In questo caso, esamineremo - a grandissime linee, per carità, che per una disquisizione più approfondita non basterebbero 3 post - l'arma più iconica del XX secolo, la più diffusa, la più prodotta e - a partire dall'Anno Domini 1989 - la più facilmente reperibile in qualunque parte del mondo, legalmente, per uso sportivo o venatorio.
Signore e signori, ecco a voi la versione 'civile' del celeberrimo (o famigerato, fate vobis) Avtomat Kalashnikova obrazet 1947!
Un po' di storia...
In realtà, il giovane Michail avrebbe voluto realizzare una nuova pistola mitragliatrice ma i suoi superiori, pur apprezzando il disegno, gli dissero chiaramente che non avevano bisogno di un altro moschetto automatico: il PPSh-41 e la PPS-42/43 erano già più che sufficienti alla bisogna. Quello di cui l'URSS aveva bisogno, invece, era di una nuova arma, che avesse una maggiore potenza, una maggiore gittata, una migliore precisione e abbastanza colpi da poter sviluppare un notevole volume di fuoco. Un po', come dire, come le MaschinenKarabiner che l'odiato nemico tedesco aveva cominciato a mettere in linea: un fucile - o meglio, una carabina - dotata di un caricatore di grande capacità, che sparava una cartuccia dello stesso calibro di quella d'ordinanza ma depotenziata, con una gittata praticamente doppia rispetto ai moschetti automatici, capace di essere imbracciata o sparata dal fianco, sia a colpo singolo che a raffica libera e sufficientemente controllabile nel farlo.
Ora, nessuno può affermare che Kalashnikov abbia mai esaminato realmente un esemplare di Mkb-42H/W o della successiva, migliorata e definitiva versione che tutti oggi conoscono come MP-43/44 o StG-44, il primo, vero fucile d'assalto di tipo moderno mai concepito e così battezzato proprio dal Fuhrer tedesco ma dalla sagoma del prototipo non si può certo dire che fosse completamente digiuno riguardo le nuove armi del nemico.
Fatto sta che, poco dopo la fine della guerra, aveva messo a punto il primo (o secondo?) fucile d'assalto moderno, prodotto in realtà come alternativa o seconda scelta nel caso in cui l'arma prescelta per armare le fanterie sovietiche post-belliche - la paricalibro carabina Simonov SKS - avesse fatto padella. Di lì a poco, fu proprio il sostituto standard a rubare la scena.
Affidabile, robusta, semplice da usare e da mantenere, praticamente indistruttibile ed in grado di funzionare in climi tanto diversi, dal deserto all'artico, passando per la giungla e la prateria, la creatura di Kalashnikov s'impose presto praticamente ovunque l'URSS avesse il suo vestito interesse. Come il FAL ed il G3 divennero i simboli del (cosiddetto) mondo libero, l'AK-47 divenne il simbolo del blocco orientale e di tutti gli stati satelliti e non solo: divenne anche l'arma di tutti i movimenti di guerriglia e di liberazione in giro per il mondo anche se, ad onor del vero, è stata usata tanto spesso dai nemici dei soviet quanto dalle forze comuniste stesse.
Prodotta su licenza e anche senza praticamente in tutti i paesi dell'area socialista (e non solo), è stata costruita in decine di milioni di esemplari di tutti i modelli, con variazioni minime tra un modello all'altro, per adeguarsi più che altro ai metodi produttivi ed alle preferenze nazionali ma dentro sono sempre e comunque Kalashnikov.
In realtà, quello che tutti conoscono come AK-47 non fu che il primo modello, quello fabbricato originariamente con parti stampate e pressate e realizzato in un numero non grandissimo di esemplari.
Di lì a poco seguì il modello alleggerito, prodotto per lavorazione alla macchina utensile da un blocco d'acciaio forgiato.
Il modello definitivo, quello più usato/copiato, è invece il successivo AKM (dove la M sta per Modernizirovanniy - Modernizzato) che è simile al precedente ma con molte modifiche di dettaglio, tra cui l'attacco per il calcio più solido e robusto.
In totale, di tutti questi modelli, originali e copie legittime e non, ne sono stati prodotti qualcosa come 80 milioni entro gli anni '90 del XX secolo.
