L'epopea
western americana ha da sempre fatto presa nell'immaginario
collettivo, sin dagli esordi dell'arte cinematografica (tra le
primissime produzioni in celluloide c'erano proprio parecchi film
dedicati all'era della Frontiera americana) per non parlare degli
innumerevoli romanzi pulp
che
dalla seconda metà del XIX secolo fino quasi ai giorni nostri hanno
avuto diffusione a dir poco planetaria, esportando anche in quei
paesi che quest'epopea non l'hanno mai vissuta in prima persona,
tutti quei luoghi comuni, quei personaggi e quei cliché che sono
divenuti capisaldi dei panorami culturali di mezzo mondo.
Di
più, così come esistono da sempre legioni di appassionati
dell'anacronismo
creativo,
che si occupano di rievocazioni storiche e/o di tramandare ai posteri
l'uso di tecniche e armi antiche – come i gruppi di tiratori
sportivi con armi a pietra focaia/percussione di cui abbiamo già
discusso in passato – esistono in molte parti del mondo gruppi di
action shooting
cowboy-style
che ripropongono in chiave moderna gli exploit
dei
pistoleri del Selvaggio West, adoperando le famigerate sei-colpi
Colt,
Remington e Smith & Wesson e le famose carabine Winchester, che
sono i simboli di quell'epopea.
Molti
di questi appassionati, al pari dei loro colleghi
tiratori con armi antiche, condividevano anche la pratica di
ricaricare le
proprie munizioni (per principio, tutte queste armi, ancorché a
cartucce metalliche, nate nell'ultimo trentennio del XIX secolo,
usavano munizioni caricate a polvere
nera)
così che – all'indomani dell'Apocalisse, si sono ritrovati ad
essere tra i pochi fortunati a possedere non solo un'arsenale sul
quale far conto in tempi di violenza e disperazione per proteggere e
nutrire le proprie famiglie, ma con il know
how e
l'equipaggiamento per la manutenzione e la riparazione delle proprie
armi e con le cognizioni ed i mezzi per produrre le proprie munizioni
senza dover (troppo) dipendere da fonti di approvvigionamento
esterne.
Col
passare degli anni e con l'aiuto di altri sopravvissuti con
cognizioni e/o esperienza tecniche, questi anacronisti
sportivi
hanno permesso alle proprie comunità di sopravvivere e prosperare,
tornando di fatto ad uno stile di vita reminiscente del Far
West americano,
specie in quelle aree selvagge, risparmiate dalla violenza delle armi
di distruzione di massa ma proprio a causa della loro posizione
remota o reclusa, tagliate fuori dalle rotte commerciali mainstream
della
precedente civiltà dei consumi.
Queste
comunità difficilmente possiedono artefatti hi-tech,
si
spostano prevalentemente a piedi o mediante animali da sella e/o
veicoli a traino animale (leggi: carri, calessi e diligenze), sono
dediti all'agricoltura, alla caccia e soprattutto all'allevamento del
bestiame – mutante e non – pur non mancando di industria e
artigianato a livello locale, con produzioni limitate nelle quantità
e nella sofisticazione tecnologica ma con una qualità media molto
elevata.
Sia
a causa dell'enorme diffusione pre-bellica, che in nome della
semplificazione in termini di produzione, quasi tutte le armi in uso
in questi territori e comunità si rifanno ad una manciata di
modelli, fabbricati con materiali moderni da una pletora di
produttori specializzati in repliche
di armi storiche/antiche, le cosiddette armi
che vinsero il West,
legate a quei nomi leggendari come la Colt
Single Action Army modello
del 1873 (la
celeberrima Colt
.45 soprannominata
“il
paciere” o
“Frontiera”)
o le altrettanto famose carabine
a leva Winchester
modello
73 e
succedanei.
Per
restare in una consolidata ed antica tradizione, entrambe le
tipologie di armi adottano lo
stesso munizionamento,
che si limita ai due calibri storicamente più noti ed utilizzati: il
calibro .45
Long Colt –
realizzato per il summenzionato revolver ad azione singola – ovvero
il .44-40
realizzato
originariamente per la carabina Winchester
1873.
