sabato 21 dicembre 2019

L'ultima corazzata: un'avventura per Mutant Future (Prima Parte)

Si fa un gran vociare nella Desolazione riguardo una recente scoperta, in una delle terre dove gli Antichi usavano testare le loro armi più distruttive, di una reliquia, perfettamente conservata e funzionante, da parte di un'unità avanzata della Krasnaya Armiya.
In cosa consista questa reliquia, nessuno lo sa per certo.
Quel che è sicuro è che il Generalissimo non intende correre rischi e che la zona è stata letteralmente occupata e posta sotto strettissima sorveglianza da parte di una delle unità meccanizzate di élite della KA.

Allo stesso modo, gira voce che il Generalissimo stia organizzando un qualche genere di spedizione marittima.

Non ci vuole un genio per capire che i due avvenimenti sono strettamente collegati ed infatti la cosa ha immediatamente destato l'attenzione di Ulthar, l'autoproclamato Signore della Guerra delle Terre Contestate, che ha immediatamente attivato la sua rete di spie per saperne di più.

Le informazioni che ha messo insieme dai vari rapporti hanno spinto Protervio - il "consigliere scientifico" di Ulthar - a mettere in guardia il suo signore contro quella che potrebbe rivelarsi una minaccia mortale per le sue Orde Mutanti e ad organizzare al più presto una contromossa offensiva, prima che la Krasnaya Armiya sia in grado di rimettere in funzione la reliquia degli Antichi.

PETR VELIKIY*



"Pietro il Grande", questo è il nome che il Generalissimo ha dato alla sua nuova, temibile arma, perché è questo che le sue truppe hanno scovato sui terreni di un antico poligono militare, che ospitava al suo interno una vasta collezione di antiche macchine da guerra e di artiglierie.

In un immenso capannone semi-sepolto da uno smottamento del terreno (e per questo rimasto pressoché intatto e dimenticato dai tempi della Guerra Finale) è stato rinvenuto un grande cannone, praticamente intatto e perfettamente preservato nella sua scorza indurita di Cosmoline, appartenuto all'antico Impero 'Merrikano.

La squadra di tecnici e di studiosi immediatamente inviata sul posto ha determinato che si tratta di un "fucile" navale da 406mm, arma un tempo imbarcata sulle grandi corazzate di questo antico Impero ed impiegata anche sulla terraferma per difendere le coste da attacchi portati da grandi navi da guerra.

Data la grande passione che da sempre il Generalissimo ha verso questo tipo di ordigni, non gli è parso vero di aver trovato quella che potrebbe a ragione rivelarsi come un'arma "definitiva", in grado di colpire i suoi nemici da distanze finora inaudite nella Desolazione, soprattutto una volta che i suoi tecnici saranno riusciti a montarla sul Serpente di Ferro rendendo il gigantesco cannone, altrimenti immobile, trasportabile.

C'è di più: una fonte sconosciuta lo ha informato del fatto che queste immense armi erano in grado di sparare munizionamento "atomico", cioè quelle stesse armi che suonarono la campana a morto per la civiltà degli Antichi durante l'Ultima Guerra.

Purtroppo (o per fortuna!) a parte un paio di granate inerti rinvenute nei pressi del cannone stesso, non sono state rinvenute ulteriori munizioni "vive" all'interno della struttura, né tanto meno le cariche di lancio necessarie a spararle.

Quando ormai sembrava che rimettere in funzione la super-arma fosse solo una pia illusione, un'antica leggenda, tramandata dalle genti di mare, è giunta alle orecchie del Generalissimo, riaccendendo i suoi entusiasmi... e gettando nella più cupa costernazione sia gli sciagurati abitanti delle Terre Libere che delle Terre Contestate (che vedono allontanarsi sempre più la possibilità di rimanere liberi ed indipendenti) e mettendo in fibrillazione Ulthar e le sue Orde Mutanti, che ben intuiscono (e a ragione) di essere il bersaglio primario di una tale arma, nel malaugurato caso in cui dovesse tornare in funzione.

Ad onore del vero, è stato proprio un primo, maldestro tentativo da parte di una delle schiere di Ulthar, che ha dato una brusca accelerata ai piani del Generalissimo, quando hanno cercato di assaltare l'antico poligono per impadronirsi del cannone ergo distruggerlo in loco, subendo invece una cocente sconfitta ed ingenti perdite.

