“Complimenti,
un piano davvero ardito… e deliziosamente infame!
Adesso
capisco perché la chiamano ‘Jena’, tenente Plissken...”
(Generale Norman Blackhead, U.S. Air Force)
“Altro
che ‘impegnato’: questo pianeta è nel bel mezzo di una fottuta
guerra mondiale!” (Capitano Alex Munro, GCS Maynard)
Quando un incidente cosmico rispedisce l’equipaggio della GCS
Maynard nel momento più buio della Terra, il destino dell’umanità,
anzi, dell’intera Confederazione Galattica pende sulle spalle di
questo involontario manipolo di eroi!
Antefatto
La Tasukete Maru |
La
CSS Maynard,
in missione di pattuglia nello spazio profondo, intercetta un segnale
di S.O.S. dal mercantile confederato Tasukete
Maru; l’astronave
è stata attaccata proditoriamente da un vascello sconosciuto privo
di insegne, con ogni probabilità pirati o incursori alieni da oltre
la Frontiera.
Dopo
un rapido scambio di colpi, l’intruso si da alla fuga, prontamente
inseguito dal cacciatorpediniere confederato; la folle corsa nello
spazio porta le due astronavi nei pressi di una anomalia
spaziale non
presente sulle carte astrali.
Quando sembra che la caccia volga ormai al termine, una trasmissione
sconosciuta raggiunge la Maynard, disturbandone seriamente i sistemi
di navigazione e dirottandola senza scampo verso l’anomalia,
nonostante i disperati tentativi da parte dell’equipaggio per
deviare la rotta e/o riprendere il controllo dell’astronave.
Quando
la turbolenza cessa, la Maynard si ritrova nello spazio normale, nei
pressi di un mondo classe H; il pianeta è innegabilmente abitato,
come dimostra l’intenso traffico di onde elettromagnetiche che si
diffonde nello spazio ma non è il solo genere di scambio che sta
avvenendo in superficie, come l’equipaggio della Maynard ha presto
modo di apprezzare dallo loro posizione in orbita.
...ed è anche il punto di origine della misteriosa trasmissione di
disturbo…
Come
stanno in realtà le cose?
A
causa della perdita di controllo e dell’attraversamento
dell’anomalia spaziale, la GCS Maynard ha compiuto un viaggio
a ritroso nel tempo:
in questo momento si trova in orbita attorno alla Terra,
nel bel mezzo della Terza
Guerra Mondiale,
in un classico momento di svolta nella storia terrestre.
I vari belligeranti si trovano infatti in un momento di stallo e
basterebbe una piccolissima spinta, in un senso o nell’altro, per
ribaltare completamente l’esito delle operazioni a favore dell’una
o dell’altra fazione.
In questo momento critico, fa la sua apparizione nell’orbita
terrestre un veicolo spaziale del XXIII secolo, con tutta la sua
tecnologia avanzata (e relativa potenza di fuoco!) a sparigliare le
carte.
La battaglia per il futuro è appena cominciata.
La
trasmissione di disturbo
che ha ingenerato tutta questa situazione è partita dalla stazione
di controllo del Cosmodromo Vostočnyj,
il principale spazioporto russo, sito nel bel mezzo della regione
dell’Amur, contestata dalla Repubblica Popolare Cinese.
In realtà l’intento dei russi non era affatto bellicoso: hanno
semplicemente “sparato” un raggio sensore ad alta potenza,
riflesso e amplificato da uno dei loro satelliti in orbita, verso
l’anomalia rilevata dal telescopio orbitale Spektr-V e tutto si
aspettavano tranne di richiamare in orbita terrestre un’astronave
dal futuro!
Ovviamente questo l’equipaggio della Maynard non lo sa (ancora) e
il capitano Munro ha intenzione di scoprire cosa bolle in pentola ma
soprattutto vuole che il fascio di disturbo sia interrotto ed è per
questo che una squadra (i PG) verrà teletrasportata il più vicino
possibile alla fonte della trasmissione.
“Houston,
abbiamo un problema...”
Dal momento che piove sempre sul bagnato, lo staff tecnico informa il
capitano che la Maynard ha subito danni piuttosto seri alle bobine
della guida a curvatura: al momento la nave ha a disposizione la sola
propulsione nucleare.
