domenica 9 marzo 2025

Have Gun, Will Travel: l'Arma Finale del Dopobomba: La Pistola Mitragliatrice

 Post dedicato essenzialmente a Mutant Future™ ma applicabile, come concetto generale, a qualunque gioco di ruolo fantascientifico/post-apocalittico, alla luce dell'ultimo articolo sul Segreto del Generalissimo (4 marzo scorso).

In quel post, infatti, si accennava al fatto che entrambi i contendenti nella lotta per la conquista delle Terre Contestate, stiano cercando di rimpinguare i propri arsenali, messi a dura prova dall'usura, dall'attrito delle battaglie e dalla pura e semplice entropia.

Mentre i primi - i Mutanti di Ulthar - grazie alle indicazioni di Protervio vanno via via riscoprendo ed implementando al meglio delle loro possibilità, antiche tecnologie perdute, i secondi - la Krasnaya Armya del Generalissimo - ha trovato la Mecca in una antica fabbrica sopravvissuta alle devastazioni della Caduta e alle ingiurie del tempo.

Per strade diverse, entrambe le parti sono presto giunte alla conclusione che, per soddisfare le loro attuali necessità, abbisognavano di un'arma poco costosa, facile da produrre, a prova di idiota per quanto riguarda uso e manutenzione campale e che sia realizzabile con i materiali e le officine attualmente disponibili.

La soluzione: l'implemento degli Antichi noto come moschetto automatico ovvero pistola mitragliatrice, cioè un'arma da fuoco portatile, a ripetizione automatica, alimentata a cartucce da un serbatoio amovibile, poco complessa, efficace entro le normali distanze di combattimento per un esercito armato principalmente di spingarde, archibugi e armi da mischia.

Il vantaggio principale di questo genere di arma, rispetto ad altre armi da fuoco "convenzionali" analizzate dagli esperti tecnici della Krasnaya Armiya ovvero dagli studiosi delle Armate Mutanti, è la semplicità costruttiva, il fatto che per realizzarne una si spenda la metà del materiale e del tempo necessario per fabbricare, ad esempio, un fucile e che usi munizioni leggere, da pistola, di cui ancora oggi c'è una discreta abbondanza e che possono essere ricaricate o fabbricate ex-novo con un dispendio di energia, materiali e tempo minore rispetto alle cartucce da fucile.

Dopo lunghe e meticolose ricerche, i mutanti di Protervio hanno selezionato un modello già noto, di cui svariati esemplari sono stati recuperati in quelle strutture degli Antichi noti come Musei e Raccolte Private, mentre il Generalissimo aveva già per le mani l'arma giusta, recuperata dai depositi segreti ed in uso sin dagli esordi tra i suoi seguaci più fidati.

Pur avendo origini diverse, le due armi hanno in comune il fatto di essere frutto di un periodo della storia di grande emergenza, non molto dissimile dalla situazione attuale, venendo ideate, realizzate e prodotte in grandissimi numeri in breve tempo per sopperire ad una spaventosa carenza venutasi a creare agli inizi dell'evento noto come Seconda Guerra Mondiale da una parte e Grande Guerra Patriottica dall'altra, quando le ingenti perdite di materiali avevano messo con le spalle al muro gli eserciti degli imperi degli Antichi noti come Breetannia e Unione Sovieteeka (o qualcosa del genere).

Le armi in questione sono lo STEN inglese e la PPS-42/43 russa, ossia le armi più rozze, a buon mercato ma funzionali mai ideate fino ad allora, realizzate interamente di metallo, anche poco pregiato, per stampaggio, pressatura, rivettaggio e saldatura, riducendo al minimo indispensabile le costose (in termini di ore-lavoro e denaro) operazioni di tornitura e lavorazione alla macchina utensile, in modo da poter essere costruite anche in officine di fortuna e fabbriche prive di grandi macchinari.

In entrambe le armi, infatti, le parti più "costose" da produrre sono le canne e le molle di rinvio/recupero; tutte le altri parti potevano essere fabbricate per stampaggio, pressatura, estrusione o fusione (come ad esempio il meccanismo di sparo). 

