Pregunta tutt'altro che peregrina, alla luce dei recenti avvenimenti che mi hanno portato a riscoprire, dopo quasi 18 anni dall'uscita (e relativo acquisto, ovviamente) di quello che avrebbe potuto essere un nuovo, grande classico del Gioco di Ruolo tradizionale, il cosiddetto pen & paper ovvero vecchia scuola, visto che il sistema di gioco, per quanto riveduto e (più o meno) corretto, si rifà smaccatamente al classico dei classici dei sistemi percentili, quel Basic System ideato alla fine degli anni '70 da Sandy Petersen & Co. ed applicato alla pressoché totale produzione della rinomata (e ahimè! degradata, specie negli ultimi due decenni) Chaosium, Inc.®.
Stiamo parlando di STARSHIP ZERO™ il gioco di ruolo del serial TV/radiofonico di fantascienza anni '50/60 (sì, lallero!), edito dalla premiata ditta Green Ronin Publishing, la stessa che, sempre agli inizi del XXI secolo, ci ha dato quelle perle rare come Mutants & Masterminds™ e True20™ giochi che fecero parecchio scalpore, anche se sinceramente non so se abbiano ancora un seguito oggidì.
In effetti, le cose cambiano, la gente invecchia ed in qualche caso matura evidentemente, ergo cambia gusti e punti di vista e ciò che - quasi 4 lustri fa - appariva come poco più che l'ennesima boutade pubblicata così, tanto per fare, ad una rilettura più attenta e col senno di poi può rivelarsi molto meglio di quanto non si fosse valutato allora.
Andando per ordine, visto e considerato il perdurare degli arresti domiciliari cortesia del Regime Peppista, dal momento che la Fortezza della Solitudine, lungi dal migliorare, stava letteralmente diventando l'equivalente del magazzino abbandonato di un rigattiere, mi sono finalmente scosso dal torpore ed ho cominciato a risistemare le cose di buona lena.
È stato così che - frugando tra i meandri della mia biblioteca e/o tra i cumuli di scatoloni, nei quali sono ordinatamente riposti tutti quei volumi destinati alla vendita, mi è capitato tra le mani il summenzionato libello, ancora praticamente intonso, come quando avevo deciso di rimetterlo sul mercato ormai 15 anni fa.
Al tempo, infatti, non lo considerai degno di ulteriore attenzione, anche perché, tenuto presente la tipologia di gioco e la personalità dei prospettivi giocatori, mi ero reso conto che assai difficilmente avrei potuto convincere qualcuno a giocarci.
Ad onor del vero, credo che questo ragionamento l'abbiano fatto anche i redattori della Green Ronin, perché dopo una (breve) raffica di supplementi (due dei quali, tra l'altro, messi a disposizione gratis et amor dei), il gioco è stato de facto abbandonato dai suoi stessi editori e non se n'è fatto più nulla.
Ora, visto che di tempo da perdere ne ho a iosa, che passo la maggior parte della mia (attuale) attività ludica a scrivere di modifiche e house rules per questo o quell'altro retroclone, mi sono deciso a riprenderlo in mano ed a studiarlo con un po' più (diciamo pure molta) calma ed ho scoperto che, in fin dei conti, non solo si tratta di un prodotto tutto sommato gradevole e soprattutto ben realizzato (visto specialmente quando è stato scritto, cioè agli albori della perniciosa Era del Bimbominkya™ nella quale stiamo tuttora vivendo); certo, ci sono qua e là un po' di castronerie ma niente che non possa essere puntualmente risistemato e pure senza troppa fatica: basta attingere al regolamento originale del summenzionato BASIC system ed applicarlo ai... punti dolenti del regolamento.
Questo perché, a parte l'introduzione - tanto per voler essere originali a tutti i costi - di un sistema a percentuale inverso (dove cioè lo scopo non è realizzare un tiro al di sotto del proprio target in percentuale ma anzi avvicinarsi il più possibile a quel target senza sforare), di fatto il sistema di gioco è assolutamente normale e quanto di più basilare - appunto - si possa immaginare.
Credo quindi che, nel prossimo futuro, potrò annoverare anche questo vecchio gioco dimenticato (perché oggi come oggi, questo è) tra quelli che attualmente seguo e curo in questa pagina, anche perché ho (ri)trovato nel mio cospicuo archivio, tutta una serie di scenari ed avventure che molto si prestano all'ambientazione da Space Opera dell'Era Atomica di Spaceship Zero, senza contare che quello che originariamente mi aveva attirato di questo (allora) nuovo prodotto era proprio il poter ricreare quelle ambientazioni più tipiche del fumetto d'avventura science-fantasy anni '30 e '40 (avete presente i vari Buck Rogers, Flash Gordon ovvero il più recente - relativamente parlando - Dan Dare?) ergo i famigerati serial radiofonici e cinematografici (e poi televisivi) come il già citato Flash Gordon, Captain Future™ del grande Edmond Hamilton ovvero quello spettacolare classico Made in Deutschland dei primi anni '60 (e misconosciuto ai più nel Belpaese) che fu Raumpatrouille Orion.
Certo, c'è il rischio, tutt'altro che passeggero, che ben pochi conoscano o possano procurarsi il manuale originale del gioco, né io posso violare il copyright mettendone a disposizione una copia digitale; magari cercherò di realizzare un'avventura dual-statted come si dice in gergo, magari adattando e adottando anche un gioco o un sistema più facilmente reperibile, tipo per l'appunto il BASIC (nella versione free edita dalla Goblinoid) ovvero il già noto Starships & Spacemen™ che fa già parte integrante di questa pagina.
Un blog dedicato a tutto quanto fa Gioco di Ruolo (e non solo): modelli, recensioni, supplementi, moduli e "house rules", con una particolare attenzione al fantastico e all'avventura.
martedì 28 aprile 2020
domenica 26 aprile 2020
L’Ultima Corazzata: il cast ed i materiali di supporto, per Mutant Future™
Come promesso, veniamo adesso a descrivere gli ambienti, i mezzi, i "prop" ed il cast di supporto che ci accompagneranno in questa avventura.
Cominciamo dunque con il cast dei personaggi non giocanti di questa avventura, partendo da:
Cominciamo dunque con il cast dei personaggi non giocanti di questa avventura, partendo da:
Irina Vasiliyeva
Nata e cresciuta in una delle tante comunità del nord-est, in un villaggio prospiciente il mare, la giovane Irina proviene da una famiglia di espatriati dall'Europa Orientale. Nel corso degli anni si è fatta una certa fama come intermediatrice e negoziatrice freelance; questo vuol dire che, tecnicamente, è al soldo del miglior offerente ma la comparsa della fazione controllata dal Generalissimo e la sua Nuova Unione dei Soviet ha fatto sì che riscoprisse il richiamo del sangue, per così dire, e ne ha abbracciato la causa.
Sono anni che Irina, anche quando lavora per conto terzi, in realtà agevola l'agenda del Generalissimo nella sua opera di "civilizzazione" delle Terre Contestate e della Desolazione, non fosse altro che fornendo informazioni precise e puntuali sulla situazione politica delle varie comunità presso le quali è chiamata ad operare.
È quindi stata una scelta naturale, per il Generalissimo, incaricarla di portare a termine l'Operazione Doppio Gioco, per realizzare in un colpo solo due obbiettivi particolarmente ambiziosi: sfiancare due pericolosi avversari, facendoli scannare tra di loro e recuperare le importantissime granate atomiche per la sua nuova super-arma.
Irina è una umana pura, un esemplare sano e di accattivante bellezza, scaltra ed intelligente, una combinazione decisamente pericolosa in un agente provocatore, come ben si accorgeranno i Personaggi Giocanti a loro spese!
Irina Vasiliyeva, Umana Pura, 3° Livello, Neutrale
FOR. 10
DES. 14
COS. 14
INT. 15
VOL. 14
CAR. 17
P.F. 58
C.A. 4 (giubbotto balistico)
Long John alias "il Vecchio Marinaio"
Su Long John - così chiamato perché raggiunge quasi i due metri d'altezza - è già stato detto molto nel corso dell'avventura.
Da giovane mozzo venne chiamato a far parte della ciurma del Capitano Flint, uno dei più famigerati pirati di Port Royal e fu l'unico sopravvissuto di quella fatidica spedizione.
Da allora è ossessionato dall'idea di poter mettere le mani sul meraviglioso artefatto degli Antichi, la Corazzata Classe Iowa che lui e Flint rinvennero al centro dell'uragano.
Dall'aspetto "vissuto" ma bonario e gioviale, sempre pronto alla battuta (quando non è ubriaco), è un vero compagnone nella miglior tradizione marinaresca; peccato che sia tutta una facciata, che nasconde una personalità cinica e calcolatrice, un manipolatore nato e cresciuto.
Tra l'altro, l'età e la prigionia non hanno fatto molto per migliorarne il carattere, anzi: è capace di qualunque cosa, pur di raggiungere il suo scopo e la Caccia alla Helena e alla fedifraga Irina è stata letteralmente una manna dal cielo per far sì che questa banda di sempliciotti (i Personaggi, se non si fosse capito) agevolasse i suoi piani!
Long John porta sempre sulla sua persona almeno un'arma e come minimo ha un pugnale nascosto addosso, da usarsi al momento opportuno, possibilmente quando nessuno vede; voltargli le spalle vuol dire invitare la morte!
La lunga prigionia infatti non l'ha affatto fiaccato e per la sua età ha una notevole... vitalità, ben nascosta, ovviamente, un vero lupo (di mare) in veste di agnello.
Long John, umano puro, 5° livello, Caotico
FOR. 15
DES. 12
COS. 15
INT. 13
VOL. 16
CAR. 14
P.F. 65
C.A. 9 (7 quando indossa il corsetto di cuoio)
Cyborg Commandos
Invisibili e silenziosi per gran parte di questa avventura, gli Spetsnaz del Generalissimo impiegati in questa missione sono la élite delle forze della Krasnaya Armiya, composta essenzialmente di Cyborg, Commando (pag. 68 del manuale di base) tutti leali (qualcuno potrebbe anche dire monomaniacalmente) al Generalissimo; i loro ordini sono di portare a termine la missione a qualunque costo ed obbedire ad Irina (fintanto che i suoi ordini non mettono in pericolo la missione), cosa che faranno fino alla morte!
L'unità, composta di 12 membri, opera in "A-team" di 4 elementi, sono armati ed equipaggiati con quanto di meglio ha a disposizione la Krasnaya Armiya (ad esempio le armi presentate nel recente post sull'Arsenale della KA) ma non disdegnano il corpo-a-corpo, per il quale sono attrezzati con pugnali/daghe, armi da mischia hi-tech e le famigerate vanghette da trincea (equivalenti ad accette) che sono il marchio di fabbrica da sempre delle unità Spetsnaz.
Il Gruppo B è inoltre appositamente equipaggiato con armi silenziose sotto forma di balestre, potenziate meccanicamente (d'altronde i cyborg non hanno problemi con una trazione di 100/150 kg) con le quali affrontare gli eventuali intrusi (leggi: i personaggi giocanti) senza rischiare di far saltare in aria qualcosa (Danno: 1d12, Gittata: 50/100/150 metri, 1 att./round, Peso: 4,5 kg occorre una FOR. >18 per ricaricare in 1 round, altrimenti occorrono 2 round con una forza >14).
Come riportato nel testo dell'avventura, ogni team (A, B e C) ha un suo compito: A funge da scorta per Irina nella sua ricerca dei codici di attivazione sul ponte di comando della corazzata (scorta ridotta a 2 elementi dopo l'agguato del Popeye pazzo), B ha il compito, assieme ad un gruppo di marinai della Helena, di recuperare le granate atomiche dalla Santabarbara sotto la torretta A della corazzata, mentre C di fatto è un elemento di background in quanto verrà sterminato dal gruppo di sbarco guidato da Long John e dal summenzionato androide impazzito, con l'eccezione notevole del cyborg di guardia al mezzo da sbarco.
Popeye the SLR-M4N
Brutale, omicida, completamente pazzo... ma ha anche dei difetti!
I decenni (se non secoli!) di isolamento e di esposizione agli effetti della tempesta che circonda l'isola di certo non hanno migliorato la situazione, anzi: la creatura è in qualche modo mutata, fino ad assumere caratteristiche sovrumane, molto più dei suoi consimili, che già erano stati costruiti per i lavori di forza bruta e bassa manovalanza.
Di più: l'androide, pur nella sua follia, ha sviluppato un'astuzia fuori dal comune e la sua perfetta padronanza del... terreno di gioco lo rende doppiamente pericoloso.
Di fatto, in termini di gioco, quando agisce dall'ombra e/o tende tranelli e trabocchetti, guadagna sempre l'iniziativa.
Come detto nel testo dell'avventura, ha sviluppato parecchi... vezzi, come quello di giocare a bowling, usando i suoi eventuali compagni di giochi come birilli, da tirar giù a colpi di cariche di lancio (che essendo cilindriche, rotolano che è un piacere), ergo utilizzando le granate da 127mm (presenti in gran numero nelle varie riservette sparse qua e là per la nave) come bocce.