Il danno in sé non sarebbe gravissimo ma a bordo non ci sono scorte
delle materie prime necessarie a ripristinare le spirali delle
bobine.
Dall’analisi
preliminare della superficie planetaria, però, il computer è stato
in grado di rilevare la presenza di sostanziali quantitativi delle
materie necessarie nel cuore del continente nordamericano, nella
regione semi-desertica denominata Nevada.
Ed è lì che il capitano Munro si accinge a spedire una squadra con
lo shuttle di bordo, sperando di non attirare troppo l’attenzione…
Laggiù
qualcuno ci spia.
Nella
vicina Base Aerea
Nellis
infatti, il generale Blackhead ha già organizzato un piano che gli
permetterà di mettere le mani su quella che – per le martoriate
forze armate statunitensi – è una vera e propria manna dal cielo.
Come
anticipato sopra, l’andamento del conflitto non sta affatto
volgendo a favore dell’Alleanza Occidentale e per poter superare lo
stallo, la fazione dei Real
Americans (presto
storpiata dai suoi detrattori nel governo civile statunitense in
‘MerrikanZ)
di cui sia Blackhead sia buona parte dei falchi
dell’establishment
industrial-militare fanno parte, ha ordito un complotto, contro il
parere del governo legittimo degli Stati Uniti e senza la benché
minima autorizzazione, che prevede la distruzione degli assetti
orbitali del nemico – in spregio di ogni trattato internazionale e
convenzione di guerra – con un attacco a sorpresa degno di Pearl
Harbour, per riguadagnare la superiorità aerospaziale e portare così
impunemente una serie di attacchi nucleari sul territorio avversario.
Purtroppo il piano si è ritorto contro i suoi organizzatori: non
solo ogni tentativo di abbattere satelliti e piattaforme orbitali con
proditori lanci di missili e spazioplani da terra è miseramente
fallito ma vista la plateale violazione del Trattato di
non-proliferazione militare dello spazio da parte degli USA, tutte le
altre potenze belligeranti con una presenza in orbita hanno
cominciato attivamente ad attaccare gli assetti orbitali degli Stati
Uniti e dei suoi alleati.
Ma adesso che la Maynard è entrata nell’equazione, il risultato
non potrà che essere un successo e una vittoria definitiva per
l’America!
“Operazione
Starfire”
"Chiamami Jena": il Ten. S.D. Plissken |
Quando i satelliti di sorveglianza lo informano del fatto che un UFO
più piccolo si è distaccato dall’oggetto maggiore e sta puntando
verso l’emisfero settentrionale, fatti gli opportuni calcoli e
determinato che il punto di atterraggio è proprio nel territorio del
Nevada, il generale e i suoi scherani fanno scattare la trappola!
Quando
lo shuttle atterra nel bel mezzo della miniera, la squadra, appena
sbarcata, viene presa prigioniera dalle Forze Speciali Aerospaziali
americane, guidate dallo scaltro braccio destro del generale
Blackhead: il tenente Serena
D. Plissken detta
Jena.
È lei che ha ordito il piano originale per impadronirsi della GCS
Maynard ed è sempre lei che guiderà il commando delle Forze
Aerospaziali nell’operazione.
Dopo aver rapidamente “appreso” le nozioni fondamentali per l’uso
dello shuttle, Plissken e i suoi si dirigono prontamente verso la
Maynard e in men che non si dica ne prendono il controllo, ma non
prima che il Primo Ufficiale T’vak invii una trasmissione
d’emergenza alla squadra a terra (i PG) informandola della
situazione.
Primo
Contatto.
Il Centro di Controllo di Vostočnyj |
Dopo
aver avuto a che fare con la fauna locale (sia quella animale che
quella, ben più pericolosa, a due zampe) in un paio di occasioni, i
nostri giungono finalmente in vista del Centro di Controllo del
Cosmodromo Vostočnyj, dove ricevono un eccitato benvenuto dal
personale tecnico e scientifico, coordinato dalla dottoressa Natalya
Simonova
nonostante la cauta diffidenza del personale militare assegnato alla
sicurezza della base.
