venerdì 24 giugno 2016

The Armory... per Call of Cthulhu™ nei Roarin' Twenties!


Non so voi, ma personalmente ho sempre provato un certo fastidio per le cosiddette armi generiche, cioè quelle categorizzazioni per grandi (o grandissime) linee degli arsenali disponibili che un tempo erano un caposaldo di tutti i giochi di ruolo, specie per quelli che oggi sono dei classici.

Uno di questi, ancora oggi ai primi posti nel gradimento del grande pubblico, nonostante i 35 anni di vita, è Call of Cthulhu™ il capolavoro della Chaosium scritto da Sandy Petersen e soci.
A quel tempo non era in uso l'abitudine di realizzare liste di equipaggiamenti degne di questo nome, forse perché ci si concentrava più sull'atmosfera che non sugli... eventi mondani come esplorazioni e scontri a fuoco; eppure, alla fine della fiera, vuoi o non vuoi, prima o poi si finiva per arrivare alle mani con mostri, mostriciattoli, creature varie e soprattutto con i perniciosi bipedi che infestano questa valle di lacrime e se è vero – com'è vero – che contro i pezzi grossi del pantheon chtuloide c'è poco che una pistola, un fucile (o anche un cannone!) possa fare, per tutto il resto, MasterCard ci insegna, bastavano e avanzavano gli orpelli e gli implementi con i quali i nostri intrepidi investigatori si attrezzavano.

Solo che la lista di questi implementi, anche se col tempo si è in qualche modo estesa e modernizzata – specie con l'introduzione del setting moderno/contemporaneo del gioco (Cthulhu '90 e successivi, per capirci) – è sempre rimasta piuttosto... fumosa, dando adito, più spesso che no, a situazioni al limite della castroneria, con aberrazioni del tipo “cannone da 75 francese montato su pick-up nelle ridenti campagne inglesi” ovvero anacronismi del tipo “pistola mitragliatrice UZI e fucile da guerra FAL negli anni '20” oppure “moschetto automatico Thompson generosamente concesso nell'Inghilterra vittoriana”.

È vero che, con le successive edizioni del gioco, a scanso di equivoci e con buona pace della crassa ignoranza di... talune frange di giocatori, si è cercato di mettere un punto fermo ai casi più eclatanti, indicando chiaramente (più o meno) in quali periodi storici una certa arma potesse essere disponibile e usata ma la genericità delle caratteristiche riportate fa si che, di quando in quando, il problema torni a presentarsi.

Per fare un esempio tra i più banali, nel manuale di base viene riportato che una pistola automatica calibro 9mm (che a questo punto possiamo solo intuire trattarsi di una 9x19mm Parabellum) ha un caricatore da 17 (!) colpi, così come una similare in calibro .32 o 7,65mm (anche qui, possiamo solo immaginare si tratti di una .32 ACP o 7,65mm Browning che dir si voglia) ne avrebbe 8... peccato che, perché si arrivasse ad una simile capacità per le pistole calibro 9 (le cosiddette wondernines) si siano dovuti attendere gli anni 70, così come per le meno capaci pistole di piccolo calibro, 8 colpi erano il top della linea fino agli anni '50, dopodiché le capacità dei caricatori sono pressoché raddoppiate.

Questioni di lana caprina?
Forse si... e forse no, sicché ho deciso di presentare un piccolo arsenale, sulla falsariga del celebre (ed oggi pressoché introvabile) The Armory di Kevin Dockery, una personale versione di questo volume dedicata esclusivamente al Basic System della Chaosium, più nello specifico, alla versione classica di Call of Cthulhu™ quella ambientata negli anni '20 e '30 del XX secolo dei racconti del Solitario di Providence (cioè di H.P. Lovecraft).

Nei prossimi post, grazie al summenzionato The Armory e ad una mezza dozzina di altri testi (assolutamente non di carattere ludico, ci mancherebbe altro) estrapolando ed adattando, dove serve, statistiche e caratteristiche di gioco, vi presenterò un piccolo catalogo (tutt'altro che comprensivo, ovviamente, altrimenti non basterebbe un volume dell'Enciclopedia Britannica) di armi da fuoco portatili in uso nel periodo 1900-1925 (di solito il periodo clou delle avventure Lovecraftiane) con tanto di data di produzione per non sbagliarsi.

Credo sarà interessante scoprire come tante cose, che oggi diamo per scontate, fossero tutt'altro che tali al volgere del secolo scorso, così come le abitudini e le preferenze della gente del tempo erano assai diverse rispetto alle nostre.

Stay tuned for more...

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