venerdì 18 maggio 2018

DAWN of the 'MERRIKANZ: un nuovo scenario per Starships & Spacemen™

Complimenti, un piano davvero ardito… e deliziosamente infame!
Adesso capisco perché la chiamano ‘Jena’, tenente Plissken...” (Generale Norman Blackhead, U.S. Air Force)

Altro che ‘impegnato’: questo pianeta è nel bel mezzo di una fottuta guerra mondiale!” (Capitano Alex Munro, GCS Maynard)

Quando un incidente cosmico rispedisce l’equipaggio della GCS Maynard nel momento più buio della Terra, il destino dell’umanità, anzi, dell’intera Confederazione Galattica pende sulle spalle di questo involontario manipolo di eroi!

Antefatto
La Tasukete Maru
La CSS Maynard, in missione di pattuglia nello spazio profondo, intercetta un segnale di S.O.S. dal mercantile confederato Tasukete Maru; l’astronave è stata attaccata proditoriamente da un vascello sconosciuto privo di insegne, con ogni probabilità pirati o incursori alieni da oltre la Frontiera.

Dopo un rapido scambio di colpi, l’intruso si da alla fuga, prontamente inseguito dal cacciatorpediniere confederato; la folle corsa nello spazio porta le due astronavi nei pressi di una anomalia spaziale non presente sulle carte astrali.
Quando sembra che la caccia volga ormai al termine, una trasmissione sconosciuta raggiunge la Maynard, disturbandone seriamente i sistemi di navigazione e dirottandola senza scampo verso l’anomalia, nonostante i disperati tentativi da parte dell’equipaggio per deviare la rotta e/o riprendere il controllo dell’astronave.

Quando la turbolenza cessa, la Maynard si ritrova nello spazio normale, nei pressi di un mondo classe H; il pianeta è innegabilmente abitato, come dimostra l’intenso traffico di onde elettromagnetiche che si diffonde nello spazio ma non è il solo genere di scambio che sta avvenendo in superficie, come l’equipaggio della Maynard ha presto modo di apprezzare dallo loro posizione in orbita.
...ed è anche il punto di origine della misteriosa trasmissione di disturbo…

Come stanno in realtà le cose?
A causa della perdita di controllo e dell’attraversamento dell’anomalia spaziale, la GCS Maynard ha compiuto un viaggio a ritroso nel tempo: in questo momento si trova in orbita attorno alla Terra, nel bel mezzo della Terza Guerra Mondiale, in un classico momento di svolta nella storia terrestre.
I vari belligeranti si trovano infatti in un momento di stallo e basterebbe una piccolissima spinta, in un senso o nell’altro, per ribaltare completamente l’esito delle operazioni a favore dell’una o dell’altra fazione.

In questo momento critico, fa la sua apparizione nell’orbita terrestre un veicolo spaziale del XXIII secolo, con tutta la sua tecnologia avanzata (e relativa potenza di fuoco!) a sparigliare le carte.

La battaglia per il futuro è appena cominciata.

La trasmissione di disturbo che ha ingenerato tutta questa situazione è partita dalla stazione di controllo del Cosmodromo Vostočnyj, il principale spazioporto russo, sito nel bel mezzo della regione dell’Amur, contestata dalla Repubblica Popolare Cinese.
In realtà l’intento dei russi non era affatto bellicoso: hanno semplicemente “sparato” un raggio sensore ad alta potenza, riflesso e amplificato da uno dei loro satelliti in orbita, verso l’anomalia rilevata dal telescopio orbitale Spektr-V e tutto si aspettavano tranne di richiamare in orbita terrestre un’astronave dal futuro!

Ovviamente questo l’equipaggio della Maynard non lo sa (ancora) e il capitano Munro ha intenzione di scoprire cosa bolle in pentola ma soprattutto vuole che il fascio di disturbo sia interrotto ed è per questo che una squadra (i PG) verrà teletrasportata il più vicino possibile alla fonte della trasmissione.