Dopo le comprensibili, iniziali difficoltà di comunicazione, alla
fine i nostri verranno a capo della questione: non si è trattato di
un tentativo di aggressione o sabotaggio ma di un mero incidente
durante l’esplorazione a distanza dell’anomalia spaziale che li
ha condotti qui.
Proprio mentre lo staff scientifico del cosmodromo ed i visitatori
dal futuro cominciano a discutere per trovare una soluzione al loro
problema, arriva come fulmine a ciel sereno la trasmissione
d’emergenza dalla Maynard che li informa del dirottamento dello
shuttle e dell’assalto all’astronave!
Blackhead ha cominciato ad inviare nello spazio le testate nucleari
da stivare sulla Maynard per l’imminente attacco.
Allo stesso tempo, un tentativo di intercettazione da parte delle
forze aerospaziali cinesi è stato facilmente sventato dai cannoni a
raggi della Maynard, che hanno aperto la strada agli spazioplani.
Note
per lo Star Master: a
questo punto potete incominciare ad introdurre delle piccole
“vibrazioni” del flusso spaziotemporale, piccole discrepanze nei
ricordi o nelle uniformi ed equipaggiamenti dei PG.
Questa prima dimostrazione di forza ha infatti già cominciato ad
alterare il continuum spaziotemporale, verso un futuro in cui la
Terra non sarà il membro fondatore della Confederazione Galattica
bensì il nucleo della Egemonia Terrestre, uno stato militante e
fascista basato sulle ideologie suprematiste dei ‘MerrikanZ.
Se i PG non sono del tutto scemi, si renderanno immediatamente
conto che qualcosa decisamente non va e che il rischio che tutta la
storia dell’umanità (e non solo) vada a carte quarantotto non è
un’evenienza ma una solida realtà!
Le
possibili risoluzioni alla crisi vanno dal tentare di hackerare
i
sistemi di controllo della Maynard adoperando l’onda di supporto
del potente trasmettitore del cosmodromo (dopotutto i russi sono
maestri riconosciuti nelle operazioni di cyber-warfare)
usando i codici di accesso forniti dalla squadra di sbarco per
immobilizzare il vascello ed impedirgli di procedere alla distruzione
degli assetti orbitali russi e cinesi, per
poi raggiungere ed abbordare l’astronave usando uno degli
spazioplani sulle piste di lancio di Vostočnyj,
all’impadronirsi
di uno degli spazioplani americani di Vandemberg – dopo
essersi infiltrati nell’imponente base americana ovvero dirottando
una navetta direttamente nello spazio – per
rendere pan per focaccia agli invasori e riprendersi la loro
astronave.
Qualunque cosa vogliano tentare, i russi (entro le possibilità delle
loro – non immense – risorse e purché le azioni intraprese non
contrastino e/o danneggino lo sforzo bellico russo) daranno
attivamente una mano, l’importante è che i personaggi si rendano
conto di due cose: che il tempo è contro di loro e che ogni azione
che si risolva in distruzioni diffuse e massacri all’ingrosso
potrebbe compromettere irrimediabilmente il futuro della Terra e
della Confederazione.
Ultimo punto, ma non meno fondamentale, devono assolutamente liberare
e recuperare i loro compagni tenuti prigionieri nel complesso ipogeo
della Base Aerea Nellis, proprio lì dove con ogni probabilità li
aspetta un furente generale Blackhead (e la sua anima nera, “Jena”
Plissken, se è riuscita a sfuggire alla cattura durante
l’arrembaggio dei nostri alla Maynard).
Paradosso
temporale.
Una
volta riunito l’equipaggio, mentre l’equipe tecnica provvede alle
riparazioni con i materiali gentilmente presi
in prestito
dagli americani, il capitano Munro convoca una riunione per decidere,
assieme agli “alleati” russi il miglior corso d’azione per
affrontare la parte più difficile di tutta questa intricata vicenda:
riportare la Maynard al suo continuum spaziotemporale originale,
sperando tra l’altro di non aver provocato troppi danni nel futuro.
