente maggiore Nick manofredda Lee, così chiamato a causa di una menomazione all’avambraccio destro, frutto di una ferita di guerra subita durante la Quarta Guerra di Successione, quando ancora militava nella CAAF che rimane fino ad oggi l’unico mechwarrior ad aver ingaggiato con successo e ottenuto due abbattimenti a bordo di un Xiāomiè lóng.

Dopo la perdita di metà della lancia e di tutta la fanteria, il resto del plotone da ricognizione decise di ritirarsi, senza sapere di essere ormai padrone del campo, visto che l’unico difensore Liao rimasto era proprio lo sfuggente Hù láng del sergente Lee.

Note del Progettista.

Questo è il mio secondo post dedicato al classico gioco da tavolo (e non solo) coi robottoni della fu FASA Corp. ed è ancora una volta dedicato al periodo classico del gioco, quello antecedente l’Invasione dei Clan e tutta la sAga mentale seguita al 9/11; anche in questo caso, sono stato folgorato sulla via di Damasco da una serie di immagini rinvenute sul web, che mi hanno ispirato l’idea di un ‘mech veramente sui generis che potrete impiegare nei vostri scenari “urbani” ovvero – in congiunzione con Mechwarrior (il gioco di ruolo) – per qualche scenario uomo/mech visto che il Manslayer non può essere definito un ‘mech da battaglia pesantemente armato e corazzato e potrebbe essere affrontato, usando cervello e coraggio, da un gruppo di personaggi ben equipaggiato.

Dulcis in fundo, qui troverete le schede relative al ‘mech: 

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