Houston, abbiamo un problema...”
Dal momento che piove sempre sul bagnato, lo staff tecnico informa il capitano che la Maynard ha subito danni piuttosto seri alle bobine della guida a curvatura: al momento la nave ha a disposizione la sola propulsione nucleare.
Il danno in sé non sarebbe gravissimo ma a bordo non ci sono scorte delle materie prime necessarie a ripristinare le spirali delle bobine.
Dall’analisi preliminare della superficie planetaria, però, il computer è stato in grado di rilevare la presenza di sostanziali quantitativi delle materie necessarie nel cuore del continente nordamericano, nella regione semi-desertica denominata Nevada.

Ed è lì che il capitano Munro si accinge a spedire una squadra con lo shuttle di bordo, sperando di non attirare troppo l’attenzione…

Laggiù qualcuno ci spia.
Ignoto sia ai russi che agli astronauti dal futuro, qualcun altro si è reso conto della presenza della Maynard e ha già ordito un piano per impadronirsene ed utilizzarla per i propri scopi.
Nella vicina Base Aerea Nellis infatti, il generale Blackhead ha già organizzato un piano che gli permetterà di mettere le mani su quella che – per le martoriate forze armate statunitensi – è una vera e propria manna dal cielo.

Come anticipato sopra, l’andamento del conflitto non sta affatto volgendo a favore dell’Alleanza Occidentale e per poter superare lo stallo, la fazione dei Real Americans (presto storpiata dai suoi detrattori nel governo civile statunitense in ‘MerrikanZ) di cui sia Blackhead sia buona parte dei falchi dell’establishment industrial-militare fanno parte, ha ordito un complotto, contro il parere del governo legittimo degli Stati Uniti e senza la benché minima autorizzazione, che prevede la distruzione degli assetti orbitali del nemico – in spregio di ogni trattato internazionale e convenzione di guerra – con un attacco a sorpresa degno di Pearl Harbour, per riguadagnare la superiorità aerospaziale e portare così impunemente una serie di attacchi nucleari sul territorio avversario.
Purtroppo il piano si è ritorto contro i suoi organizzatori: non solo ogni tentativo di abbattere satelliti e piattaforme orbitali con proditori lanci di missili e spazioplani da terra è miseramente fallito ma vista la plateale violazione del Trattato di non-proliferazione militare dello spazio da parte degli USA, tutte le altre potenze belligeranti con una presenza in orbita hanno cominciato attivamente ad attaccare gli assetti orbitali degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

Ma adesso che la Maynard è entrata nell’equazione, il risultato non potrà che essere un successo e una vittoria definitiva per l’America!

Operazione Starfire”
"Chiamami Jena": il Ten. S.D. Plissken
Per questa ragione il generale Blackhead ha posto sotto strettissima osservazione l’UFO e ha allertato le sue forze per il dispiegamento immediato col minimo preavviso.
Quando i satelliti di sorveglianza lo informano del fatto che un UFO più piccolo si è distaccato dall’oggetto maggiore e sta puntando verso l’emisfero settentrionale, fatti gli opportuni calcoli e determinato che il punto di atterraggio è proprio nel territorio del Nevada, il generale e i suoi scherani fanno scattare la trappola!
 
Quando lo shuttle atterra nel bel mezzo della miniera, la squadra, appena sbarcata, viene presa prigioniera dalle Forze Speciali Aerospaziali americane, guidate dallo scaltro braccio destro del generale Blackhead: il tenente Serena D. Plissken detta Jena.
È lei che ha ordito il piano originale per impadronirsi della GCS Maynard ed è sempre lei che guiderà il commando delle Forze Aerospaziali nell’operazione.

Dopo aver rapidamente “appreso” le nozioni fondamentali per l’uso dello shuttle, Plissken e i suoi si dirigono prontamente verso la Maynard e in men che non si dica ne prendono il controllo, ma non prima che il Primo Ufficiale T’vak invii una trasmissione d’emergenza alla squadra a terra (i PG) informandola della situazione.

Primo Contatto.
Il Centro di Controllo di Vostočnyj
Mentre in nord America si ordiscono complotti ai danni del mondo, dall’altra parte dell’emisfero settentrionale il gruppo di esplorazione ha il suo bel da fare per raggiungere la meta: il punto di origine dell’impulso di energia che ha mandato in tilt i controlli della Maynard.