Lo STEN infatti è poco più di uno spesso tubo di metallo al cui interno scorre un otturatore spinto da una robusta molla, cui sono saldati il pacchetto di scatto, la bocchetta di alimentazione, il calcio - tubolare o scheletrato, a stampella - cui viene poi avvitata la canna con eventuale paramano/copricanna forato per poterla imbracciare.

La PPS-43 è invece una scatola di lamiera stampata e pressata, al cui interno si trovano i componenti di cui sopra, con la differenza che il calcio metallico è pieghevole, anziché fisso e la canna è inserita in un lungo paramano che termina in una rozza forma di compensatore per ammortizzare il rilevamento dell'arma quando spara a raffica.

Entrambe le armi utilizzano per il loro funzionamento lo sfruttamento diretto della forza di rinculo (detto anche principio della massa battente) in cui l'esplosione della carica di lancio spinge l'otturatore - che chiude la culatta della canna per mezzo della sua inerzia dovuta alla massa - all'indietro comprimendo una molla. Durante questa fase avvengono l'estrazione e l'espulsione della cartuccia sparata, mentre durante il contraccolpo, la molla spinge in avanti l'otturatore, che preleva una cartuccia fresca dal caricatore e la spinge nella camera della canna chiudendovisi sopra, dopodiché il percussore colpisce l'innesco della cartuccia e la sequenza ricomincia da capo, fintanto che ci sono munizioni nel caricatore o che il grilletto viene premuto.

La differenza sostanziale nei due modelli sta nella tipologia di materiali utilizzati (tubi d'acciaio la prima, lamiera d'acciaio la seconda) e nella fabbricazione: officine meccaniche artigianali per la prima, le presse riconfigurabili robotizzate per la seconda.

Allo stato attuale, i mutanti riescono a mettere in campo un centinaio di esemplari alla settimana. La Krasnaja Armija riesce a produrne un centinaio al giorno, purché la fornitura delle materie prime affluisca con continuità. Per quanto riguarda il grado di finitura, va dal rozzo brutale all'opera d'arte per lo STEN allo standard più assoluto per la PPS-43; entrambe però hanno una caratteristica curiosa, che le distingue dalle armi-reliquia degli Antichi: mancano di punzonature, marchi e numeri seriali e la qualità degli acciai, realizzati fondendo insieme metalli della più varia provenienza, da alle armi un aspetto damascato, a volte con curiosi disegni di grande bellezza.

Ad esser del tutto sinceri, anche se l'arma base utilizzata per realizzare le copie "moderne" era una PPS-43 originale, dopo la fabbricazione di alcune decine di esemplari, la padrona della Fabbrica ha deciso di apporre al progetto una piccola modifica, alla luce della difficoltà oggettiva ad approvvigionarsi con le particolari munizioni utilizzate dall'arma.

Le peculiari cartucce russe 7,62x25mm Tokarev cominciano infatti a scarseggiare e nei database della nanoforgia non ci sono le specifiche per produrre questa particolare munizione. D'altro canto, sono prontamente disponibili e facilmente replicabili le ubiquitarie cartucce da 9mm degli Antichi, cosicché alla fine, più che alla PPS43 russa, le nuove armi somigliano piuttosto alle m/44 finlandesi, una copia del tempo di guerra della PPS-43 russa ma in calibro 9mm Parabellum, così come le canne delle nuove armi non sono cromate, come nell'originale russo, in quanto questo prezioso metallo è assai scarso nelle disponibilità della Fabbrica.