...ed un po' di tecnica
L'AK-47, in tutte le sue forme, è un'arma automatica funzionante a presa di gas con otturatore rotante, l'asta del pistone è solidale col porta-otturatore, la canna è cromata internamente per meglio resistere all'usura ed alla corrosione, il tutto prodotto con meno parti e sofisticazione possibile, cosa che rende l'arma, come già detto, solida, facile da usare, di semplice manutenzione ma soprattutto affidabile in ogni condizione climatica.
Come tutte le armi sovietiche moderne, l'approccio tattico prevede in prima battuta il tiro a raffica, con la modalità a colpo singolo come secondaria. La grande leva presente sul lato destro del castello è la sicura/selettore in tre posizioni: sicura, raffica, colpo singolo.
Questo vuol dire, però, che il fucile, pur sparando bene, non è stato progettato o prodotto per il tiro di precisione. Infatti, nonostante le mire siano tarate fino agli 800/1000 metri (a seconda del modello), la portata utile efficace si aggira sui 300 metri. Entro questa distanza, però, il Kalashnikov da il meglio di sé e dopotutto questa è la distanza d'ingaggio ottimale in combattimento, secondo le moderne dottrine tattiche, sicché...
L'arma è alimentata da caricatori amovibili ad astuccio, della capacità di 30 cartucce, dalla caratteristica forma 'a banana', realizzati in acciaio prima ed in alluminio poi. La cadenza di tiro tipica di un'arma di tipo Kalashnikov è di 600 colpi/minuto, non troppo elevata, mentre la combinazione arma/munizione la rende controllabile durante il tiro a raffica libera.
La munizione impiegata - questa sconosciuta - è l'ormai ubiquitaria M43, realizzata, per l'appunto, in tempo di guerra sulla falsariga della contemporanea 7,92mm Kurz tedesca. Le due cartucce, metodologie costruttive a parte, sono talmente simili da rendere ben poco credibile l'affermazione sovietica che la M43 sia tutta farina del loro sacco.
Nello specifico, si tratta di una cartuccia 'intermedia' così definita perché, pur avendo il calibro nominale delle armi d'ordinanza del tempo, è dimensionalmente a mezza strada tra la cartuccia da fucile a piena carica e quella da pistola. Il proiettile è più leggero (circa 8 grammi) così come la velocità iniziale del proiettile (≥700 metri/secondo) con un'energia alla volata di circa 2000 joules.
Al di fuori dell'ambito prettamente militare - dove nel nostro mondo reale è stata soppiantata dalla 5,45x39mm M74 ad alta velocità di piccolo calibro - la 7,62x39mm M43 è oggi riconosciuta come un'ottima cartuccia da carabina, con applicazioni varie, dalla difesa personale alla pratica venatoria anche se non è mai stata, né probabilmente mai lo sarà, una cartuccia da gara ed è distribuita e prodotta in buona parte del mondo, proprio per essere utilizzata da una delle tante copie 'smilitarizzate' del Kalashnikov ergo in tutta una panoplia di moderne armi da fuoco - civili e non - prodotte anche in Occidente.
Il SAR47
Com'è accaduto per altre armi della stessa categoria già esaminate, gli AK-47/AKM sono stati visti come un'alternativa viabile, appetibile ed assai più economica rispetto ai modelli occidentali, oltretutto con un'ampia disponibilità sul mercato legale internazionale.
La maggior parte dei modelli convertiti/rettificati proveniva dagli arsenali dei paesi dell'ex Patto di Varsavia, dopo che questi sono entrati a far parte della NATO a partire dalla fine degli anni '90 in poi e che ne avevano a disposizione a centinaia di migliaia (quando non a milioni!) nei loro depositi, sia originali che costruiti su licenza negli anni della Guerra Fredda.
Era perciò ampiamente prevedibile che queste 'carabine' si sarebbero aperte la via anche nel XXI secolo ed oltre, specialmente da parte di quelle organizzazioni commerciali meno affluenti ed in cerca di un solido mercato.
