Tra gli addetti ai lavori su Solaris VII corre voce che una nuova,
strepitosa macchina da competizione stia per entrare in lizza nelle
arene del settore Liao di Solaris. Progettata da un giovane,
brillante ingegnere ed affidata alla
Shiba Armor Works – una
scuderia relativamente nuova, essendo approdata al mondo delle
competizioni professionali solo dopo la Guerra del 3039 – la nuova
macchina promette prestazioni tali da lasciare a bocca aperta la
competizione e surclassare anche alcuni dei beniamini del pubblico,
come il celebre
MZN-3R Kishin della
Nagai Majin Team.
Di più: tra quanti
hanno avuto modo di partecipare alla presentazione ufficiosa del
nuovo ‘mech (la presentazione ufficiale avverrà in pompa magna al
prossimo Salone Annuale) più d’uno ha notato una qualche
rassomiglianza proprio con i disegni tipici della Okawamori,
il bureau responsabile della progettazione del Kishin e di tanti
altri modelli della Nagai.
La cosa non deve
stupire, poiché l’ingegner Yasuda, il padre del nuovo
Kotetsu-no-Majin (il Superuomo d’acciaio) era un
membro del Bureau Kawamori-Okawara, che ha lasciato dopo alcuni
contrasti insanabili con la dirigenza all’indomani della 4a
Guerra di Successione.
Dopo aver aperto un
suo Studio professionale di progettazione – lo Yasuda Technical
Designs – è finito sotto l’egida della Reggente, sua
eccellenza Romano-Liao che ne ha intuito da subito le potenzialità e
gli ha messo a disposizione quanto di meglio la Confederazione
Capellana avesse da offrire.
Yasuda non ha
portato via con sé solo il suo talento, ma anche molte delle idee e
dei segreti della Okawamori, dal momento che – al tempo della
realizzazione del Kishin – era uno dei principali assistenti
dell’ingegner Okawara; le lezioni apprese in quel periodo non sono
andate perdute, anzi ed ora fanno sfoggio di sé nel nuovo,
sfolgorante ‘mech della Shiba.
Uno Spider sovrappeso
Alcuni detrattori del nuovo ‘mech (che non mancano mai in nessun
settore), hanno paragonato il nuovo
JGR-0T al vecchio SRD-5V
Spider della Newhart, al tempo del suo concepimento uno dei ‘mech
più avanzati mai prodotti e che tuttora è un metro di paragone per
qualunque modello di ‘mech veloce da esplorazione/attacco leggero.
In effetti non sono troppo lontani dal vero, perché l’ingegner
Yasuda ha avuto l’idea del suo nuovo Kotetsu-no-Majin proprio
osservando uno Spider pesantemente modificato utilizzato dalla Nagai
come banco di prova per molte delle tecnologie che furono poi
introdotte nelle macchine realizzate ex-novo e di lì passati poi
alla produzione in serie.
Yasuda crede nella mobilità come parte decisiva della triade
della potenza (mobilità, protezione, potenza di fuoco) ma apprezzò
le grosse carenze negli altri due campi della triade e si è dato da
fare per compensare.
L’arrivo dei Clan e l’accelerazione nello sviluppo o nella
riscoperta di nuove tecnologie gli ha fornito ora la possibilità di
mettere a frutto le sue idee, trovando terreno fertile nei suoi nuovi
patroni Liao, cui l’idea di una macchina invulnerabile è di grande
appeal.
È così che il nuovo Kotetsu-no-Majin è un concentrato di
tecnologie assolutamente innovative unite a quanto di meglio
attualmente si trova sul mercato ed alcuni sistemi sono del tutto
inauditi, anche per Solaris VII.
Una macchina veramente “d’acciaio”
Il primo punto di forza del Kotetsu-no-Majin è nella sua nuova
corazzatura, un nuovo laminato composito multistrato in grado di
reggere anche i colpi più duri, offrendo una resistenza praticamente
doppia rispetto alle protezioni convenzionali ma senza i problemi di
ingombro legati, per esempio, all’adozione delle corazze
Ferro-Fibrose impiegate dalla Okawamori sin dal concepimento del
Kishin, quasi 20 anni fa.