Per quanto concerne le Specifiche di queste "nuove" armi, sono le seguenti:

Nome:                                       Sten                                             PPS-43    
Calibro:                                                   9x19mm Parabellum
Lunghezza:                            762mm                                         831 mm (calcio aperto)
                                                                                                        613 mm (calcio chiuso)

Lungh. della canna:             197 mm                                        270 mm
Peso:                                        2,8 kg (scarica)                           3 kg (scarica)
                                                 3,44 kg (carica)                           3,6 kg (carica)
Capacità del caricatore:      32 colpi                                        36 colpi
Portata efficace:                                                    200 metri
Cadenza di Tiro:                   550 colpi/minuto                        650 colpi/minuto
Velocità Iniziale:                                                   381 m/sec

Che in termini di gioco si traducono nelle seguenti Statistiche:

Tipo di grilletto:                                        Automatico
Danno:                                                             1d10
Gittata (Normale/Max):                              325/650  

Ultime considerazioni e note dell'Autore

Ho rovistato a lungo, dopo aver preso la decisione di proporre questi novelli (...) implementi di distruzione, in tutti i Sacri Testi prima di decidere quali prendere ad esempio per questo post. Questo perché, se è vero che sono esistite armi ancora più semplici/primitive da realizzare (come ho riportato nel post Weapons of Future Past: Erma EMP-44 del dicembre di due anni fa), è anche vero che nella realtà sono armi ben poco note se non agli specialisti e agli studiosi del settore (o ai pazzi furiosi, come il sottoscritto) e ben pochi ne sono a conoscenza. Certamente, anche in quel frangente postulavo la possibilità di una realizzazione simile a quella presentata da parte di una cultura messa alle strette ma ho poi realizzato che sarebbe stato più semplice trovare qualcosa con le medesime caratteristiche ma storicamente più conosciute ed alla fine ho scelto, tra tanti modelli, la celeberrima carabina automatica (questa la definizione ufficiale) inglese e la meno famosa ma storicamente importante pistola mitragliatrice russa. Questo perché, come ho scritto sopra, sono entrambe nate durante una crisi nazionale (il disastro di Dunkirk per gli inglesi, il brutale Assedio di Leningrado per i russi) progettate in quattro e quatt'otto e prodotte a rotta di collo usando tutto il disponibile in termini di materie prime e macchinari. Armi rozze, rifinite per modo di dire, eppure perfettamente funzionanti nella loro brutale semplicità. Ad onor del vero, l'arma russa è sempre stata migliore di quella inglese, se non altro, non andava in pezzi se disgraziatamente batteva col calcio sul terreno!

La seconda caratteristica che ha fatto cadere la mia scelta sull'arma russa per le armate del Generalissimo, è stato non solo il fatto di avergliela già messa a disposizione in istanze precedenti, bensì il fatto che in tempo di guerra, venisse ritenuta talmente buona da essere copiata dai finlandesi, praticamente tale e quale, a parte il calibro, mentre è noto che gli stessi tedeschi ne hanno convertito un buon numero, degli esemplari catturati in battaglia, nel loro calibro da pistola standard. 

Come nota di costume, aggiungo che i tedeschi hanno anche costruito delle copie, alcune talmente pedisseque da essere indistinguibili dagli originali, delle STEN inglesi, chiamandole Gerät Potsdam mentre una copia, leggermente modificata, fu costruita come MP-3008...

martedì 4 marzo 2025

Il Segreto del Generalissimo

 La lotta feroce che da anni vede contrapposte le Armate Mutanti di Ulthar, autoproclamato Signore della Guerra delle Lande Occidentali e la Novaya Krasnaya Armiya del Generalissimo ha di recente visto un severo spostamento della bilancia
a favore di quest'ultima; se infatti le orde mutanti godono dell'innegabile vantaggio del numero, quelle del Generalissimo godono da sempre di una maggiore superiorità tecnologica, che ha compensato in larga parte lo svantaggio.

Entrambe le fazioni in lotta hanno poi cercato, più e più volte, di assicurarsi nuovi vantaggi, sia cercando ed acquisendo nuove reliquie tecnologiche nel bel mezzo della Desolazione, ergo occupando e soggiogando tutte quelle comunità delle Terre Contestate prima e delle Terre Libere poi, che disponessero di una qualche capacità tecnologica e/o manifatturiera.

