Nuove nubi di tempesta si addensano
sulle lande post-apocalittiche, una minaccia proveniente dal lontano
passato, niente meno che dall'epoca della Guerra degli Antichi...
un
antico nemico è risorto ed è intenzionato a portare a termine
l'opera cominciata tanti anni prima dai suoi predecessori.
Si fa
chiamare Generalissimo
e il suo esercito è la Krasnaja
Armija
l'Armata Rossa
delle
antiche leggende, lo spauracchio di tutti i discendenti del Mondo
Libero.
Il
Generalissimo dispone di numerosi seguaci ma quel che è peggio,
possiede armamenti ed equipaggiamenti degli Antichi, macchine
portentose e inarrestabili, con le quali assoggetta intere regioni e
popoli al volere
dei Soviet (qualunque
cosa questo voglia dire).
Di
fatto, le popolazioni sottomesse hanno solo una scelta: unirsi
spontaneamente (!) al Soviet – e giurare fedeltà ed obbedienza
assolute al suo rappresentante (il Generalissimo, ovviamente!) -
oppure servire nei grandi kolkhoz
o
collettivi, lavorando come schiavi per il progresso dei Soviet e
dell'Armata Rossa.
Perfino
Ulthar,
l'autoproclamato Signore
della Guerra dei
barbari occidentali, è preoccupato dall'avanzata inarrestabile della
Krasnaja Armija; in numerose scaramucce tra le sue orde ed i manipoli
– ben ordinati – dell'Armata Rossa, i barbari hanno costantemente
avuto la peggio, nonostante siano valorosi e spesso in possesso di
artefatti tecnologici degli Antichi (nonché di poteri mutanti), la
disciplina e la superiore potenza di fuoco dell'Armata hanno sempre
prevalso, specialmente quando è scesa in campo l'arma
suprema
del Generalissimo: il Serpente
di Ferro.
Utilizzando
gli antichi tracciati – tutt'ora esistenti – delle strade
ferrate degli
Antichi, questo gigantesco e mostruoso manufatto si sposta
velocemente da un capo all'altro dell'Impero del Soviet, scaricando
sui suoi nemici una potenza di fuoco inaudita, frutto della
tecnologia perduta degli Antichi.
Dove
le lunghe strade ferrate non arrivano, i soldati dell'Armata
provvedono utilizzando legioni di schiavi e prigionieri per posare
nuove “rotaie” (così vengono definite dagli invasori) sulle
quali il Serpente
si
muove agevolmente.
Se
non si porrà presto fine a questa minaccia, tutte le terre
conosciute diverranno presto assoggettate all'impero del
Generalissimo.
Come
stanno in realtà le cose: dalla
narrativa i più avranno già capito come stanno le cose ed in cosa
consista la minaccia del Generalissimo; si tratta infatti di un
novello dittatore che rifacendosi agli ideali (?) dell'antica Unione
Sovietica
sta cercando di fare quello che non è mai riuscito nemmeno al suo
idolo, zio
Giuseppe (in
arte Stalin)
nei suoi sogni più selvaggi: costruire un Impero
Mondiale sotto
le insegne della stella rossa.
Ma
per capire di più e meglio di cosa stiamo parlando, occorre fare un
passo indietro, al tempo della Grande
Guerra Finale.
Adottando
una nuova tecnologia ed approfittando dell'incauta tracotanza
dell'impero degli antichi noto come Stati
Uniti d'Amerika,
i loro più acerrimi nemici invasero il continente americano in pieno
inverno
attraversando all'asciutto il braccio di mare che separava le
propaggini orientali più lontane dell'antico impero chiamato Russia
ai
territori occidentali più settentrionali dell'impero statunitense.
Speciali
apparecchi disseminarono le acque gelide dello Stretto di Bering, tra
la penisola di Chokotka e l'Alaska di un composto chimico che
solidificò l'acqua creando un vero e proprio ponte
di ghiaccio
profondo una decina di metri e largo un centinaio, una vera e propria
autostrada sulla
quale far transitare un'armata di mezzi blindati e corazzati per
l'invasione.
Purtroppo
per i russi, gli americani non erano completamente imbambolati –
nonostante fossero impegnati nella guerra praticamente ovunque – e
non rimasero a guardare: bombardarono il ponte
di ghiaccio russo
con armi al plasma e a fusione e posero fine all'invasione prima
ancora che potesse avere luogo, affondando nelle gelide acque dello
stretto uomini e mezzi.
Nonostante
tutto questo, però, numerosi reparti di fanteria di marina e di
truppe speciali russe (gli Spetsnatz)
avevano già avuto il tempo per sbarcare in Alaska e quella che seguì
fu una lunga e sanguinosa guerriglia tra la popolazione residente
della regione, con l'aiuto di alcune unità di riservisti e della
Guardia Nazionale
e gli invasori russi.