Tutto questo si quantifica in un +3 per colpire con i summenzionati implementi (ha avuto decenni di tempo per perfezionare la sua arte) e in 5d6 di danno per attacco (permesso Tiro Salvezza contro Morte per dimezzare i danni); in caso di colpo critico, il colpo è fatale (ammesso Tiro Salvezza sulla Destrezza a -3 per schivare e sopravvivere all'attacco mortale); dopotutto, essere investiti da un rotolo da 50 kg ovvero presi in pieno sul cranio da un proietto da 25 kg può rovinare la giornata anche al personaggio più coriaceo!
Come già menzionato, se messo alle strette, ergo se viene ferito, il vendicativo androide diventerà monomaniacale nel suo voler rendere la pariglia a chi gli ha fatto la bua: ingollata una scatola di spinaci (o altra verdura, tanto la cambusa ne è ancora piena!), parte a ruota e preso il primo oggetto contundente sotto mano, picchia come un fabbro (3d6 di ferite/attacco) fino a che l'offensore non è più in grado di... offendere!
Nota per i Mutant Master™: nel malaugurato caso in cui Long John dovesse riattivare gli androidi "in naftalina" nei depositi della corazzata, usate le statistiche pubblicate nel post sui SLR-M4N; questi saranno più stabili (o comunque meno folli) ed in grado di organizzarsi; la loro prima preoccupazione sarà quella di allontanare/eliminare gli intrusi (tutti gli intrusi, compresi i personaggi giocanti) e per farlo si attrezzeranno con le armi custodite nelle armerie sparse presso i ponti alloggi e presso i magazzini.
Allo stesso modo, una parte di questi sciamerà sul ponte per mettere in funzione una delle torrette binate da 127mm e/o le postazioni laser di difesa di punto, per allontanare/affondare qualunque cosa sia a galla entro la distanza di ingaggio.
Questo, ovviamente, è lo scenario peggiore, in quanto le armi in dotazione alla Stendardo o alla Helena (che attualmente è ridotta ad un solo cannone prodiero) possono danneggiare e/o distruggere una o più armi minori della corazzata ma in alcun modo sono in grado di danneggiare (men che meno distruggere) questo mostro d'acciaio.
Tenete presente che ci sono circa 1000 androidi nelle stive della nave e che Long John può attivarne una decina per turno, dopodiché gli stessi Popeye si daranno da fare per riavviare i propri compagni, così che il loro numero crescerà esponenzialmente: 10 il primo turno, 20 il secondo, 40 il terzo e così via, fino alla completa riattivazione di tutto il complemento!
La Fratellanza del Karibe
Di questi scorridori dei mari è stato già ampiamente detto e nella parte introduttiva e nel testo dell'avventura vera e propria; sono essenzialmente umani puri, discendenti diretti dei membri dell'equipaggio della USS Alcatraz Island e degli isolani autoctoni che vivevano nell'arcipelago circostante.
Per le loro statistiche fate riferimento agli Uomini: Pirati a pagina 83 del manuale di base, tenendo presente che - per quanto riguarda la CA - i membri della Fratellanza che non sono "in servizio" non indossano armature (CA 9) altrimenti indossano armature di cuoio (CA 7) o cuoio borchiato (CA 6) ovvero di nylon balistico (CA 5) specialmente se si tratta dei capi o dei membri di élite della Fratellanza (si tratta ovviamente dei giubbotti antiproiettile in dotazione all'equipaggio originale della Alcatraz Island), mentre per l'armamento - come riportato nella seconda parte dell'avventura - hanno in dotazione di tutto: dalle tipiche armi da mischia (sciabole d'abbordaggio, asce, pugnali etc. - niente armi a due mani, ovviamente), da fuoco, primitive e moderne (in rapporto di 3 primitive contro 1 moderna) o hi-tech (1 su 5, anche queste reliquie della dotazione originale della Alcatraz Island).
Le stesse specifiche possono essere applicate anche ai marinai prigionieri dei pirati, tenendo presente che questi ultimi comprendono sia umani puri che mutanti e che, almeno all'inizio, saranno nudi e crudi (privi di armi ed armature) che potranno però recuperare per via, durante la fuga tra le vie infestate di mutanti di Port Royal.
Le stesse specifiche possono essere applicate anche ai marinai prigionieri dei pirati, tenendo presente che questi ultimi comprendono sia umani puri che mutanti e che, almeno all'inizio, saranno nudi e crudi (privi di armi ed armature) che potranno però recuperare per via, durante la fuga tra le vie infestate di mutanti di Port Royal.
La Nave dei Dannati
Di questi discendenti degenerati degli Antichi gaudenti della Maria Celeste abbiamo già diffusamente parlato nel corso dell'avventura. Per quanto riguarda le statistiche degli stessi, possiamo suddividerli in umani (più o meno) puri con statistiche assolutamente medie (nessun bonus particolare, insomma e COS. pari a 10/11 con una 40ina di Punti Ferita), mentre i loro congeneri mutati (quelli che si trovano dabbasso, insomma e che compongono la grande massa d'urto della tribù) potete usare le statistiche dei Morlock (pagina 84 del manuale di base) cui in effetti somigliano, in quanto non dispongono di particolari mutazioni benefiche o negative di cui tener nota.
Con l'eccezione dei caporioni del clan (quelli "umani") la quasi totalità dei Dannati è armata con semplici armi da mischia - essenzialmente coltelli e coltellacci, altre armi da botta improvvisate, come bastoni, tondini di ferro e simili - mentre i summenzionati capi dispongono di armi da fuoco moderne, essenzialmente pistole e fucili a canna liscia, predati alle innumerevoli vittime nel corso dei decenni e perennemente a corto di munizioni (1d10 di cartucce per arma) e comunque in rapporto di 1 a 10 (1 arma da fuoco ogni 10 da mischia).
Quello che rende questi ghoul dei mari particolarmente pericolosi è la quantità visto che "l'equipaggio" della Maria Celeste conta circa 500 (leggonsi: cinquecento) membri e se è vero che non possono caricare in massa i personaggi, ciascuno di loro avrà a che fare, in caso di scontro, con un rapporto di 5:1, con le perdite che vengono rapidamente rimpiazzate.
Inoltre nelle profondità della nave si trovano almeno un centinaio di capi di bestiame ma questi non solo non possono essere d'aiuto (sono per lo più debilitati dalla lunga prigionia, completamente impazziti per la paura e gli orrori cui hanno assistito ovvero mutilati dai ghoul) potrebbero anzi intralciare attivamente i loro soccorritori (non che se ne rendano conto, ovviamente).
Se proprio dovete, potete usare per questi disgraziati le specifiche degli Eloi come riportate a pagina 70 del manuale di base).
Il Clan della Helena
Non possiamo certo dimenticare i "cortesi ospiti" dei nostri baldi eroi, specialmente durante la prima parte di questa avventura. Come prefigurato, si tratta di un piccolo clan (una cinquantina di membri) che compone l'equipaggio residente del vecchio mercantile; ufficialmente sono mercanti itineranti marittimi indipendenti ma in realtà sono al soldo del Generalissimo ed alle dirette dipendenze del GRU (il Servizio Informazioni della KA) pur non abbracciando l'ideologia dei Soviet.
Semplicemente per i capi del clan si tratta di un buon affare, nient'altro, un ulteriore introito nella bilancia commerciale, dal momento che ottenere e trattare informazioni è quasi un effetto collaterale dei numerosi viaggi della Helena.
Di più, fino al compimento di questa avventura, i mercanti sono stati in buoni rapporti anche con la Fratellanza del Karibe, che ha preferito commerciare con il clan ovvero richiedere una modesta tassa di passaggio, piuttosto che scornarsi contro il coriaceo mercantile ed il suo equipaggio che, come abbiamo già detto, è ben armato e perfettamente in grado di difendersi, grazie anche alle numerose reliquie che giacciono nelle sue stive.
Il clan è composto da umani (per lo più) puri con qualche mutazione puramente cosmetica, per le loro statistiche potete adottare quelle degli Uomini, Mercanti come riportate a pagina 83 del Manuale di base, specialmente quando e se vengono affrontati in combattimento, tenendo presente che il Capitano è un personaggio di 5° livello, così come ogni 5 membri del clan uno è equivalente ad un guerriero di 3° livello; tutti questi sono armati con reliquie hi-tech, tutti gli altri membri attivi sono armati con armi da fuoco moderne e tutti hanno comunque qualche arma da mischia "marinaresca" sulla quale ripiegare in caso di necessità.
Come è stato ribadito nel testo dell'avventura, il Clan agirà a supporto dei Cyborg Commandos™ e di Irina ma non al punto di mettere in pericolo la sua stessa esistenza. Questo vuol dire che, specialmente nell'ultima parte dell'avventura, i suoi membri lotteranno esclusivamente per difendere sé stessi e salvarsi la pelle, non certo per avanzare i grandi sogni di conquista del Novello Impero dei Soviet, specialmente se i summenzionati cyborg non sono lì a sostenerli ergo sono stati bellamente spacciati dai nostri eroi e dai loro alleati.
Ovviamente, se messi all'angolo e minacciati seriamente di sterminio, non esiteranno a combattere fino alla morte come topi in trappola, perché sono persone ragionevoli ma non hanno alcuna intenzione di seguire il manuale del perfetto bestiame al macello.
...e dopo i personaggi, passiamo ai prop...
in questa sezione esamineremo invece tutti quei mezzi, armi ed equipaggiamenti nuovi finora solo accennati nel corso dell'avventura.
Nota bene: dal momento che si tratta per lo più di navi e/o di equipaggiamento navale, tutti i punteggi di danno e/o ferita sono espressi come strutturali (cioè ogni punto di danno equivale a 5 punti danno in scala personaggio), questo perché una imbarcazione, per quanto piccola, non è certo paragonabile ad una creatura vivente, così come le armi atte ad affondarle sono generalmente overkill se usate contro i personaggi.
La Helena
come abbiamo più volte detto, si tratta di un vecchio mercantile indipendente, una reliquia degli Antichi molto ben conservata, nonostante tutto ed ancora perfettamente in grado di tenere il mare.
Originariamente costruito nella prima metà del XXII secolo, questo bastimento faceva parte di quella nuova generazione di natanti commerciali realizzati con materiali compositi/meta-ceramici hi-tech e dotata di propulsione elettrica/solare.
L'armamento originale non consisteva di vele per prendere il vento, bensì di vele solari pannelli fotovoltaici flessibili ad alta efficienza, che caricavano le batterie dabbasso che a loro volta alimentavano i due potenti motori elettrici.
Oggi le vele solari originali sono state sostituite con normali vele anche se la Helena ha mantenuto i motori (per uso d'emergenza), che sono alimentati a pile nucleari, visto che le antiche celle si sono via via consumate e non era possibile rimpiazzarle.
Come abbiamo visto, oggi ospita il clan - discendente dell'equipaggio originale e delle loro famiglie - che la manovra e le sono state apportate alcune... migliorie, come l'installazione - a poppa e a prua - di due cannoni a retrocarica da 105mm, reliquie già al tempo degli Antichi, recuperati chissà dove e chissà come, per i quali hanno tra l'altro una buona dotazione di munizioni e che vengono gelosamente custoditi (ed occultati), visto che da essi dipende spesso la sopravvivenza stessa del clan.
Il vecchio bastimento è un tre alberi che stazza 9000 tonnellate, lungo 160 metri, per 20 metri di larghezza massima e con un pescaggio di 8m.
Il motore elettrico, per una potenza massima di 6500 cv, è alimentato da una batteria di pile nucleari, collegate in parallelo, con un'autonomia residua di almeno 12mila miglia nautiche ed è in grado di spingere la nave a 14 nodi, mentre navigando a vela si riescono a raggiungere (e mantenere) i 10 nodi.
La capacità di carico, suddivisa in 3 stive sottocoperta e sul ponte, raggiunge le 12mila tonnellate.
Come più volte menzionato durante l'avventura, sul ponte inferiore è stato ricavato un alloggio segreto per il commando cyborg, così come, sul ponte di coperta, la Helena trasporta un antico mezzo da sbarco (vedi), cortesia del Generalissimo appositamente per questa missione e mantenuto rigorosamente coperto per tutta la durata del viaggio.
Nelle stive della nave si trovano inoltre le merci più disparate, così come le casse del Clan sono ben foraggiate di moneta sonante e preziosi e vi sono anche parecchie merci rare (reliquie) tra cui scegliere (NdA: sì, ma con moderazione, non vogliamo certo invitare al Powerplay e al saccheggio gratuito).
Le statistiche di gioco sono le seguenti:
Velocità: 45 metri/round (90 miglia/giorno) a vela, 70 metri/round (140 miglia/giorno) a motore.
Classe d'Armatura: 6 (scafo in laminati compositi)
Punti Ferita: 9000
Lo sciabecco dei corsari di Ulthar
si tratta di una unità assolutamente standard per i mari della Desolazione, un piccolo, agile veliero da guerra, adatto alla guerra di corsa, un tre alberi armato a vela latina, di costruzione lignea, con un alto e sporgente castello di poppa e la prua dalle linee filanti, dotato di 12 cannoni di medio calibro (24 libbre/150mm, sei per lato) come abbiamo potuto apprezzare nella seconda parte di questa avventura.