Nonostante tutto questo, lo stato di guerra pressoché continuo ha dissanguato i contendenti, soprattutto in termini di perdita di materiali, anche perché, a parte le armi di più recente produzione - tutte o quasi a bassa o bassissima tecnologia - quelle più moderne - tutte o quasi residuati degli Antichi - troppo spesso cessano di funzionare per mancanza di ricambi, assistenza qualificata ma soprattutto munizioni, in quanto le batterie e le celle ad energia che la maggior parte di queste usa, cominciano a scarseggiare e nessuno dei due contendenti è stato in grado di rimpinguare le scorte ergo, produrre ex-novo questa avanzata tecnologia. Finora.

Sì, perché da qualche tempo si vocifera che la Krasnaya Armiya sia entrata in possesso di un qualche grande deposito degli Antichi, perché molti elementi delle Guardie Rosse (le formazioni di élite del Generalissimo) sono stati visti equipaggiati di armi apparentemente nuove di pacca, tanto da sembrare appena uscite dalla fabbrica...

La realtà dei fatti

In effetti, come qualunque esperto o studioso degli Antichi potrebbe confermare, si tratta di armi ed equipaggiamenti di nuova produzione e non di reliquie saccheggiate o rinvenute nella Desolazione. Questo perché provengono dal segreto meglio protetto di tutta la Krasnaya Armiya: la Fabbrica!

Con questa semplice parola viene infatti definito lo stabilimento, perfettamente funzionante, degli Antichi rinvenuto da una delle tante spedizioni di ricerca inviate nell'estremo nord; in prossimità di un insediamento abbandonato: sotto le rovine degli edifici crollati, hanno trovato una fabbrica intatta e capace di riprodurre qualunque bene possibile o immaginabile.

O almeno è quello che si vocifera nella cerchia più ristretta del Generalissimo, perché le cose non stanno proprio proprio così.

Entra Vixen...

La Fabbrica, quando è stata rinvenuta, non era abbandonata, tutt'altro. Era la residenza dell'ultima discendente degli Antichi che abitarono l'insediamento abbandonato, un posto chiamato "Li-Tech Engineering Ltd." che non si è dimostrata propriamente entusiasta dei suoi nuovi vicini di casa.

Dopo una breve discussione, ogni questione è stata appianata, nel senso che Vixen - questo il nome della creatura - ha letteralmente fatto fuori da sola l'intero party di esplorazione, fatto salvo il capo del gruppo, Nikolai, che da allora è diventato il suo fedelissimo lacchè, al punto di opporsi con la forza ai suoi stessi compagni, quando una seconda squadra è venuta a cercare lui e i suoi.

Dopo un periodo di tira-e-molla, il Generalissimo stesso è venuto a trattare con la misteriosa creatura ed alla fine hanno raggiunto un accordo di massima che fino ad ora ha tenuto e portato reciproco vantaggio ad entrambe le parti.

Come stanno in realtà le cose?

L'insediamento abbandonato è in realtà un villaggio corporativo, una struttura di ricerca avanzata di una importante e rampante start-up tecnologica chiamata per l'appunto Li-Tech Engineering Company Limited, specializzata nella progettazione di prodotti ad alta tecnologia che venivano successivamente fabbricati e commercializzati da grandi conglomerati multinazionali.

Il villaggio ospitava tutto il personale del vicino centro di ricerca e sviluppo ed era dotato di tutti i laboratori e le officine atte alla realizzazione ed al collaudo dei prototipi realizzati dall'azienda. La sicurezza era molto stretta ed anche se i tecnici, gli ingegneri e i progettisti avevano a disposizione ogni comfort, erano di fatto dei prigionieri in casa.

Il cuore pulsante di tutto il progetto era l'avanzatissima nanoforgia e le macchine robot-utensili custodite al livello inferiore della struttura del laboratorio. Questa portentosa macchina degli Antichi era in grado di fabbricare, praticamente dal nulla, qualunque cosa. Bastava avere a portata di mano i progetti e le materie prime necessarie e questa forma avanzatissima di stampante 3D era in grado di produrre qualunque cosa!

