mercoledì 1 maggio 2013

Starships & Spacemen™ come Star Trek®? Pure troppo!


Tra i vari giochi che ho presentato su questa pagina, ricorderete che ce n'è uno in particolare di fantascienza pura... o forse sarebbe il caso di dire più space opera che sci-fi, in quanto si tratta della nuova edizione, riveduta e parzialmente corretta, di uno dei giochi di ruolo fantascientifici più antichi conosciuti, uscito nel lontanissimo 1978 per i tipi della Fantasy Games Unlimited una casa che – nonostante le traversie e i rovesci subiti nel corso dei decenni – è ancora viva e vegeta e produttiva, anche se i suoi sforzi si sono concentrati su due o tre prodotti di punta mentre il resto, in un certo senso, langue.

Daniel Proctor, autore ed editore della Goblinoid Games ne ha acquisito i diritti un paio di anni fa ed ha deciso alla fine di riproporlo dopo averne... sciacquato i panni in Dungeons & Dragons per così dire, in nome della compatibilità con gli altri prodotti della casa, basati tutti sul classico sistema di gioco degli anni '80 del fu Gary Gygax e della defunta TSR, Inc.

Diciamo che le due cose sono andata abbastanza a braccetto, in quanto il gioco originale faceva pesantemente il verso (diciamo pure che per certi versi ne era un plagio clamoroso) alla serie classica di Star Trek quella degli anni '60 per capirci, mentre Proctor & Co. voleva produrne una versione più simile ad un dungeon crawl nello spazio con armi a raggi al posto delle spade.
Il problema, a mio modestissimo parere, giace nel fatto che anche questa nuova edizione, altrimenti abbastanza originale nei nuovi contenuti, fa il verso alla space opera di Gene Roddenberry, ricalcando abbastanza pedissequamente alcuni cliché e proponendo pesanti limitazioni già presenti nel gioco originale del '78... peccato che siamo nel XXI secolo e che nel frattempo anche l'universo di Star Trek si sia evoluto, passando per la Next Generation, Voyager, Enterprise e Deep Space 9, fino al recentissimo reboot (che tra l'altro personalmente trovo sia favoloso e molto più adulto, nei temi e nella caratterizzazione dei personaggi) del 2009.

Per questo, dopo aver letto il nuovo gioco per intero ed in qualità di socio contributore alla produzione del gioco stesso, se permettete mi sono girate leggermente le palle, quando ho visto le astrusità della vecchia edizione riproporsi come la classica peperonata a mezzanotte; mi aspettavo un approccio più adulto o moderno (con questo non intendo il solito scempio per bimbominkia cui vanno di solito incontro le riedizioni dei giochi classici da qualche anno a questa parte) pur rimanendo nello spirito della old school of gaming cui siamo tanto affezionati.

Al che ho deciso – e spero che la cosa venga accolta non dico con fervore ma con un certo seguito – di mettere mano agli aspetti più... bambineschi e meno logici del gioco rimodellandoli (o rimodernandoli, fate voi) alla luce degli sviluppi minimi prevedibili per una qualunque ambientazione di fantascienza classica, anche quando vuole riproporre in salsa DnD una saga come quella di Star Trek.

Anzi, a maggior ragione, sto pensando di proporre una versione riveduta e (s)corretta di Starships & Spacemen prendendo spunto dall'unico, vero contraltare al serial TV americano, il misconosciuto ma per certi versi (diciamo pure molti, va) migliore – almeno per le tematiche e per la caratterizzazione dei personaggi, decisamente più adulti e meno zuccherosi – Raumpatrouille Orion, il kult di sci-fi made in Germany coevo dello Star Trek originale.

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