mercoledì 15 maggio 2024

Il Kotetsu-no-Majin, uno Spider sovrappeso? Un nuovo 'mech per Battletech


Tra gli addetti ai lavori su Solaris VII corre voce che una nuova, strepitosa macchina da competizione stia per entrare in lizza nelle arene del settore Liao di Solaris. Progettata da un giovane, brillante ingegnere ed affidata alla Shiba Armor Works – una scuderia relativamente nuova, essendo approdata al mondo delle competizioni professionali solo dopo la Guerra del 3039 – la nuova macchina promette prestazioni tali da lasciare a bocca aperta la competizione e surclassare anche alcuni dei beniamini del pubblico, come il celebre MZN-3R Kishin della Nagai Majin Team.

Di più: tra quanti hanno avuto modo di partecipare alla presentazione ufficiosa del nuovo ‘mech (la presentazione ufficiale avverrà in pompa magna al prossimo Salone Annuale) più d’uno ha notato una qualche rassomiglianza proprio con i disegni tipici della Okawamori, il bureau responsabile della progettazione del Kishin e di tanti altri modelli della Nagai.

La cosa non deve stupire, poiché l’ingegner Yasuda, il padre del nuovo Kotetsu-no-Majin (il Superuomo d’acciaio) era un membro del Bureau Kawamori-Okawara, che ha lasciato dopo alcuni contrasti insanabili con la dirigenza all’indomani della 4a Guerra di Successione.

Dopo aver aperto un suo Studio professionale di progettazione – lo Yasuda Technical Designs – è finito sotto l’egida della Reggente, sua eccellenza Romano-Liao che ne ha intuito da subito le potenzialità e gli ha messo a disposizione quanto di meglio la Confederazione Capellana avesse da offrire.

Yasuda non ha portato via con sé solo il suo talento, ma anche molte delle idee e dei segreti della Okawamori, dal momento che – al tempo della realizzazione del Kishin – era uno dei principali assistenti dell’ingegner Okawara; le lezioni apprese in quel periodo non sono andate perdute, anzi ed ora fanno sfoggio di sé nel nuovo, sfolgorante ‘mech della Shiba.


Uno Spider sovrappeso

Alcuni detrattori del nuovo ‘mech (che non mancano mai in nessun settore), hanno paragonato il nuovo JGR-0T al vecchio SRD-5V Spider della Newhart, al tempo del suo concepimento uno dei ‘mech più avanzati mai prodotti e che tuttora è un metro di paragone per qualunque modello di ‘mech veloce da esplorazione/attacco leggero.

In effetti non sono troppo lontani dal vero, perché l’ingegner Yasuda ha avuto l’idea del suo nuovo Kotetsu-no-Majin proprio osservando uno Spider pesantemente modificato utilizzato dalla Nagai come banco di prova per molte delle tecnologie che furono poi introdotte nelle macchine realizzate ex-novo e di lì passati poi alla produzione in serie.

Yasuda crede nella mobilità come parte decisiva della triade della potenza (mobilità, protezione, potenza di fuoco) ma apprezzò le grosse carenze negli altri due campi della triade e si è dato da fare per compensare.

L’arrivo dei Clan e l’accelerazione nello sviluppo o nella riscoperta di nuove tecnologie gli ha fornito ora la possibilità di mettere a frutto le sue idee, trovando terreno fertile nei suoi nuovi patroni Liao, cui l’idea di una macchina invulnerabile è di grande appeal.

È così che il nuovo Kotetsu-no-Majin è un concentrato di tecnologie assolutamente innovative unite a quanto di meglio attualmente si trova sul mercato ed alcuni sistemi sono del tutto inauditi, anche per Solaris VII.

Una macchina veramente “d’acciaio”

Il primo punto di forza del Kotetsu-no-Majin è nella sua nuova corazzatura, un nuovo laminato composito multistrato in grado di reggere anche i colpi più duri, offrendo una resistenza praticamente doppia rispetto alle protezioni convenzionali ma senza i problemi di ingombro legati, per esempio, all’adozione delle corazze Ferro-Fibrose impiegate dalla Okawamori sin dal concepimento del Kishin, quasi 20 anni fa.