Si tratta di un vascello impiegato per lo più in operazioni litoranee in quanto la sua capacità di carico limitata non gli permette di affrontare il mare aperto per più di pochi giorni alla volta ed è perciò impiegato per lo più per crociere di pattugliamento e/o intercettazione di naviglio mercantile.
Necessita di un equipaggio di 25 "uomini" per funzionare al meglio ma in questo caso il complemento è triplo, in quanto imbarca un contingente di marines mutanti e di artiglieri per maneggiare i pezzi (Ulthar ha ricevuto un'imbeccata, come sappiamo, su illeciti traffici tra alcuni clan marinari e i suoi odiati nemici della Fratellanza).
Ha un dislocamento di circa 190 tonnellate, una lunghezza di 30, un raggio massimo di 7 e pesca appena 2.5 metri. Grazie alle linee filanti e alla generosa superficie velica, può raggiungere e mantenere tranquillamente i 12 nodi di velocità.
Le statistiche di gioco sono le seguenti:
Velocità: 60 metri/round (120 miglia/giorno).
Classe d'Armatura: 7
Punti Ferita: 180
Mezzo da sbarco, meccanizzato (LCU-6)
si tratta di un antico (nel senso che era già ampiamente obsoleto al tempo degli Antichi) mezzo da sbarco, una specie di pontone dotato di una cabina di comando a poppa e di motori in grado di spingerlo a 9 nodi; come dice la denominazione, si tratta di un natante realizzato esclusivamente per traghettare uomini e rifornimenti da una nave al largo fino alla spiaggia, lo scafo è realizzato interamente in acciaio saldato ed è dotato di un grosso portellone a prua che funge da rampa, una volta abbassato, per imbarcare/scaricare il carico.
Questo particolare mezzo è stato fornito dal Generalissimo alla Helena ed imbarcato mediante le gru di bordo sul ponte di coperta di poppa per poter prelevare e trasportare le famigerate granate nucleari dalla corazzata classe Iowa.
A poppa del mezzo è stata realizzata una postazione protetta (CA 5) armata di mitragliatrice pesante per tenere a bada intrusi e importuni (come i personaggi giocanti) con 2 nastri di riserva (105 colpi cadauno, 16 kg. per cassetta).
Lo scafo ha un dislocamento di 65 tonnellate di cui 34 sono di carico utile (in alternativa può trasportare fino ad 80 marines). Il mezzo è stato modificato (molto tempo addietro, come la stragrande maggioranza dei veicoli degli Antichi risalenti all'Ultima Guerra) per marciare a batterie nucleari che alimentano due motori elettrici da 350 cv, è lungo 17 metri, largo poco più di 4 ed ha un pescaggio di appena 1.2 metri (ha il fondo piatto).
Per il suo funzionamento ottimale, necessita di un equipaggio di 5 persone.
Le statistiche di gioco sono le seguenti:
Velocità: 45 metri/round*
Classe d'Armatura: 6 (scafo in acciaio)
Punti Ferita: 65
* non è riportata la velocità giornaliera perché in alcun modo un mezzo da sbarco può affrontare il mare aperto per un qualsivoglia periodo di tempo, è semplicemente un traghetto per fare la spola tra una nave al largo (e nemmeno troppo) e la battigia ergo per movimentare cargo e passeggeri all'interno di una rada protetta.
La Stendardo, ammiraglia pirata
Originariamente chiamata Shtandart l'attuale ammiraglia della Fratellanza del Karibe è una riproduzione moderna (?) dell'originale fregata a vela progettata e realizzata dallo czar Pietro il Grande nel XVIII secolo, prima unità "moderna" dell'allora neonata Flotta del Nord, con la quale lo czar vinse l'accesso al Mar Baltico dagli svedesi. Per quanto si sa, è la terza incarnazione di questo storico vascello, la seconda venne infatti realizzata alla fine del XX secolo come nave scuola e di rappresentanza mentre quest'ultima incarnazione non si sa bene per quale scopo sia stata costruita.
Realizzata con materiali moderni (ma ben camuffati per apparire in tutto e per tutto simile all'originale ligneo) la Stendardo rispecchia pedissequamente i parametri originali: lunga 34.5 metri, larga 7 e con un pescaggio di 2.5 metri, è una fregata a tre alberi con armamento a vele quadre; l'albero di maestra è alto ben 33 metri sul ponte e la velatura si compone di 14 vele per una superficie di 660 m²; può raggiungere (e talvolta superare) i 10 nodi ma per situazioni "di emergenza" è dotata di due motori elettrici (alimentati, come tutte le macchine pre-belliche degli Antichi, da batterie nucleari) che gli consentono di raggiungere i 16 nodi di velocità.
La nave necessita di un equipaggio di 10 uomini per navigare e può ospitarne altri 30 negli alloggi comuni sottoponte ed è dotata di tutti gli ausili di navigazione (relativamente parlando) per le traversate in alto mare.
La fregata originale era armata con 28 cannoni ad avancarica di vario calibro, mentre questa moderna versione è equipaggiata con due cannoni da campagna da 75mm (sottratti alle Orde di Ulthar durante una delle tante scorrerie sulla costa) e navalizzati riattandoli su affusti brandeggiabili fissi; completano questo armamento 4 cannoncini laser a tiro rapido, alimentati a celle nucleari ed una coppia di mitragliatrici pesanti (vedi lo LCM-6 più sopra).
Nella santabarbara ci sono ben 6 celle nucleari per i cannoni laser, 50 granate per i cannoni e 8 cassette di munizioni per le mitragliatrici.
Nell'armeria sottocoperta, in prossimità della cabina del capitano, ci sono una dozzina di armi da fuoco moderne/hi-tech e relative munizioni (lascio a voi stabilire quali, vedete di non esagerare) mentre in cambusa vi sono viveri per 3 giorni per 20 persone (60 razioni in totale); in compenso nella stiva c'è tutto l'occorrente per trarre la propria alimentazione dal mare, comprese lenze, fiocine, arpioni e una bella rete (a buon intenditor...) sicché...
Le statistiche di gioco sono le seguenti:
Velocità: 50 metri/round (100 miglia/giorno)
Classe d'Armatura: 6 (scafo in laminati sintetici)
Punti Ferita: 180
La nave dei Dannati
Realizzata nella seconda metà del XXI secolo come nave da crociera extra-lusso, la Maria Celeste era un vero e proprio albergo galleggiante, alta ben 63 metri, lunga 311 e larga 39 con un pescaggio di ben 9 metri; con un dislocamento di ben 140mila tonnellate, era troppo grande e pesante per poter passare attraverso il Canale di Panama, sicché la sua carriera si svolse principalmente sulle rotte transatlantiche e caraibiche.
Suddivisa su ben 14 ponti (più 3 esclusivamente di servizio) e dotata di ogni confort, con 6 ristoranti, 5 bar/lounge, piste da ballo e da pattinaggio, un teatro/cinema su ben 3 livelli (dove si terrà il famigerato banchetto di benvenuto per i personaggi) ed una promenade di 230 metri lastricata in vero marmo, sulla quale si affacciano numerosi negozi, un'area fitness di 1500 metri quadrati, piscine e addirittura un campo da golf (!), la Maria Celeste era un vero e proprio sogno ad occhi aperti per i suoi facoltosi passeggeri.
La nave disponeva di 2200 cabine, per un totale di 3800 passeggeri, serviti, riveriti ed accuditi da un equipaggio di 1200 unità, 2/3 dei quali androidi, compresi hostess, steward e intrattenitori.
Originariamente spinta da propulsori elettrici alimentati da un reattore nucleare da 100 MW, poteva mantenere una velocità di crociera di 24 nodi.
Durante la Guerra Finale, nella fase veramente calda dei combattimenti, la Maria Celeste si trovava in oceano aperto, come abbiamo detto, e sfuggi agli effetti dell'attacco nucleare su larga scala, dopodiché rimase in balia dei mari per settimane, mentre, a causa dell'impulso elettromagnetico generato dalle esplosioni, tutti i principali sistemi elettronici di bordo impazzivano o semplicemente bruciavano.
Dopo la rivolta che si risolse con l'assassinio (ed il successivo consumo) dell'equipaggio umano della nave, i sopravvissuti non erano in grado di riparare o riavviare i motori principali, né tanto meno di navigare quella che era divenuta una colossale prigione galleggiante ma le correnti hanno trascinato in giro la Maria Celeste permettendole di quando in quando di avvicinarsi a terra ovvero di incrociare imbarcazioni solitarie che sono finite preda di questa vera e propria tribù di ghoul.
Oggi la popolazione conta circa 500 individui, come abbiamo già detto, resti degenerati di quei facoltosi e civili Antichi oggi ridotti a vere e proprie fameliche cavallette dei mari un flagello che sarebbe meglio sparisse sotto le onde assieme alla sua infernale dimora!
Nota per il Mutant Master™: come per l'Ultima Corazzata, anche la Maria Celeste è descritta ma priva di statistiche di gioco; viste le sue dimensioni e la (risibile) potenza di fuoco a disposizione dei Personaggi, è fuori discussione che possano produrre più di un danno cosmetico a questo colosso dei mari; anche in questo caso, si tratta di un "prop" un oggetto di scena (un grosso oggetto di scena) per le vicende dei personaggi.
Nave da Battaglia Corazzata Classe Iowa
LA REGINA DEI MARI del tempo che fu, le ultime corazzate che abbiamo mai visto servizio in epoca moderna, dopo la scomparsa della tipologia dai ruolini navali di qualunque paese, eredità di un tempo in cui la potenza sui mari si decideva a colpi di cannone, sparati da navi gigantesche, vere e proprie fortezze galleggianti, più e più volte riarmata nel corso degli anni e costantemente ammodernata, l'epitome della corazzata.
Come abbiamo già spiegato nella prima parte dell'avventura, queste antiche signore dei mari vennero riesumate per l'ultima volta dal loro meritato riposo e riequipaggiate per prender parte ad un'ultima crociera di guerra, dopodiché scomparvero in mare e vennero dimenticate.
Tutte, tranne una, evidentemente, che si è invece incagliata su un atollo misterioso nel bel mezzo di un uragano permanente, dopo esser sfuggita al controllo del proprio equipaggio, umano e androide e lì rimasta per decenni (o secoli).
Ovviamente questo è un vero e proprio prop un arredo scenico, che fa da palco per l'ultimo atto di questa avventura, perché mai e poi mai qualcuno dovrà poterci mettere le mani sopra, questo sia ben chiaro!
Essendo una classica corazzata monocalibro le Iowa erano armate con 3 torrette trinate da 406mm di calibro, i cannoni più grossi e potenti (con la sola eccezione notevole dei 460mm della Classe giapponese Yamato, colati a picco eoni fa) mai imbarcati con una gittata attestata sui 40 km sparando proiettili pesanti una tonnellata e più.
L'armamento secondario si componeva invece di una batteria di 10 torrette binate, armate con cannoni a doppio scopo (antiaerei e antinave) da 127mm ed una pesante batteria antiaerea composta da 76 cannoncini da 40mm in affusti multipli e 56 mitragliere da 20mm, una potenza di fuoco immensa!
L'equipaggio originariamente contava 1921 uomini tra ufficiali, graduati e comuni, o scafo stazzava ben 57mila e passa tonnellate a pieno carico ma nonostante tutto il potente apparato propulsivo (212.000 cv di potenza su 4 alberi) le permetteva di fare 33 nodi senza problemi!
La protezione corazzata andava dai 31 cm della cintura corazzata ai 44 cm delle barbette e del torrione, mentre le torrette principali avevano uno spessore di 50 cm. (NO, non c'è modo che una qualsivoglia arma impiegata da un personaggio giocante possa anche solo pensare di scalfire una blindatura del genere!).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, queste grandi unità vennero poste in riserva e poi trasferite nella cosiddetta flotta in naftalina, salvo venirne riesumate, più e più volte, nel corso del XX secolo.
Parteciparono (anche se non tutte in una volta) a tutti i maggiori conflitti nei quali fu coinvolto l'Impero 'Merrekano - dalla Corea al Vietnam, passando per l'azione di polizia in medio-oriente e infine la Guerra del Golfo del '91 - venendo impiegate principalmente nel ruolo di bombardamento costiero e per fornire fuoco di supporto per le truppe da sbarco.
Riammodernate negli anni '70, vennero riarmate con lanciatori per missili antinave Harpoon e con una batteria di missili da crociera Tomahawk, al costo di 4 torrette da 127mm, che vennero smontate e sbarcate, così come l'armamento antiaereo venne sostituito da 4 complessi Phalanx completamente automatici per la difesa di punto.
Disattivate dopo l'intervento nel Golfo Persico, passarono di nuovo alla riserva per poi divenire navi-museo dopo aver sbarcato il sofisticato armamento missilistico.
Cosa ne sia stato poi, già lo sappiamo.