Alla
fine, impossibilitati a proseguire l'offensiva per mancanza di
rifornimenti e tagliati fuori completamente dalla loro catena di
comando, i russi sopravvissuti si dispersero per tutto il territorio,
fino ad arrivare all'impero noto come Canada
(tra l'altro amico ed alleato dell'impero degli Stati Uniti) e lì si
insediarono, assimilando (e venendo essi stessi assimilati) le
comunità autoctone della regione.
Il
Generalissimo non
è che un discendente di questi antichi invasori, bis-bis-nipote di
un ufficiale degli Spetsnatz fanatico e nostalgico della grandezza
della fu Unione Sovietica, che ha fatto suoi gli ideali dei padri ma
che ha avuto un insperato colpo di fortuna (anzi, due) che gli hanno
permesso di diventare quello che è oggi.
A
partire infatti dalla seconda metà del XX secolo, durante l'era
chiamata dagli Antichi Guerra
Fredda i
leader sovietici avevano più volte tentato di invadere l'Alaska,
solo per vedere i loro tentativi di penetrazione rintuzzati dalle
forze armate dei loro nemici capitalisti; come avevano fatto a più
riprese anche in altri paesi confinanti appartenenti all'alleanza
avversaria chiamata NATO,
avevano surrettiziamente disseminato i territori più impervi e
nascosti con depositi
di armi e materiali
che le forze di invasione avrebbero così potuto usare senza dover
dipendere dai rifornimenti dalla madrepatria.
Il
problema è che con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il chaos
verificatori a cavallo tra il XX ed il XXI secolo, di questi depositi
segreti si perse ogni traccia e perfino il ricordo.
Il
Generalissimo deve il suo iniziale potere al fatto di aver
rintracciato e scoperto proprio questi depositi!
Certamente,
gli equipaggiamenti e le armi in essi contenuti non possono certo
essere definiti stato dell'arte, si tratta di roba che è rimasta
nascosta e dimenticata per decenni, forse secoli (almeno!) ma che
oggi, nel mondo post-apocalittico di Mutant
Future™
fa
una notevole differenza, rispetto alle tecnologie medioevali a
disposizione di buona parte delle popolazioni residenti della
desolazione!
Il
secondo (e più grande) colpo di fortuna il Generalissimo l'ha avuto
quando si è messo in viaggio con i suoi seguaci (al tempo un pugno
di espatriati russi come lui) cercando di raggiungere ed esplorare
quelli che erano stati gli obbiettivi
originali della
forza d'invasione di cui faceva parte il suo avo.
Si
trattava per lo più di sospetti
siti nucleari
e basi di lancio di cui gli Spetsnatz avrebbero dovuto
impadronirsi... inutile dire che – a causa dell'accanita resistenza
degli americani – non li avevano mai
raggiunti.
Qui
però il Generalissimo scoprì un grandissimo tesoro, nascosto in
un'immensa caverna (artificiale) degli antichi: un locomotore
nucleare perfettamente
preservato, con tanto di vagoni per il trasporto ed il lancio di
missili
balistici intercontinentali.
Purtroppo,
delle antiche armi di distruzione di massa non c'era più traccia, ma
il convoglio era altrimenti intatto ma soprattutto funzionante...
ci vollero settimane perché il Generalissimo, studiando la
documentazione tecnica rinvenuta nell'antica base, potesse venire a
capo dei complicati macchinari degli Antichi ma lui aveva la pazienza
(e l'intelligenza!) necessaria ed è così che è nato il Serpente
di Ferro:
un treno
blindato
alimentato da un reattore
nucleare
e dotato di armi
sofisticate.
Col
tempo, avvalendosi delle conoscenze tramandategli dai suoi avi
(alcuni dei quali avevano servito nell'Armata Rossa ai tempi della
Rivoluzione
d'Ottobre e
della Grande
Guerra Patriottica)
il Generalissimo ha ampliato e migliorato il suo convoglio,
aggiungendo nuovi carri blindati e nuove armi (molte delle quali
provenienti dagli antichi depositi russi), fino a ricreare la
versione moderna dei treni blindati in uso in Russia al tempo del più
grande dei leader sovietici: Josif
Stalin le
cui orme il nostro vuole ricalcare!
Per
il Mutant Master: il
Generalissimo
e
la Armata
Rossa sono
armati ed equipaggiati con materiale di origine sovietica
risalente per lo più agli anni '50 e '60 del secolo scorso, come
fucili mitragliatori, mitragliatrici, moschetti automatici e fucili
d'assalto più alcuni esemplari di lanciarazzi e lanciagranate (tipo
RPG).
Le
truppe di élite della Guardia
Rossa,
di fatto la guardia pretoriana personale del Generalissimo, sono
armate invece con reliquie hi-tech, molte delle quali appartenute ai
membri originali delle truppe russe d'invasione al tempo della Guerra
Finale
e tramandate di padre in figlio.