Una utile funzione, aggiunta poco prima della Caduta, era il Replicatore, un dispositivo in grado di analizzare qualunque oggetto in esso inserito, tramite una scansione tridimensionale e riprodurlo tal quale con la nanoforgia. In alternativa, il Replicatore può analizzare e conservare in memoria i disegni completi di qualunque oggetto, per poterli poi riprodurre in seguito.

In questo modo l'impianto era assolutamente autosufficiente, grazie all'immenso database di progetti e prodotti, qualunque cosa servisse poteva essere riprodotta/realizzata, sia integralmente che come componenti o ricambi. 

In più, l'intero stabilimento era alimentato da una piccola centrale a fusione nucleare, in modo da essere totalmente indipendente (ed invisibile) dalla griglia di alimentazione statale/nazionale.

Queste misure e la relativa lontananza da aree ritenute strategicamente importanti fecero sì che la piccola comunità sopravvivesse alle peggiori conseguenze dell'Ultima Guerra ma anche così non fu in grado di prosperare.

Vixen

La giovane donna conosciuta col nome di Vixen è l'ultima discendente diretta del personale sopravvissuto alla Catastrofe della Li-Tech Engineering. È una mutante, per la precisione un vampiro mutante ma, a differenza di molti altri della sua specie, è educata, intelligente e fisicamente sana. È riuscita a sopravvivere grazie agli insegnamenti dei suoi genitori e degli altri sopravvissuti, che le hanno trasmesso tutte le conoscenze utili per produrre, ad esempio, il sangue sintetico nel piccolo laboratorio biochimico della Fabbrica, di cui si è nutrita fino all'arrivo dei russi.

Essendo figlia di un addetto alla sicurezza e di un ingegnere, ha appreso dal padre le arti marziali - che le permettono di badare a sé stessa con grande efficacia - e dalla madre le cognizioni tecniche - che le permettono di sfruttare le risorse della nanoforgia. 

Fino all'arrivo degli scherani del Generalissimo ha condotto una vita abbastanza solitaria, nonostante la presenza di alcuni androidi, specialmente da quando gli ultimi sopravvissuti, compresi i suoi genitori, sono morti.

Il patto che ha stretto con il Generalissimo le ha garantito la massima indipendenza ed una migliore possibilità di sopravvivenza, potendo contare su scorte di... prodotto fresco inviatele dal Generalissimo. In cambio, Vixen produce tutti i congegni, in massima parte armi, di cui la Krasnaya Armiya ha bisogno... entro certi limiti.

L'aggiunta più significativa di Vixen al suo già cospicuo tesoro è stata però la presenza di Nikolai; questi era uno dei migliori combattenti della Guardia Rossa, di discendenza russa, come il Generalissimo, cresciuto a pane e tradizioni dalla sua famiglia. Purtroppo per lui, tra le varie tradizioni tramandategli, in particolare dai nonni, c'è tutto il folklore e la mitologia russa ed il ragazzo è venuto su particolarmente superstizioso. Una delle leggende che più lo atterriva era quella dell'Upyr, il vampiro della tradizione russa-ucraina.

Quando ha affrontato Vixen per la prima volta, la ragazza - a causa di tutta l'adrenalina in circolo - è stata colta da frenesia ed ha morso il giovane russo, bevendone il sangue. Da quando Nikolai s'è ripreso, intontito ma ancora vivo, crede di essere soggetto ad una fascinazione da parte della vampira ed è diventato il suo schiavo.

In realtà, tutto questo è solo frutto della sua immaginazione, alimentata dalla superstizione: Vixen non ha alcun potere soprannaturale, ha semplicemente... brindato alla vittoria con un po' del suo sangue ma tanto è bastato. Nikolai la segue come un cagnolino e farebbe qualunque cosa per lei.

Nota per il Mutant Master: in realtà Igor È soggetto ad una fascinazione, si chiama amore, perché il possente guerriero russo ha finito per innamorarsi della giovane e sensuale mutante ma continua a credere fermamente che il sentimento che prova (ricambiato, tra l'altro) sia frutto del potere del Upjr.