L'ultimo ammodernamento previde la sostituzione delle caldaie con un reattore a fusione nucleare da 150 MW di potenza, che forniva vapore alle quattro turbine General Electric (che non erano state sostituite ma solamente revisionate) mantenendo così la stessa velocità ed imbarcando parecchia zavorra per mantenere la stabilità del vascello; l'armamento fu ripristinato mediante l'installazione delle torrette da 127mm precedentemente smontate e completato con una batteria di 18 torrette laser a tiro rapido, con puntamento automatico/manuale per la difesa di punto.
Dopodiché, vennero riesumate dai bunker nei quali erano stato custodite per oltre un secolo anche le famigerate granate nucleari MK-23 quelle proibitissime dai trattati e che avrebbero dovuto essere distrutte già alla fine degli anni '80 del XX secolo e che invece, chissà come o perché, erano rimaste... dimenticate nei depositi e caricate a bordo delle quattro grandi unità perché venissero scodellate sul territorio dei nemici dell'Impero (che erano tanti e sparpagliati per ogni dove).
Queste vere e proprie bombe atomiche sparate da cannone, lunghe 1,62 metro e del calibro (ovviamente) di 406mm, pesano la bellezza di 862 kg e possono raggiungere obbiettivi distanti 40 km. La loro potenza è regolabile tra i 15 e i 20 Kiloton (praticamente sono in grado di devastare un'area di 3.5 km di diametro con un'esplosione al suolo) e nel mondo Post-apocalittico di Mutant Future™ sarebbero in effetti l'arma definitiva per chiunque riuscisse a metterci sopra le mani.
Purtroppo, non sono in grado di fornire una mappa puntuale di questo immenso setting (una Iowa è lunga 270 m x 33 m nel punto di massima ampiezza, praticamente un (grosso) edificio, per di più su più piani) a parte alcune, molto generiche, che trovate qui a lato, quello che c'è da sapere per rendere al meglio la simulazione, è che l'intera nave è al buio per mancanza di corrente elettrica (il reattore è praticamente in stand-by e occorre riattivarlo per disporre dell'energia), così come tutti i sistemi elettronici e i servomeccanismi sono inattivi, anche se l'armamento di bordo è impiegabile con i comandi manuali di emergenza, anche se occorre tempo e (tanta) fatica per farlo (ma sappiamo che per dei cyborg ovvero per degli androidi forzuti questo non è affatto un problema), mentre l'armamento laser può essere azionato collegando una batteria d'emergenza (e ve ne sono a pacchi stivate nei depositi) alla singola torretta (vedi la voce: nuovo equipaggiamento).
In questo spaccato è visibile la conformazione del palcoscenico per il confronto climatico di questa avventura: tenetelo bene a mente durante lo scontro con i Cyborg Commando ed i loro alleati! |
La nave è suddivisa fondamentalmente in tre settori principali: la parte bassa dello scafo, dove si trovano le macchine e parte dei depositi, la parte alta, dove si trovano gli alloggi, le mense, la cambusa e l'infermeria e la sovrastruttura, dove si trovano gli uffici amministrativi, i centri di comando e controllo, il ponte, la sala per la direzione dell'artiglieria, la sala mappe, la sala telecomunicazioni e quant'altro.
Lungo tutto lo scafo sono presenti dei pozzi sottoponte, sovrastati dalle torrette, principali e secondarie, che conducono alle riservette di munizioni, alla santabarbara vera e propria (sotto le torri principali) e a tutti i meccanismi che controllano il trasporto ed il caricamento delle munizioni, la rotazione ed il puntamento dei pezzi, come potete apprezzare dalle illustrazioni.
Lo scontro principale tra i personaggi ed i loro avversari neo-soviet avverrà presumibilmente negli ambienti della torretta "A" (quella più a prora), dove il Gruppo B dei Cyborg Commandos sta cercando di prelevare le famigerate MK-23 e le cariche di lancio (300kg ognuna, suddivise in 6 "panetti" da 50kg) utilizzando i convogliatori e i verricelli a mano. Familiarizzatevi quindi con questi ambienti per determinare chi o cosa si trova dove.
Per quanto riguarda il resto della nave, lo lascio alla buona volontà dei vari Mutant Master™ che possono comunque farsi un'idea di quel che c'è dalle mappe generiche di cui sopra.
L'ultima sfida - quella con Long John - avverrà invece nei locali di poppa, sottocoperta, dove si trovano i magazzini con le carcasse ammassate dei SLR-M4N ed i macchinari per la loro manutenzione. Questi, al pari delle torrette laser, dispongono di prese per l'inserimento di batterie d'emergenza e Long John verrà probabilmente pescato mentre cerca di figurare come e dove inserire queste batterie, che si sarà nel frattempo procurate da uno dei depositi dabbasso.
Allo stesso tempo, lungo la nave, specialmente in corrispondenza degli alloggi e dei quadrati ufficiali, oltreché nei locali adiacenti il ponte di comando e lungo la sovrastruttura, vi sono numerosi ship's locker (ripostigli chiusi a chiave) con equipaggiamenti vari per l'uso d'emergenza, tra cui alcune armi, per non parlare delle armerie principali a poppavia e a proravia, in prossimità degli alloggi dei marines, stipati di tutto punto con armi hi-tech pronte all'uso (o al saccheggio, se qualcuno ci pensa) e che sono in qualche modo il tesoro che i personaggi giocanti potranno ricavare per le loro peripezie.
Nuove armi ed equipaggiamenti
Torretta laser Mk.12
si tratta delle torrette automatiche (ma con controlli manuali d'emergenza) installate sulle Classe Iowa durante l'ultima ristrutturazione delle unità, in sostituzione degli obsoleti complessi Phalanx.
Ne sono state installate 18 sul ponte della corazzata, ciascuna costituita da due complessi trinati di cannoncini laser; a seconda del bersaglio da ingaggiare, l'arma può sparare in modalità sincrona, alternata o a raffica, secondo il livello di danno che si intende infliggere o la necessità o meno di produrre un volume di fuoco tale da saturare l'area del bersaglio (come quando si ingaggiano aerei o missili).
Il cannone può quindi eseguire un singolo attacco facendo fuoco simultaneamente con tutte le bocche, oppure due attacchi alternati (un complesso alla volta) con il tiro concentrato di 3 bocche da fuoco alla volta, oppure a raffica, dove ciascuna bocca di fuoco pulsa in rapida sequenza come un gigantesco cannone gatling (ma senza che le canne ruotino) per cercare di infliggere più colpi su un bersaglio sfuggente.
Il controllo del tiro può avvenire in automatico, controllato dalla camera di combattimento della nave oppure assumendo il controllo manuale della torretta; nel primo caso, il sistema di puntamento elettro-ottico computerizzato assegna un bonus di +3 al tiro, nel secondo caso, utilizzando il mirino opto-elettronico d'emergenza, il bonus si riduce a +1.
Le torrette sono in grado di ruotare sulla loro base sui 360° mentre i limiti di alzo sono di -15°/+75°.
Nota per il Mutant Master™: lo stesso tipo di armamento difensivo era installato anche sulla USS Alcatraz Island, anche se tutte le torrette di sinistra sono state sbarcate per adibirle ad altro uso, in quanto inutilizzabili per coprire la rada dall'attuale posizione dell'antico cacciatorpediniere.
Le torrette hanno le seguenti caratteristiche:
C.A.: 4 (per le dimensioni ridotte e la sagoma sfuggente)
Punti-Ferita: 10 sPF
Punti-Ferita: 10 sPF
Modalità di tiro: Normale, Automatico, Raffica
Danno (sPF): 6d6, 3d6, 1d6
Gittata (Norm./Max.): 1000/2000 metri (500/1500 con controlli manuali)
Colpi: illimitati (60 colpi con alimentazione d'emergenza a celle nucleari)
Speciale: in modalità Raffica si possono eseguire fino a 6 attacchi/round, ciascuno dei quali infligge 1d6 di sPF; questi attacchi possono anche essere "distribuiti" contro più bersagli, purché si trovino entro un campo di tiro di 5° (praticamente l'ampiezza della zona è di 1 metro ogni 10 di distanza).
In caso di fuoco concentrato la torretta spara una sola volta ma tutti i laser vanno a segno all'unisono, infliggendo 6d6 di danni, mentre col fuoco alternativo si possono eseguire due attacchi (uno per complesso) contro uno o due bersagli (purché entro il settore di tiro dell'arma) infliggenti 3d6 di danni ciascuno.
I 60 colpi indicati per l'alimentazione d'emergenza indicano gli impulsi che le singole canne possono sparare; ogni attacco, in qualunque modalità esso sia, consuma comunque 6 cariche.
Torrette Binate da 5"/127mm L/38
queste 10 torrette costituiscono la batteria secondaria delle corazzate Classe Iowa, realizzate prima della Seconda Guerra Mondiale divennero pressoché ubiquitarie su tutte le unità maggiori (e su molte di quelle minori) mano a mano che la guerra progrediva, in quanto offrivano la possibilità di essere adoperate per il tiro di superficie/controcosta e per quello antiaereo.
Il pezzo da 127/38 mm spara granate del peso di 25 kg alla distanza massima di 25 km e ad una quota massima di 12800 metri alla cadenza di tiro di 15 colpi/minuto per canna.
Il tiro avviene automaticamente, diretto dalla centrale di tiro della nave, anche se - in caso di emergenza - ogni torretta dispone di organi di mira propri e può ruotare di ±164° alla velocità di 25°/secondo, mentre i pezzi elevano da -15° a +85° con una velocità di 15°/secondo.
Dentro la cupola (lievemente) corazzata trovano posto 13 uomini, mentre sottocoperta, nei magazzini, ce ne sono altri 14 che movimentano le munizioni.
I cannoni sono dotati di otturatori a cuneo semi-automatici a scorrimento verticale e sono dotati di un meccanismo di caricamento servomotorizzato (che funziona quando c'è energia, altrimenti i pezzi vanno caricati manualmente).
La torretta ha le seguenti caratteristiche:
Punti-Danno (sPF): 80
C.A.: 5
mentre le specifiche dei cannoni sono:
Modalità di tiro: Normale (x2)
Danno (sPF): 5d12
Gittata (Norm./Max.): 2500/5000 metri
Colpi: 1
Note: la modalità di tiro per le torrette Mk 28 sarebbe "automatica" ma dal momento che l'unico modo in cui potrebbero sparare in questo scenario è sotto controllo manuale, la cadenza di tiro effettiva scende ad 1 colpo/round per canna; il danno riportato in tabella è per la singola granata che centri un bersaglio "duro" come una nave o una struttura. Le granate sono dotate di spolette elettroniche polivalenti, in grado di agire all'impatto, a scoppio ritardato ovvero come spolette di prossimità contro bersagli aerei: in quest'ultimo caso, per ogni colpo sparato - a meno di ottenere un successo critico - occorre lanciare 2d6; se escono due numeri uguali (2-2, 3-3 etc.) la spoletta di prossimità viene attivata e la granata esplode infliggendo 1d20 di sPF al bersaglio.
Notate che le gittate riportate sono di gran lunga inferiori alle massime possibili ma sono le gittate raggiungibili con il tiro diretto entro 1 round.
Cannone Laser (leggero) Mk.XX
si tratta di un tipico cannone laser leggero, di tipo pressoché ubiquitario durante la Guerra Finale quanto i cannoncini Oerlikon da 20mm lo erano durante il secondo conflitto mondiale nel XX secolo, tanto che ne sono stati recuperati numerosi esemplari. L'arma può venire alimentata direttamente dal veicolo su cui è montata ovvero mediante batterie di varia natura, può essere installata su affusti singoli o multipli, a perno, come arma girevole.
È l'armamento principale della Stendardo, che monta ben 4 di questi pezzi su affusti girevoli montati sulle murate. L'arma è abbastanza leggera da poter essere spostata agevolmente da una parte all'altra della nave da due persone (50 kg) ed è alimentata a batterie.
Cannone campale da 75/36 M1897A2
versione made in Ammerreka del celeberrimo "75" francese, del quale è stato sostituito l'affusto con uno dotato di ruote con battistrada pneumatici e coda a bracci separabili al posto del timone a palo che ne limitava brandeggio e alzo (e di conseguenza, la gittata).
Questi pezzi in particolare sono stati liberati dall'Orda di Ulthar durante una delle scorrerie della Fratellanza assieme ad un cospicuo quantitativo di munizioni e portate a Port Royal da dove poi sono stati installati sulla Stendardo al posto di 4 dei primitivi cannoni da 24 libbre ad avancarica.
I tecnici della Fratellanza hanno congegnato due affusti a piedistallo, imbullonati sul ponte di coperta, che permettono il brandeggio dei due pezzi di 90° a destra e a sinistra, sui quali sono stati montati i pezzi e le culle con il sistema di recupero idro-pneumatico.
A causa della nuova sistemazione, i pezzi possono elevare da -5° a +45° ma mancando di organi di mira panoramici, vengono impiegati a basse angolazioni per il tiro diretto.