Il
resto delle “truppe”, specialmente quelle tratte dai popoli
assoggettati al Soviet, sono equipaggiate in maniera non dissimile
dagli altri abitanti della desolazione post-apocalittica.
Per
quanto riguarda la composizione delle armate del Generalissimo, c'è
una predominanza di umani
puri tra
i ranghi, specialmente per quanto concerne i suoi seguaci originali,
di discendenza russa, seguiti a ruota da umani
mutanti
purché non particolarmente mostruosi (il nostro novello Stalin è
piuttosto schizzinosetto su questa faccenda, più che a zio Giuseppe
somiglia a zio Adolfo); si mormora infine che tra le fila della
Guardia
Rossa
vi siano molti umani
sintetici
e/o androidi,
che il Generalissimo avrebbe completamente assoggettato alla sua
volontà.
Note
dell'Autore: era
da un po' che mi frullava per la testa l'idea di un nuovo,
pericoloso, avversario per la mia versione di Mutant
Future™
soprattutto
mi intrigava l'idea di poter mettere a frutto un novello implemento
di distruzione, per
di più semovente, per tenere sulla corda i miei personaggi... tra
l'altro, in quanto appassionato di armi, storia e tecnologia
militare, sono sempre stato intrigato dai treni blindati, un capitolo
assai poco noto della storia militare, nonostante abbia avuto, specie
nell'Europa dell'Est, un importante significato dal punto di vista
operativo.
Impiegati
inizialmente come centri
mobili di comando
ovvero per la sorveglianza delle frontiere, i treni blindati sono
stati utilizzati da tutte quelle nazioni che avevano l'esigenza di
tenere sotto controllo grandi estensioni di territorio e non avevano
sufficiente manodopera per farlo, come Impero Austro-Ungarico,
Germania e Russia prima, Polonia e altre nazioni nate dalle ceneri
degli imperi centrali poi.
Durante
la Seconda
Guerra Mondiale
poi, i treni corazzati vennero diffusamente impiegati e
dai
tedeschi e
dai
russi, grazie alle estese reti ferroviarie esistenti, che
permettevano di intervenire quasi ovunque, specialmente in assenza di
mezzi d'appoggio più convenzionali perché il territorio era troppo
selvaggio e/o non sviluppato o lontano dalle aree civilizzate.
Con
la fine della guerra e la successiva fase della Guerra
Fredda
i treni armati vennero considerati obsoleti
anche se ci sono documenti che attestano come – almeno in Russia –
molti treni
speciali
venissero realizzati dalla Forza
Razzi Strategica per
dispiegare missili ICBM
a
testata nucleare in funzione mobile, anziché fissa nei sili
nucleari.
Si
vocifera che, in un certo momento, anche gli USA avessero pensato di
rendere... mobili i loro missili nucleari, per evitare la distruzione
in un colpo solo della forza di rappresaglia in caso di classico
first
strike
da parte del nemico ma alla fine non se ne fece niente, un po' perché
i contendenti preferirono dedicarsi alla realizzazione di piattaforme
mobili più
versatili come i sottomarini
lanciamissili balistici a
propulsione nucleare, un po' perché i vari trattati SALT e START
proibirono
l'uso di piattaforme mobili per l'arsenale nucleare basato a terra.
Sapendo
però come sono sempre
andate
queste cose, specie quando si tratta di assicurarsi un deciso
vantaggio
strategico,
siamo poi così sicuri che i due maggiori contraenti dei trattati di
non-proliferazione si siano veramente
rimessi
alle imposizioni degli accordi?
Come
potete vedere da questo post, la domanda è oziosa e retorica ed
anzi, prendendo spunto dalla atomofollia
imperante
negli States soprattutto negli anni '50 e '60 del secolo scorso,
quando sembrava che tutto
dovesse
marciare ad energia
nucleare ho
presupposto che il Pentagono abbia realizzato, per l'appunto, degli
appositi convogli
a propulsione nucleare
(né più e né meno di quanto avrebbero fatto i sovietici) per il
trasporto, il posizionamento ed il lancio di ICBM, magari dei
famigerati MX
di
cui tanto si parlò negli anni '80 e di cui venne realizzata una
manciata di esemplari (oggi ritirati/smantellati) come LGM-118
Peacekeeper
per i quali storicamente si era pensato di realizzare dei veicoli
erettori/lanciatori mobili.
Per
quanto riguarda lo svolgimento del gioco, fino all'introduzione di
armi ed equipaggiamenti specifici – nei prossimi articoli/post a
breve (almeno spero!) - potete adoperare le armi convenzionali
così
come riportate nel manuale di base, destinando quelle hi-tech
(ad energia/laser) ai soli esponenti della Guardia.
Un
capitolo a parte merita il Serpente
di Ferro in
quanto merita non solo un'esposizione più dettagliata ma anche una
serie di regole
speciali
attualmente in via di definizione, che conto di proporre al più
presto... restate sintonizzati su queste pagine e buon
divertimento!