Eppure, questo nuovo Pressure sembra il ripensamento brutto e triste di Those Dark Places: trito, ritrito, un'accozzaglia di cliché che in alcuni momenti rasenta l'imbarazzo ma andiamo con ordine.
Quel che c'è di nuovo, in questo nuovo volume della Osprey Games è l'ampliamento e le modifiche del sistema di gioco, con l'introduzione di regole e specifiche per due grandi assenti della versione precedente: i veicoli e soprattutto le astronavi, che finora erano solo dei prop, degli attrezzi di scena e poco più.
Ho apprezzato - anche qui, fino ad un certo punto - le nuove regole ampliate per la creazione del personaggio, che lasciano un po' più di libertà ai giocatori e l'introduzione di Abilità - non certo una novità e forse nemmeno poi così tanto necessarie - che però danno un'idea su come sfruttare al meglio le regole per generare personaggi giocanti e non.
Ho apprezzato l'introduzione delle regole per i veicoli e per le astronavi, molto minimali anche in questo caso, anche se l'impostazione del combattimento tra astronavi (per non parlare dei veicoli) mi ha lasciato perplesso, a dir poco, per non dire che mi hanno fatto storcere la bocca. Insomma, non mi aspettavo Star Fleet Battles o Twilight: 2000 (per gli scontri tra veicoli) ma sinceramente l'immagine di astronavi lunghe centinaia di metri che si scambiano de facto delle sassate, mi lascia un po' - come dire - basito.Quel che però mi ha davvero disturbato - nel senso che mi ha dato veramente fastidio - è il lungo e convoluto background che nulla aggiunge ma toglie anzi molto, a mio modesto parere. Sì, toglie soprattutto quella che era la caratteristica più accattivante di Those Dark Places: l'atmosfera!
Praticamente ci troviamo di fronte alla versione trita e spuria di Aliens incontra Blade Runner: tutto già fin troppo visto, non c'è uno sprazzo di originalità manco per sbaglio.
Peggio mi sento per quanto concerne i vari trafiletti che vorrebbero, nelle intenzioni dell'autore, far fare la bocca a GM (General Monitor, il master insomma) e giocatori ma che in realtà mi danno sui nervi perché sono solo accenni che non vengono ulteriormente sviluppati.Hardware, accessori, equipaggiamento? Lasciamo proprio perdere, perché non solo non ci sono aggiunte o modifiche a quanto già proposto ma mancano anche le regole essenziali per aggiungere un po' di ciccia al discorso.
Insomma, se avessi messo le mani direttamente su questo Pressure, probabilmente il mio giudizio sarebbe stato moderatamente positivo ma dal momento che possiedo (ed ho apprezzato moltissimo) il precedente - ed assai più innovativo - Those Dark Places, non posso che dire di essere rimasto deluso in modo cocente, considerato soprattutto quanto tempo l'ho aspettato e quanto mi è costato, sia in termini monetari che di seccature che ho dovuto affrontare per averlo.
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