Le specifiche dei pezzi sono le seguenti:
Calibro: 75mm
Lunghezza della canna: 2.72 metri (34.5 calibri)
Peso: 573 kg (pezzo + meccanismo di rinculo)
mentre le statistiche di gioco sono:
Modalità di tiro: Normale
Danno (sPF): 3d6
Gittata (Norm./Max.): 1800/3600 metri
Colpi: 1
Note finali e ringraziamenti
con quest'ultima parte concludiamo, dopo quasi 2 anni (se non più) di gestazione questa avventura.
In realtà, come ben comprenderete, non è che ci siano voluti due anni per idearla e realizzarla, bensì per abbandonare tutte le mie elucubrazioni mentali che hanno fatto sì che divenisse mano a mano sempre meno un'idea e sempre più un'ossessione, tant'è che nel frattempo mi sono incartato letteralmente e non ho fatto altro che acquistare libri di ogni genere per sviscerare ogni segreto, per quanto possibile, della protagonista assoluta di questa avventura da cui prende anche il nome: l'Ultima Corazzata.
Questo è accaduto perché mi sono incaponito, anziché nel voler scrivere un'avventura, una storia che fosse fruibile e divertente per i giocatori coinvolti, nel voler realizzare per un gioco come Mutant Future™ (o qualunque altro gioco vecchia scuola basato sul d20) il sistema definitivo di combattimento navale, perdendo di vista così l'obbiettivo e perdendo letteralmente mesi nel cercare di venire a capo delle mille e più problematiche legate alla guerra sui mari, fino a che non sono rinsavito e mi sono detto: Qui Prodest? Soprattutto a chi importa apprendere una montagna di House Rules per padroneggiare una nave da battaglia che abbisogna, tra l'altro, di un equipaggio di migliaia di marinai, per combattere contro cosa? Una flotta che, nel mondo post-apocalittico di Mutant Future™ non esiste più da decenni o secoli?
Giunto a questa fatidica conclusione, mi sono finalmente sbloccato e tutto il resto è venuto (più o meno) da sé anche se ammetto di aver a lungo sofferto del più classico dei blocchi dello scrittore che non mi permetteva di trovare la giusta sequenza di eventi per rendere questa avventura epica ma soprattutto credibile.
Alla fine ho rinunciato tout court a qualunque velleità di voler riprodurre spettacolari battaglie marittime e terrestri (la stesura originale prevedeva che i personaggi prendessero parte in prima persona alla battaglia per la difesa di Port Royal, adoperando gli antichi armamenti della USS Alcatraz Island) per concentrarmi sulla classica azione in scala personaggio ma - essendo ammaestrato dall'esperienza - non ho rinunciato del tutto a proporre qualcosa di... utilizzabile nel caso di un'epica battaglia contro Long John e la sua resuscitata armata di androidi pazzi (sai com'è, certe... sviste da parte dei personaggi capitano e sono più comuni di quanto non si creda, specialmente se si... fissano con determinati obbiettivi, come dare la caccia a certune spie in gonnella).
Spero ardentemente che tutta questa faticata sia valsa a regalare a qualcuno qualche ora di svago e se così fosse, vi sarei grato se me ne rendeste edotto, non mi resta quindi che augurarvi buon divertimento e alla prossima avventura!
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giovedì 23 aprile 2020
L'Ultima Corazzata - un'avventura per Mutant Future (Terza Parte)
Mentre a Port Royal infuria la battaglia, i prigionieri della Fratellanza, evasi dal carcere in cui erano rinchiusi e con l'aiuto del "vecchio marinaio", raggiungono le banchine del porto, dove trovano ad aspettarli, perfettamente armata e pronta a salpare, la Stendardo, l'ammiraglia della flotta pirata.
Il vascello è rimasto incustodito, nella confusione generale ed è un gioco da ragazzi per i fuggitivi imbarcarsi e mollare gli ormeggi.
In capo a pochi minuti, la Stendardo solca le acque della baia di Port Royal, diretta verso il mare aperto.
Saliti a bordo sperando di trovare chissà quali tesori, gli avventurieri avevano invece trovato la morte; uno ad uno erano spariti nel nulla, finché gli ultimi sopravvissuti non avevano deciso di fuggire ma non prima che Flint, il loro capitano, recuperasse le antiche carte e le coordinate geografiche della loro attuale posizione, con l'intenzione di organizzare una nuova, grande spedizione.
Dopo alcuni giorni di navigazione, la Stendardo entra in quelle che, per chiunque altro fuorché un Fratello del Karibe, sono acque ignote.
Infatti nessuno dei presenti a bordo è più in grado di dire dove si trovino né dove stiano andando, perché ormai oltre il limite del mare conosciuto dalle popolazioni della Desolazione.
Anche l'aspetto del mare e del cielo, mano a mano che il vascello (ex) pirata si inoltra nell'oceano, sta cambiando: il moto ondoso si fa più impetuoso, il colore dell'acqua e del cielo è cangiante e ricco di riflessi metallici; è come se all'improvviso avessero superato un confine invisibile con un altro mondo, completamente alieno.
Anche la popolazione marina, in buona parte, non è più la stessa cui sono abituati: i pesci (eventualmente) catturati sono "strani" e per lo più dall'aspetto vagamente inquietante, mentre di quando in quando, all'orizzonte, le vedette avvistano (o forse credono di vedere?) gigantesche, mostruose creature far capolino dalle acque.
È nel bel mezzo di questa situazione a dir poco aliena che i nostri avvistano qualcosa di assolutamente inaspettato: un grande vascello, il più grande che chiunque a bordo ricordi di aver mai visto.
Non si tratta quindi della Helena ma di qualcosa di nuovo e sconosciuto anche se Long John si affretterà immediatamente a rassicurare i nostri eroi sul fatto che non si tratta del loro obiettivo finale.
L'oceano è grande, molto più grande di quanto qualunque abitante della Desolazione Post-Apocalittica possa immaginare ed è per lui abbastanza ovvio che vi si possano trovare relitti di ogni genere, anche ancora galleggianti come ovviamente è la nave che hanno testé avvistato.
Mano a mano che la Stendardo si avvicina al relitto, questo apparirà sempre di più come una grande nave, alta come e più di un edificio degli Antichi, immobile in acqua (in realtà si muove a lentissimo moto, sospinta dalle correnti oceaniche) ma ancora perfettamente galleggiante.
Di più: ora che sono abbastanza vicini, i nostri si rendono conto che vi sono altri natanti, assai più piccoli, assicurati alla grande nave, così come ci sono segni di attività sulle aree aperte e visibili.
È evidente che il grande relitto non è affatto abbandonato alla deriva, bensì tuttora abitato da qualcuno.
Di lì a poco, infatti, qualcuno a bordo della grande nave lancerà dei segnali con la sirena di bordo, mentre altre figure umanoidi si affollano ai parapetti, dando segni di grande eccitazione!
Nota per il Mutant Master™: i misteriosi abitanti del grande vascello faranno di tutto per entrare in contatto con la Stendardo, arrivando anche a mettere in mare una delle loro lance/scialuppe, per invitare i "forestieri" a bordo.
Gli abitanti del relitto appaiono assolutamente normali, comuni uomini e donne, essenzialmente non mutati o con lievi mutazioni assolutamente cosmetiche, privi di qualsivoglia arma e/o atteggiamento ostile, anzi: si mostrano assolutamente amichevoli ed ansiosi di ricevere questi inattesi ospiti.
In nessun modo i Personaggi Giocanti dovranno avere l'impressione che si tratti di gente pericolosa, anzi: l'impressione che danno è la stessa che i marinai del Bounty ebbero quando incontrarono per la prima volta i Tahitiani...
Sono infatti anni, forse decenni, da che gli abitanti della Maria Celeste hanno incontrato un altro essere umano vivente, tanto da pensare ormai di essere rimasti gli unici umani viventi rimasti al mondo.
Come i marinai della Stendardo possono aver intuito, la Maria Celeste non è che una nave da crociera, uno di quei lussuosi transatlantici a bordo dei quali gli Antichi amavano viaggiare per diletto da una parte all'altra del mondo, serviti, accuditi e riveriti di tutto punto da equipaggi di umani e androidi.
Come molte altre navi del genere, venne sorpresa in mare aperto dallo scoppio della Guerra Finale e si salvò solo per il fatto di essere troppo lontana da qualunque approdo, quando le ostilità raggiunsero il culmine e devastarono il resto del globo.
L'equipaggio ed i passeggeri sopravvissero così al conflitto, così come nei mesi e negli anni che seguirono, scamparono alle tempeste, al clima impazzito e a tutti gli altri pericoli derivati da quel conflitto apocalittico.
Certo, il loro interminabile viaggio non è stato tutto rose e fiori, anzi ma alla fine la comunità si è stabilizzata ed in un certo senso ha prosperato, anche se la grande nave, rimasta alla deriva per la perdita dei motori (guastatisi e mai riparati per mancanza di pezzi di ricambio) non è più riuscita a toccare terra.
È quindi con grande trepidazione che gli abitanti del grande relitto hanno accolto la venuta di questi stranieri e sono tutti ansiosi di saperne di più, di sentire le loro storie, di conoscere com'è il mondo aldilà dell'oceano e per questo hanno intenzione di organizzare un grande banchetto in loro onore!
Nota per il Mutant Master™: ovviamente non è tutt'oro quel che luce, anzi! I "naufraghi" della Maria Celeste non l'hanno raccontata tutta: è vero che sono i discendenti di un gruppo di croceristi scampati al disastro della Guerra Finale, ma è come sono sopravvissuti durante il lungo esilio in mare che non hanno raccontato.
Per far breve una storia lunga, una volta esaurite le scorte a bordo ed aver tentato di sostentarsi con la pesca o con tentativi di agricoltura in serra, sono scoppiate a bordo delle vere e proprie sommosse per il cibo, finché l'equipaggio non è stato sopraffatto, dopodiché i passeggeri sono ricorsi al cannibalismo.
Nel corso del loro viaggio infinito, la Maria Celeste ha toccato numerosi porti in minuscole isole rimaste isolate dopo la guerra, nonché incontrato numerosi altri viaggiatori del mare e sono state queste le fonti di approvvigionamento alimentare di questi veri e propri Ghoul marini, che attirano in trappola viandanti ed isolani salvo poi rivoltarsi contro di loro per ghermirli e divorarli.
Nei locali dabbasso della grande nave da crociera vi sono i serragli dove tengono in cattività le loro prede in attesa di "far(gli la) festa", così come le celle frigorifere dove sono stivate le "provviste" seccate e salate.
Non solo: anche se gli ospiti della Maria Celeste sembrano umani normali, si tratta in realtà degli elementi della tribù che non sono degenerati come i loro consimili dabbasso; a bordo vi sono moltissimi mutanti, per lo più deformi, causati essenzialmente dalle tempeste di radiazioni e dalle nubi di tossine che la Maria Celeste ha attraversato all'indomani del conflitto, aiutate dalle... pratiche alimentari e dalla endogamia, spesso tra consanguinei!
Il banchetto non è che il classico trucco cui i ghoul ricorrono, specialmente se capiscono che le loro prospettive pietanze potrebbero essere... coriacee da masticare - come un gruppo di avventurieri ben armati - "condendo" il cibo con droghe psicotrope incapacitanti per poi sopraffare i malcapitati ed è quello che succederà, se i Personaggi non coglieranno alcuni sottili indizi, come il fatto che questa gente è fin troppo contenta di vederli, così come letture empatiche e/o telepatiche produrranno sensazioni di bramosia e trepidazione, insomma, credo che abbiate compreso il quadro.
Se poi qualcuno dei presenti dovesse eludere l'accoglienza (leggi: sorveglianza) dei "nativi" e magari dare un'occhiata in giro, si renderebbe presto conto che le cose non sono come sembrano: i passaggi che conducono alle aree inferiori della nave sono tutti chiusi e/o sorvegliati eppure ci sono segni inequivocabili di attività e rumori che testimoniano la presenza di molte altre persone.
Se lo stesso, intrepido investigatore dovesse poi scendere dabbasso...
Quindi, se non si sbrigano, i personaggi rischiano di rimanere ospiti dei cannibali ergo di finire in mare su un guscio di noce, in balia delle correnti e delle creature marine.
Quindi, che siano scampati (almeno si spera, altrimenti la nostra storia è bella che finita!) all'agguato dei cannibali grazie al loro intuito, sia che siano riusciti a liberarsi dopo esser caduti vittime delle loro trame, i nostri riprendono il loro viaggio all'inseguimento della Helena.
È infatti certo che Irina ed i suoi non sono incappati nei Ghoul, ovvero li hanno evitati con nonchalance e che hanno proseguito indisturbati il loro viaggio.
Di lì ad un paio di giorni di navigazione, le cose iniziano a cambiare, se possibile ancora più di quanto non sia accaduto finora.
Il mare è sempre più grigio, così come il cielo; folgori squarciano le nubi ad intervalli irregolari ed il moto ondoso si fa sempre più frequente e violento.
A questo punto anche un sasso dovrebbe aver capito che di fronte allo Stendardo si sta approntando una tempesta e che tempesta!
Mentre il raccogliticcio equipaggio della fregata cerca di raccapezzarsi, solo Long John trasuda un senso di malcelata soddisfazione, quasi di anticipazione, come se già sapesse cosa si sta preparando per loro.