Dopo aver avuto a che fare con la fauna locale (sia quella animale che quella, ben più pericolosa, a due zampe) in un paio di occasioni, i nostri giungono finalmente in vista del Centro di Controllo del Cosmodromo Vostočnyj, dove ricevono un eccitato benvenuto dal personale tecnico e scientifico, coordinato dalla dottoressa Natalya Simonova nonostante la cauta diffidenza del personale militare assegnato alla sicurezza della base.

Dopo le comprensibili, iniziali difficoltà di comunicazione, alla fine i nostri verranno a capo della questione: non si è trattato di un tentativo di aggressione o sabotaggio ma di un mero incidente durante l’esplorazione a distanza dell’anomalia spaziale che li ha condotti qui.
Proprio mentre lo staff scientifico del cosmodromo ed i visitatori dal futuro cominciano a discutere per trovare una soluzione al loro problema, arriva come fulmine a ciel sereno la trasmissione d’emergenza dalla Maynard che li informa del dirottamento dello shuttle e dell’assalto all’astronave!

Ora, ci sono varie vie percorribili per risolvere la questione e riappropriarsi della Maynard ma il tempo stringe, perché i ‘MerrikanZ hanno già cominciato a mettere in moto il loro piano: i satelliti-spia russi, di lì a poco, individuano una serie di lanci dallo spazioporto militare Vandemberg, tutti apparentemente diretti verso lo spazio esterno, oltre l’orbita terrestre.
Blackhead ha cominciato ad inviare nello spazio le testate nucleari da stivare sulla Maynard per l’imminente attacco.
Allo stesso tempo, un tentativo di intercettazione da parte delle forze aerospaziali cinesi è stato facilmente sventato dai cannoni a raggi della Maynard, che hanno aperto la strada agli spazioplani.

Note per lo Star Master: a questo punto potete incominciare ad introdurre delle piccole “vibrazioni” del flusso spaziotemporale, piccole discrepanze nei ricordi o nelle uniformi ed equipaggiamenti dei PG.
Questa prima dimostrazione di forza ha infatti già cominciato ad alterare il continuum spaziotemporale, verso un futuro in cui la Terra non sarà il membro fondatore della Confederazione Galattica bensì il nucleo della Egemonia Terrestre, uno stato militante e fascista basato sulle ideologie suprematiste dei ‘MerrikanZ.
Se i PG non sono del tutto scemi, si renderanno immediatamente conto che qualcosa decisamente non va e che il rischio che tutta la storia dell’umanità (e non solo) vada a carte quarantotto non è un’evenienza ma una solida realtà!

Le possibili risoluzioni alla crisi vanno dal tentare di hackerare i sistemi di controllo della Maynard adoperando l’onda di supporto del potente trasmettitore del cosmodromo (dopotutto i russi sono maestri riconosciuti nelle operazioni di cyber-warfare) usando i codici di accesso forniti dalla squadra di sbarco per immobilizzare il vascello ed impedirgli di procedere alla distruzione degli assetti orbitali russi e cinesi, per poi raggiungere ed abbordare l’astronave usando uno degli spazioplani sulle piste di lancio di Vostočnyj,
all’impadronirsi di uno degli spazioplani americani di Vandemberg – dopo essersi infiltrati nell’imponente base americana ovvero dirottando una navetta direttamente nello spazio – per rendere pan per focaccia agli invasori e riprendersi la loro astronave.

Qualunque cosa vogliano tentare, i russi (entro le possibilità delle loro – non immense – risorse e purché le azioni intraprese non contrastino e/o danneggino lo sforzo bellico russo) daranno attivamente una mano, l’importante è che i personaggi si rendano conto di due cose: che il tempo è contro di loro e che ogni azione che si risolva in distruzioni diffuse e massacri all’ingrosso potrebbe compromettere irrimediabilmente il futuro della Terra e della Confederazione.

Ultimo punto, ma non meno fondamentale, devono assolutamente liberare e recuperare i loro compagni tenuti prigionieri nel complesso ipogeo della Base Aerea Nellis, proprio lì dove con ogni probabilità li aspetta un furente generale Blackhead (e la sua anima nera, “Jena” Plissken, se è riuscita a sfuggire alla cattura durante l’arrembaggio dei nostri alla Maynard).