Dal momento che la nuova corazza è piuttosto pesante, Yasuda è ricorso a tecnologie molto avanzate per ridurre drasticamente il peso della macchina, nello specifico un nuovo reattore extra-leggero (anche se i detrattori preferiscono definirlo Extra-Large, visto l’ingombro) ed un telaio realizzato in endoacciaio, che offre la stessa robustezza di un telaio convenzionale ma con la metà del peso.

Questo ha permesso di realizzare una macchina di classe media con una velocità di crociera di oltre 65 kmh ed in grado di effettuare lunghi salti grazie ai jet installati nella schiena del ‘mech; questi ultimi sono del tipo “a scomparsa”, nel senso che non vi sono ugelli visibili: i getti sfiatano attraverso delle apposite piastre dotate di griglie che si aprono all’occorrenza.

Altro punto fondante del ‘mech, è la sua configurazione assolutamente umanoide; Yasuda ha ritenuto che fosse la più adatta a fornire la massima agilità alla massima velocità, in quanto il feedback neurale al pilota proviene da una piattaforma che somiglia in tutto e per tutto alla sua configurazione naturale.

Per quanto riguarda l’armamento, questo è quanto di più avanzato la Sfera Interna abbia mai visto in tempi recenti: un nuovo Cannone a Particelle a Lunga Gittata e 4 laser medi… sì ma a Lunga Gittata anch’essi! Questi sono ancora allo stadio di prototipi, frutto di ingegneria inversa dei modelli recuperati o trafugati dai Clan ma sembrano offrire un futuro promettente anche se per il momento sono ancora abbastanza caratteriali nel comportamento.

Un altro aspetto del progetto rivoluzionario è il posizionamento del cannone a particelle nel centro di gravità della macchina, cosa resa possibile da una nuova tecnologia, ancora top-secret al momento: un giroscopio compatto che fornisce le stesse prestazioni di uno standard ma in metà spazio, lasciando così libero spazio a sufficienza per l’installazione dell’ingombrante cannone ad energia.

Per quanto concerne il raffreddamento, la macchina usufruisce della nuova tecnologia dei radiatori a doppia efficienza – 12 in tutto – che non prendono ulteriore spazio all’interno della macchina in quanto facenti tutti parte integrale del motore.

Tutte queste innovazioni rendono il Kotetsu-no-Majin un formidabile incassatore, in grado di scodellare mazzate a media-lunga gittata senza risentire troppo del calore (che va comunque tenuto d’occhio, specialmente se si vuole adoperare il cannone a particelle, che è un vero e proprio forno!) il tutto condito con una mobilità invidiabile.

Sono in molti, nell’ambito dell’Alto Comando Liao, a nutrire dubbi sulla fattibilità di trasporre tante, nuove (e costose!) tecnologie avanzate in macchine di produzione ma l’ingegner Yasuda si dice stia già lavorando ad una versione budget del ‘mech per le nuove lance da incursione che l’Alto Comando vorrebbe introdurre nel suo prossimo piano di aggiornamento tattico generale.

Piloti ed azioni notevoli

Un altro aspetto non proprio rivoluzionario ma comunque abbastanza inusuale, specialmente per una scuderia che orbita nella sfera Liao, è l’uso di una donna come pilota di una macchina così avanzata.

Infatti, finora l’unico pilota autorizzato a pilotare il Kotetsu-no-Majin è stata Miwa “Michi” Uzawa, una giovane mechwarrior di grande talento e pilota collaudatore di punta della Shiba Armor Works. È stato lo stesso ingegner Yasuda a volerla come pilota per il suo ‘mech, dopo averla vista all’opera con alcune delle macchine standard della scuderia.