Nota per il Mutant Master™: gli indizi glieli avete dati, quindi adesso chiedete ai vostri baldi eroi quali preparativi intendono approntare per affrontare l'imminente ordalia; a seconda delle loro azioni, ne usciranno più o meno intatti e questo ovviamente avrà delle ripercussioni nell'ultima parte della loro missione.
Lampi, tuoni e fulmini rischiarano a giorno il cielo plumbeo, onde enormi sollevano la fregata come se fosse un fuscello mentre raffiche di vento a 100+ km/h spazzano il ponte e il sartiame.
Strani effetti luminosi policromi circondano il vascello e mostruose apparizioni affliggono i marinai, insomma, sembra che intorno alla Stendardo ed al suo equipaggio si sia scatenata l'apocalisse.
Se qualcuno azzarda l'ipotesi di allontanarsi o invertire la rotta, Long John, come un invasato si opporrà: bisogna andare avanti, è tutto esattamente come quando lui e il Capitano Flint affrontarono la tempesta 30 e passa anni addietro!
Solo andando avanti dritti verso il cuore della tempesta hanno la minima possibilità di salvarsi, attraversandone la fronte fino all'area di calma piatta che si trova dall'altra parte.
Nota per il Mutant Master™: fate eseguire ai personaggi tutte le manovre che vogliono, giusto per tenerli impegnati e far credere loro di star davvero lottando contro la tempesta e/o governare la nave.
In realtà qualsiasi cosa facciano (fuorché cercare di tagliare la corda) avrà lo stesso identico risultato: si ritroveranno, sfatti ma vivi (magari con qualche eccezione notevole, in caso di manovre veramente azzardate o atti conclamati di stupidità) dall'altra parte del muro climatico che circonda l'occhio del ciclone.
L'isola e il tratto di mare circostante invece sono avvolti da una luce irreale, le acque sono verdi e placide, il sole brilla in cielo, anche se il colore stesso del cielo e del sole sono strani come filtrati attraverso una lente colorata.
L'effetto è surreale ma ben presto un oggetto ben reale riporta tutti i presenti alla realtà: al centro dell'atollo, a poca distanza dalla spiaggia, c'è la Helena alla fonda!
La nave ha un aspetto piuttosto malridotto, rispetto a come la ricordavano i nostri eroi, segno che anch'essa ha affrontato la tempesta e non se l'è passata poi tanto bene.
Apparentemente non c'è segno di vita a bordo, il vecchio bastimento è immobile in mezzo alla rada e sul ponte di coperta non c'è attività.
Poco più lontano, invece, la luce del sole si riflette sulle fiancate della più grande nave da guerra che il mondo post-apocalittico abbia mai visto: l'Ultima Corazzata!
Nota per il Mutant Master™: in realtà sulla Helena è rimasta buona parte dell'equipaggio (quello che è sopravvissuto alla tempesta, quanto meno) ma è intento alle riparazioni; il capitano non ha posto vedette perché tecnicamente nessuno sa dove si trovino.
Se la Stendardo accosta senza far rumore o lanciare avvisi, può avvicinarsi a distanza di abbordaggio, prima che qualcuno a bordo della Helena si renda conto della cosa.
Mano a mano che si avvicinano, infatti, orecchie attente possono captare i suoni di gente che lavora alacremente, segno che c'è gente a bordo ma non è in coperta.
Se invece i nostri decidono per un approccio più rumoroso, verranno accolti da un nutrito fuoco di fucileria non appena a portata di tiro (per loro fortuna il cannone di poppa è andato distrutto nella tempesta) e dovranno quindi ricorrere ad un arrembaggio in piena regola, ergo cercare di evitare il peggio e procedere oltre in acque più basse, verso terra.
Per fortuna dei nostri, a bordo non sono presenti i Cyborg Commando™ né gli elementi più coriacei del clan: si sono diretti con una scialuppa a motore verso la corazzata incagliata sulla battigia già da alcune ore.
Il vascello è rimasto incustodito, nella confusione generale ed è un gioco da ragazzi per i fuggitivi imbarcarsi e mollare gli ormeggi.
In capo a pochi minuti, la Stendardo solca le acque della baia di Port Royal, diretta verso il mare aperto.
Decisioni da prendere
Una nuova alba si affaccia sul mare, mentre la Stendardo ed il suo raccogliticcio equipaggio filano a vele spiegate; in lontananza si vedono ancora le colonne di fumo che si alzano da Port Royal, segno che la battaglia ha infuriato per tutta la notte.
Fortunatamente, non si vedono altre vele all'orizzonte, segno che nessuno dei contendenti - né la "marina" di Ulthar, né la Fratellanza del Karibe - si è ancora accorto della fuga e/o ha montato un inseguimento.
Questa situazione idilliaca però non durerà ancora molto ed i nuovi proprietari del vascello devono decidere cosa fare ovvero dove andare, prima che il mare brulichi di navi tutt'altro che amichevoli.
C'è poi la questione della Helena e della fedifraga Irina, che di fatto ha giocato i nostri eroi come polli.
Ormai anche i sassi dovrebbero aver capito che quel che interessava veramente alla ragazza erano le famigerate carte nautiche custodite dal Consiglio della Fratellanza, il vero problema è capire cosa intende farne.
Almeno su questo punto, c'è una persona a bordo che ha le idee ben chiare al riguardo, specialmente ora che ha completamente smaltito la sbornia: Long John il "vecchio marinaio" che era tenuto sottochiave dalla Fratellanza.
Lui sa quello che Irina sta cercando (anche se non riesce ad immaginare il perché) e non ne fa affatto mistero coi suoi nuovi compagni di avventure: quello che cerca è il tesoro perduto degli Antichi, l'ultima grande unità da guerra sopravvissuta al mondo, qualcosa che supera di gran lunga qualunque altra nave sulla quale chiunque di loro possa mai aver posato gli occhi, l'Ultima Corazzata!
Nota per il Mutant Master™: A questo punto potete narrare, attraverso le labbra di Long John ma senza rivelare troppi dettagli, la storia fino ad ora intrasentita quando i Personaggi erano "ospiti" della Fratellanza.
Il racconto di Long John
Long John era un giovane membro della Fratellanza del Karibe ed assieme ad i suoi compagni si imbarcò in cerca di avventure e di bottino.
Durante il viaggio in acque ancora inesplorate, si imbatterono in una spaventosa tempesta e salvarono la pelle letteralmente per miracolo.
Quando si ripresero, scoprirono che il loro bricco dondolava placidamente sulle acque antistanti un'isolotto misterioso e sconosciuto, che giaceva esattamente al centro dell'uragano.
Approdati sull'isola, avevano cominciato ad esplorarla, fino a che non si erano imbattuti in qualcosa di assolutamente incredibile: davanti ai loro occhi, abbandonato da chissà quanto tempo, si parava un vascello maestoso, gigantesco, più grande di qualunque altra cosa avessero mai visto prima d'ora.
Anzi, per quanto ne sapevano, nessun uomo aveva mai visto una cosa del genere dal tempo degli Antichi.
La nave era costruita interamente in acciaio e dai danni che lo scafo mostrava doveva essere naufragata sull'isola dopo essersi imbattuta nella stessa, spaventosa tempesta che aveva investito anche loro.
A parte questo, il vascello appariva assolutamente intatto, anche se immobile al centro della spiaggia sulla quale s'era arenato.
La spedizione, ovviamente, non venne mai organizzata; Flint ed il resto dei suoi uomini perirono durante il viaggio di ritorno. Solo Long John sopravvisse: lo ritrovarono i Fratelli del Karibe alla deriva sul bricco disalberato e deserto, in preda al delirio e quasi morto di sete e di stenti.
Con sé aveva però il tesoro di Flint con le carte trafugate e le indicazioni per raggiungere la Grande Nave degli Antichi.
Dopo aver narrato alla Fratellanza le sue vicissitudini, il Consiglio decise che nessuno mai avrebbe dovuto mettere le mani su quella reliquia; i segreti che ancora custodiva erano troppo pericolosi perché chiunque potesse venirne a conoscenza o impadronirsene.
Long John dapprima scelse di stare al gioco ma ogni qualvolta ne aveva la possibilità, cercava di armare una nave con la quale tentare il colpo della vita... e tutte le volte le autorità di Port Royal sventavano i suoi tentativi, finché un giorno il Consiglio non decise che aveva esagerato e lo incarcerò, così che nessun altro si facesse prendere da qualche "prurito esplorativo".
Nota per il Mutant Master™: i membri del Consiglio della Fratellanza, tutti discendenti dell'equipaggio della Alcatraz Island sanno benissimo cos'è la Grande Nave Perduta e quali segreti custodisce; per questa ragione non vogliono che qualcun altro se ne impadronisca: se dovesse mai tornare in mare, renderebbe il suo proprietario praticamente invincibile e le terrificanti armi di distruzione di massa che ancora si trovano a bordo potrebbero facilmente distruggere anche quel poco di civiltà che faticosamente sta riemergendo dopo i decenni bui della Caduta!
Caccia alla Helena
A questo punto, tutti dovrebbero concordare sul fatto che non si può permettere ad Irina di mettere le mani sulla Corazzata Perduta; se anche i Personaggi fossero ancora titubanti, non lo saranno né il capitano che è con loro, né tanto meno Long John, che anzi, spinge perché la Stendardo si ponga all'inseguimento della Helena immediatamente.
Se qualcuno dovesse obiettare che nessuno sa quale rotta abbia preso il mercantile, lo stesso Long John si farà avanti in qualità di navigatore: conosce le carte e gli appunti del capitano Flint a memoria e sa benissimo dove Irina e i suoi sono diretti, anzi, con un po' di fortuna potrebbero anche precederli ed agguantarli prima ancora che raggiungano l'isola misteriosa.
Nota per il Mutant Master™: a questo punto potreste approfittare del viaggio per affinare le abilità marinaresche dei Personaggi Giocanti e far loro prendere confidenza con la loro nuova "cavalcatura", ivi compresi i vari sistemi di bordo, l'armamento e quant'altro.
Tra l'altro, controllando stiva e cambusa, si renderanno presto conto che non vi sono molte provviste a bordo (la Stendardo era in manutenzione programmata e non era previsto salpasse ancora per un paio di settimane), quindi dovranno anche darsi da fare, per quanto possibile, per procurarsi il cibo durante il viaggio.
Un incontro inaspettato
Infatti nessuno dei presenti a bordo è più in grado di dire dove si trovino né dove stiano andando, perché ormai oltre il limite del mare conosciuto dalle popolazioni della Desolazione.
Anche l'aspetto del mare e del cielo, mano a mano che il vascello (ex) pirata si inoltra nell'oceano, sta cambiando: il moto ondoso si fa più impetuoso, il colore dell'acqua e del cielo è cangiante e ricco di riflessi metallici; è come se all'improvviso avessero superato un confine invisibile con un altro mondo, completamente alieno.
Anche la popolazione marina, in buona parte, non è più la stessa cui sono abituati: i pesci (eventualmente) catturati sono "strani" e per lo più dall'aspetto vagamente inquietante, mentre di quando in quando, all'orizzonte, le vedette avvistano (o forse credono di vedere?) gigantesche, mostruose creature far capolino dalle acque.
È nel bel mezzo di questa situazione a dir poco aliena che i nostri avvistano qualcosa di assolutamente inaspettato: un grande vascello, il più grande che chiunque a bordo ricordi di aver mai visto.
Non si tratta quindi della Helena ma di qualcosa di nuovo e sconosciuto anche se Long John si affretterà immediatamente a rassicurare i nostri eroi sul fatto che non si tratta del loro obiettivo finale.
L'oceano è grande, molto più grande di quanto qualunque abitante della Desolazione Post-Apocalittica possa immaginare ed è per lui abbastanza ovvio che vi si possano trovare relitti di ogni genere, anche ancora galleggianti come ovviamente è la nave che hanno testé avvistato.
Mano a mano che la Stendardo si avvicina al relitto, questo apparirà sempre di più come una grande nave, alta come e più di un edificio degli Antichi, immobile in acqua (in realtà si muove a lentissimo moto, sospinta dalle correnti oceaniche) ma ancora perfettamente galleggiante.
Di più: ora che sono abbastanza vicini, i nostri si rendono conto che vi sono altri natanti, assai più piccoli, assicurati alla grande nave, così come ci sono segni di attività sulle aree aperte e visibili.
È evidente che il grande relitto non è affatto abbandonato alla deriva, bensì tuttora abitato da qualcuno.
Di lì a poco, infatti, qualcuno a bordo della grande nave lancerà dei segnali con la sirena di bordo, mentre altre figure umanoidi si affollano ai parapetti, dando segni di grande eccitazione!
Nota per il Mutant Master™: i misteriosi abitanti del grande vascello faranno di tutto per entrare in contatto con la Stendardo, arrivando anche a mettere in mare una delle loro lance/scialuppe, per invitare i "forestieri" a bordo.
Gli abitanti del relitto appaiono assolutamente normali, comuni uomini e donne, essenzialmente non mutati o con lievi mutazioni assolutamente cosmetiche, privi di qualsivoglia arma e/o atteggiamento ostile, anzi: si mostrano assolutamente amichevoli ed ansiosi di ricevere questi inattesi ospiti.
