Pregunta tutt'altro che peregrina, alla luce dei recenti avvenimenti che mi hanno portato a riscoprire, dopo quasi 18 anni dall'uscita (e relativo acquisto, ovviamente) di quello che avrebbe potuto essere un nuovo, grande classico del Gioco di Ruolo tradizionale, il cosiddetto pen & paper ovvero vecchia scuola, visto che il sistema di gioco, per quanto riveduto e (più o meno) corretto, si rifà smaccatamente al classico dei classici dei sistemi percentili, quel Basic System ideato alla fine degli anni '70 da Sandy Petersen & Co. ed applicato alla pressoché totale produzione della rinomata (e ahimè! degradata, specie negli ultimi due decenni) Chaosium, Inc.®.
Stiamo parlando di STARSHIP ZERO™ il gioco di ruolo del serial TV/radiofonico di fantascienza anni '50/60 (sì, lallero!), edito dalla premiata ditta Green Ronin Publishing, la stessa che, sempre agli inizi del XXI secolo, ci ha dato quelle perle rare come Mutants & Masterminds™ e True20™ giochi che fecero parecchio scalpore, anche se sinceramente non so se abbiano ancora un seguito oggidì.
In effetti, le cose cambiano, la gente invecchia ed in qualche caso matura evidentemente, ergo cambia gusti e punti di vista e ciò che - quasi 4 lustri fa - appariva come poco più che l'ennesima boutade pubblicata così, tanto per fare, ad una rilettura più attenta e col senno di poi può rivelarsi molto meglio di quanto non si fosse valutato allora.
Andando per ordine, visto e considerato il perdurare degli arresti domiciliari cortesia del Regime Peppista, dal momento che la Fortezza della Solitudine, lungi dal migliorare, stava letteralmente diventando l'equivalente del magazzino abbandonato di un rigattiere, mi sono finalmente scosso dal torpore ed ho cominciato a risistemare le cose di buona lena.
È stato così che - frugando tra i meandri della mia biblioteca e/o tra i cumuli di scatoloni, nei quali sono ordinatamente riposti tutti quei volumi destinati alla vendita, mi è capitato tra le mani il summenzionato libello, ancora praticamente intonso, come quando avevo deciso di rimetterlo sul mercato ormai 15 anni fa.
Al tempo, infatti, non lo considerai degno di ulteriore attenzione, anche perché, tenuto presente la tipologia di gioco e la personalità dei prospettivi giocatori, mi ero reso conto che assai difficilmente avrei potuto convincere qualcuno a giocarci.
Ad onor del vero, credo che questo ragionamento l'abbiano fatto anche i redattori della Green Ronin, perché dopo una (breve) raffica di supplementi (due dei quali, tra l'altro, messi a disposizione gratis et amor dei), il gioco è stato de facto abbandonato dai suoi stessi editori e non se n'è fatto più nulla.
Ora, visto che di tempo da perdere ne ho a iosa, che passo la maggior parte della mia (attuale) attività ludica a scrivere di modifiche e house rules per questo o quell'altro retroclone, mi sono deciso a riprenderlo in mano ed a studiarlo con un po' più (diciamo pure molta) calma ed ho scoperto che, in fin dei conti, non solo si tratta di un prodotto tutto sommato gradevole e soprattutto ben realizzato (visto specialmente quando è stato scritto, cioè agli albori della perniciosa Era del Bimbominkya™ nella quale stiamo tuttora vivendo); certo, ci sono qua e là un po' di castronerie ma niente che non possa essere puntualmente risistemato e pure senza troppa fatica: basta attingere al regolamento originale del summenzionato BASIC system ed applicarlo ai... punti dolenti del regolamento.
Questo perché, a parte l'introduzione - tanto per voler essere originali a tutti i costi - di un sistema a percentuale inverso (dove cioè lo scopo non è realizzare un tiro al di sotto del proprio target in percentuale ma anzi avvicinarsi il più possibile a quel target senza sforare), di fatto il sistema di gioco è assolutamente normale e quanto di più basilare - appunto - si possa immaginare.
Credo quindi che, nel prossimo futuro, potrò annoverare anche questo vecchio gioco dimenticato (perché oggi come oggi, questo è) tra quelli che attualmente seguo e curo in questa pagina, anche perché ho (ri)trovato nel mio cospicuo archivio, tutta una serie di scenari ed avventure che molto si prestano all'ambientazione da Space Opera dell'Era Atomica di Spaceship Zero, senza contare che quello che originariamente mi aveva attirato di questo (allora) nuovo prodotto era proprio il poter ricreare quelle ambientazioni più tipiche del fumetto d'avventura science-fantasy anni '30 e '40 (avete presente i vari Buck Rogers, Flash Gordon ovvero il più recente - relativamente parlando - Dan Dare?) ergo i famigerati serial radiofonici e cinematografici (e poi televisivi) come il già citato Flash Gordon, Captain Future™ del grande Edmond Hamilton ovvero quello spettacolare classico Made in Deutschland dei primi anni '60 (e misconosciuto ai più nel Belpaese) che fu Raumpatrouille Orion.
Certo, c'è il rischio, tutt'altro che passeggero, che ben pochi conoscano o possano procurarsi il manuale originale del gioco, né io posso violare il copyright mettendone a disposizione una copia digitale; magari cercherò di realizzare un'avventura dual-statted come si dice in gergo, magari adattando e adottando anche un gioco o un sistema più facilmente reperibile, tipo per l'appunto il BASIC (nella versione free edita dalla Goblinoid) ovvero il già noto Starships & Spacemen™ che fa già parte integrante di questa pagina.
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