Dalle ricerche effettuate, l’ipotesi più accreditata è che
l’anomalia spaziale attualmente nei pressi della Terra sia
percorribile in entrambe le direzioni.
C’è
però la possibilità che il tunnel possa condurre ad una nuova
destinazione ogni qualvolta che lo si attraversa; per scongiurare
tale eventualità, si può tentare di ricreare le stesse
condizioni esatte esistenti
nel momento in cui la Maynard è stata “catturata” dall’onda
portante trasmessa da Vostočnyj.
Per questa ragione il capitano ha deciso di chiedere ai russi di
coordinarsi con loro nel momento in cui tenteranno la transizione,
sparando un segnale con la stessa frequenza e potenza della
trasmissione originale verso l’anomalia; se tutto andrà bene, la
Maynard dovrebbe uscire dall’altra parte del tunnel, nello spazio
normale e nel XXIII secolo.
La Task Force dei 'MerrikanZ attacca! |
Purtroppo,
come sempre, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare o meglio,
il tentativo da parte dei ‘MerrikanZ di riscattare l’immane
fiasco dell’Operazione
Starfire del
generale Blackhead; dal quartier generale dei Monti Cheyenne parte
l’ordine per la Task Force 70, che incrocia al largo delle Curili,
di distruggere il Cosmodromo Vostočnyj con un attacco di saturazione
con missili da crociera a testata nucleare!
Tutto
questo, ovviamente, mentre fervono i preparativi per l’operazione
Ritorno al Futuro.
Quando i sensori della Maynard individuano il lancio dei missili
arriva il momento delle decisioni fatidiche, perché la stima del
computer è che entro 15, 20 minuti al massimo i missili si
abbatteranno sul cosmodromo, disintegrando le piste, le antenne, la
stazione e tutto quello che c’è nel raggio di una ventina di
chilometri.
A questo punto, le opzioni disponibili si riducono effettivamente a
due:
opzione
a) tutto
il personale di terra viene evacuato, l’equipaggio teletrasportato
a bordo, dopodiché la Maynard affronterà l’attraversamento
dell’anomalia priva
della
guida dell’onda portante sperando per il meglio oppure
opzione
b) tutto
il personale russo abbandona il cosmodromo il più rapidamente
possibile ad eccezione della dottoressa Simonova e del capo tecnico
Grishenko, coadiuvati da una squadra di volontari
(indovinate
chi? Un gruppo di personaggi a caso), tentando di mantenere in
funzione l’onda portante il più a lungo possibile – praticamente
fino all’impatto dei missili – per essere teletrasportati a bordo
all’ultimo secondo.
Se
qualcuno dovesse obiettare che c’è anche una terza alternativa,
cioè usare i cannoni a raggi della Maynard per abbattere i missili
mentre stanno ancora sorvolando la Corea del Nord o la Cina, il Primo
Ufficiale scientifico prenderà la parola per spiegare che non
si può fare
in quanto questa interferenza muterebbe radicalmente il flusso
temporale; per quanto triste e cinico possa essere, secondo il
database storico della Confederazione, il Cosmodromo Vostočnyj venne
effettivamente
distrutto
da un attacco nucleare durante la Terza Guerra Mondiale...
Ovviamente
la sola via d’uscita per salvare la capra del capitano e i cavoli
dei russi è l’opzione B,
con il recupero al
volo
della squadra e una corsa alla massima velocità verso l’anomalia
spaziotemporale.
Nota
per lo Star Master: qui
si presenta un bel problema etico per i nostri baldi eroi, perché
l’esecuzione del piano, così com’è, prevede il sacrificio
della Simonova e di Grishenko e anche se quest’ultimo non ci tiene
affatto a lasciarci la pelle per i visitatori dal futuro, Natalya è
invece ben disposta a farlo pur di salvare il meraviglioso futuro che
aspetta questo martoriato pianeta, al punto di avere nascosto sulla
sua persona una pistola per ridurre il riottoso Boris a più miti
consigli.
Sta
ai personaggi decidere se preferiscono lasciare che la storia faccia
il suo corso sacrificando i russi ma permettendo alla Maynard di
raggiungere senza problemi l’anomalia ancora sotto l’influsso
dell’onda portante da terra ovvero afferrare i due russi all’ultimo
secondo e mettere a repentaglio la loro
di pelle, rischiando un sovraccarico dei sistemi di teletrasporto.