Un problema di approvvigionamento 

Un unico, grosso (e al momento insormontabile) problema ha finora impedito al Generalissimo di poter sfruttare al meglio e al massimo questa insperata ricchezza tecnologica degli Antichi. Le riserve di materie prime, necessarie perché la nanoforgia compia il miracolo, scarseggiano. 

Nel corso degli anni, dal momento che non sono più state rimpinguate dal tempo della Caduta, le scorte di terre rare, cristalli e polimeri speciali, utilizzati dalla macchina, si sono assottigliate e non è quindi stato possibile, se non in lotti estremamente ridotti, produrre quegli strumenti che più servirebbero allo sforzo bellico della Krasnaya Armiya. 

Dal momento che le nanopresse e i robot-utensili possono utilizzare qualunque materiale venga loro messo a disposizione, Vixen ha sopperito facendo costruire ed installare entro il perimetro del complesso una vera e propria forgia con annesso (piccolo) altoforno ed altre piccole officine, tutte operate da Nemici del Popolo (leggi: lavoratori coatti e prigionieri politici) sotto la stretta sorveglianza delle squadracce del Generalissimo, per la produzione di laminati metallici utilizzando tutti i metalli ricavati dalle innumerevoli discariche ovvero dai siti degli Antichi esplorati ed occupati dalle forze del Generalissimo.

Inoltre, la nuova priorità dei party di ricerca ed esplorazione della Krasnaya Armiya è la scoperta e l'acquisizione di ogni fonte di materie prime disponibili, oltre, ben inteso, quelle già in attività, come le varie miniere acquisite con le varie campagne nelle Terre Contestate.

In questo modo è stato possibile avviare una produzione limitata ma abbastanza continua di artefatti a bassa tecnologia che non richiedono le preziose riserve di materie prime strategiche attualmente così carenti e sono proprio questi i prodotti nuovi di fabbrica attualmente in uso nelle forze di élite del Generalissimo.

La produzione è ovviamente concentrata su pochi modelli, quelli ritenuti più utili o redditizi, con qualche ordine speciale di quando in quando per soddisfare le esigenze dell'entourage del Generalissimo ma se mai la Krasnaya Armiya dovesse ottenere cospicui quantitativi dei preziosi materiali oggi scarseggianti, l'equilibrio delle forze in campo cambierebbe in brevissimo tempo.

Idee e Scenari

L'idea principale che veda coinvolta la Fabbrica dovrebbe ovviamente basarsi sulla ricerca e la scoperta della stessa, sia in modo casuale, durante una normale campagna di esplorazione, ergo come una vera e propria caccia al tesoro, organizzata da una qualche agenzia terza (ovvero dalle Armate di Ulthar sotto mentite spoglie), magari dopo aver determinato, a seguito di uno scontro o dell'analisi di un recente campo di battaglia nel bel mezzo della Desolazione, la presenza di artefatti nuovi di zecca ma che, a differenza delle reliquie degli Antichi, non riportano i simboli (marchi e numeri di serie) così tipici dei loro oggetti.

In alternativa, qualcuno potrebbe notare che c'è parecchio rinnovato fermento presso questa o quella miniera (di solito immense discariche nei pressi di qualche antico insediamento distrutto ergo vere e proprie operazioni di recupero tra le rovine delle città degli Antichi), con carovane che lasciano a scadenza regolare i vari siti cariche di materiali ferrosi ed altri metalli e plastiche di ogni genere.

Come detto più sopra, queste spedizioni sono più frequenti dalle aree occupate dalla Krasnaya Armiya, dove sono stati istituiti di recente veri e propri campi di lavoro per il recupero delle risorse.