Dai collezionisti ai cacciatori, passando per i survivalisti (e anche parecchi miliziani anti-establishment, diciamocelo) fino ad arrivare ai coloni su nuovi mondi il passo è stato (o sarà) assai breve, proprio per le qualità innate del modello di Michail Kalashnikov: solidità, facilità d'uso e manutenzione, adattabilità ad ogni tipo di ambiente ed affidabilità meccanica.
A tal proposito e come nota di costume, questo fucile può essere tranquillamente prodotto e/o assemblato, ricostruito o modificato anche in officine non particolarmente attrezzate per non dire artigianali. Non per niente, Peshmerga e Pashtun erano famosi per realizzare esemplari di AK-47 rigorosamente a mano e perfettamente funzionanti in officine da fabbro ferraio!
Il SAR-47: le Specifiche
Per quanto concerne le specifiche reali di queste nuove carabine, queste sono:
Calibro: 7,62x39mm
Alimentazione: caricatori prismatici amovibili da 30 cartucce
Funzionamento: semiautomatico, a sottrazione di gas con otturatore girevole
Peso: 3,5 kg (a vuoto)
Lunghezza: 881 mm
Canna: 414 mm con passo di rigatura 1/23.5 cm, 4 solchi ad andamento destrorso
Velocità iniziale: 700 m/s
Energia iniziale: 1938 J
Mire: in ferro, mirino con tacca a U protetto, alzo regolabile a gradini tarato da 200 a 800 metri in incrementi di 100 metri
Portata efficace: 300 metri
Cadenza di tiro: 40 colpi/minuto
Caricatori: in acciaio, del peso di 0.33 kg (vuoti), 0.88 kg (pieni)
Calciatura: fissa, in legno latifoglia lucidato, con impugnatura a pistola e foro per il pollice, paramano nello stesso materiale, carcassa in acciaio stampato e tornito.
...e quelle di gioco
Come sempre, quella che segue è una carrellata di adattamenti per tutti i giochi di ruolo attualmente in uso su questa pagina, partiamo dunque senza indugi da:
The Morrow Project™
Nell'ambientazione post-apocalittica/hard sci-fi di TMP, questa tipologia di armi segue quanto dettato nella parte narrativa più sopra: si tratta di reliquie dell'Ultima Guerra, modelli ricondizionati ed importati dopo la caduta del Muro di Berlino dall'Europa dell'Est e venduti urbi et orbi per uso diportivo, collezionistico o venatorio. Visto quanti ne sono stati prodotti e successivamente distribuiti, dovrebbe essere una vista non dico comune ma certamente non rara presso molte comunità, specialmente quelle più avviate ovvero presso quei gruppi che hanno avuto origine da survivalisti ovvero da miliziani anti-governativi (anche se questi ultimi preferivano in genere di gran lunga il Real McCoy - la versione militare - ovvero gli ubiquitari modelli derivati dal AR15/M16).Come abbiamo detto più sopra, potrebbero anche essercene alcuni di nuova fabbricazione, perché se possono farlo i fabbri ferrai delle tribù Pashtun al confine tra Pakistan ed Afghanistan, a maggior ragione potrebbero farlo delle officine anche solo mediamente attrezzate in occidente.
Per quanto riguarda le statistiche di gioco, queste sono:
E-Factor: 14
Gittata efficace: 300 metri
Gittata massima: 2200 metri
Cadenza di Tiro: 40 colpi/minuto
Classic Traveller™/Cepheus Engine™
In CT, il SAR-47 è assimilato ad una carabina, se si usa la versione basica del gioco, altrimenti si usano i modificatori per la carabina per quanto concerne le distanze mentre per le armature adotterà - in virtù della munizione più 'pesante' - si usano i modificatori per il fucile d'assalto.
Come ulteriore modifica/differenziazione, si può applicare opzionalmente un modificatore di +2 per i tiri oltre i 300 metri sulla Distanza Molto Lunga.
In CE si utilizzerà invece la riga 'Arma d'Assalto' sulla tabella delle distanze; anche qui, per i tiri a distanza Molto Lunga/Estrema, si applicherà +1 livello di difficoltà oltre i 300 metri.
In entrambi i sistemi di gioco, il danno inflitto è 3D6.