In nessun modo i Personaggi Giocanti dovranno avere l'impressione che si tratti di gente pericolosa, anzi: l'impressione che danno è la stessa che i marinai del Bounty ebbero quando incontrarono per la prima volta i Tahitiani...
Indovina che c'è per cena?
La Stendardo viene invitata a raggiungere/attraccare la grande nave degli Antichi, così come il suo equipaggio viene invitato a salire a bordo per conoscere i loro nuovi ospiti e soddisfarne la curiosità.Sono infatti anni, forse decenni, da che gli abitanti della Maria Celeste hanno incontrato un altro essere umano vivente, tanto da pensare ormai di essere rimasti gli unici umani viventi rimasti al mondo.
Come i marinai della Stendardo possono aver intuito, la Maria Celeste non è che una nave da crociera, uno di quei lussuosi transatlantici a bordo dei quali gli Antichi amavano viaggiare per diletto da una parte all'altra del mondo, serviti, accuditi e riveriti di tutto punto da equipaggi di umani e androidi.
Come molte altre navi del genere, venne sorpresa in mare aperto dallo scoppio della Guerra Finale e si salvò solo per il fatto di essere troppo lontana da qualunque approdo, quando le ostilità raggiunsero il culmine e devastarono il resto del globo.
L'equipaggio ed i passeggeri sopravvissero così al conflitto, così come nei mesi e negli anni che seguirono, scamparono alle tempeste, al clima impazzito e a tutti gli altri pericoli derivati da quel conflitto apocalittico.
Certo, il loro interminabile viaggio non è stato tutto rose e fiori, anzi ma alla fine la comunità si è stabilizzata ed in un certo senso ha prosperato, anche se la grande nave, rimasta alla deriva per la perdita dei motori (guastatisi e mai riparati per mancanza di pezzi di ricambio) non è più riuscita a toccare terra.
È quindi con grande trepidazione che gli abitanti del grande relitto hanno accolto la venuta di questi stranieri e sono tutti ansiosi di saperne di più, di sentire le loro storie, di conoscere com'è il mondo aldilà dell'oceano e per questo hanno intenzione di organizzare un grande banchetto in loro onore!
Nota per il Mutant Master™: ovviamente non è tutt'oro quel che luce, anzi! I "naufraghi" della Maria Celeste non l'hanno raccontata tutta: è vero che sono i discendenti di un gruppo di croceristi scampati al disastro della Guerra Finale, ma è come sono sopravvissuti durante il lungo esilio in mare che non hanno raccontato.
Per far breve una storia lunga, una volta esaurite le scorte a bordo ed aver tentato di sostentarsi con la pesca o con tentativi di agricoltura in serra, sono scoppiate a bordo delle vere e proprie sommosse per il cibo, finché l'equipaggio non è stato sopraffatto, dopodiché i passeggeri sono ricorsi al cannibalismo.
Nel corso del loro viaggio infinito, la Maria Celeste ha toccato numerosi porti in minuscole isole rimaste isolate dopo la guerra, nonché incontrato numerosi altri viaggiatori del mare e sono state queste le fonti di approvvigionamento alimentare di questi veri e propri Ghoul marini, che attirano in trappola viandanti ed isolani salvo poi rivoltarsi contro di loro per ghermirli e divorarli.
Nei locali dabbasso della grande nave da crociera vi sono i serragli dove tengono in cattività le loro prede in attesa di "far(gli la) festa", così come le celle frigorifere dove sono stivate le "provviste" seccate e salate.
Non solo: anche se gli ospiti della Maria Celeste sembrano umani normali, si tratta in realtà degli elementi della tribù che non sono degenerati come i loro consimili dabbasso; a bordo vi sono moltissimi mutanti, per lo più deformi, causati essenzialmente dalle tempeste di radiazioni e dalle nubi di tossine che la Maria Celeste ha attraversato all'indomani del conflitto, aiutate dalle... pratiche alimentari e dalla endogamia, spesso tra consanguinei!
Il banchetto non è che il classico trucco cui i ghoul ricorrono, specialmente se capiscono che le loro prospettive pietanze potrebbero essere... coriacee da masticare - come un gruppo di avventurieri ben armati - "condendo" il cibo con droghe psicotrope incapacitanti per poi sopraffare i malcapitati ed è quello che succederà, se i Personaggi non coglieranno alcuni sottili indizi, come il fatto che questa gente è fin troppo contenta di vederli, così come letture empatiche e/o telepatiche produrranno sensazioni di bramosia e trepidazione, insomma, credo che abbiate compreso il quadro.
Se poi qualcuno dei presenti dovesse eludere l'accoglienza (leggi: sorveglianza) dei "nativi" e magari dare un'occhiata in giro, si renderebbe presto conto che le cose non sono come sembrano: i passaggi che conducono alle aree inferiori della nave sono tutti chiusi e/o sorvegliati eppure ci sono segni inequivocabili di attività e rumori che testimoniano la presenza di molte altre persone.
Se lo stesso, intrepido investigatore dovesse poi scendere dabbasso...
Dalla padella...
Sfuggire alla trappola dei Ghoul è solo metà dell'impresa, perché se non hanno preso le dovute precauzioni, anche raggiungere la Stendardo non è proprio una passeggiata di salute; questo perché i mutanti cannibali cercano per prima cosa di salire a bordo per saccheggiare il saccheggiabile (e prendere qualche altra... scorta alimentare semovente, se c'è qualcuno rimasto a bordo), dopodiché è loro inveterata abitudine colare a picco le imbarcazioni delle loro vittime per non lasciare tracce.Quindi, se non si sbrigano, i personaggi rischiano di rimanere ospiti dei cannibali ergo di finire in mare su un guscio di noce, in balia delle correnti e delle creature marine.
Quindi, che siano scampati (almeno si spera, altrimenti la nostra storia è bella che finita!) all'agguato dei cannibali grazie al loro intuito, sia che siano riusciti a liberarsi dopo esser caduti vittime delle loro trame, i nostri riprendono il loro viaggio all'inseguimento della Helena.
È infatti certo che Irina ed i suoi non sono incappati nei Ghoul, ovvero li hanno evitati con nonchalance e che hanno proseguito indisturbati il loro viaggio.
Di lì ad un paio di giorni di navigazione, le cose iniziano a cambiare, se possibile ancora più di quanto non sia accaduto finora.
Il mare è sempre più grigio, così come il cielo; folgori squarciano le nubi ad intervalli irregolari ed il moto ondoso si fa sempre più frequente e violento.
A questo punto anche un sasso dovrebbe aver capito che di fronte allo Stendardo si sta approntando una tempesta e che tempesta!
Mentre il raccogliticcio equipaggio della fregata cerca di raccapezzarsi, solo Long John trasuda un senso di malcelata soddisfazione, quasi di anticipazione, come se già sapesse cosa si sta preparando per loro.
Nota per il Mutant Master™: gli indizi glieli avete dati, quindi adesso chiedete ai vostri baldi eroi quali preparativi intendono approntare per affrontare l'imminente ordalia; a seconda delle loro azioni, ne usciranno più o meno intatti e questo ovviamente avrà delle ripercussioni nell'ultima parte della loro missione.
...nella brace!
di lì a poco, come prevedibile, la Stendardo viene investita dalla più spaventosa tempesta che chiunque a bordo abbia mai visto o affrontato.Lampi, tuoni e fulmini rischiarano a giorno il cielo plumbeo, onde enormi sollevano la fregata come se fosse un fuscello mentre raffiche di vento a 100+ km/h spazzano il ponte e il sartiame.
Strani effetti luminosi policromi circondano il vascello e mostruose apparizioni affliggono i marinai, insomma, sembra che intorno alla Stendardo ed al suo equipaggio si sia scatenata l'apocalisse.
Se qualcuno azzarda l'ipotesi di allontanarsi o invertire la rotta, Long John, come un invasato si opporrà: bisogna andare avanti, è tutto esattamente come quando lui e il Capitano Flint affrontarono la tempesta 30 e passa anni addietro!
Solo andando avanti dritti verso il cuore della tempesta hanno la minima possibilità di salvarsi, attraversandone la fronte fino all'area di calma piatta che si trova dall'altra parte.
Nota per il Mutant Master™: fate eseguire ai personaggi tutte le manovre che vogliono, giusto per tenerli impegnati e far credere loro di star davvero lottando contro la tempesta e/o governare la nave.
In realtà qualsiasi cosa facciano (fuorché cercare di tagliare la corda) avrà lo stesso identico risultato: si ritroveranno, sfatti ma vivi (magari con qualche eccezione notevole, in caso di manovre veramente azzardate o atti conclamati di stupidità) dall'altra parte del muro climatico che circonda l'occhio del ciclone.
L'isola del Tesoro
Quando i personaggi ed i loro compagni di avventure si riprendono dalla cavalcata sulle montagne russe acquatiche, si ritrovano davanti agli occhi uno spettacolo a dir poco irreale: davanti alla loro prua si trova quello che - a tutti gli effetti - sembra essere un atollo; tutt'intorno, in lontananza, si ode il brontolio del tuono mentre mare e cielo sembrano essere un unica muraglia grigia attraversata di quando in quando da lampi colorati.L'isola e il tratto di mare circostante invece sono avvolti da una luce irreale, le acque sono verdi e placide, il sole brilla in cielo, anche se il colore stesso del cielo e del sole sono strani come filtrati attraverso una lente colorata.
L'effetto è surreale ma ben presto un oggetto ben reale riporta tutti i presenti alla realtà: al centro dell'atollo, a poca distanza dalla spiaggia, c'è la Helena alla fonda!
La nave ha un aspetto piuttosto malridotto, rispetto a come la ricordavano i nostri eroi, segno che anch'essa ha affrontato la tempesta e non se l'è passata poi tanto bene.
Apparentemente non c'è segno di vita a bordo, il vecchio bastimento è immobile in mezzo alla rada e sul ponte di coperta non c'è attività.
Poco più lontano, invece, la luce del sole si riflette sulle fiancate della più grande nave da guerra che il mondo post-apocalittico abbia mai visto: l'Ultima Corazzata!
Nota per il Mutant Master™: in realtà sulla Helena è rimasta buona parte dell'equipaggio (quello che è sopravvissuto alla tempesta, quanto meno) ma è intento alle riparazioni; il capitano non ha posto vedette perché tecnicamente nessuno sa dove si trovino.
Se la Stendardo accosta senza far rumore o lanciare avvisi, può avvicinarsi a distanza di abbordaggio, prima che qualcuno a bordo della Helena si renda conto della cosa.
Mano a mano che si avvicinano, infatti, orecchie attente possono captare i suoni di gente che lavora alacremente, segno che c'è gente a bordo ma non è in coperta.
Se invece i nostri decidono per un approccio più rumoroso, verranno accolti da un nutrito fuoco di fucileria non appena a portata di tiro (per loro fortuna il cannone di poppa è andato distrutto nella tempesta) e dovranno quindi ricorrere ad un arrembaggio in piena regola, ergo cercare di evitare il peggio e procedere oltre in acque più basse, verso terra.
Per fortuna dei nostri, a bordo non sono presenti i Cyborg Commando™ né gli elementi più coriacei del clan: si sono diretti con una scialuppa a motore verso la corazzata incagliata sulla battigia già da alcune ore.
Benvenuti a bordo...
Una volta "risolto" il problema della Helena, Long John spingerà perché una squadra da sbarco parta senza indugi in missione esplorativa a bordo dell'Ultima Corazzata, tanto più che né il capitano né Irina sono a bordo e che - presumibilmente - si trovano già sulla corazzata, anche se non è detto che siano ancora vivi, visto che sono già trascorse otto ore da che il gruppo di incursori è partito in direzione della grande nave degli Antichi ma nessuno ha più fatto rapporto.
Certamente la cosa potrebbe essere dovuta alle interferenze atmosferiche che permeano l'isola e rendono assai difficoltose le comunicazioni, così come alle immense dimensioni della nave (ci vuole tempo per esplorare un relitto così grande e labirintico) ma Long John sospetta piuttosto che gli aspiranti saccheggiatori abbiano avuto a che fare con il custode della nave, la stessa entità che impedì a Flint e alla sua ciurma di esplorare e saccheggiare il grande vascello.
Ovviamente il vecchio pirata non farà accenno a questa ultima possibilità, onde evitare che i suoi compagni d'avventure possano farsi prendere da un'improvviso attacco di cagotto!
Una volta presa la decisione di abbordare la grande nave degli Antichi, avvicinandosi alla costa i personaggi noteranno che c'è un altro natante attraccato lungo la fiancata: si tratta di una specie di pontone o chiatta a motore, dalla quale sono stati lanciati rampini e scalette d'abbordaggio, apparentemente deserta.