Dal momento che la nuova corazza è piuttosto pesante, Yasuda è
ricorso a tecnologie molto avanzate per ridurre drasticamente il peso
della macchina, nello specifico un nuovo reattore extra-leggero
(anche se i detrattori preferiscono definirlo Extra-Large, visto
l’ingombro) ed un telaio realizzato in endoacciaio, che
offre la stessa robustezza di un telaio convenzionale ma con la metà
del peso.
Questo ha permesso di realizzare una macchina di classe media con
una velocità di crociera di oltre 65 kmh ed in grado di effettuare
lunghi salti grazie ai jet installati nella schiena del ‘mech;
questi ultimi sono del tipo “a scomparsa”, nel senso che non vi
sono ugelli visibili: i getti sfiatano attraverso delle apposite
piastre dotate di griglie che si aprono all’occorrenza.
Altro punto fondante del ‘mech, è la sua configurazione
assolutamente umanoide; Yasuda ha ritenuto che fosse la più adatta a
fornire la massima agilità alla massima velocità, in quanto il
feedback neurale al pilota proviene da una piattaforma che somiglia
in tutto e per tutto alla sua configurazione naturale.
Per quanto riguarda l’armamento, questo è quanto di più
avanzato la Sfera Interna abbia mai visto in tempi recenti: un nuovo
Cannone a Particelle a Lunga Gittata e 4 laser medi…
sì ma a Lunga Gittata anch’essi! Questi sono ancora allo
stadio di prototipi, frutto di ingegneria inversa dei modelli
recuperati o trafugati dai Clan ma sembrano offrire un futuro
promettente anche se per il momento sono ancora abbastanza
caratteriali nel comportamento.
Un altro aspetto del progetto rivoluzionario è il posizionamento
del cannone a particelle nel centro di gravità della macchina, cosa
resa possibile da una nuova tecnologia, ancora top-secret al momento:
un giroscopio compatto che fornisce le stesse prestazioni di
uno standard ma in metà spazio, lasciando così libero spazio a
sufficienza per l’installazione dell’ingombrante cannone ad
energia.
Per quanto concerne il raffreddamento, la macchina usufruisce
della nuova tecnologia dei radiatori a doppia efficienza –
12 in tutto – che non prendono ulteriore spazio all’interno della
macchina in quanto facenti tutti parte integrale del motore.
Tutte queste innovazioni rendono il Kotetsu-no-Majin un
formidabile incassatore, in grado di scodellare mazzate a media-lunga
gittata senza risentire troppo del calore (che va comunque tenuto
d’occhio, specialmente se si vuole adoperare il cannone a
particelle, che è un vero e proprio forno!) il tutto condito con una
mobilità invidiabile.
Sono in molti, nell’ambito dell’Alto Comando Liao, a nutrire
dubbi sulla fattibilità di trasporre tante, nuove (e costose!)
tecnologie avanzate in macchine di produzione ma l’ingegner Yasuda
si dice stia già lavorando ad una versione budget del ‘mech per le
nuove lance da incursione che l’Alto Comando vorrebbe introdurre
nel suo prossimo piano di aggiornamento tattico generale.
Piloti ed azioni notevoli
Un altro aspetto non proprio rivoluzionario ma comunque abbastanza
inusuale, specialmente per una scuderia che orbita nella sfera Liao,
è l’uso di una donna come pilota di una macchina così avanzata.
Infatti, finora l’unico pilota autorizzato a pilotare il
Kotetsu-no-Majin è stata Miwa
“Michi” Uzawa,
una
giovane mechwarrior di grande talento e pilota collaudatore di punta
della Shiba Armor Works. È stato lo stesso ingegner Yasuda a volerla
come pilota per il suo ‘mech, dopo averla vista all’opera con
alcune delle macchine standard
della scuderia.