La successiva scoperta della Fabbrica e la successiva realizzazione che è qui che entrano le materie prime ed escono i beni manifatturati, potrebbe essere sia una mano santa che una maledizione per gli scopritori. Ulthar (e non solo lui) pagherebbero cifre principesche per conoscere la nuova fonte di ricchezze del Generalissimo e la sua ubicazione; il Generalissimo, se dovesse scoprire che il suo segreto è stato compromesso, lancerebbe una caccia spietata con i suoi migliori scagnozzi per metterci una pietra sopra. Una lapide ovviamente!

Impadronirsi della Fabbrica stessa dovrebbe essere una GROSSA operazione, non fosse altro che per l'imponente apparato di sicurezza che Il Generalissimo ha predisposto in sito. Una compagnia al completo della sua Guardia Rossa presidia l'area, con tanto di veicoli, armi pesanti ed equipaggiamenti degli Antichi.

La loro attenzione è però divisa tra la sorveglianza e la protezione della Fabbrica e la sorveglianza dei lavoratori forzati che si occupano di scaricare i convogli, selezionare le materie prime ed avviarle alla lavorazione o allo stoccaggio.

Per quanto riguarda la Fabbrica vera e propria, il complesso è protetto da sofisticati sistemi di allarme (ma nulla di letale) ed è difesa dalla sua proprietaria e dalla sua fida guardia del corpo che vi risiedono in pianta stabile. Solo durante le ore diurne, c'è un certo viavai di personale tecnico specializzato della Krasnaya Armiya, che si occupa delle operazioni e della manutenzione dello stabilimento, con lo scopo, nemmeno poi tanto recondito, di acquisire ogni conoscenza utile per poter comprendere ed utilizzare le sofisticate macchine utensili e la nanoforgia stessa.

Per parte sua, Vixen oltre ad essere una guerriera in tutto e per tutto, dispone di un nutrito arsenale di reliquie hi-tech - ovviamente perfettamente funzionanti - e non si fa mai vedere in giro senza una vibrolama e due Pistole Laser Mk.1 alla cintura. A differenza dei modelli standard, queste armi particolari sono dotate di celle ricaricabili anche se possono utilizzare senza problemi i powerpack da cintura o le batterie a zaino.

Per quanto riguarda Nikolai, questi, oltre alla straordinaria prestanza fisica e al suo addestramento da Guardia Rossa, è stato rifornito da Vixen di quanto di meglio si trova nell'armeria del complesso. Solitamente gira armato con una pistola convenzionale (una Tokarev che si tramanda nella sua famiglia di padre in figlio) e la sua daga da combattimento (usa le statistiche di una spada corta); per le emergenze ha a disposizione un Fucile Laser (modificato come le pistole di Vixen, con una cella interna ricaricabile) e un Fucile al Plasma (per il quale sono disponibili un numero limitato di celle a minifusione) ed un'arma speciale, un prototipo realizzato dalla Li-Tech e che apparteneva al padre di Vixen: un fucile a canne sovrapposte che combina le caratteristiche di un fucile mitragliatore (canna superiore) e quelle di un fucile semiautomatico a canna liscia e che, come tale, oltre al munizionamento spezzato, può sparare anche minigranate esplosive, incendiarie e di altro tipo.

Nuove armi ed equipaggiamenti

Pistola Semiautomatica Tokarev TT-33

Calibro: 7,62x25mm Tokarev
Lunghezza: 195mm (Canna: 115mm)
Peso: 0,94 kg (carica), 0,77 kg (vuota)
Caricatore: 8 colpi
Danno: 1d10
Tipo Grilletto: Normale
Gittata: 150 (Normale) 300 (Massima)

Fucile Combinato "Daddy Special"

Calibro: 7,62x51mm NATO + 12/3" Magnum
Lunghezza: 1150 mm (Canne: 540 mm)
Peso: 9,50 kg (vuoto) 2,00 kg (caricatore superiore)
1,00 kg (caricatore inferiore)
Caricatore: 50 + 12
Danno: 2d8 (7,62mm), 3d6/1d6 (cal. 12)
Tipo Grilletto: auto + normale
Gittata: (fucile) 600 (Normale) 1200 (Massima)
(cal. 12) 50 (Normale) 100 (Massima)