Da qui si è messa in moto tutta una serie di preparativi per accelerare il ripristino del Grande Cannone ma soprattutto recuperare le bramate munizioni che permetteranno a Petr Velikiy di tornare a ruggire sul campo di battaglia!


L'ULTIMA CORAZZATA


La leggenda summenzionata è quella che risale agli ultimi giorni della Guerra Finale, quando gli imperi degli Antichi, alla ricerca disperata di armi con le quale infliggere il colpo decisivo ai propri nemici, cominciarono a raschiare letteralmente il fondo del barile, riattivando tutte quelle macchine da guerra obsolete e per lo più dimenticate in grandi cimiteri, sparsi per il territorio delle varie nazioni belligeranti.

Queste operazioni di resurrezione non riguardarono solo gli armamenti terrestri, bensì anche quelli marittimi (ed in minima parte, anche quelli aerei) e all'avanguardia in questo genere di operazioni c'era proprio l'antico impero 'Merrikano, quello dotato della più grande Riserva Navale Strategica del mondo e che disponeva tra l'altro, sparpagliate lungo le sue vastissime coste, di numerose grandi navi da guerra che erano state elette a memoriali e musei nel corso dei secoli.

Tra questi mausolei galleggianti c'erano le ultime grandi corazzate che il mondo avesse conosciuto, le navi da battaglia classe Iowa, tutte perfettamente preservate; nonostante fossero vecchie di secoli, erano ancora le più potenti navi da guerra del mondo, grazie ai loro poderosi cannoni e con un armamento secondario tutt'altro che disprezzabile, alla luce dei recenti sviluppi.

Tra l'altro, a quei tempi, negli antichi depositi, rimasti miracolosamente intatti perché non considerati assetti strategici dagli imperi nemici, c'erano ancora centinaia, se non migliaia di proiettili (e relative cariche di lancio), perfettamente conservati e funzionanti, tra i quali, in un particolare bunker decine di metri sottoterra, le micidiali (e "proibitissime") Granate Nucleari appositamente costruite negli anni '60 del XX secolo proprio per i grandi cannoni delle Iowa.

In base agli antichi trattati sul disarmo nucleare stipulati tra i vari Imperi, queste bombe atomiche lanciate da cannone avrebbero dovuto essere smantellate e distrutte da decenni, ma come afferma l'antico detto: "non c'è onore fra i ladri" ed erano invece state "fatte sparire" segretamente (assieme a tanti altri ordigni nucleari destinati alla distruzione) e smantellate solo sulla carta, come - ad onor del vero - avevano fatto anche gli altri firmatari del trattato.

Nel momento del bisogno, le quattro grandi corazzate vennero frettolosamente ammodernate, riarmate e messe in mare, con le santabarbara e le rastrelliere delle grandi torrette stipate di granate, sia convenzionali che nucleari, per un'ultima crociera di guerra dalla quale gli equipaggi ben sapevano che difficilmente avrebbero fatto ritorno.

Le missioni ebbero invece un insperato successo e nonostante la furiosa reazione degli imperi colpiti, quasi tutte le unità coinvolte riuscirono a volgere la prua verso casa, dopodiché scomparvero nel nulla, durante la lunga crociera di ritorno, inghiottite dal maelstrom generato dagli ultimi spasmi della Guerra Finale.

Ora, la leggenda vuole che almeno una di queste possenti navi da battaglia sia in realtà sopravvissuta e che si trovi in un'area di mare non tanto distante dalla costa continentale.
E nelle sue stive ci sarebbero ancora decine di granate a disposizione!

ENTRA LA FRATELLANZA DEL KARIBE


Purtroppo per il Generalissimo, le informazioni riguardanti l'antica corazzata perduta sono in possesso di una terza parte che, se non proprio apertamente ostile, è comunque in contrapposizione E con la Krasnaya Armiya E con le Orde Mutanti di Ulthar: la Fratellanza del Karibe.

Come i Vichinghi del remoto passato, queste genti di mare vivono di preda e saccheggio, attaccano impunemente qualunque natante e compiono scorrerie lungo le coste.
Sono considerati da sempre una piaga per le comunità costiere ma finora nessun "governo" della desolazione post-apocalittica è stato in grado di metter freno alle loro scorribande, in quanto i pirati sono armati ed equipaggiati più e meglio di tante milizie cittadine, per non parlare del fatto che sono probabilmente i marinai migliori che gli oceani post-apocalittici conoscano.