Entrambe
le cartucce hanno prestazioni pressoché sovrapponibili e possono
essere adoperate indifferentemente in armi lunghe e corte dove le
uniche differenze apprezzabili sono in termini di gittata
utile e
nel danno
delle
armi, dovute alla maggiore lunghezza della canna e al maggiore
impulso che questa fornisce alla pallottola.
In
termini di gioco (fate sempre riferimento al Manuale
di Base di
Mutant
Future™
per
la nomenclatura e il regolamento) queste armi hanno le seguenti
caratteristiche:
Arma Danno Tipo Gittata
(norm./max.) Peso
Colt
M1873 2d8 normale 75/150 1,0 kg circa
La
Colt .45 SAA è
la più famosa delle classiche “sei colpi” della Frontiera
Americana, prodotta in una varietà di modelli che si differenziano
principalmente per le finiture, la lunghezza della canna (12, 14 o 19
cm) ed i dettagli ma altrimenti perfettamente identiche in termini di
prestazioni; il calibro classico dell'arma è il .45 Long Colt ma –
come scritto nel testo principale – moltissime sono state
realizzate per altri calibri da revolver moderni ad alte prestazioni
(oltre che per il coevo Winchester .44-40) come il .38 Special, il
.357 Magnum ovvero il .44 Special.
Una
peculiarità di quest'arma è il sistema di caricamento; il tamburo
non
bascula all'esterno né la pistola si apre (a differenza delle coeve
Smith & Wesson o Webley britanniche): per ricaricare occorre
aprire l'apposito sportellino, estrarre mediante l'apposita bacchetta
sottocanna i bossoli spenti e riempire manualmente le singole camere
del tamburo. Inoltre, trattandosi di un'arma in singola
azione vuol dire che –
per sparare un colpo – il cane
deve essere armato
manualmente prima di poter
tirare il grilletto.
Questo
vuol dire che il procedimento di ricarica è lungo e tedioso e che la
celerità di tiro generale ne risente. In termini di gioco, si
traduce in un solo
attacco/round e in ben 2
round di gioco per la
ricarica.
I
dati in tabella si riferiscono al modello in calibro .45 Colt/.44-40
Winchester con cartucce caricate a polvere
nera ma tenete presente
che le due cartucce non
sono intercambiabili; una
Colt .45 potrebbe sparare anche le munizioni calibro .44, ma
l'opposto non è possibile: non si possono sparare munizioni calibro
.45 in un'arma camerata per la .44 senza danneggiare/distruggere
l'arma e/o ferire il tiratore.
Arma Danno Tipo Gittata
(norm./max.) Peso
Winchester
Modello 1873 3d8 normale 600/1200 4,4 kg
Il
“fucile che vinse il West” è tuttora un grande favorito,
realizzato in una miriade di varianti, prima e dopo la Catastrofe,
che di fatto si differenziano più per dettagli stilistici e per la
lunghezza della canna (che nelle repliche moderne va dal modello
carabina da 16” al modello fucile da 24”) che non per le
effettive prestazioni anche se occorre dire che i modelli a canna
“corta” o “intermedia” hanno una minore capacità del
serbatoio, che si trova sotto la canna e parallelo ad essa.
L'arma
qui illustrata è il modello standard o classico, con serbatoio da 15
colpi in calibro .44-40
originale; l'arma è stata
storicamente camerata per una miriade di altri calibri, molti dei
quali ormai desueti/obsoleti, mentre in epoca moderna
(pre-catastrofe) è stata camerata nei calibri da revolver come il
.38 e il .44 Special ovvero nei calibri Magnum .357 e .44 oltre che
nei “classici” .45 Colt e .44-40...la Winchester è un'arma a
ripetizione manuale a leva, che dev'essere azionata per camerare una
cartuccia fresca dal serbatoio ed espellere quella spenta; questo
vuol dire che in termini di gioco può sparare un
colpo per turno, mentre
per il caricamento occorre inserire le singole cartucce nel serbatoio
attraverso l'apposito sportellino (la feritoia di espulsione si trova
sotto la
carcassa del fucile) il che limita la ricarica a 5
colpi/turno.
Per
contro, durante una pausa nei combattimenti si può tranquillamente
rabboccare il serbatoio con colpi sfusi senza dover aspettare di aver
esaurito le munizioni nel caricatore.