Paradosso temporale.
Una volta riunito l’equipaggio, mentre l’equipe tecnica provvede alle riparazioni con i materiali gentilmente presi in prestito dagli americani, il capitano Munro convoca una riunione per decidere, assieme agli “alleati” russi il miglior corso d’azione per affrontare la parte più difficile di tutta questa intricata vicenda: riportare la Maynard al suo continuum spaziotemporale originale, sperando tra l’altro di non aver provocato troppi danni nel futuro.

Dalle ricerche effettuate, l’ipotesi più accreditata è che l’anomalia spaziale attualmente nei pressi della Terra sia percorribile in entrambe le direzioni.
C’è però la possibilità che il tunnel possa condurre ad una nuova destinazione ogni qualvolta che lo si attraversa; per scongiurare tale eventualità, si può tentare di ricreare le stesse condizioni esatte esistenti nel momento in cui la Maynard è stata “catturata” dall’onda portante trasmessa da Vostočnyj.
Per questa ragione il capitano ha deciso di chiedere ai russi di coordinarsi con loro nel momento in cui tenteranno la transizione, sparando un segnale con la stessa frequenza e potenza della trasmissione originale verso l’anomalia; se tutto andrà bene, la Maynard dovrebbe uscire dall’altra parte del tunnel, nello spazio normale e nel XXIII secolo.

La Task Force dei 'MerrikanZ attacca!
Purtroppo, come sempre, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare o meglio, il tentativo da parte dei ‘MerrikanZ di riscattare l’immane fiasco dell’Operazione Starfire del generale Blackhead; dal quartier generale dei Monti Cheyenne parte l’ordine per la Task Force 70, che incrocia al largo delle Curili, di distruggere il Cosmodromo Vostočnyj con un attacco di saturazione con missili da crociera a testata nucleare!
Tutto questo, ovviamente, mentre fervono i preparativi per l’operazione Ritorno al Futuro.
Quando i sensori della Maynard individuano il lancio dei missili arriva il momento delle decisioni fatidiche, perché la stima del computer è che entro 15, 20 minuti al massimo i missili si abbatteranno sul cosmodromo, disintegrando le piste, le antenne, la stazione e tutto quello che c’è nel raggio di una ventina di chilometri.

A questo punto, le opzioni disponibili si riducono effettivamente a due:
opzione a) tutto il personale di terra viene evacuato, l’equipaggio teletrasportato a bordo, dopodiché la Maynard affronterà l’attraversamento dell’anomalia priva della guida dell’onda portante sperando per il meglio oppure
opzione b) tutto il personale russo abbandona il cosmodromo il più rapidamente possibile ad eccezione della dottoressa Simonova e del capo tecnico Grishenko, coadiuvati da una squadra di volontari (indovinate chi? Un gruppo di personaggi a caso), tentando di mantenere in funzione l’onda portante il più a lungo possibile – praticamente fino all’impatto dei missili – per essere teletrasportati a bordo all’ultimo secondo.

Se qualcuno dovesse obiettare che c’è anche una terza alternativa, cioè usare i cannoni a raggi della Maynard per abbattere i missili mentre stanno ancora sorvolando la Corea del Nord o la Cina, il Primo Ufficiale scientifico prenderà la parola per spiegare che non si può fare in quanto questa interferenza muterebbe radicalmente il flusso temporale; per quanto triste e cinico possa essere, secondo il database storico della Confederazione, il Cosmodromo Vostočnyj venne effettivamente distrutto da un attacco nucleare durante la Terza Guerra Mondiale...

Ovviamente la sola via d’uscita per salvare la capra del capitano e i cavoli dei russi è l’opzione B, con il recupero al volo della squadra e una corsa alla massima velocità verso l’anomalia spaziotemporale.

Nota per lo Star Master: qui si presenta un bel problema etico per i nostri baldi eroi, perché l’esecuzione del piano, così com’è, prevede il sacrificio della Simonova e di Grishenko e anche se quest’ultimo non ci tiene affatto a lasciarci la pelle per i visitatori dal futuro, Natalya è invece ben disposta a farlo pur di salvare il meraviglioso futuro che aspetta questo martoriato pianeta, al punto di avere nascosto sulla sua persona una pistola per ridurre il riottoso Boris a più miti consigli.
Sta ai personaggi decidere se preferiscono lasciare che la storia faccia il suo corso sacrificando i russi ma permettendo alla Maynard di raggiungere senza problemi l’anomalia ancora sotto l’influsso dell’onda portante da terra ovvero afferrare i due russi all’ultimo secondo e mettere a repentaglio la loro di pelle, rischiando un sovraccarico dei sistemi di teletrasporto.