In realtà, la cosa ha reso particolarmente orgoglioso il vecchio Senjiro Shiba, il patron della scuderia, che ha sempre considerato la giovane orfana Kuritana come una figlia, a maggior ragione dopo la scomparsa in battaglia del figlio Hiroshi, disperso in azione durante le prime fasi dell’invasione dei Clan nel 3050.

Michi è rimasta accanto al vecchio Shiba ed ha cercato di portare avanti l’opera del fratello adottivo Hiroshi. A differenza di Senjiro, lei crede che Hiroshi non sia morto e che un giorno o l’altro riuscirà a tornare a casa.

Per quanto concerne le performance dell’accoppiata macchina-pilota, per il momento sono un assoluto mistero che verrà rivelato solo quando il Kotetsu-no-Majin entrerà nell’arena ma gli allibratori sono già pronti a scommettere che – nella sua categoria di peso – il nuovo ‘mech farà faville se appena appena il suo pilota sarà all’altezza!

Considerazioni finali e Note dell’Autore


Erano letteralmente anni che non estraevo più dal cilindro di Battletech un nuovo, sferragliante coniglio e l’occasione è prontamente arrivata con la recente scoperta da parte del sottoscritto di tutta una nuova linea di prodotti della Bandai, dedicata ai classici dell’animazione robotica rivisitati in salsa realistica, così come, anni fa, era stato fatto per Mazinger Z all’indomani dell’uscita del film Infinity. Non per niente, questa nuova linea di prodotti viene definita dalla ditta High Grade Infinitism ed offre la possibilità di avere questi nuovi classici allo stesso prezzo dei precedenti Super Robot Chogokin ma realizzati ex-novo, in kit di montaggio rispetto ai die-cast pre-assemblati di quella linea.

Sinceramente, ho finito da un (bel) po’ di dilettarmi con questi meravigliosi giocattoli – non perché non mi piacciano ma solo per motivi economici e di spazio – ma ogni volta che ne vedo uno, colgo l’occasione per vedere se non sia possibile utilizzarlo come modello per la conversione ludica dello stesso e così è stato anche per questa nuova versione del Jeeg Robot.

L’idea di opporlo all’altra mia creazione – la versione ‘mech del Mazinger – mi è nata dalla constatazione che l’autore grafico originale di Kotetsu Jeeg non è stato Go Nagai, bensì Tatsuya Yasuda. Un collaboratore, dunque, del grande autore nipponico, da qui le innegabili differenze rispetto agli altri tipici disegni nagaiani come Grendizer/Goldrake e i vari Mazinger, per l’appunto.

Dal punto di vista prettamente ludico, questo nuovo ‘mech, così com’è, difficilmente potrebbe essere considerato una macchina campale. Le sue tecnologie, pur espressamente previste sui manuali originali della FASA, sono pur sempre Livello 2 e 3, cioè avanzate, opzionali e disponibili solo col consenso aperto dei giocatori, in quanto permettono di realizzare unità molto più performanti o potenti rispetto ai ‘mech standard che si possono ideare utilizzando il regolamento di base, anche con le tecnologie post-Clan come per l’appunto i reattori XL, le strutture in endoacciaio o i dissipatori a doppia efficienza, per non parlare dell’armamento.

A differenza dei miei post precedenti, troverete che le schede del ‘mech, in calce a questo post, sono - come dire - artigianali.
Questo è dovuto al fatto che il software online che ho usato, fino a tempi assai recenti, ha sviluppato improvvisamente tanti e tali bug da rendere impossibile la produzione di una scheda decente. Ci sarebbe un’altra versione, più vecchia, del programma ma è in grado di produrre solo ‘mech utilizzando il regolamento di base della prima e seconda edizione del gioco ed è quindi inutilizzabile per proporre mezzi più avanzati.

Tocca quindi fare di necessità virtù, sperando che il problema possa esser presto risolto dallo sviluppatore del programma. Fino a quel momento, non mi resta che augurarvi un felice duello!

Kotetsu-No-Majin Mech Sheet 

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