In
realtà, la cosa ha reso particolarmente orgoglioso il vecchio
Senjiro
Shiba, il patron della scuderia, che ha sempre considerato la giovane
orfana Kuritana come una figlia, a maggior ragione dopo la scomparsa
in battaglia del figlio Hiroshi, disperso in azione durante le prime
fasi dell’invasione dei Clan nel 3050.
Michi è rimasta
accanto al vecchio Shiba ed ha cercato di portare avanti l’opera
del fratello adottivo Hiroshi. A differenza di Senjiro, lei crede che
Hiroshi non sia morto e che un giorno o l’altro riuscirà a tornare
a casa.
Per quanto
concerne le performance dell’accoppiata macchina-pilota, per il
momento sono un assoluto mistero che verrà rivelato solo quando il
Kotetsu-no-Majin entrerà nell’arena ma gli allibratori sono già
pronti a scommettere che – nella sua categoria di peso – il nuovo
‘mech farà faville se appena appena il suo pilota sarà
all’altezza!
Considerazioni finali e Note dell’Autore
Erano letteralmente anni che non estraevo più dal cilindro di
Battletech un nuovo, sferragliante coniglio e l’occasione è
prontamente arrivata con la recente scoperta da parte del
sottoscritto di tutta una nuova linea di prodotti della Bandai,
dedicata ai classici dell’animazione robotica rivisitati in salsa
realistica, così come, anni
fa, era stato fatto per Mazinger Z all’indomani dell’uscita del
film Infinity. Non per
niente, questa nuova linea di prodotti viene definita dalla ditta
High Grade Infinitism
ed offre la possibilità di avere questi nuovi classici allo stesso
prezzo dei precedenti Super Robot Chogokin
ma realizzati ex-novo, in kit di montaggio rispetto ai die-cast
pre-assemblati di quella linea.
Sinceramente, ho finito da un
(bel) po’ di dilettarmi con questi meravigliosi giocattoli – non
perché non mi piacciano ma solo per motivi economici e di spazio –
ma ogni volta che ne vedo uno, colgo l’occasione per vedere se non
sia possibile utilizzarlo come modello per la conversione ludica
dello stesso e così è stato anche per questa nuova versione del
Jeeg Robot.
L’idea di opporlo all’altra mia
creazione – la versione ‘mech del Mazinger – mi è nata dalla
constatazione che l’autore grafico originale di Kotetsu Jeeg non è
stato Go Nagai, bensì Tatsuya Yasuda. Un collaboratore, dunque, del
grande autore nipponico, da qui le innegabili differenze rispetto
agli altri tipici disegni nagaiani come Grendizer/Goldrake e i vari
Mazinger, per l’appunto.
Dal punto di vista prettamente
ludico, questo nuovo ‘mech, così com’è, difficilmente potrebbe
essere considerato una macchina campale. Le sue tecnologie, pur
espressamente previste sui manuali originali della FASA, sono pur
sempre Livello 2 e 3, cioè avanzate, opzionali e disponibili solo
col consenso aperto dei giocatori, in quanto permettono di realizzare
unità molto più performanti o potenti rispetto ai ‘mech standard
che si possono ideare utilizzando il regolamento di base, anche con
le tecnologie post-Clan
come per l’appunto i reattori XL, le strutture in endoacciaio o i
dissipatori a doppia efficienza, per non parlare dell’armamento.
A differenza dei miei post precedenti, troverete che le schede del ‘mech, in calce a questo post, sono - come dire - artigianali.
Questo è dovuto al fatto che
il software online che ho usato, fino a tempi assai recenti, ha
sviluppato improvvisamente tanti e tali bug da rendere impossibile la
produzione di una scheda decente. Ci sarebbe un’altra versione, più
vecchia, del programma ma è in grado di produrre solo ‘mech
utilizzando il regolamento di base della prima e seconda edizione del
gioco ed è quindi inutilizzabile per proporre mezzi più avanzati.
Tocca quindi fare di necessità virtù,
sperando che il problema possa esser presto risolto dallo
sviluppatore del programma. Fino a quel momento, non mi resta che
augurarvi un felice duello!
Kotetsu-No-Majin Mech Sheet