In tempi recenti, anche i due grandi belligeranti sul continente hanno subito la loro buona dose di scorrerie anche se sono riuscite a rintuzzare gli assalti senza troppi danni.
Questo sulla terraferma, perché in mare la Fratellanza regna suprema e difficilmente una nave priva di scorta può attraversare le acque indenne, come ben sa Ulthar, che tra i due contendenti è quello che ha subito i maggiori smacchi, quando ha tentato di mettere un freno alle scorribande dei pirati, affrontandoli in mare aperto con la sua "flotta".

In verità, la Fratellanza non è poi particolarmente aggressiva: il più delle volte si limita a chiedere "contributi" (concessi assai spintaneamente) alle numerose comunità marittime ed isolane dell'area, ergo ricevere "donazioni" da mercanti e capitani per ottenere un passaggio sicuro nelle acque controllate dalla Fratellanza.
Chiunque non si assoggetti a queste modiche richieste è soggetto a "controlli" in mare e al sequestro di "merci sospette" da parte degli equipaggi degli agili sciabecchi e delle bricche pirata (leggi: arrembaggi e saccheggi).

OPERAZIONE DOPPIO GIOCO

È proprio per ottenere queste informazioni che il Generalissimo ha assemblato una Squadra Speciale, formata dai suoi migliori elementi, tratti dalla élite Cyborg e Androide della Krasnaya Armiya, col compito di infiltrarsi a Port Royal, la roccaforte della Fratellanza, per carpirle con l'inganno e con l'aiuto (involontario) proprio di Ulthar e delle sue Orde Mutanti Anfibie.

Se tutto andrà secondo i piani, la Krasnaya Armiya otterrà ciò che vuole e male che vada, i suoi avversari se le daranno di santa ragione, dissanguandosi vicendevolmente; nello scenario migliore, Ulther farà il lavoro sporco per conto del Generalissimo, eliminando una volta per tutte il "problema Fratellanza" dallo scacchiere.

LA SPEDIZIONE DELLA HELENA


La Helena è un Antico mercantile indipendente, sopravvissuto alle devastazioni della Guerra Finale ed ora casa di un clan di marinai/commercianti che traffica per conto proprio con le varie comunità litoranee ed isolane, acquistando e rivendendo merci e beni lungo la via e trasportando saltuariamente passeggeri paganti.

Proprio a causa della Fratellanza del Karibe, il suo capitano sta cercando dei coraggiosi che fungano da scorta armata per il prossimo viaggio che la Helena intende intraprendere, dal momento che le sue stive sono cariche di merci che le comunità di isolani attendono ormai da tempo e sono quindi disposti a pagare a peso d'oro.

Ovviamente, questo arduo compito ricadrà sui nostri/vostri eroi - i Personaggi Giocanti - che verranno arruolati in uno dei due modi: spontaneamente o spintaneamente, nel senso che, se sono interessati, il capitano della Helena sarà più che ansioso di avvalersi dei loro servigi.

Nel caso in sui non siano interessati, verranno arruolati a forza, nella più solida ed antica tradizione marinaresca, con i trucchi più vari, come il classico della ghinea in fondo al boccale di birra gentilmente offerto da un allegro patrono in taverna (dopodiché si è accusati di aver accettato il "soldo del re" e si viene arruolati a forza), oppure facendo firmare l'imbarco ad un personaggio dopo averlo fatto ubriacare fino allo stordimento, fino all'uso della coercizione fisica bella e buona e - nel caso in cui i personaggi abbiano la meglio - costretti dalle "autorità" locali (colluse col capitano) come pena da scontare per rissa o per lesioni inflitte ai loro "cittadini".

Insomma, giratela come volete, i Personaggi Giocanti si ritroveranno a bordo del vecchio mercantile, diretti verso destinazione ignota.

Nota: Se ancora non si fosse capito, la Helena è tutto fuorché "indipendente": si tratta invece di una delle tante "navi spia" al soldo della Krasnaya Armiya, insospettabile per le rotte che percorre e i porti in cui commercia.
È così, tra una chiacchiera e una bevuta, che l'equipaggio raccoglie ogni genere di informazione, che vengono poi vagliate, catalogate e trasmesse al GRU, l'Ufficio intelligence generale del Generalissimo.
Nel caso di missioni "speciali" come questa, la Helena nella sua stiva ha una "sezione speciale" separata dal resto della nave, per alloggiare un commando al completo.

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