Nota per il Mutant Master™: la "chiatta" è un antico mezzo da sbarco con il quale i Cyborg Commandos™ di Irina intendono prelevare il "tesoro" della corazzata: le agognate granate nucleari e le relative cariche di lancio. Allo stesso modo, il mezzo non è deserto: uno dei commando è rimasto di guardia ma ha pensato bene di rendersi invisibile non appena si è reso conto di quel che stava accadendo sulla Helena. Attualmente è in agguato, in prossimità della mitragliatrice pesante con la quale intende accogliere il gruppo da sbarco (leggi: i PG) non appena si troveranno a tiro.
Ovviamente, un tale scontro ravvicinato darà l'allarme anche agli altri membri del Commando attualmente a bordo, che prenderà provvedimenti per prepararsi a respingere gli intrusi, nel malaugurato caso in cui il loro compagno dovesse fallire la sua imboscata.
Questa è la prima occasione che hanno i Personaggi per rendersi conto di con cosa hanno a che fare e prendere - se possono - le opportune contromisure.
Superato l'ostacolo i nostri eroi mettono finalmente piede a bordo della Grande Corazzata e si accingono all'esplorazione; Long John, a questo punto, suggerirà che il gruppo si divida per velocizzare l'esplorazione della nave ed evitare così che tutto il gruppo possa cadere in un'imboscata.
Non sanno infatti quanti siano i predoni attualmente a bordo ed è facile possano aver organizzato qualche trappola.
Come stanno in realtà le cose a bordo?
In effetti, l'intuizione di Long John è tutto fuorché peregrina: i Cyborg Commandos™ li stavano aspettando ma qualcosa è andato storto, come i Personaggi si renderanno conto una volta messo piede a bordo. Uno dei commando è infatti spiaccicato sul ponte come uno scarafaggio, con la testa letteralmente disintegrata sotto quella che - a tutti gli effetti - sembra essere una granata di cannone: qualcuno o qualcosa l'ha lasciata cadere (o tirata!) sulla testa del Cyborg, ammazzandolo all'istante!
A questo punto, i restanti Cyborg Commandos™ si sono messi sulla difensiva ed attualmente si trovano sparpagliati in tre gruppi: il gruppo A, con Irina in testa, si trova asserragliato nell'area del ponte di comando/alloggi del capitano, dove si è recato per cercare i codici di attivazione delle testate nucleari (che si trovano in una cassaforte blindata a muro nello studio del capitano); il gruppo B si trova sottocoperta, nel pozzo della torretta di prua, alla ricerca delle granate nucleari e delle cariche di lancio - che stanno faticosamente issando a mano con i comandi manuali d'emergenza, dato che non c'è energia per far funzionare gli elevatori elettro-idraulici - mentre il gruppo C, che doveva fungere da distaccamento di sicurezza, è impegnato a salvarsi la pelle, dopo esser rimasto vittima delle "attenzioni" del Custode della nave.
Nota per il Mutant Master™: a questo punto vi invito a far riferimento al post sul SLR-M4N pubblicato nel Febbraio 2019; vi avevo detto che sarebbe stato di importanza fondamentale per lo sviluppo di questa avventura, perché è proprio un "Popeye" impazzito che infesta la grande corazzata e sta eliminando uno ad uno gli intrusi (Personaggi compresi, se gliene danno la possibilità).
L'androide usa ogni anfratto della nave per tendere agguati, emettendo di quando in quando le sue famigerate "risatine" che risuonano in modo spettrale lungo gli stretti corridoi e i cavernosi locali del grande vascello.
Una delle sue tattiche favorite è quella di trascinarsi dietro un paio di granate da 127mm (fortunatamente prive di spoletta... il più delle volte!) per poi lanciarle grazie alla sua forza bruta sul malcapitato di turno, tipo bowling dove sono i personaggi però a fare da birilli!
Essendo completamente pazzo all'androide non importa dove lancia i suoi proietti, sicché la cosa può farsi veramente pericolosa in prossimità delle varie Santabarbara sparse per la nave ovvero nei "pozzi" di servizio delle torrette da 406mm, piene come sono di granate (molte delle quali innescate) e delle volatili cariche di lancio (ciascuna delle quali è composta da ben 6 "blocchi" di nitrocellulosa pesanti 50 kg l'uno!).
Attualmente il Popeye sta dando la caccia ad Irina e al gruppo A, negli alloggi del capitano, dopo aver sventato (inconsapevolmente) l'imboscata del gruppo C sul ponte di coperta ai danni dei nostri.
Ovviamente, se percepisce qualcosa di più succoso e divertente (come ad esempio un bel gruppetto di Personaggi Giocanti), abbandonerà l'assedio per dedicarsi ad una nuova partita di rimpiattino con loro, liberando per il momento Irina ed i suoi scagnozzi che, a questo punto, vista la mala parata, penserà bene di abbandonare il campo per tornare alla (relativa) sicurezza della Helena ed organizzare una vera e propria battuta di caccia all'androide, per eliminare questa minaccia una volta per tutte prima di procedere ad un nuovo tentativo di impadronirsi delle preziose granate atomiche.
Nota per il Mutant Master™: se i Personaggi sono ancora sul ponte ovvero non sono impegnati con il Popeye o con i commandos del Gruppo B sotto la torretta di prua, potrebbero sorprendere il gruppo di Irina (attualmente consistente nella stessa Irina e nei 2 Cyborg Commandos™ sopravvissuti) mentre tentano di prendere il largo, dopo aver inutilmente cercato di contattare il Gruppo C per rincalzo ergo il Gruppo B per l'evacuazione.
Se riesce a fuggire e una volta raggiunta la Helena si rende conto che questa è sotto il controllo dell'equipaggio della Stendardo, non tenterà un colpo di mano con le sue magre forze (non è così stupida, tutt'altro) ma cederà alla forza maggiore, nell'attesa di un momento migliore.
Alle brutte, potrebbe decidere di darsi alla macchia, sbarcando sull'isola misteriosa, sfuggendo così ai suoi inseguitori, specialmente se questi mostrano l'intenzione di volerle fare la pelle!
Il gruppo B è alacremente al lavoro (anche perché crede di essere coperto dal gruppo C) quindi può essere preso di sorpresa, se i Personaggi non fanno troppo trambusto. Ad ogni modo un eventuale combattimento con i Cyborg Commandos™ dovrà avvenire con grande cautela, perché i locali sotto la grande torretta sono di fatto una vera e propria Santabarbara, nella quale sono ancora presenti un buon numero di granate (nucleari e convenzionali), così come ai livelli inferiori vi sono le famigerate cariche di lancio, che sono, se possibile, ancora più pericolose se colpite con armi ad energia o esplosivi.
Credo sia inutile sottolineare che un'esplosione delle summenzionate cariche ergo di una o più granate nella Santabarbara, rovinerebbe senza dubbio la giornata dei personaggi e con ogni probabilità demolirebbe tutta la parte prodiera della corazzata, spedendola dritta all'inferno senza ritorno!
I commandos sono consapevoli dei pericoli e per questo affronteranno gli eventuali intrusi up-close-and-personal sfruttando la loro superiorità fisica con armi da mischia e/o armi da lancio (principalmente balestre hi-tech e lancia-dardi pneumatici o similari).
Nota per il Mutant Master™: Se in questi locali viene coinvolto nello scontro il Popeye, questi, sghignazzando come un pazzo, comincerà a bersagliare i suoi nuovi compagni di giochi con le singole cariche di lancio (da 50 kg l'una!) che se è vero che non scoppiano all'impatto, fanno comunque tanto male!
Nel caso in cui venga messo alle strette (o non abbia sottomano qualcosa di grosso e pesante da lanciare) ovvero nel caso in cui venga ferito, estrarrà dalla giubba una lattina di spinaci e dopo averla ingollata, afferrerà la prima cosa che gli capita a tiro - un pezzo di tubatura, una chiave inglese (di quelle industriali) ergo un mancorrente - e strappandolo magari da una parete, comincerà a picchiare come un fabbro chiunque gli capiti a tiro, possibilmente cominciando con chi l'ha offeso/ferito.
Questo atteggiamento è vero anche se lo scontro avviene in altre aree della nave, specialmente in quelle più grandi, come le sale macchine o la camera del reattore, che sono particolarmente ricche di utensili e/o di grossi oggetti contundenti da poter afferrare/lanciare.
...e Long John, che fine ha fatto?
Mentre i nostri baldi eroi se la vedono con Cyborg assassini e androidi impazziti, il secondo gruppo, quello capitanato da Long John ha proceduto ad "esplorare" la parte poppiera della Grande Corazzata, lasciandosi dietro una scia di cadaveri - tra i quali i resti del Gruppo C dei Cyborg Commandos™ - fino a raggiungere l'area dei depositi, che da sempre è stato il vero obbiettivo del vecchio pirata.
Qui i personaggi lo troveranno eventualmente impegnato a studiare le antiche macchine ed i manuali per la manutenzione/resurrezione dei SLR-M4N che si trovano letteralmente ammucchiati nel deposito!
Oltre i 3/4 dell'equipaggio della corazzata erano infatti originariamente composti da androidi che - mano a mano che la crociera di guerra procedeva e questi davano segni sempre più evidenti di squilibrio mentale - sono stati via via disattivati in via precauzionale dall'equipaggio umano, fino a che gli ultimi esemplari rimasti non hanno dato di matto e massacrato gli "organici", dopodiché, nel più classico dei: "ne resterà soltanto uno" non hanno cominciato a massacrarsi tra di loro, fino a che solo un Popeye, il più folle e brutale della ganga, non è rimasto padrone del campo.
Tutti gli altri androidi riposano in stasi nei depositi dove sono stati portati, (più o meno) perfettamente funzionanti ed in attesa di essere riattivati.
Dal momento che Long John è in possesso degli antichi codici di attivazione ed è un umano puro, potrebbe tranquillamente risvegliarli ed asservirli ai suoi ordini.
Con un equipaggio addestrato a sua disposizione, lui e lui solo potrebbe diventare il nuovo dominus dei mari ed imporre il suo volere su tutto il mondo conosciuto grazie alla potenza dell'Ultima Corazzata!
Nota per il Mutant Master™: in tutto questo tempo, il "buon" Long John ha fatto pressione sui Personaggi perché dessero la caccia ad Irina ed ai suoi scagnozzi, in modo da poter aver mano libera una volta a bordo della corazzata. Il suo piano potrebbe quindi riuscire perfettamente e una volta riattivati gli androidi, non ci sarebbe potenza al mondo in grado di fermarli, anche perché la prima cosa che l'equipaggio redivivo farebbe sarebbe armarsi con quanto c'è a portata di mano, ergo attingendo alle armerie di bordo (tuttora intatte) che si trovano nei pressi dei depositi.
Se i nostri dovessero riuscire a mettere le mani addosso alla bella fedifraga, sarà proprio lei a porre la fatidica pregunta, sia per alleggerire la pressione su di lei, ed evitare magari che a qualcuno venga la voglia farle la festa, sia perché conosce la minaccia posta dall'armata di marinai androidi, in quanto durante la navigazione ha avuto modo di studiare le carte di Flint trafugate da Port Royal.
...e vissero tutti felici e contenti (?)
Una volta sventata la minaccia di Long John e dei suoi sogni di dominio sui mari ed impedito alla Krasnaya Armiya di recuperare le tanto agognate granate atomiche, i nostri possono finalmente riprendere la via di casa, se a bordo della Helena o della Stendardo è loro scelta, magari dopo aver allegramente saccheggiato parte dei tesori che si trovano a bordo dell'Ultima Corazzata, come gli armamenti laser ergo il contenuto delle armerie e dei depositi; ce n'è abbastanza da rendere qualunque abitante della Desolazione ricco oltre i suoi sogni più selvaggi!
Se non ci pensano i personaggi stessi, sarà qualcun altro - come il capitano della Stendardo, per esempio - a suggerire che la Grande Nave degli Antichi venga fatta sparire definitivamente dalla faccia della terra.
Il pericolo che rappresenta è troppo grande e non è detto che, magari fra qualche anno, quando le acque si saranno calmate, qualcun altro non decida di ritentare l'impresa di Long John ed impadronirsi nuovamente del vascello e dei suoi terribili segreti.
Come farlo, ovviamente, lo lasciamo alla fantasia dei nostri avventurosi personaggi, così come sempre loro dovranno decidere la sorte di Irina e dei suoi, tenuto presente che né lei, né tanto meno i sopravvissuti del clan della Helena hanno alcuna intenzione di morire per la causa del Generalissimo e del Neo-Soviet.
Nota per il Mutant Master™: con questo la nostra Odissea sui Mari è finalmente conclusa dopo più di due anni di gestazione; spero che abbiate trovato questa nuova avventura stimolante, così come l'ho trovata io nello scriverla.
In conclusione, potreste ancora tentare i vostri Personaggi intraprendendo il viaggio di ritorno, affrontando di nuovo la Tempesta che circonda l'atollo ed una navigazione con tanto di eventi casuali o potete tranquillamente chiuderla così, coi titoli di coda che scorrono sulla sagoma della Stendardo che prende il mare mentre alle sue spalle l'Ultima Corazzata sparisce in un mare di fiamme.
Non mi resta che darvi appuntamento (presto, spero) all'ultimo post, quello consueto sui "prop" di questa avventura e sul cast dei personaggi non giocanti.
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