lunedì 4 maggio 2015

Ritorno a Zombieworld - un'avventura per Starships & Spacemen™


È passato qualche tempo da che i personaggi hanno avuto a che fare con Atirsagne (Omicron Tauri) VI, meglio noto presso gli equipaggi della Flotta Stellare come Zombieworld a causa delle... peculiari caratteristiche planetarie, che fanno si che gli abitanti autoctoni del pianeta risorgano come morti viventi dopo la loro dipartita.

Per questo motivo – oltre che per l'atteggiamento estremamente xenofobo della popolazione – il mondo è sotto quarantena da parte della Confederazione e classificato rigidamente come Classe R.

Arriva quindi come il classico fulmine a ciel sereno la richiesta dall'Alto Comando della Flotta Stellare di dirottare la crociera dell'astronave sulla quale i personaggi stanno attualmente prestando servizio verso la Base Stellare T, nel settore del Toro, per un briefing urgentissimo riguardante una missione di emergenza proprio su Atirsagne VI.

Il personale della nuova stazione di ricerca dell'Istituto Superiore di Xenologia, una stazione spaziale in orbita attorno alla gassosa gigante Atirsagne VII, in luogo del vecchio avamposto distrutto durante un'incursione Zanghid, ha infatti allertato la Flotta Stellare della presenza, nello spazio circostante Atirsagne VI, di un velivolo sconosciuto dotato di propulsione nucleare, apparentemente decollato dalla superficie planetaria!

La notizia, ovviamente, è stata accolta come un terremoto: per quanto se ne sa, gli indigeni di Atirsagne VI, pur dotati di una civiltà tecnologica, non possiedono le conoscenze necessarie all'uso dell'energia nucleare, figuriamoci se sono in grado di costruire un velivolo spaziale... c'è poi il problema, non secondario, che se veramente gli autoctoni sono in grado di viaggiare nello spazio, la loro stessa presenza potrebbe essere una seria minaccia per tutte le altre civiltà interstellari della Galassia, non tanto a seguito della loro cultura xenofoba e bellicosa, quanto per il fatto che tutti i nativi di Atirsagne VI sono portatori sani del misterioso morbo che li trasforma alla loro morte in veri e propri zombie come quelli ideati dal cineasta statunitense George Romero sulla vecchia Terra del XX secolo.

I nativi di altri mondi generalmente non soffrono questa condizione anche quando vengono esposti all'atmosfera di Atirsagne VI (con un'unica, notevole eccezione verificata: gli Zanghid) però se vengono aggrediti da uno zombie, anche gli umanoidi di altri mondi possono contrarre il morbo micidiale (e al momento incurabile) che in breve tempo li ucciderà e trasformerà a loro volta in non morti bestiali e cannibali che a loro volta... credo che il concetto sia chiaro.

Occorre perciò indagare con la massima urgenza la veridicità dei rilevamenti della stazione spaziale Omicron Tauri Explorer circa la possibilità che i nativi possano aver sviluppato una tecnologia spaziale, assestarne le effettive capacità e – se possibile – impedirne ogni ulteriore sviluppo, pena un'epidemia su scala apocalittica che potrebbe spazzar via la civiltà della galassia come noi la conosciamo.

Cosa è successo in realtà: gli scienziati della stazione Omicron Tauri Explorer non hanno preso fischi per fiaschi, gli abitanti di Zombieworld dispongono veramente di un veicolo spaziale, al momento si tratta di poco più di un prototipo che non si è ancora allontanato più di tanto dall'orbita di Atirsagne VI.

I progressi sono però stabili e continui e non ci vorrà molto prima che gli indigeni sviluppino navi con maggiori capacità... se poi dovessero per qualunque ragione mettere le mani su un motore a curvatura potrebbero in brevissimo tempo costruire delle astronavi interstellari vere e proprie e addio sogni di gloria (si fa per dire...).

Cosa si richiede ai PG? Molto semplicemente di tornare su Zombieworld per verificare di persona la presenza di veicoli spaziali più o meno avanzati e – nonostante l'usuale interdetto contro le ingerenze nella vita e la politica dei nativi dei mondi non allineati – eliminare la minaccia sabotando in qualche modo il programma spaziale dei nativi, in modo da ritardarlo e/o cancellarlo de facto.

Il tutto, ovviamente, senza che le popolazioni autoctone abbiano a soffrirne, quindi l'uso indiscriminato della forza militare è assolutamente escluso.

Una volta scesi a terra, gli esploratori scoprono che la loro precedente visita, sfociata nello scontro armato con gli Zanghid, ha lasciato importanti conseguenze, come l'abbandono sul suolo di Atirsagne VI di tecnologia avanzata ritenuta (erroneamente) inutilizzabile e che invece i nativi – intelligenti e pieni di iniziative – hanno studiato, ricostruito e applicato in un programma spaziale il sui scopo (nemmeno poi tanto nascosto) è semplicemente l'esodo dal pianeta condannato.

La comunità scientifica di Atirsagne VI infatti non è al corrente del fatto che la causa dell'epidemia zombie che affligge il pianeta risiede ormai nel DNA stesso degli abitanti, nati e cresciuti sotto l'influenza della radiazione aliena che di fatto permea il loro mondo.
Allontanarsi da Atirsagne VI non porterebbe (almeno non nel breve periodo) alcun giovamento ma – come affermato dagli scienziati della Confederazione – costituirebbe un pericolo mortale per gli altri popoli della galassia.

Complicazioni... esterne. Ovviamente le cose non potrebbero andare peggio di così, giusto? E invece no... infatti, all'insaputa della Flotta Stellare, una squadra d'assalto Videni è in rotta verso Atirsagne VI.
Il suo scopo? Ma uno di mero studio ed approfondimento, o meglio, di studio delle cause della “peste zombie” e approfondire come trasformarla in una arma biologica per sterminare una volta per tutte gli odiosi eretici e gli infedeli della Confederazione!

A questo punto la missione della squadra diventa duplice: impedire che il programma spaziale indigeno decolli (in tutti i sensi) ed impedire ai Videni di mettere le mani e/o riprodurre il fenomeno che ha reso Zombieworld quello che è; se poi magari le due cose fossero l'una conseguenza dell'altra (come ad esempio, utilizzare il veicolo spaziale indigeno – opportunamente... rettificato – per attaccare/eliminare l'astronave Videni), tanto meglio!

Note per gli Star Master: nuovo episodio nella saga di Zombieworld questa volta con un duplice obbiettivo e volendo un po' più movimentato rispetto alla prima puntata, nei prossimi post verranno introdotte le nuove tecnologie degli autoctoni di Atirsagne VI e/o della spedizione Videni, anche se lo scenario è assolutamente fruibile così com'è per uno SM con un minimo di inventiva.

Ci risentiamo con il prossimo articolo, nel frattempo enjoy!