Per quanto concerne il come e perché un'arma simile possa trovarsi nel lontano (o anche non così lontano) futuro, vale il solito discorso: arma pratica, low-tech, economica = opportunità commerciale per scambi con culture più tecnologicamente arretrate ovvero alternativa ampiamente disponibile e a basso costo per tutte quelle comunità di coloni e/o di esploratori con problemi di budget e la necessità di avere un'arma efficiente ed efficace senza attrarre l'attenzione delle autorità, siano esse governative, corporative o imperiali.
Cyberpunk 2.0.2.0.
SORPRESA! Nell'universo di CP2020 questa tipologia di armi è/sarà ampiamente diffusa, riprendendo quanto si è già detto a proposito di TMP, più sopra.
Nel mondo dominato dalle MegaCorporazioni del (tardo) XXI secolo, infatti, saranno molte le famiglie o gli individui che possiederanno o avranno ereditato questi implementi, specialmente presso quelle comunità di reietti come gli espropriati del Midwest ovvero i survivalisti millenari o altre comunità simili che non hanno altrimenti accesso ai giocattoli hi-tech delle enclave cittadine, così come anche nel futuro vagamente postapocalittico di CP2020 ci saranno sempre aziende che commerciano surplus militare ricondizionato/ricostruito per quanti vogliono un'arma abbordabile, efficace e soprattutto indistruttibile. Il fatto di utilizzare munizioni convenzionali, tra l'altro, può permettere di utilizzare cartucce ricaricate al posto delle più economiche ma usa e getta munizioni senza bossolo o a propellente binario etc. etc.
Mutant Future™/Starships & Spacemen™
Nel lontano futuro post-apocalittico o fantascientifico/Space Opera dei nostri sistemi OSR preferiti, quest'arma segue i dettami esposti più sopra in quanto al perché e al percome potrebbero essere disponibili, con la notevole eccezione che, anche in S&S questi saranno molto probabilmente surplus/residuati dell'epoca turbolenta del XXI secolo, messi a disposizione per un pubblico di appassionati e collezionisti o per quanti vogliano 'diventare nativi' nel senso di rigettare l'alta tecnologia della Confederazione per abbracciare uno stile di vita più... low-tech.
Ovviamente, armi siffatte potrebbero anche essere prodotti di civiltà autoctone che hanno avuto una specie di sviluppo parallelo rispetto alla Terra o più prosaicamente appartenere ai resti di antiche spedizioni perdute della prima fase della Grande Colonizzazione, quando non 'armi commerciali' usate da grandi entità corporative per ingraziarsi quelle popolazioni più primitive in vista di stringere lucrosi accordi commerciali per lo sfruttamento di questa o quella risorsa.
Tutto come al solito, insomma...
* come sempre, le gittate sono riportate in piedi. Per chi volesse usare le distanze in metri, deve considerare la gittata normale 150 e quella massima 300 metri.
In S&S invece le gittate saranno rispettivamente 300/600/900 piedi, ergo 100/200/300 metri.
Ultime considerazioni e note
Come la stragrande maggioranza degli ordigni considerati in questi post, anche questo ha una solida rispondenza nella realtà. Si tratta infatti del SA-85M prodotto e commercializzato dalla ungherese FEG, ex-arsenale di stato negli anni della dominazione sovietica e poi divenuto ente commerciale dopo la caduta del muro di Berlino. Come ho scritto nelle note storiche e di ambientazione, l'arsenale ungherese ha dismesso letteralmente cataste di AK47 di fabbricazione ungherese, spesso ricondizionandoli ovvero riproducendoli come repliche solo semiautomatiche per il mercato civile. Questi fucili hanno avuto larghissima diffusione in tutto il mondo libero, tanto più che venivano smerciati ad un prezzo di assai allettante, per non dire di assoluto realizzo, rispetto a produzioni commerciali coeve occidentali.
Mi sono imbattuto in questo particolare modello durante la disamina del volume Enciclopedia dei Fucili e delle Carabine di A.E. Hartink, del 1997 e le specifiche riportate sono estratte direttamente da quella fonte, come sempre arrotondate e completate con quelle tratte da altri volumi, in questo caso principalmente dal Future Weapons di Kevin Dockery.
Anche per questa sera abbiamo finito, non mi resta che augurarvi un Felice Massacro ☠☠☠
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