Se qualcuno dovesse obiettare che così si è di fatto interferito col continuum spaziotemporale, potrete far presente (se lo ritenete giusto) che – secondo le registrazioni storiche – tutto il personale presente nella base al momento dell’attacco risulta deceduto, quindi se anche i due russi dovessero “sparire” in un altro spazio e in un altro tempo, non vi sarebbero conseguenze nefaste sulla linea temporale della Confederazione (o almeno così si spera: nessuno capisce davvero come funzioni la fisica dei viaggi nel tempo, nemmeno i cervelloni del XXIII secolo!).

Epilogo.
Vada come vada, la Maynard ed il suo equipaggio (più un’eventuale coppia di passeggeri) ricompaiono nello spazio dall’altra parte dell’anomalia; seguono ore di preoccupazione mano a mano che l’astronave rientra verso lo spazio della Confederazione, salvo tirare tutti un sospiro di sollievo quando ricevono una comunicazione da parte di un incrociatore confederato inviato alla loro ricerca dopo l’improvvisa scomparsa del Maynard dai sensori della Base Stellare Q.
Questa è la conferma che sono tornati nel giusto continuum spaziotemporale: è il XXIII secolo e la Confederazione Galattica è ancora al suo posto.
Tutto è bene quel che finisce bene, mentre a bordo si discute di cosa e come raccontare quel che è accaduto durante la scomparsa della Maynard alle autorità della Base.
Eppure… ripensandoci, nessuno ricordava che nei registri della Flotta Stellare ci fosse una GCS Arnold Blackhead né tanto meno che a comandarla ci fosse il capitano Sebastian Dalton Plissken!

Per lo Star Master
A parte gli eventuali membri dell’equipaggio della Maynard (uno dei quali è il taurano T’Vak, nonché Primo Ufficiale della nave) non vi sono alieni o creature particolari di cui tener conto in questo scenario.
Tutti i personaggi non giocanti seguono le statistiche degli Uomini moderni avanzati (Men, late modern a pag. 72 del manuale base) e per quanto riguarda armi ed equipaggiamenti, hanno in dotazione armi da fuoco convenzionali contemporanee: potete quindi usare le statistiche per le Armi da fuoco Primitive a pag. 28 del manuale base.

Le eccezioni a questa regola sono i personaggi non-giocanti VIP come Natalya Simonova o “Jena” Plissken, che sono equivalenti in abilità e conoscenze agli uomini della Flotta Stellare del loro stesso livello, come riportato nella descrizione che segue.

Nota bene: ricorderete che, nel capitolo Primo Contatto si fa cenno ad alcuni incontri con i nativi, sia animali che umani, nel percorso di avvicinamento del gruppo al cosmodromo.
Se e quando il gruppo incontra degli animali, quelli degni di nota (perché più pericolosi) sono Orsi, Lupi, Tigri e Leopardi delle Nevi; per le statistiche di gioco potete fare riferimento a Labyrinth Lord adattandole per Starships & Spacemen.

Gli incontri con i nativi umani invece, saranno con una pattuglia dell’Esercito di Liberazione del Popolo (le FF.AA. Regolari cinesi per capirci) oppure delle Forze Terrestri della Federazione Russa (aka le FF.AA. Regolari russe).
Allo stesso modo, tutti gli incontri con i ‘nativi’ dall’altra parte del Pacifico, in prossimità delle installazioni militari, saranno con pattuglie dell’Esercito regolare degli Stati Uniti ovvero con le forze dell’ordine (ancorché militarizzate) nel territorio extraurbano.
Nel caso in cui vi siano personaggi dal grilletto (troppo) facile, sarà il caso di “suggerire” prudenza, in primo luogo perché, come detto più sopra, stragi e massacri, per quanto apparentemente isolati, potrebbero avere ripercussioni notevoli sul continuum spaziotemporale, in secondo luogo perché, con ogni probabilità, i militari in questione saranno più numerosi e meglio armati dei personaggi, anche se non impiegano armi a raggi come loro!