Se qualcuno dovesse obiettare che così si è di fatto interferito
col continuum spaziotemporale, potrete far presente (se lo ritenete
giusto) che – secondo le registrazioni storiche – tutto il
personale presente nella base al momento dell’attacco risulta
deceduto, quindi se anche i due russi dovessero “sparire” in un
altro spazio e in un altro tempo, non vi sarebbero conseguenze
nefaste sulla linea temporale della Confederazione (o almeno così si
spera: nessuno capisce davvero come funzioni la fisica dei viaggi nel
tempo, nemmeno i cervelloni del XXIII secolo!).
Epilogo.
Vada
come vada, la Maynard ed il suo equipaggio (più un’eventuale
coppia di passeggeri)
ricompaiono nello spazio dall’altra parte dell’anomalia; seguono
ore di preoccupazione mano a mano che l’astronave rientra verso lo
spazio della Confederazione, salvo tirare tutti un sospiro di
sollievo quando ricevono una comunicazione da parte di un
incrociatore confederato inviato alla loro ricerca dopo l’improvvisa
scomparsa del Maynard dai sensori della Base Stellare Q.
Questa
è la conferma che sono tornati nel giusto continuum spaziotemporale:
è il XXIII secolo e la Confederazione Galattica è ancora al suo
posto.
Tutto è bene quel che finisce bene, mentre a bordo si discute di
cosa e come raccontare quel che è accaduto durante la scomparsa
della Maynard alle autorità della Base.
Eppure…
ripensandoci, nessuno ricordava che nei registri della Flotta
Stellare ci fosse una GCS Arnold
Blackhead
né tanto meno che a comandarla ci fosse il capitano Sebastian
Dalton Plissken!
Per lo Star Master
Tutti
i personaggi non giocanti seguono le statistiche degli Uomini
moderni avanzati (Men, late modern a pag. 72 del manuale base) e
per quanto riguarda armi ed equipaggiamenti, hanno in dotazione armi
da fuoco convenzionali contemporanee: potete quindi usare le
statistiche per le Armi
da fuoco Primitive a
pag. 28 del manuale base.
Le
eccezioni a questa regola sono i personaggi
non-giocanti VIP come
Natalya Simonova o “Jena” Plissken, che sono equivalenti in
abilità e conoscenze agli uomini della Flotta Stellare del loro
stesso livello, come riportato nella descrizione che segue.
Nota
bene: ricorderete che,
nel capitolo Primo Contatto si
fa cenno ad alcuni incontri con i nativi, sia animali che umani, nel
percorso di avvicinamento del gruppo al cosmodromo.
Se
e quando il gruppo incontra degli animali, quelli degni di nota
(perché più pericolosi) sono Orsi, Lupi, Tigri e Leopardi delle
Nevi; per le statistiche di gioco potete fare riferimento a Labyrinth
Lord™
adattandole per
Starships & Spacemen™.
Gli incontri con i nativi umani invece, saranno con una pattuglia
dell’Esercito di Liberazione del Popolo (le FF.AA. Regolari cinesi
per capirci) oppure delle Forze Terrestri della Federazione Russa
(aka le FF.AA. Regolari russe).
Allo stesso modo, tutti gli incontri con i ‘nativi’ dall’altra
parte del Pacifico, in prossimità delle installazioni militari,
saranno con pattuglie dell’Esercito regolare degli Stati Uniti
ovvero con le forze dell’ordine (ancorché militarizzate) nel
territorio extraurbano.
Nel caso in cui vi siano personaggi dal grilletto (troppo) facile,
sarà il caso di “suggerire” prudenza, in primo luogo perché,
come detto più sopra, stragi e massacri, per quanto apparentemente
isolati, potrebbero avere ripercussioni notevoli sul continuum
spaziotemporale, in secondo luogo perché, con ogni probabilità, i
militari in questione saranno più numerosi e meglio armati dei
personaggi, anche se non impiegano armi a raggi come loro!
Per
quanto concerne i Personaggi non giocanti “VIP”, questi sono:
Natalya Simonova e Boris Grishenko |
-
Natalya Simonova scienziato, responsabile degli apparati di telemetria del Cosmodromo Vostočnyj; umana moderna equivalente ad un ufficiale scientifico di Livello 3;
-
Boris Grishenko programmatore, ex-hacker, collaboratore di Natalya al cosmodromo Vostočnyj; umano moderno equivalente ad un ufficiale tecnico (specialità: comunicazioni) di Livello 3;
-
S.D. “Jena” Plissken vero nome: Serena Dawn Plissken tenente, Forze Speciali Aeronautica degli Stati Uniti, braccio destro del generale Blackhead alla Base Aerea Nellis; umana moderna equivalente ad un ufficiale militare (specialità: sicurezza) di Livello 5;
-
Arnold Blackhead generale comandante la Base Aerea Nellis e membro del movimento suprematista statunitense dei Real Americans o ‘MerrykanZ come vengono chiamati in modo dispregiativo; umano moderno equivalente ad un ufficiale militare (specialità: comando) di Livello 5
-
Alexandra Munro “capitano” della GCS Maynard e diretto superiore dei personaggi; umana, ufficiale militare (branca: comando) di Livello 4;
-
T’Vak Primo Ufficiale scientifico della GCS Maynard e secondo in comando; tauriano, ufficiale scientifico (branca: vita senziente) di Livello 4.
Note
conclusive e dell’Autore.
Come sempre in questi casi, lascio la più completa libertà agli
Star Master di provvedere come meglio credono alle specifiche dei
vari mezzi e alle mappe dei vari ambienti, anche perché questo
scenario non vuole essere un Dungeon Crawl, così come i vari veicoli
menzionati nello scenario sono intesi più come “prop” e non come
componenti attivi del gioco, anche se nessuno vi proibisce di far
scorrazzare i vostri personaggi su ekranoplani, hovercraft o quel che
preferite, durante la fase di avvicinamento dei nostri al territorio
americano.
Anche per quanto concerne le condizioni ambientali e climatiche,
lascio la cosa al libero arbitrio degli Star Master; a seconda del
livello di difficoltà che volete infliggere ai vostri giocatori,
scegliete la stagione (e il clima) che più vi aggrada ma ricordate
poi che le stesse condizioni si applicheranno su tutto il
pianeta, quindi se decidete di lasciare i vostri eroi nella neve e
nel gelo manciuriano le stesse condizioni dovrete farle ritrovare
anche in California e in Nevada (sì, nevica anche lì in inverno e
volendo fa anche tanto freddo!), idem ma con patate per la stagione
estiva.
Allo stesso modo, a meno che non vogliate introdurlo voi, non sono
previsti combattimenti spaziali (anche se sono più che possibili,
anzi, plausibili, operazioni di abbordaggio orbitali, specie se
decidete di far percorrere ai vostri personaggi la via dell’assalto
aerospaziale direttamente da Vostočnyj): i personaggi dovrebbero
essere già abbastanza impicciati così come sono ma se per caso
dovessero passarsela troppo comoda, nulla vi vieta di fargli
rischiare la buccia in un bel duello aereo o un combattimento
sull’oceano o nello spazio.
Allo stesso modo, non ho riportato volutamente particolari livelli
di difficoltà per le varie operazioni che i nostri dovranno
svolgere, primo, perché spero sappiate regolarvi, secondo perché
non desidero che il classico lancio di dadi ‘ad cazzum’ possa
mandare in vacca tutta l’avventura, magari dopo che i giocatori
hanno fatto letteralmente i salti mortali per portare avanti al
meglio la storia ed i loro personaggi.
Detto questo, come sempre, non mi resta che augurarvi buon
divertimento e sperare che di avervi fatto piacere.
P.S.:
prima che me lo facciate
notare, sì, i nomi di tutti
i personaggi non giocanti primari sono tratti dalla realtà ovvero da
film e videogames dove i loro alter-ego occupano ruoli similari; a
voi individuare (a parte l’ovvio richiamo al femminile del
personaggio interpretato da Kurt Russel) di chi si tratta!