Per quanto concerne i Personaggi non giocanti “VIP”, questi sono:
Natalya Simonova e Boris Grishenko

  • Natalya Simonova scienziato, responsabile degli apparati di telemetria del Cosmodromo Vostočnyj; umana moderna equivalente ad un ufficiale scientifico di Livello 3;
  • Boris Grishenko programmatore, ex-hacker, collaboratore di Natalya al cosmodromo Vostočnyj; umano moderno equivalente ad un ufficiale tecnico (specialità: comunicazioni) di Livello 3;
  • S.D. “Jena” Plissken vero nome: Serena Dawn Plissken tenente, Forze Speciali Aeronautica degli Stati Uniti, braccio destro del generale Blackhead alla Base Aerea Nellis; umana moderna equivalente ad un ufficiale militare (specialità: sicurezza) di Livello 5;
  • Arnold Blackhead generale comandante la Base Aerea Nellis e membro del movimento suprematista statunitense dei Real Americans o ‘MerrykanZ come vengono chiamati in modo dispregiativo; umano moderno equivalente ad un ufficiale militare (specialità: comando) di Livello 5
  • Alexandra Munro “capitano” della GCS Maynard e diretto superiore dei personaggi; umana, ufficiale militare (branca: comando) di Livello 4;
  • T’Vak Primo Ufficiale scientifico della GCS Maynard e secondo in comando; tauriano, ufficiale scientifico (branca: vita senziente) di Livello 4.

Note conclusive e dell’Autore.
Come sempre in questi casi, lascio la più completa libertà agli Star Master di provvedere come meglio credono alle specifiche dei vari mezzi e alle mappe dei vari ambienti, anche perché questo scenario non vuole essere un Dungeon Crawl, così come i vari veicoli menzionati nello scenario sono intesi più come “prop” e non come componenti attivi del gioco, anche se nessuno vi proibisce di far scorrazzare i vostri personaggi su ekranoplani, hovercraft o quel che preferite, durante la fase di avvicinamento dei nostri al territorio americano.

Anche per quanto concerne le condizioni ambientali e climatiche, lascio la cosa al libero arbitrio degli Star Master; a seconda del livello di difficoltà che volete infliggere ai vostri giocatori, scegliete la stagione (e il clima) che più vi aggrada ma ricordate poi che le stesse condizioni si applicheranno su tutto il pianeta, quindi se decidete di lasciare i vostri eroi nella neve e nel gelo manciuriano le stesse condizioni dovrete farle ritrovare anche in California e in Nevada (sì, nevica anche lì in inverno e volendo fa anche tanto freddo!), idem ma con patate per la stagione estiva.

Allo stesso modo, a meno che non vogliate introdurlo voi, non sono previsti combattimenti spaziali (anche se sono più che possibili, anzi, plausibili, operazioni di abbordaggio orbitali, specie se decidete di far percorrere ai vostri personaggi la via dell’assalto aerospaziale direttamente da Vostočnyj): i personaggi dovrebbero essere già abbastanza impicciati così come sono ma se per caso dovessero passarsela troppo comoda, nulla vi vieta di fargli rischiare la buccia in un bel duello aereo o un combattimento sull’oceano o nello spazio.

Allo stesso modo, non ho riportato volutamente particolari livelli di difficoltà per le varie operazioni che i nostri dovranno svolgere, primo, perché spero sappiate regolarvi, secondo perché non desidero che il classico lancio di dadi ‘ad cazzum’ possa mandare in vacca tutta l’avventura, magari dopo che i giocatori hanno fatto letteralmente i salti mortali per portare avanti al meglio la storia ed i loro personaggi.

Detto questo, come sempre, non mi resta che augurarvi buon divertimento e sperare che di avervi fatto piacere.

P.S.: prima che me lo facciate notare, sì, i nomi di tutti i personaggi non giocanti primari sono tratti dalla realtà ovvero da film e videogames dove i loro alter-ego occupano ruoli similari; a voi individuare (a parte l’ovvio richiamo al femminile del personaggio interpretato da Kurt Russel) di chi si tratta!

Nessun commento:

Posta un commento